Critica Sociale - anno XXXIX - n. 7 - 1 aprile 1947

110 CRITICA SOCIALE I pubblicani', ma dall'ala estrema del p~rt~to_democra- da cui"essa è minacciata per aver dovuto tenere per tico itnpersonata in Wallacè; e le obiez10rvche que- oltre èinque anni sotto le armi un fortissimo con- ' Il d d' ·T ti so·no vol•te tingente militare,' in realtà ner darle forza di re- sti ha mosso a e i ee 1 r man non ,-, _ contro l'intervento, ma contro la forma e i propo- sistere contro· le richieste della Russia relative spe– siti di questo intervento. Wallace ritiene ,6o_è che eialmente al passaggio attraverso gli stretti, richie– l'intervento annunziato. da Truman, con I evidente ste di cui nessuno ·potrebbe contestare la legittimità, proposito di combattere il comunisn1;0,c~e è infatti se anche nascondono un proposito di espansione im- • l'unica forma di totalitarismo ora mmacc1ante I Eu- perialista· e sono indubbiamente tali da destar 'ropa, avrà invece l'effetto_ di_favorire il diffondersi preoccupazione in quelle potenze elle vogliono pre– de! comunismo; e, pur dichiarando che « e questo servarsi un tranquillo predominio nel Mediterraneo. il momento çli attuare un sihèéro programma mon- Anche più significativa è la dichiarata esclusione, diale di ricostruzione per la pace», ha affermato enunciata dall'Acheson, della Jugoslavia dai paesi che il compito di dirigere l'attuazione di questo pro- a cui l'America si propone di recare aiuti. Può darsi gramma deve essere affidato_ all'O.N.U. e d~ve_fon" che ia situazione alitner,itare della Jugoslavia sia darsi su servigi veri prestati a tutte le naz10m che meno grave che quella della Grecia e di altri paesi, ne hanrn;>bisogno anzichè « sulle logore ideologie e vi sono poi certamente forti motivi per cui la dell'imperialismo e della politica di potenz~ ». S,i Jugoslavia.non appare_ degna dì aiuti che servireb– può quindi concludere che, salvo sparute mmoran,- bero ad alimentare una delle più dure e' più cru- ze, tutta !'America è oggi concorde nel considerare deli dittature ,ché oggi gravano sui popoli europei; ormai· superato il periodo deHa politica d'isola- ma è èerto che ben diverso sarebbe !'.atteggiamento mento. americar,ib se la Jugoslavia non fosse una perico- Per quanto riguarda il secon~o aspetto, il discorso Iosa pedina della quale la· Russia si serve per la Truman è sembrato a molti che riecheggiasse il sua politica balcanica e mediterranea. celebre discorso di Roosevelt del 1939. Nella forma Il piano americano appare pertanto di una enor– esteriore c'è -senza dubb_io una piena concordanza me vastità, perchè questa avanzata rrel Mediterra– fra i due discorsi; ma essi sono evidentemente la neo coincide con, un intervento, sia pure a lato. del– espressione di due mentalità e di due fer,ider,izepo- •l'Inghilterra, nella Persia, per lo sfruttamento dei_ litiche profondamente diverse. II grido di allarme giacimenti petroliferi; coir1cide soprattutto con una lanciato da Roosevelt contro ìl fascismo e il na-' ' avanzata nella Cina dove fa. pot~nza inglese I non zismo nel 1939 ·esprimeva certamente una visiorte ha pi,ilila possibilità di farsi sentire e l'impotenza e un proposito diversi da quelli che hanno ora ispi- a cui è attualmente ridotto il Giappone ha lasciato rato il grido d'allarme di Truman contro il comu- libero il var-co a!Ì'invadenza americana. Oltre che nismo. L'uno e. l'altro hanno parlato in nome della ad accrescere ,il peso dell'America nella p_olitica necessità di difendere '!a libertà contro ogni SO" mondiale, questo influsso acquistato in Persia ed' praffazione di cui essa possa esser vittima; ma ph irt Cin;1 permette ali'America di vigilare e fronteg– Roosevelt la libertà er;:t garanzia di progresso, per. giare le mosse çlella Russia lungo tutti i confini ' Truman e soprattutto garanzia di conservazione so~ del suo vasto impero. Una tremenda lotta è quindi ciale. Ma, a parte questo, non si deve· disconoscere aperta fra le due poteF12Jeche oggi appaiono' pre– che nella politica attuata dalla Russia è presente um dominanti nel mondo, sul quale grava pertanto una pericolo di annullamento dell'indipendenza dei po- minaccia, da cui auguriamoci cbe sappiano 'preser– poE vicini. Nel momento in cui pr01:1unciavaif suq vai'ci quelie forze che han/fio interesse a mantenere discorso, . Truman si riferiva in modo particolare · la pace. · ,# alte condizioni della Rumenia e della Bulgaria; sue- Eì' p~lf>abUe che l'Inghilterra al:,bia da:to il suo Gessivamente i fatti dell'Ungheria sono apparsi co- preventivo assenso. al programma politico che il di– rne un nuovo mQtivo dell'allarme da lui lanciato. scorso di Truman ha aru:iunciat0; 0erto gli uomini Petaltro µon si deve disconos.cere ché ilorn è lecitò politici, la stampa e l'opin,ione pubbljGa inglese rton neppure àlle potenze anglosassoni di padare in no- har,ino ia àklilrr modo reagito• all'emmda,zione di quel me della democrazia e della' libertà, se anc;he il loro programrrt:l. e· l'hanno anzi atcolto con favore: ,se· ordinameatm interno sia sostanzialmente isp.irato a giro evider,ite dello stato di ir,iferiorità in cui l'Io.-< questi principi. Ma nella pofitica esteta possonò es- ghi·1terra si sente oggi ridotta. Essa che sperava di . se verameNte sentirsi immuni da ogni colpa e au• poter, con la vittoril), contro la Germania, ristafuilire torizzate pertantò a parlare in nome della ibertà 1a sùa condizione di predominio né! .Mediterraneo dopo quello da@ hanno fatto ia Grel\:Ìa, dopo il ~ r,iel Vicino Oriente, deve oggi confessare Ja sua tr!t(amento ,che hanr,i·ousato v€rno l'Italia; dopo i'1 impotenza e far buon viso acl. umi proHerta d1i disprezzo in cui han mostrato di t~n~re, r1eHaq,ue- aiuto €he :rappresenta la sostiruzione di \,i,n altwo sti@ne di Trieste. il dit:itto tli autotfocisiòrl.'e,dei po· predomi11io a quèllo d1e essa ha fin qui esercitato. poli? Cert-o essa cercherà .d,i d,ifendere e mantemei-e tutto SGJf.ltì la Grecia <e_ la Tarchia i due paMi a cui. ·q'lllellò tlie può essertl difeso e mam,tem,uito; cerehecà e Amerie;à apporterà farghl àiuti : alfa Grecia, t:ome -anzi di .trovare '4uakhe ~ompenso .alle petdirtè ehe è staoo ·e$pikitam.e-Fite~nulll.tiàro·tlal f1men.te ifun- -è <c(;)stretta a ,subire. Pare infatti ehe in Libia essa tione dii· ministro americano degli es't~ti, Atl.eso11, abbia .già ir,iiziato e -ct'ìntl~t:arapiclàtnet ;i.te ionllirnzi ·t11011 sOfoJ yet l)lro~ere _all! sue u~goot,i ne<rssita · un'azi:one da-Maquale è lecito supporre <!heessa vo- àliitf.:um'b.f1 e al b1sogfm d~ t1<:-0stl'l!lz1o'fle, ma anche glia stabilire ur,i soo governo in quella' regi 0 ne, col 0.U'fa1tt€mefit-O del~~ s:ue ttir~ mi)ttari, ·evidente- propo~Ìt.? ~ì _rimar,ierci, nonostante •'l:'acc9rdo P:i:eso --, tn~lt~ post-e fi stirvìgi~ deli-a 1}01,itiòa t:o~serv:a!teriee , a Pang1 d1 rtsll>l\llètre fra u,r,i ~ it pr<ilblenia delle teà'zioil'aria seguifa dà! partito clie ~ al :potere e colonie ifa.liane prefascit!t~: Ma evider,iiteltlente il aiiiìtat4 dMl''att~ìàmefito tl12lle ~t~mte. anglosas- giorno in cui l'Amer~ca ~ia penetrata. riel 'Meditèr– ~fili; àU.à Tut'dt:ia, ifl app.aten1tapet ah11:arta .a &u- , r-1.!i\oo e J>òSSàsostelfleMli la sua pos&ione ·1C011. re. tmate it p~tltol0 d( ~risi Ìilflafiziari'à etl. tct>Mtnièa, fot~ di ,ooà ilt>tta tanto ~~riol'tl a qutila dtll'In- BitJlioteca Gino Bianco

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