Critica Sociale - anno XXXIX - n. 9 - 1 maggio 1947

I 164 CRITICA SOCIALE Questo, continua il Jungk, può rendere servigi importan!! alla r costruzione dell'Ital.a, ma potrebbe anche portare u Paese .. a « p egarsi anche a desideri politici, presumibilmente in contrasto con la volontà d.· una grande parte della po– polaz.one ». In Questo modo « appar~ rafforzata la posizi~ne materiale degli Stati Uniti, .ma la loro pos:z~one id_eolc; ,g.ca e .morale appare inve-ce indebolita'». E dl ques~o s1 son_o res1 conto anche molt'. americani delle truppe di occnpa:-1one. Un uf-, f;c:ale americano in Italia ebbe a .dichlarare al Jyngk: « Io non ml sento di essere il rappresentan'te di una razza di do:ninator, ». E il Jungk conclude: « Fra l'educazione de– mocratica e la nuova volontà imper;at:-sticn esiste un con– trasto profondo che forse solo nella futur~ generazione,· e fors'anche mai, verrà superato~. Sugli effetti del viaggio di De Gasperi, cuj accenna il Jungk, è interessante anche un brano di /Jrew Pearson pubblicato ne Il progresso italo-americano/ del 26 genna:o .e citato da Gaetano Salvcmini (Bisogna non aver freUa, in Con.Lrocor– renle, giornale antifascist8. di Boston). Scriveva il Pears~m: « De Gasperi disse che era dec:so a mettere a posto i co~ ruunist" .-immediats,mente dopo rientrato a Ronia... L'astuto Primo· Minl~tro aggiunse che importava mettere In Italia al ma!slmo prof tto la generos.tà del Governo americano, Que– sto si poteva fare grazie ai r:-sultati délla sua missibne. Non c'era dubbio che g.. j. sarebbe ~tato ch·esto di formare un . · nuovo. Governo, e lui ne avrebbe fon:11.ato uno più forte di quello che pres:edeva prima 9-i lasciare Roma». DOPO LE ELEZIONI SICILIANE. Scrive il cc,:npagno Sar.agat (Umanità, 25 aprile) che i problemi de:Ia Sicil.a « possono essere affrontati nel, quadro di una pol.tka di vera solidarietà naz:onale. Sul pj~no so– ciale il probloma è uno solo: la terra a chi lavora. Tutto il resto è. letteratura>. Po· chè: « la borghesia a~iata di Pa.– lenmo, di Messina e di Catan:a vive come la borghesia ag:ata di Mi~ano, di Parji o di Londra, ,mentre i1 contadino, s~– cHiano vive come .il contadino arabo »~ Ora, la loro pro– testa « i contadinj, s·ciiliani, Lhe non sono loquaci l'hanno. espressa in termini nu :ner.çl il 20 ap11ile. Bisogna ~he il di– scorso sia inteso. C'è da ch,edersi: del resto, Per· quale fe– nomeno di assurdità polit.ca e r.norale la borghesia italiana, cb,e ha trovato 1a sua po~:.t,ca più .accreditata nella de:i;no– crazia cristiana, abb;a fatto di tutto per rinviare alle ca– lende greche quella riforma agrar. a che· avrebbe dovuto es– .sere il pri'mo ~tto legislativo della Repubblica italiana. Ma lascia.;.no correre ... ». « Non poss.am 0 irtvece lasciar correre le sclÒcchezze di Pie– tro Nen,ii, che, avendo dllrante un paiO., d'anni il ·controllo asso:uto • di un grande part. to di sinistra, non ha saputo far altro che orientare versò il· comunismo Un ,proletariato rurale, che una gius_ta politica ·SOCÌagsta avrebbe ·orientato verso. un mov4•nento H quale avrebbe dato, ai con1adlni la • terra e la Ubertà. « Il Ministro della Costituente che ha presentato la bestiale legge per cui la Cosi. tuen.te è privata di ogni facoltà di legiferare 4n\orno a... le fondamentali rifor:ne dl struttvra, h~ d·ir(tto di versare lacrj!lle di coc.codrillo sulla carenza totale della Repubb~ica, cr\a non ha i{ diritto di in,g..uriare chi di fronte alla bancarotta del social:smo, provocata i.n~ gra·n , Parte 1 dalla sua ignoranza totale d~i prob.-.emi italiani, ha cercato d.; ev~tare la catastrofe». p. ga. UN COMPITO IMMEDIATO PER LE DONNE SOCIALISTE Léon- Blum, che non· posa e non r}I}osa, ·anche se n01Ì è al governo, '.in una grande riunione di donne tenuta al Pa:- . lais de la Mutual.té a Parigi, secOndo riferisce il Populair,e (17-3-47), ha, posto per· intero il prob~ema cieU~ funzione della donn~ e della vita· de-lla donna 'nella cçttà socialista futura, ed ha trattato ·non soro della vita della donna ,ma del ce<ll)plesso dei Tapparti umani. « Cos.l, egli ha detto, come la conquista del potere poli– tico non è la rivotuz'..one senza la trasforµiazJone del re– gir.ne della Proprietà e della produzione, parimenti la ,tra– sformazJ.on~ · del regime ,non è per se stessa la rivÒluzione integrale senza t, trasformazione dei costumi e delle abi– tudini umane di ogni genere prodotte dal regime capitali stico, Io mi domando, ha Proseguito. BlTh!Il, se la funzione, la missione delle donne socialjste non sia quella di definire .e di el-al>ora11e i nuovi cosh.llDS' umani. i ~ostllmi coHettivi, Biblioteca ,Gino Bianço sociaasu, in quelle sfere in cui il loro sesso conferisce loro, competenza e vocazione. "E r.nl domando se una forma in'.zlale di attlvJtà non dovrebb'essere p~r esse una vasta inchiesta di antlcJpazione rivoluz!onar!a tendente a determinare, fjn d'ora, quale de– v'ess:re, in reg me integralmente soc,lalistico, la. vita reale e concreta della donna nel suo ~avoro, nel suo n1enage, nella sua fe.,~nigÌ a, ncl1 1 a su~ casa "! 1 Tracc:ate quindi lei grandi linee dell'inc-hiesta e indlcate le princ:,Pali doniande che si pongono: conciliazione dei la– vori della fabbrica e della terra col lavoro domest:co e ma– terno, dopp ..o aspetto d~.-.l'eguaglianza dei sessi - cioè rtHe del padre nel suo mènage - problema dell'un:tà di abi– taz one, Blum si domanda: « Quali saranno le forme' morali e legali della coppia? Si dovrà' consolidarle o raddolcirle? Per i bimbi si, adot– terà il regime patriarcale o il regime matriarcale? Inoltre, quali saranno le relazion..i fra i gen. tori e i figlioli, perchè questi ult!rni non abbian da essere nè vitt~me nè tJranni'l Insomma, come attuare li flgllo libero nella f1.m.gl :a libera? <i: E' questo un te 'rritor.io immenso da dissod8re. Biso·gna organ·z.:are la d ..scussiOne, perchè essa è nuova. Bisogna pro– vocare •lo studio e la r;flessione. Frattanto la• nozione di– rettiva è 'se-mplice: non ci· sono due ca1:npi · sepavat: la v!ta del lavoro e la v:ta senz'altro. Un regime nuovo deve creare dei costumi nuovi co~r.s1>ondentj ai suoi principii »· GLI SCIOPERI E IL GOVERNO LABURISTA A rendere ancor più critica. la penuria di carbone estratto dalle min;ere e Ja situazione delle industrie Inglesi, oltre alla insufficienza della mano d'opera, contribui, ne,.l'inverno scorso, lo scioPero. ·degli operai del trasport. londinesi. A tal proposito, è notevole l'osservazione critica di una rjvjsta •setlimal}ale di sin.stra, 1'Jie 1'ribune (17 febbraio 1947), sµlla oppQ.rtunità di ricorrere a.lo sciopero con un governo labu– ri,s_ta. « Ogg;, essa scr!ve, conflitti come questo sciopero dei tra,. spov,ti \onci,nesl sono ollromod 0 dannosi per il pubblico In generai.e, e possono far p'.ù d3:nno ,al Governo laburist~ che non alle imprese dei trasporti. Per questa ragione, scioperi sknifi possono essere g'.usfificati solo quando gli operai non abb~·ano · alcun altro mez.:o Per· sperare di v~dere le loro pretese soddisfatte. « Eppure 1ali mezzi esistono. La Natìonal joint negotiating maclt,nery (comm.;ssione mista per le trattative), con tutti i suoi difetti è superiore a qualsiasi altro sistema dli ac– cordo col~.ett:vo e· d. arbitrato che vi sia nel mondo, e che 'e~sa sia tecnicamente. capàce di comporre queste dispute è stato d:!Ilostrato in · parecchie occasionj. E' part:colarmente importante che di questo· r.nezzo si debba 'far uso, a 'pre;fe– renza dello sciopero nel met~ento presente, quando il Go– verno 'iabur;sta è jn{pegnatò, per la prima Volta nella storia ing:ese, in una ·politica di ricostl'iuzione• nelil'itbteresse, non già delle classl privilegjate, ma dell'intera comunità. « Perchè gli qp~rai r;fiutarono di tornare ai lavoro? Pe-r– chè non avevano aJtra a ... ter,nativa e perchè la 1macchina delle trattative aveva dl fatto t:nancato di dar- r!sultati? Cosi è; non però' pe,rchè la mac"'°ehina fosse imperfetta, ma perchè l'UIÌione degli operai deb trasporti aveva troppo diilazjonato nell'usarne. Per nove mesi furono tirate in lungo le trat– tat.:ve •. Qra, se non riusc:va, essa poteva fare appello al Parlamento e al pubblico in generale. Essa •non si· rese conto che la situaz:one .pegg{orava e si faceva cr.:.tica ». E la rivista conclude: <,,: 11 lavoro br~tanni~co' ha conqui– stato H potere po ... iltico e eon esso lai responsabilità per il benessere dell'intero paese. !Ii _questo co!npito di r,.educaz.ione e di ath,1az'one d~lla dc.mocrazia indust:r.'ale le unfonj di mestiere, singolan.TDente o nel loro complesso, possono avere gran parte. Ma esse possOno fattlo solo in quanto pos~;.e– dono la fiduc· a piena della massa dei soci. 6uadagn.1rla, O, come è stato ·c1rumorosrum.ente dimostfato in un certo numero di casj recenti, r.guadagn;ar.a, spetta alla .responsabilità dei capi delle unioni e a ,nessun altro». - Direttore: UGO GUIDO llONDOLF@ Redattore respons.: ANTONIO GREPPI aticus Antorizz.: AIJled Publlcatlons B. C. N. 288 • 10-8-194.'i TIpografla Plnelll -· .li il ano - . Via Farnetl 8

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