Critica Sociale - anno XL - n. 8 - 16 aprile 1948

166 CRITICA SOCIALE anche parecchi facinorosi fautori di una politica rea– zìonaria, per la quale ritengono che la monarchia sia strumento più adatto che non la repubblica; e vi sono insieme anche parecchi che alla fedeltà verso la caduta monarchia e al desiderio della sua re– staurazione sono tratti dall'esperimento non soddi– sfacente dell'attività della repubbl' ca che si è fatta in ques'.i ventidue mesi dalla sua proclamazione per opera di uom:ni e di partiti i quali ncin hanno sa– puto valutare la responsabilità che essi si assume– vano di fron'.e al Paese come rappre.sentanti delle tendenze che avevano lottato per !_'instaurazione del nuovo regime. Crediamo che le forze monarchiche appariranno dalla prossima votazione infinitamente inferiori al numero di voti che sulla monarchia si ra~colsero nella votazione del 2 giugno, e ciò anche indipenden'emente dal fatto che di quei dieci mi– ljoni di voti, che allora si rac:colsero a richiedere il , ipantenimento della vecchia forma d'ordinamento dello Stato, non mena di sei o sette milioni .( e for– se qualcosa di più) erano voti di fautori della De– moc-razia Cristiana, che oggi, mancando· una voi,– ~kine-di plebiscito séparata -da quella per la nomina dei membri delle Assemblee Leg-islative, non avran– no possibihà di manifestarsi in favore della mo nqrchia. · .Quanto ai neo-fascisti, per quanto essi siano ru– morosi- e aud1ci, e affron'ino con esasperato corag– gio la lotta elettorale, non crediamo ·che possano rac– cogliere molti voti sui nomi dei loro. candidati, e crediamo anzi di poter escludere che essi• possano avere qualsiasi promettente segno· di' adèsione da part~ della pubblica opinione. Nuoce ad essi la man-. canza di un uomo capace di animarne le· forze e di assumerne la direzione; ma d.chiariamo con pro-· fonda convinzione· che anche la· nostra secessione dello scorso annd e il successivo. at:eggiamento c;là noi tenuro hanno con'.ribuito a tener molta gente : lontana dal movim•ento neofascista. Quei céti medi ·che in tutti i paesi, oscillano un po' irrequieti tra le varìe correnti di ·pensiero, e che nell'altvo ·dopogueT– ra rimasero delusi dagli at'.eg·gìamenti temuti -ctai partiti dì estrema sinistra clre; ch·usi entro una con· cezione· grettamente operaistica della questione -so– ciale, non sembravano offrir loro speranze dii veder riconosciuti i loro diritti e r'spettata la foro digni– tà, finirono allora per cadere un· po' alla volta nelle braèdà del fascismo, che fece loro larghe prornes- •Se, tu'.te poi sfacciatamente deluse. E ora, di fronte alle forme demagogiche ~on. cui i partiti detti a: estrema ·sinistra nuovamente ingaggiavano la J,-,r, òaPaglia, essi sarebbero ancora caduti vittime di allettamenti del neofascismo; se non avessero vi– sto del' nearsi nel Pa:e·se una n·uova corrente di pen· siero e di az_ioneche, accomunandoli nella rivendi– cazione dei· dirit'i con le classi degli operai ,e de: contadini, mostrava al tempo stesso di ricon0scere le -lor6·parfcohri funzioni ·nella vita sociale e le par~ ticolari esigenze che ne derìvano. Continuando nell'analisi, riteniamo èhe neppure · il blocco· liberale-qualunquista possa otteneve · gran mtmero di suffragi, ed è escluso ad ogni modo che esso possa esercitare qualsiasi notevole efficacià nell'attività parlamen'are e nella vi•a del Paese; trop– po .è"raccogliticcio il nucleo ond'esso è costituito e dtoppo vari i programmi, le ideologie; -i tempera– menti di e0Ioro c::hesono elil.tFatia comporlo. E sic– .come, pur- negando che. il•programma libe·r-alepossa BibliotecaGino Bianco corrispondere alle nuove ·esigenze dell'economia <· della politica, noi riteniamo che esso potesse vera– mente avere un compito interessante di stimolo e di cri'ica, non possiamo ·non dolerci che questa ere– dità del pensiero I berale · sia andata a corrompergj nell'incomposta •compagine di un raggruppamenti> costituito a esclusivi fini elettorali. La Democrazia Cristiana sàrà quàsi certamente i.I ·partito c-he raccoglierà nella prossima Io.ta il mag– gior numero di suffragi senza tutta,;a ragg-iun~e:-e la maggioranza assoluta nè accos'arsi molto ad es– sa. E francamente riteniamo clìè sia utile, e vorrem– mo quasi dire •necessario, all'avvenire del Paese che la Democraz· a Cristiana senta il bisogno dell'appor-· to di altre forze notevoli per poter tenere il gover– no del Paese. s,.,oltasi da quei germi di idealità de-– mocra'.iche che valorosi credenti nel verbo di Cri– sto, alcuni anche sacerdoti, avevano alimentato nella lotla clandestina durante la quale affrontarono pe– r:coli, carcere, ·torture e persino la morte, essa po– teva essere un'utile forza di rinnovamento. Ma un po' alla volta coloro' che con più chiara visione sen° tivano le esigenze nuove dei tempi, ed erano risolu– ti a soddisfarle, ·hanno dovuto tr,JJrsjin disparte, an– che perchè la maggio,ranza di essi viveva 'e vive del proprio lavoro; e si son fatti avanti coloro che pos– sono permettersi il lusso di essere i professionali della poli,tiea, gente che· vi:ve di rendita e cl;te:no.n ' ama trasformazioni radicali ed è anzi animata da uno spirito di rigida conservàiione nel campo eco– nomico e sociale; di reazione nel campo politico : espressione degli interessi di molti jRdustriali ,e fi. hanzieri del Nord, dei ceti agrari opachi ed egoisti dell'Italia centrale e, soprattutto, meridionalé. ·,Sa– rebbe veramente dannoso alla possibil tà di svilup– po del)a nostrà vita nazionale se un partito siffatto rag-giungess,e tali forze numeriche col voto degli elettori da sen'irsi abilitato a tenere da solo il go– verno del Pae~e. Anche per questo è da augurarsi che _nonmolti ( e poss'bilmente nessuno) cadano nel– l'errore o n~I'inganno di ritenere che J>er opporsi utilmente alla possibilità_ di trionfo_ del fronte de– mocratico popolare e di una sua chiamata a costi:. tuir'e il nuovo. Governo non vi. s'a altra via che da– re il votò alla Dèmocva.zia Cristiana, 'Riteniamo. 'di poter escludere senz'altro che ,d,-,· to fronte possa raggiungere la magg·oranza relati– va; ma ~ggiungiamo subito che, se ,anche questo fosse, non ne verrebbe di conseguenza eme ai suoi espoiaenti debba essere affidato l'incarico di costi– tuire. i,lnuovo Ministero. Infatti, quanòo il Governo attualmente in carica abbia pFesentato le sue dimis– s·oni a colui che sarà elet' o Presidente della Repl!lb- , blica; questi, o potrà invitarlo a presentarsi clavanti alla Camera perchè dal voto di essa nasca la 'desi– gnazione dell'indirizzo che deve avefe il nuovo Go– verno, ..o dovrà ricorrere alla consultazione dei ca– pipartito; la maggioranza dei quali, per senso di re· sponsabilità, specialmente di fronte al bisogno che noi abbiamo degli _aiu'i americani, non potrà éerta– mente desig1,1are il Fronte Democratico Popolare per la formazione del· nuovo Governo. ' .. Quanto al Fronte Democrat;co Popolate, la pçle– mica nella: GJ.Ual~ siamo stati--impegnati in tufto que– .sto periòdo di tempo su questa. rivista;, nei -.giornali del nostro parfto e nei discorsi di comizi,· ~i disp<m– s-i dal Fipel'e:r~qui in tn?ppo lunghe .,parpl~ q!Ja!e

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