Critica Sociale - anno XL - n. 9 - 1 maggio 1948

192 CRITICA SOCIALE ' quel partito inesorabilmente è condannato si con– verta in una segregazione di efficienti energie_dalla vita pubblica italiana; bisogna_ ~ioè evit_are c~e ~~loro i quali, nauseati della politica seguita_ dai d1r:– genti del P.S.I., usciranno dalle sue file, s1 app:1rti– no dalla vita politica, presi dallo sconforto. Spetta quindi a noi di riprendere subito e di intensificare la nostra opera di propaganda, per l'orientamento delle coscienze, e di proselitismo. Dobbiamo accostarci al– l'animo popolare anche più intimamente di quello che abbiamo fatto nel periodo elettorale; dobbiamo, in un momento in cui non può esserci più sospetto che la nostra opera di propaganda sia mossa dal de– siderio di conseguire un aumento di voti, chia– mare la pubblica opinione ad intendere ed accoglie– re il nostro programma, ed aiutarci nell'opera nostra, , che sentiamo veramente più che mai come la sola ri- spandente in questo momento alle vitali esigenze nazionali ed internazionali. Certo, avremmo desiderato e sperato un'altra alba di I. maggio, dopo tre anni dalla liberazione, durante i quali si sarebbe potuto fare tanto cammi– no per la conquista di un miglior avvenire. Ma se avremo raccolto tutte le energie della nostr;i._fede, della nostra volontà d'azione, potremo vedere an– cora ·in questa data il simbolo della riscossa di tutti. gli sfruttati e di· tutti gli oppressi contro tutte le formt di sfruttamento e di oppressione, anche con– tro l'intollerabile oppressione degli apparati di par– tito e degli aspiranti dittatori, anche contro lo sfrut– tamento della buona fede e dell'ignoranza, per la libertà e· per la giustizìa, contro ogni pericolo che venga da destra o da sinistra. U. G. M. Il P. S. L. I. • ai lavoratori italiani Diamo qui il Manifesto che la nostra Direzione ha rivolto ai lavoratori e al Paese tutto, all'indoma– ni, delle elezioni. Lavoratori, Le elezioni si sono svolte in gmn pqrte sotto l'im– pulso di una esagel'ata, ir/'Qgionevole paura. I risul– tati che esse hanno dato non esprimono quindi l'e– satta proponione delle forze esistenti nel Paese. E' colpa in gmn parte del Fronte aver determinato questa alte/'Qzione della fisionomia politica del po– polo itàliano con la premeditata mancanza di ogni chiarezza nel suo progl'amma, ne/ colore politico dei / suoi candidati, nel .suo stesso simbolo, coi sistemi demag.ogici e incivili di propaganda. Di tali sue colpe esso è stato giustamente punito dal giudizio d_elcol'po elettorale; il che non vale per altro a rimediare al nuovo colpo di arresto che esso ha dato alla fol'mazione della maturiiìì. politica del proletariato. Di fronte alla soverchia preponderanza conseguita, oltre l'effettivo sèguito che ha nel Paese, dalla De– mocrazia Cl'istiana, prepondel'ànza che potrebbe se– gnare il pericolo di una spostamento a destra dell'as– se governativo, una sola forza si è dimostrata effi– ciente: quella di Unità Socialista. Se anche la paura ha sott/'Qtto pure a noi molte de– cine di migliaia di voti, e se anche il meccanismo della legge elettol'ale ci ha dato· zzn nzzmero di depzz– tati sensibilmente inferio!'e a quello czzi ci davano diritto i dzze milioni circa di voti raccolti szzlle no– stre liste dagli elettori cui va l'espressione della no– st!·a ~ralitudine, siamo noi sin d'ora, e più saremo in seguito, al centro della vita nazionale. E' genera/e; l'attesa che il proletariato apra gli occhi, e si avveda che alla difesa leale ed efficace dei suoi interessi' solo noi provvediamo, non coloro che ne esazzrisco– no le forze in sterili movimenti agitatori. In zzn momento poi {n. cui 1'allzzazione del piano di ricostrzzzione europea l'ichiederà il senso di una intima solidarietà.fra i diversi govern.i e popoli dei Paesi democratici ezzropei, nessun altro partito potrà contribuite a creare questa disposizione degli spi– riti ed a trarne i benèfici effetti che essa può dare quanto· il nostro Partito. Solo esso ha in ciascuna nazione una forza sorella sul cui appoggio potrà fare assegnamento, in concordia di fini e di metodi, per fai' sì che dagli aiuti americani venga il massimo BibliotecaGino Bianco impulso ad una più solidale e pròspel'a esistenza di tutta· l'Europa ed alla c1·eazione di rapporti interna– zionali che allontanino nella massima misura possi– bile i pericoli di nuove guerre. Compagni, lavoratori, italiani tutti! La lotta· eletlol'ale è stata pel'tanto solo un avvia– mento ad una opel'a più ardua e complessa. Il po– polo italiano ha espl'esso una paul'a ed una attesa. Noi dobbi"amo fuga,:e la paura e soddisfal'e l'attesa; non c'i che da compiere l'opera che noi abbiamo prospettata ampiamente nel nostro 'programma al corpo elettorale. Dobbiamo interpl'etare e soddisfa-re i bisogni del popolo con una organica, .meditata- e coraggiosa rifol'ma sociale:· nel campo dell'agricollu– /'a e della proprietà fondiaria, nel campo dell'assetto e della p1·oduzione industriale, nel campo dell'ordi– namento tributario, dell'assistenza e previdenza so– ciale, dei laiìori pubblici, dell'abilitazione professio– nale, dell'emigrazione, della scuola, per la risoluzione del problema meridionale, per una rigida difesa della laicità dello Stato. Questa l'iforma sociale deve esse!'e intrap!'esa sen– za indugio e deve essere aiutata da tutti i compagni col più caldo fel'VOl'e, se vogliamo che « l'ol'a del socialismo » non passi invano sull'orizzonte de1la nostra storia, IJlenlre ha ,già dµto e dà frutti co– spicui in altri Paesi dove le forze socialiste ebbero la fortuna di avere condottieri ben più consapevoli del còmpito lol'o che non coloro i quali, dopo la Liberazione, ha1ino guidato il cammino del Partilo Socialista in Italia. Tuili i compagni sono impegnati in questa lotta: i l'appresentanli della vecchia tradizione, tuttora esempio <}ioperosità çoncreta e fattiva nella storia del Socialismo italiano; i giovani, che in questi ul– timi. tempi sono accol'si sempre più numerosi nelle nostre file· e sempre meglio dimostrano di aver co– scienza del dovere che. loro incombe per preparare al proletariato e a tutta la Nazione forme più ele– vate di vita e di civiltà; le donne, che, chiamate da pochi anni a partecipare alla vita pubblica in pierra parità di diritto con gli uomini, hanno sem– pre più vivo il. senso della responsabilità che in– combe alle lo,r0 coscienze di madl'i, se p@gliono ri– sparmiare nùove stragi e. dolori alle future gene– razioni. Con questa consapevolezza della nostra ;espon– sabilità e del nostro compito nella vita nazionàle ed internazionale, forti della solidarietà che viene dai partiti socialisti di tutta Eul'opa e da tanti com-

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