Critica Sociale - anno XXXIX - n. 2-3 - 16 gen.-1 feb. 1947

CRITICA SOCIAt.E 25 IL DISCORSO DI SARAGAT AL CONGRESSODEL.P. S. L. I. Il disco,rsio detto da./ compa.gno Saragat nel Congresso del Partito Socialista dei LC!'Z•.oratoriItaliani, a Palazzo Baroe.-ini, esprime in maniera' comp·iuta e chiara, in· modo da togliere .ogn,i pussibilità di fraimtendimenti e di calun– mo-se attribttzioni, il pen.sùe.-o da mi f11mmo ani1nati nel prenxJ.ere la nostro delib,.erazton,e e che ititendiam,o di se– gui11e come di11ettiva. della nostra a,zoone. Pier ciò lo ripro– d1iciamo q11i integralmente come d0;cun~enl,o fonaam,n1ta– le, ins ieme , c,ol Manifesto ai /av,oratori emanalo dalla Dire– ziim-e f.ir !,lPartito, de( modo i,,, cu,ùint,etndùa>mio d,i, lavor{we p,er la ca usa diel S.ooiaJismo .e del proleta,,-iato. Compagne e compagni, . non spetta a me farvi un discorso programmatico e, oue– sto, per due ragioni. La prima è che il nostro Partito non è ancora in grad? di formulare un programma organico. Un Partito che risorge .n,on può elaborare i propri princi– pi programmatici per la volontà c(i due o tre persone. Il programma politico di un Partito di lavoratori come è il _nostro,. non può essere che il risultato-della v..;lontà ço– sc1ente di tutti coloro che v1 aderiscono. D'a1tro canto anche se, come è ovvio, saranno date delle direttive sarà la Di,rezione provvisoria che dovrà tracciarle E' la 'Dire– zione provvisoria che lancerà !.'appellò al Paese. E' la Di– rezi=e provvisoria che fisserà gli orientamenti a cui i compagni debbono att_enersi in attesa di un regolare Con- gresso. · Quello che debbo fare io oggi è puramente e sempli, cemente di richiamarvi alle difficoltà che stanno 'di fronte a noi. Non facciamoci nessuna illusione, compagni, la stra– da che .noi seguiamo è una strada difficiie. Troveremo de· gli ostacoli, urteremo in difficoltà e in incomprensioni. Io credo che appunto il vero coraggi'o consista nell'affrontare i compiti di.fficili come sono quelli che stanno di fronte. a noi. E,. prima di tutto, dobbiamo acquistare coscienza che il passo çhe abbiamo compiuto oggi doveva essere fat– -to. Su questo, nessun dubbio è possibile. Noi che siamo stati legati- per un quarto di secolo alla vita del movimento socialista, ci siamo posti questo pro– blema come un problema di coscienza ·e lo abbiamo risolto come lo abbiamo risolto, perchè sentivamo che questo era il nostr.o dovere. Un problema di coscienza. Quale era la nostra situazi-On~·nel Partito fusionista? Due -anni fa abbiamo visto sorgere in Italia u n'ondata d1 speranza che sollevava gli uomini. e le don.ne del nostro Paese verso l'idea socialista. Larghe m asse pop o1ari s1 o– rientavano verso di noi; ma, purtroppo, questa ,pinta ver– so 1,l socialismo che, qualora fosse stata assecondata ed organizzata, avrebbe .creato. la possibilità di dare una so– luzione soddisfacente ai grand'i problemi della vita nazio– nale, si è arenata nelle secche del Partito fusiomsta. E siamo giunt'i alla s•tuazione attuale in cui le correnti che servono con maggiore fervore l'ideale sociali3ta si sono trovate straniere nella loro casa. Non c'erano che due so– luzioni : o rinunciare a· battersi per l'idea che ci è cara, op– pure fare quello che a bbiamo fatto E qual'è, oompag.ni , lo scopo essenziale del movimento socialista c he rinasce o ggi? Io so che nella stampa borghese si dànno, di questi avvenimenti, jnterpretazioni bizzarre Quali sono in realtlà le ragioni profonde e . 1eah che ci hanno spinto a questa conclusione? Lo scopo essenziale dei movimento socialista çhe risorge è appunto ouello ,]j oor– tare la parola del ~ocialismo nel seno delle classi lavora– trici italiane. Ci si dice: bad·ate, v,oi non troverete modo di prendere contatto con la classe lavoratrice. La classe lavoratrice italiana no.n vi ascolterà; la C:asse ·avoratric~ itali.ana è impermeabile all'ideale socialista. Ebbeqe, se que– ato fosse vero sarebbe una ragione. di più per rare quello che abbiamo fatto. Se veramente l'idea socialista fosse stata strappata dal cuore delle classi lavoratrici italiane, noi sen– tiremmo con forza ancora maggiore che il nostro rlovere ibliotecaGino Bianco è di continuare l'opera di proselitismo, i.niziata or sono cinquant'anni dai nostri grandi Maestri. Ma è poi vero che la ,classe lavoratrice italiana sia impermeabile aWidea SO" cialista? E' poi vero che essa si.a conquistata d.alle nuove dottrine venute da altri Paesi? Non è vero. Lo abbiamo visto nelle e:ezioni del 2 giugno che ha.nno fatto del Par– tito Socialista il più forte movimento della classe lavora– trice. italiana. Il numero dei voti che il Partito Socialista ha. riportato, allora, è stato maggiore di quel'.o del Partito Comunista. Questb prova che larghe zone della Jllassa pro– letaria hanno volato pet noi. E quando l'uomo dell'offi– .cina, quando il proletario ha fatto una scelta tra noi e i . comun!sti non l'ha fatta per capriç:cio o per calo::ilo,ma per ragion1 profonde d1 carattere ideologico, d•i carattere poli– tico, di carattere morale. E' tra gli intellettuali che si con– stata la facilità nel passare da questa a quella dottrina, o da questo a ·quel partito. Ma quando l'operaio fa una scelta la fa per ragioni profonde e· la fa per tutta la vita. F., a questi operai che hanno votato per noi, non potevamo nep– pure far ba:enare il miraggio di realizzazioni immediate co– ·me poteva permetterselo il comu.nismo, il quare si oresen· tava con realizzazioni concrete che avevano trionfato già in altri Paesi. Noi non potevamo presentare agli operai sO" cialisti che· degli ideali non ancora realizzati, non poteva– mo suscitare. nei loro cuori che delle speranze. E se. hanno votato per noi è perchè l'idea socialista era profondamente radicata nej loro cuori. Noi ci urterem0, come ho detto, in difficoltà gravi e dob– biamo essere. preparati ad affrontarle con spirito di sacrifi– cio e non con spirito l)olemico. Il compagno Calosso ha det· to molto bene che si illudono coloro i quali pensano che il nostro movimento possa in un modo ·o nell'altro orientarsi verso forme di lotta anticomunista. Mai noi potremo assu– mere .un atteggiamento di ostilità nei confronti dei comu– nisti. Quali che siano le radicali differenze che ci separano da loro, noi sappiamo che in Ita'ia il Partito Comunista rappressnta larghe zone della classe lavoratrice. Una delle ragioni profonde della rinascita del nostro mov1me.nto è stata appunto questa : la p ossibilità di portare la paro.a del vero socialismo nel sé.no della classe lavoratrice senza es– sere necessariamente cost retti a rivendicare questo diritto attraverso una polemica che potrebbe prestarsi all'accusa di anticomunismo. Nel se~o del ·Partito fusionista eravamo costretti a lot– tare per la sua autonomi,t, e lottando per la sua autonomia dovevamo mettere l'accento su ciò che ci caratterizzava, of– frendo così il fianco alla spec:ulazione demagogica di eh; aveva interesse a isolarci dalla cl~sse lavoratrice. Il nostro Partito invece non avrà più bisogno cli difendere la sua au– tonomìa perchè è composto da compagni fedeli che, anzichè insidiarla, la difenderanno. Siamo quindi in grado di affron– tare il problema dei rapporti col Partito Com\lmsta con la massima serenità, svincola'ti data. pesante ipoteca eh _g-ra– vava sui difensori dell'idea socialista in seno all'altro Partito. Abbiamo così riconquistato, nei confronti dei co– rnunisti, una libertà di giucl·zio che prima non avevamo. E con una maggiore libertà di giudizio abbiamo riconquistato una maggiore libertà di azione. Non saremo più rostretti ~ ogni istant.e a dover difendere nell'.interno del Partito delle posizioni che ogg'i sono definitivamente açquisite. Non sa– re,mo più costretti a dover difendere la nostra casa, refrat· taria ormai a penetrazioni dall'esterno. Liberati dalle pesanti ipoteche che gravavano su di noi nel Partito fusionista, potremo porre il problema .dei no– stri rapporti con i comunisti su un piano politico non più po'lemico ma umano e, ardisco sperare, fraterno. Se i fusio– nisti con il loro funesto atteggiamento non ci ave3sero pre– clusa sino a oggi questa strada, penso che saremmo riusciti da un pezzo a creàre un movimento socialista sottratto a ogni complesso d'infe..riorità. Questa è una delle colpe più gravi dei fusionisti. Ci si dice: vedete, voi correte il rischio di diventare un Partito il quale n.nirà per avere vita sol– tanto in ce,rte regioni italiane nelle qua'.i la propaganda co– munista non è abbastanza sviluppata e non penetrerete in– vece nelle regioni dell'Italia settentrionale, dove 1a maggio-

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