Critica Sociale - anno XXXIX - n. 18 - 16 settembre 1947

I 134 CRITICA SOCIALE -------------------- Lamagistratura el politica Nel Paese di,Jaga preoccupante il senso di' disagio e di profond•o sconforto per l'operato degli organi giudiziari, in, sHuazioni politi,c~e spessi? ~ravi~s~e, e per ,le reazioni esacerbate e v10lente. di singoli cit– tadini e di masse più o meno organizzate. Da un lato anche gli osservatori ,più obieHivi e meno prevenuti sono tratti a constatare un contrasto fra .troppe sentenze e appena primordiali esigenze, di giustizia. Non vog:iamo fare una casi,s'lica, che sa– rebbe troppo imponente: ricordiamo, fra tutte, cer– te interpretazioni de'lla Suprema Corte in tema di "sevizie particolarmente gravi », che parrebbero is,pirate ad un'astiosa insensibilità ,psfrologica prima ancora che ,polHica,, e la recente assolutoria di Ba– sile che, per il ricordo vivo di migliaia, di testimoni dfretti di una cullaborazone che ebbe vittime a cen– tinaia di consegnati nelle mani dei nazisti,, di mor– ti, di feriti e deportati, ha largamente turbato e of– feso '1a pubb'llca opini•one. Dall'altro. le numerose agitazioni « -di piazza » che ne sono seguite, anche se al 1 "osserva,tore .sereno no.il posspìJ.O. nella loro irrefrenabiìità e spontaneì,tà, ap· parire come provocate ed artificiose « montature po· Htiche ». arrecano però 'turbamento in chi vorrebbe che, come si conviene in ogni· civile ordinamento, i cittadini pre~tassero riverente ossequio a~le senten– ze -che dovrebbero esser accettate come solenne e– spressione de'lla volontà superiore della Jegge. Ll' contrasto Ira le due posizioni è troppo ,aperto perchè non ci si: ,prospetti ancora una vo,ta il pro· blema delle responsabilità politiche deìla Magistra· tura. Gli, italiani, in questo faticoso (e, per vero, così lento e quasi inavve!'tito) avvi.o, pieno ,di' nostalgi· che q·emo,re, allla libertà, hanno diritto di essere po– sti in grado di, va 1lutare se la .colpa è del;e leggi, o delle istituzioni, o degìi uomini che dovrebbero es· serne il presidio ,più affidante e più sicuro. L'italiano non può attenersi al biblico no,n iudii· care iudice,m, che la Sacra Scrittura riferiva a ben al· tro Giudice e che ceti chiaramente identifiçab:illi, '·e .. tuttora criminosamente interessati ad uno stato di cose che dovrebbe non più risorge,re, npp,ongono ad una c.riitica cui la Magistratura non ha dirntto -di sottrarsi, ammantandosi. 'in una toga che non vale da snla a rendere degni del sacerd0zio di Temu.. D'al= tra ,parte i magistrati hanno diritto che l'Ordine Giudiziario (come Ì/ chiamato con quasi mistica e– spressione di cui essi troppo si compiacciono) sia messo nelle condizioni di essere, come oggi assolu– tamente non è, moralmente e poHticamente insospet– tabile, di trovare nella legge lo strumento adeguato al– ·l'arduo compito di cui vogliano, come non tutti vo– gliono, essere, come non tutti sono, degni. In condizioni, di regolato funzionamernto dell'or– dinamento statale l'-opera· deUa magistratura è inav– vertita, silenziosa, ,rego'lare e, in pari tempo, inde– rogabile, quasi, fatale, come quella di certi. congegni che asskurano la normali-tà del funzionamento di complessi meccanismi. Quando il movimen,10 del mec– canismo si fa di:sordinato, con rnc·omposti segni che ne turbano l'armonia, è il congegno regoilatore che non funziona, o il meccanismo che è guasto. Oggi, ,purtroppo, si veri.ficano in Itali-a •entrambi i feno– men_i: e i1 P~ese ne soffre quanto, e più, che per la crisi economica. La liberazione dal nazifascismo è stata attuata a metà e, per lo meno, duramente compromessa. Le forze nuove sono state ·1entamente ma inesorabiimen– te compresse e la dirige nza delio Stato si è messa sul -piano, invano depreca.io dagli spiri-ti veramente nuo– vi e rinnovat i daHe d ure esperienze vissute delÌa ,restaurazione di una sHuazione prefascista. Questo antistorico p,ro,cesso, che nega ogni valore alfa es~e– rienza cui il fascismo ed il nazismo hanno sottopo– ,sto il Paese, ha il fatale ·e necessario sbocco in una sttuazione di neofascismo, di •COl'J)Orativismo, che ri~ .badisce le catene del capitalismo, di cui si ve– dono ,chiari e .diffusi segni e che si affe,rmano per- BibliotecaGino Bianco ,chè non furono avvertiti e ,fugati i- sintomi premo– nitori. La legge e la magistraitura ri,sentono di que– sta èrisi.· Gli istituti, deUa democrazia non trovarono ade– guata affermazione dopo la l,iberazione e l'avvento della ,repubb:i,ca. I1 farisaico formailismo giuridico, che tanta fortuna ha, sempre avuto nella terra di, Ci– ctrone ,e,dei «paglietta», ha favorito ]I.irretimento di bgn\ forza rinnovatrice. Quel'la che doveva .essere una 11ion~ dei, profitti di regime e di contingenza, la pu– precise, e stata cumpressa e àieformata nei tardi mo, vimenti del tradizionale ordi-namento giuridico che doveva essere ri.pudiato come lo strumen1o che' ave– va ,resa possibi.e tanta rovina. L'epurazione, l'avoca– z1one de· profitti di regime e di contingenza, J.a pu– nizi,one dei reati fascisti vennero stretti nel!a ca– micia di Nesso delle leggi che avevano permesso i fenomeni da co:pire, o di altre faHé ad' immagine e so1njgJi.anza di quelle. L'effetto non poteva essere ichè quello che è ·stato, come moHi avevano preve– duto, invano ammonendo. L'opera ,rinnovatrice doveva esse-re affidata· ad or– gani nuov,i, spontanea creazione de:,le nuove forze, libere nell'agire da ogni preconcetto, da ogni- impac– cio tslraneo, non c hiusi in una « forma mentis » o-r– mai -inadeguata a.le nuove esigenze. Fatalmente inve– ce le leggi vec chte, o dettate neJJo spirito del'le vec– chie,· furono affidate e rimesse nelle mani che già avevano maneggiato ind•ifferentemente gli antichi strumenti di oppressi-one e che non sep·pero piegare a quel-le nuove esigenze i nuovi mezzi, scaFsamen,te efficienti. L'inadeguatezza degli strumenti ne1l'azione veniva aggravata dall'abito spi.rituale degli uomini che dov,evano valersene. Di qui, essenzialmente, l'insufficienza dell'o.pera in– trapresa, che rischia seriamente di compromettere lo Stato e di por,o nuovamien,te fo balia del,Je forze che l'hanno, a,tra volta porta~o a rovina; di qui 'la perddta di prestigio e l'esautoramento della ma– gistratuFa. che dovrebbe essere uno dei fondamenti, uno ,dei ,cardini diello Staio- democratico. Per un formalismo giuridico (meramente formali– sUco e intrinsecamente antistorico, siccome in con– trasto con la peculia rità deila situ azione che doveva essere e non si vo!le rivo-luzionar.ia) l'opera di rinno-· vamento e di purifi cazione della c ompagine statale venne affidata. alla magistratura. La magistratura,. non rinnovata nei gradii superiori comprom€ssi con il ,re– gime che era chi_amata a giudi care, è stata fatal– mente inadeguata al -suo compi.lo. Ha irrigidito e cri– sta;,Hzzato la palpitante materia p olitica in arjdi sche– rni giùridici. La lettera della legge ne ha ucciso lo spi-rito, i'l rispetto de,la forma ha quasi sempre op– priiss•o e compresso l'efficacia della sanzione. E' per " pure ragioni formali che sono sta!i a nnullati i pro– cessi che avevano ra_ggiunto, sia pu.re con inadegua– te sanzioni, i maggiori 'responsa bili (si ricordi i 1l caso Pariani). E' essenzia:mente per ragioni formai.i che la Cassazione ha fatto risibilmente rivivere il Senato. E' '.J)er p_ure .ragioni formali che ottengono spesso in,colum:i-tà o si sottraggono ancora ana giu– stizia i peggiori criminali. La mancata revisione ab initio (prima che fossero posti ail'òpera) <ileiquadri de!Jla magistratura legittima nell'uomo deI:a strada, ne]. cittadino ,che, ignaro delle cabale giuridiche, vuo- 4e giustizia, il sospetto che tutta l'opera di punizione ,dei fascisti sia stata un vano giuoco di formule. Le leggi, tecnicamente imp erfett e, nel/ostentato ortodos– so rispet!o dei diritti de.la difesa, hanno permesso ,risultati veramente sc onfort anti. Ne sia esempio la ,triste amnistia che, lasciando, c0n !la imprecisionie deila formula (l'ineffabile « nop pa'l'ticolare gravità delle sevizie » ne è uno dei ,p·iù clamorosi esempi), arbitro il giudice deHa più lata inte,rpretazione ·~che poteva, come non fu, essere mantenuta severa), lo ha chiamato in sostanza a qùel'la valutazione politica alla -quale era per piu rispetti impreparato e isti– tuzionalmente inidoneo. Di qui, con pari co:pa'. dell'improvvido legislatore e del malaccorto interprete, una serie di irreparabili ingiustizie, che harrno fatto mettere giustificatamen- 1e in discussione ed in sospetto un'opera intrapresa contraddittoriamente, insufficientemente .. incertamen– te, laddove essa doveva ,essere coerente, risoluta e .

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