Critica Sociale - anno XXXIX - n. 24 - 16 dicembre 1947

'490 CRITICA SOCIALE Dall'utopia socialista all'impero totalitario (oontinuaz. e fine) La nuova politica eco.n-omica. L'introduzione della nuov·a poliitica economica fu accompagnata dall'abo·'.izione degli ultimi Testi della .Jibertà po'.itica e spirituale nel Paese. Proprio ne'.; discorso i.n· cui Lenin annunciò la nuova via, egli annunciò anche che « d menscevichi ed i socialri– vo·uz-ionar,i sarebbero ·stati rinchiusi senza pietà in'" prigione». Uno strano miscug:io di e,conomia semi•– bor"hese e di rigida dittatura comunista si verifJcò: dJ .~Ìassico ~logan borghese, « arricc:iirsi », divenne lo slogan uffJciale de: « governo pro'etario ». I con– tadini nei v,illaggi cominciarono a vedere alcuni dèì frutti deJ.la,l'ivoluzione agraria, ma Rello stesso tempo . divenne evidente che J.'orig.inale concetto egualitario de'.!a r,ivo uzio·ne ,agraria (e cioè la divisiione della terra -in lotti molto piccoH) non era fattibile econo– micamente. Non c'erano suff.i.cienti attrezzi, macchi• ne e cavalli per i nuovi coltivator,i diretti. Molti di essi, del rE!sto, non erano in grado di bastare a se stessL con le terre di recente acquisfaione, e dove– vano cercare impdego come lavoratori salariati., Que– sto c'era da aspettarse:o, e non derivò un vero e pro– prio danno da questo ritorno al:a piccola e media proprietà, condotta secondo J e linee d el libero oorri– mercdo. Al contra.rio, questo svilup.po gettò Je basi per un quasd miracoloso rifio rire del l'agricoltura e per' un considerevo!e migl.ioramento del Hve:Io di vita, sia nelle oiltà sia neLe campagne. H Paese ,co– minciò a respirare di nuovo p,iù liberamente d•onr f terribili anni del « comunismo di guerra» (1918-21) e dopo ]a. prova della ca.!'estia del 1921-22, durante 'l'a qua'.e circa ci nque milion i di vite erano state sa– crif,' cate a questo utopisti.cc «esperimento». Ne], pe• ,dodo de'.,Ja NEP lo sviluppo economico della Russia progredì rapidamente. Dal 1928 il tenore di v-ita (sa– fari reali) della media degli opera,i dell'industria rag– giunse i.: suo massimo, sorpassando da' molto il Ji-· vero ,di prima de.J. 1914. Allora venne ,una nuova crisi. Questa non fu una. vera crisi nel Paese, ma piuttosto una crisi nel par– tito bolscevJco, causata dal fatto .che .i contaidini, non ,ricevendo una parie adeguata dei bend industriali in cambio dei prodotti della terra, rifiutarono di accet– tare .i prezzi stabiliti dal governo e nrefer:irono ma,n-. dare 1 i loro prodotti a1 m'iercato. Attua :mente non c'era nuJ,;a di male nel!a richiesta dei .contadini russi che i p·rodotti della terra fossero, proporzionati ad prezzi cindustr.iali. Non aveva; lo stesso Trotzky, di– vent,ato -in quel tempo uno dei più potenti dirigenti del governo, detto ,che i prezzi non erano .propor– zionati? Tutt avia ,i diirigenti bolscevdchi furono diret- · tamertte col ,pi.ti quando seppero che i loro ca::coJd non erano tenu ti in ,consdderazione dai contad<iiJ..i•. Quando· essi avevano introdotto la NE P, fida vano nella J.oro abilità di tenere a bada i « capi.ta -Li<sl!i » co:tivatorf. Tro!zky, che amava usare del le fras i, pit– ,torescne, affascinò il suo. uditol'io, :id uno dei primi Congressi dopo la NEP, dicendo che il partito avreb– be usafo' le forbici dei potato-ri pe_r sfrondare tutti d germogl,i social.i ,o economici che ,crescevano troppo ma·:e o iri• direzioni sbagliate. Ma ora· queste forbici non poterono ,lavorare; i germogli· (i •Più ,Prosperoso coltivatori ò ku&iks) stavano sfuggendo dalle' mani de· parti1o. · - Ancora una volta i bolscevic.:ii dov•evano affron" tare una crisi che richiedeva una ferma de,cisione. La NEP ·av.eva raggiunto i), suo Hmifo massimo e· non poteva, continuare ad avere efficacia sulle vec– chie linee de1 1921. Qualche cosa d•i drastico do– veva es,sere fatto. Ancora una volta, come ne't 1921, i so.cialist1' russ,i - questa volta dall'estero, poichè essi ,avevano dovuto rifugiarsi in esilio - ,propone– v.ano Ja soluzione- di una repubbJ.ic.a democFatica e semi 0 s ~.~i~Ì ista, f.omdata sul fatto che operai e con– tadfai n.on cosHtaivano in nessun modo classi' Jln• :tagonJ,s tJ-ch e, •eon interessi inconciliabili. Ma ancora · una,. volta• questa er!J. inaccettabBe per i bolscevi.cbi, ·e per ']:e stesse i,agioni. Es~a avrebbe sig?ificato_ l_a flne..,dell'.l. dittatura bolscevica, dell'esclusrvo e u!J.I, _mitato potere del -loro partito. BibliotecaGino Bianco. Co/JeU.l'vizz(IJZi'o,ne industr'ializzazion,e. La « coUettivizzazione » forzata dei coltivatori russ•i co minciò ne l fata.:e inverno del 1929-30. Ne seguì una baltag.ia , che ,fu una guerra civile non dichiarata. Migliaia di piccoli. e sparsi contadini si rivoltarono.:,in questo perio_do. e a,vvennero ammuti– namenti neWarmata rossa. Ma, diversamente dal 1921,. il governo centrale era molto più forte e i ribelli incompa,rabiJmente più deboH ,che al:'epo,èa di Kron– stadt. Per la prima volta, ne:Ja storia fu dimostrato come J,',irresistibile ,potere di una moderna dittatura possa ·essere app.Jicato brutalmente, ,senza restrizioni, contro un popolo demoralizza,to, disorganizzato e reso materia :mente e politicamente impotente dal.a com– pleta mancanza di iibertàJ politica. La sparsa res•i•– stenza dei ,contadin1 fu stroncata dalJe più brula,J,i e ,inumane rep·riesssioni. ' QueLo che avvenne fu un'inimmaginabile cata- , strofe umana ed economica. La, completa disg!'ega– zione della produzione agraria fu ac compagn ata dalla distruzione di enormi quantità di mer.ci e di mi– 'I:io ni di•capi. d i bestiame. MoJ.t1anim ali mor irono ,per· chè trascura.ti , ma la maggior parte furono uccis-i dai con tadini ste ssi per evitare. che fossero « ,collettiviz– zati ». Ci fu una vfo.lenta carestia. Da quattro a cin .. que milion.j. d·i uomini mori.rono: e questo fu il ri– sultato di questa guerra· sca'tenata da,l così detto « go– verno degH operai e dei ,conta,ddni »; una. guerra " condotta esclus-ivarn,ente negli interess1 del partito comunista, •che aveva deoiso d,i conservare ad ogrii costo il suo monopold•o .politico. La collettivizzazione ne:· campo dell'agricoltura era · · soltanto un preludio alla « industrializza,zione », doè ·a:Je sel'ie. di « gloFiosi » piani quinquennali ,che pro– dussero una · così grande impressione in tutto il mondo. Dopo aver assoggettato i contadini ribelli a,1la sua volontà ed essersi fatto padrone de.l'eco- • nomia rura,le, i•! governo era ormai •ltlhero di proce– dere sulla sua strada e secondo •i propri scopJ·. per lo sviluppo della retrograda industrial,i,zzazìon,. L'industrializzazione condotta dai bolscevichi do– veva diventare una scorciatoia percorsa, a .passo dli ,corsa; doveva es~ere compiuta senza una suffi-ciente · accumulazione di capitali investiti; doveva essere concerttFala su:ila industria pesainte, sul,Ja produzfone di beni strumentali piuttosto che d1 beni di consumo. Queste speciali caratteristiche dei pian,i' quinquen·• nali contribuirono a render,e ~I processo di indu– str.ializzazione estremamente d•issipatore e penoso per ],e mass·e. russe. La ,più profonda e ,completa indif– ferenza, per- i bisogni .immediati e .peF .gli interessi del popolo, della v-ita umana e del benesseF·e umano divenne J,amaggiore caratteristica del pFogramma de- , stin_at? a rendere la ~ociet.à ,russa .« matura p,er il socra.:i.smo ». · Quando i bolscevichi intrapresero il primo piano quinquennale, H capitale accumulato durante i sette prosperi anni del,Ja NEP era assòlutamente insuffi– ciente per un così grandfoso · progetto. Gran parte dei finanziamenti dovevano e,ssere rkavat1 dai ,cor– renti introiti nazionali. Gli en0rmi fov,esHmenti in fabbr.iicati, attrezzature ·ecc. sign,iflcavano la distrae zione dal consumo d-i gran parte d•i quegli introiti. E poichè il programma di indust.rializzazione era concentrato nel campo de::I'indus!rj'<I pesante, i con•-. sumi della popolazione do•v·evano natura:mente es– sere 1·idotH. Un ann_o d0po l'altro, H governo do– vette tenere letteralmente alfa fame operai e conta– dinà ;per assi<curnrsi i m·ezz,i,necessari .Per attuare ,H pr,ogramma -d&indust,rializzazfone. ' I salari reali dei lavoratori dimfouirono .enorme– mente ne'.: 1928-29 (p'r'imo anno deL piani). Dal J.i– vello raggiunto a.J. ,principio del 1928, quando il ,tenot· d,i, vita del lavoratore sovietico uguagliava, più o meno, que!J.o de·hperfodo zarista .antel'iore ·ana ,prima guerra mondiale,' ,i :;a:,ari medi dei lavoratori sovie– tici dimiJ;1u.irono ,costantemente fino a che pel 1932 scese a::: 50 per cento d1 quelli. d,eJ, 1928. Questo era il livellò p-iù ba.sso in Europa ed 1 salari reali• vi si fermarono. Un contadfoo romeno o un operaio po– lacco vivevano nell1 1930 come •« borghesi :i> in con- fronto· dei lor0 ,coHegM russi. , ·

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=