Critica Sociale - anno XXXIX - n. 2-3 - 16 gen.-1 feb. 1947

CRITICASOCIAI:.R 47 ne·.al sommo· apogeo del progresso industriale. fo altre pa– role, il capitalismo, çon i vantaggi e i danni della libera èoncorrenza, doveva compiere l'intero suo ciclo e condur– re alla perfezione Io' sviluppo dello strumento meccanico: il socialismo succeqere e ·prenderne l'eredità, quando fosse già raggiunto l'apice del perfezionamento tecnico. Veniva cos,ì a cadere l'obbiezione dell'arresto del pro- - gf'e.sso e della stasi della civi:,tà connessa all'avvento, del socialismo; .p@ichèl'industrialismo. avrebbe già raggiunto le più alte vette del perfezionamento tecnico, e poce o nu-lla re– sterebbe da fare in quel campo: rimanendo integro, ed an7 zi da adempire, il compito della giusta distribuzione dei be– néfic1 prima assorbiti soltanto Òallà classe capitalistiça. Cqn ciò nulla si toglie all'efficacia dell'organizzazione di partito nè alla pratica (checchè s.e ne pensi) della lotta di cÌàsse, 'all'el-evamento progressivo ed all'edacazione del prn-· letariato nella creazione della coscienza di classe, nè a tutti i mezzi indiretti e diretti ch,e mira'llo, con vario successo, ad accelerare il processo èhe deve condurre, alla fine; al capovolgimento dell'ordine sociale·. Ma con ciò ·dovrebbero anche essere tolte le facili illu– sioni di un rapido {) facile trionfo, per il qual-~ l'intempesti– va vittoria di una scaramuccia trai:,ebbe in inganno coloro che s@n0 inesorabilmente e fatalmente condannati ad una lotta ,lunga e paziente per evitare i ritorni della reazione e per assicurarsi il trionfo finale , 'Con ciò è .Jiche segnata la· rrètèssiÙ degli esperimenti parzi'ali (socializzazioni) destinati ad avere ma:ggiore o 1 mi– nor fortuna, secondo che si tratti di un· çaso o dell'altro: propdo. com~ avviene degli scioperi, che talcvolta conduco– no al mig 1ioramento dei patir dei salàriati, e• talvolta inve– ce terminano con la sconfitta degli scioperanti, .Per questo appunto, e perchè in•·ogl)i caso siamo :ancoFa lòl)tani dall'avverarsi di un socialismo integrale eèdinterna– zionale (l'internazionale è la condizione· sine qua nJOn del deficitivo successo), una grande prudenza s'impone· nel pro– gramma delle socializzazion~ e specialmente delle naziona– lizzazioni, quando ancora Io Stato ,è uno strumento imper– fetto - forse il .pìù imperfetto ~e! momento presente - a provvedere in modo soddisfacente ad @rganizzare la pro- duzione, nonchè la distribuzione dei beni. , · Non si dimentichi che precipitati esperimenti di organiz– zazione d'imprese pubbliche (le poste, le imposte) hanno dato luogÒ ·a rinnovate concessioni in appalto, come dire al ritorno ad imprese private, dimostrandosi l'incapacità degli organi dello Stato 1 a condurre economicamente, cioè utllmente, le imprese. Sono lezioni delle quali il proletario dovrebbe far tesoro: e ne dovrebbero tener conto 'sopra tutto i dirigenti, senza lasciarsi trascinare J dall'.amor proprio, dall'àmbizione, per– sonale, sia pure a·ssistita dalla più peFfetta buona fede, non abbastanza illuminata da scienza, esperienza ,e coscienza, Poco suscettibile di ulteriori perfezionamenti è, ad esem– pio, !'.industria mineraria: onde matura può appari,rne la nazionalizzazione, che 3ivrebbe l'immediato vantaggiç di ·da– re migli.ori condizioni di vita ai minatori : @dove, come in Italia, lo Stato potrebbe introdurre quel,le migliorie tecnilòhe alle quali. non accedono, o per inerzia, o per incapacità, o per deficienza di mezzi, i privati esercenti delle cave di zol– fo (non imporfa se proprietari ,o concessionari). Ma dove,· per es., oltre ad una perfetta organizzazione tecnica, si ri-. chiedano grandi ca.pitali che l'Italia ora non ha, come nelle i,ndustrie idroelettriche, le quali nel momento presente ri– cfiiedono enorme spesa per nuovi impianti, si può ben du– bitare se ·ne1 momento attuale la nazionalizzazione sia, non diciam0 possibile, ma conveniente:• e non pos.sa mettere in fuga quel cap>tale straniero del quale in GJ,uestomomento abbiamo. bisogno, Se nel campo socialista, uscendo daUe semplicistiche ge– >r.era1ita,si vorrà dagli esperti, che non mancano, far lo studio caso per cas·o, si eviteranno errori, delusioni e ri– torni dél passato; e con la prudenza, meglio che con la precipitazione, lungi dall'allontanare, avvicinare il momen– to finale vittorioso, che deve portare un maggior benessere in GJ,Udlaclasse lavoratrice ché, con l'opera sua, deve di- mostrarsene degna. e matura. y FABIO LuzZATTO ibliQtecaGino Bianco Accumulazìone priQ1itiva e sindacati operai i'nRussia Il a'ispatrmio-fo.rzato Per lo sviluppo pianificato delle forze produttive del pae– se, sulla base dellà tecnica ·e della scienza moderna, al fine della « costruzione di una società socialista senza classi,>, il governo·sovietico, essendogli_precluso il ricocso al me,r-– cato :finanziario internazionale 'per lo sviluppo, dei suoi 'in– vestimenti, si vide costretto, dicevamo nel precedente art,– colo, a rivolgersi al proprio mercato interno mediant-e .il « risparmio forzato» e a ricorrere a questa "forma « eroi- • ca» della ricostruzione economica, su cui il Piccin insiste particolarmente, con tutti' i sacrifici ché ne· conseguono. « Indipendentemente da ogni volontario atteggiamento in– dividuale o collettivo, osserva il Coppola-D'Anna (I), una parte più o meno ·_cospicuadel risparmio - e tanto più co– spicua quante più basso è il reddito - è resa ·possibile da un abbassall\ento <lei livello di v,ita di una larga partè de)la popolazi·one al· di sotto del minimo ,indispensabile. Ed è .al· tainente signÌficativo che ad una simile ,fatalità non abbia potuto infatti sottrarsi, per· quanto è a nostra conoscenza, l'U.R.S.S., la .quale è ri'uscita b,ensì a portare la « caprtahz– zazione »·ad un limite che sarebbe stato inconcépibi'le m un sistema indi;vidualista, ma non ha. potuto ·fare a meno dal premere inesorabilmente sar liveno di vita della popolaz.10- ne e, dovendo al tempo stesso preoccuparsi di ristabilire ' un safficiente incentivo al rendimento ed allo spirito di ini– ziativa deille categorie dirigenti, ha finito per far gravare sull~ categorie più umi!i o su quell~ che per rag[oni econo– micl'ie o J,Yolitichemeno. interessava curare, tutto il peso del risparmio obbligatorio e ,della corrispondente compressione dei consumi.». ' E' soprattutto infatti sulle spalle dei contadini che .gra– vò il peso ddla creazione della 'grande industria sov1etica, forzandoli a sostenere col loro sacrificio un programma di industria1izzazione eh.e non dava lo-ro, per il momento, ade- .guaio beneficio, Ii sistema del razionamento, reintrodotto . nel 1929 col 1' 0 piano quinquennale in conseguemza della di– minuzione della produzione agraria connessa colla colletti– ,:izzazione forzata delle campagne e continuato per tutti i primi due piani allo scopo di una distribuzione pianificata della maggior parte dei· prodotti e della disciplinata ridùzio– ne: dei consumi per tutta la popolazionè, tende appunto ad accrescere la capitalizzazi'one e ad aumentare il· sagisio, d1 costruzione industriale e di investimenti su làrga scala con– formemente ai piani. Ciò venne raggiunto colla organizza– zione delle consegne dei prodotti agrari allo Stato a prezzi politici, c10è artificialme.nte ridotti,, mentre i prodotti indu– striali erano venduti a prezzo di monopolio. Dell'altezza èc- - cezionale dei sacrifici e dell'« astinenza» imposta al'.e classi lavoratrici, - « l'organizzato affamamento », come venne chiamata l'a crisi nelle campagne dal 1930 al 1933, provoca– ta largam·ente dallo « sciopero generale» dei contadini c·on– tro la socializzazione "-- può servire da simbolo l'esporta– zione del grano per acquistar macchine all'estero,, nèllo stess.o momento in cui ·1a popolaziope ·indigena soffriva let– teralmente la fame. E perciò A. Baran (2), riprendendo una tesi già affacciala dar' soreliano Berth, elogiatore di Lenip, nella sua fase fieramente antibolscevica, affermerà senz'al- - tro che durante il periodo de'.la industrializzazione, per Te « necessità obiettive» che esistono in regime socialista come in regime capitalista, la Russia conobbe presso a poco tanto « sudore, sangue. ·e lagrime » come i paesi capitalistici nel– l'epoca dell'« accmpulazione. primitiva», così mag·stralmen– te descritta da Marx e da Engels. Nel nome di Marx, dirà M. Gondon, il regime bolscevico procedette a fare tutto ciò çhe il padre del socialismo condannava nell'industrializ– zazione iniziale deU'lnghilterra, e il salariato diventò uno strumento neJl!e mani di ,un governo che bru.ciava le tappe e si curava poco di sapere quanto tempo lo ,strumento a– vrebbe potuto durare, finchè serviva ai suoi ,scopi, Marx, del resto, aveva già detto che i metodi de!l'accumulazione pri!I,liliva riposano, alcuni sull'uso della violenza ~rutale, come il sistema colonialistico, ma tutti, senza ~cc~z10ne,si valgono del poter'e dello Stato, \a: forza concentrata .e orga– nizzata della società. (1) F. CoPPOLA JYANNA: La ri,oos~ruztolie economica ~ il sp.'o finanziamento. _ Milano; •Rizzoli, 1946. (2) A, BAibAN:. Nouvelles /endances · dan11 la pensee e.,qno– mique russe. _ In « La Revue 1niernanonate 1>., agosto 1946. ,.

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