Critica Sociale - anno XXXIX - n. 2-3 - 16 gen.-1 feb. 1947

CRITICA SOCIALE 33 crescere ·le difficoltà i.n cui si dibatte la vita del paese Ar.· che gli scarsi frutti che possano maturare per effetto d·~l viaggio americano di De Gasperi corrono rischio di essere attossicati da questa nuova sospensione che s'abbatte sulla vita politica del nostro. paese, in un momeinto in cui la gra– vità dei problemi çhe lo sovrastano è diventata tale che non oonsente ulteriori dilazioni. Noi pensiamo i~ qÙe,sti giorni cq.n un certo senso di iiwt· dia· ;i.Ila Francia, dove il Partito socialista ha saputo difen· dere tenacemente e vitto·riosamente la sua autonomia ·e ha potuto in tal modo essere l'ancora· di sàlvezza dcI proprio paese nel momento in cui, _per l'equilibrio de'.le forze in con· , trasto, per la loro cons?guente -incapacità a trovare ade– guate soluzioni, la Francia sta!Va per cadere in una crisi che avrebbe potuto avere gravissime conseguenze. Se quel!o che da tanfi mesi noi andavamo chìedendo fosse stato fatto, se il Par6to Socialista avesse ripreso la sua strada e la sua specifica fisionomia, allora si sarebbe trovato (n rondizion~ di corrispondere alla fiducia di tanta parte del Paese e avrebbe potuto anche in, Italia, còme, iru Francia, essere og· gi l'arbitro della situ;izione e i1 salvatore del suo popolo dal pericolo di nuove e più gravi difficoltà e miserie. LA CRITICA SocrAr,i;;. LA CRISI TURCA La fine della guerra ha segna,to per la Turchia l'inizio di una grave crisi che potrebbe avere _minacciosi sviluppi e· ripercuotersi persino sulla sua posizione di Stato m· dipendente e sovrano. Per rendersi conto dell'esattezza di questa affermazione, che puè· sembrare a prima vista in· fondata, sarà opportuno riepilogare brevemente gli u!timi avvenimenti di cui la Turchia è stata protagonista, o che ha dovuto subire. La Turchia alla vi_qi/ia e · diira11te il decors.o della second'a _qwerna111,ondial.è. Alla v;gilia del conflitto la giovane Repubblica, grazie ad un complesso sistema d'alleanze e d'accordi diploma– tici, poteva considerarsi veramente in una botte di ferro. Ad oriente, il trattato del 1925 di non aggressione e di neutralità con I Unione Sovietica e il patto di Saadabad, che dal 1937 l'univa con un'iFitesa regionale con l'Irak, l'Iran e l'Afganistan, la garantivano da qualsiasi minaccia alla sua integrità territoriale che potesse venire da quella parte. Ad occidente, le dicHiarazi·oni di mutua assistenza anglo-turca e franco-turca, rispettivamente. del magg· o e def giugno 1939, la mettevano al riparo da ogni sorpresa mediterranea. Inoltre la partecipazlone all'Lntesa balcaniça le assicurava l'appoggio della Grecia, deBa Jugoslavia e. della Romania. Infine i tradizionali rapporti di cord'alità con la Germania le permettevano di guardare con relativa tranquillità agli sviluppi che l'evidente atteggiamento ag· gressivo ,nazista non avrebbe mancato d•i provocare. Forte di questa felice posizione. diplom'atica, allo scoppio delle <!lstilità il Governo di Ankara potè dichiarare la pro'pr'ia neutralità ed iniziare quel sotti'.e gioco d'equilibrio fra i contrastanti interessi che premevano alle sue porte, e potè così risparmiare al suo popolo gli orrori della guerra. Si trattava in realtà di una posizione molto instabile,, che fu più volte sul punto di rovinare. Un primo rude colpo al sistema, basato ·sull amicizia tanto 'dell'Uniòne Sovietica quanto della Gran Bretagna e della Francia, v,e,nne inferto dal trattato di non aggressione tedesco-russo del 23 ago· s,!:o 1939 e ·dalle ·$uccessive .convenzi-oni del 28 settembre. Ii ministro degli Esteri turco Saragioglu, che da tempo si trovava a Mosca per negoziare un ·nuovo trattato, si vide presentare condizioni che in sostanza erano determinate dal desiderio della Germania di distaccare la Turchia dal-· l'alleanza •còn · le democrazie occidentali e immetterla in qualche modo nell'effimera coalizione tedesco-sovietica. Di fronte a queste condizioni che, se accettate, avrebbero cer· tamente distrutto l'edificio diplomatico che con tanta cura la Turchia aveva costruito, i negoziati furono interrotti e Saragioglu fu costretto a tornarsene in patria senza nulla avere -conclus·o. L'incidente tuttavia non ebbe con· seguen:1J1 fatali per l'intesa russo-turca. Il 19 ottobre le dichiarazioni di mutua as·sistenza ahglo·turca e franco· tù·rca furono trasformate in un trattato anglo-franco-turco di alleanza politica e militare, ma un protocollo aggiu1Jto· stabilì esplicitamente che gli ·obblighi assunti dal'.a Tur– chia ai termini de·! trattato non avrebbero potuto costrin· gerla ad un'azione che avrebbe avuto per conseguenza di trascinarla in un conflitto armato con l'U.R.S.S In tal modo le jlrime tempeste del burrascoso mare della: guerra furono superate senza troppe scosse dalla nave turca, ed anche le pericolose crisi provocate dalla dichiarazione di guerra dell'Italia e dall'aggressione co~tro 1a Grecia non costrinsero la Turchia ad abbandonai:e il suo atteggiamento neutrale. Per di più, in un momento in cui vi erano 1110· tivi ·per prevedere un ultim.atum della Germania al Gove1110 di' Ankara, l'Unione __ Sovietica fu pronta a confermare, il 25 ·marzo 1941, la garanzia stipulata nel trattato del 1925. Un ulteriore rafforzamento per la posizione turca fu co– stituito dal trattato d'amicizia con la Germania del I7 giugno 1941, seguito da un accordo commerciale molto vantavP-ioso per la Turchia. Grazie ad esso, il sistema di accordi diplomatici con tutti i belligeranti veniva com· ,pletato e i dirigenti della po!,itica turca, al riparo della neutralità, potevano logicamente attendersi che i succes, sivi sviluppi del conflitto non li avrebbero toccati. Ma quat· tra giorni dopo la conclusione del traft.:ho di amicizia con )a Germania, l'aggressione tedesca contro l'Unione Sovie– tica minacciò ancora ·una volta di mandare in rovina tale sistem:;i. , Ben ·presto la· 'Turchia si trovò a dover subire pressioni, minacce, blandizie e. promesse di ogni genere da parte di ambedue i gruppi di belligeranti. La sua funzione di guar diano degli Stretti la fece oggetto di infinite sol!ecitazioni da parte dei Governi tedesco, britannico e sovietico, cia– scuno dei quali domandava libertà di passaggio per sè e .divieto per gli altri. Cotiseguentemente, secondo la felice immagine ·di uno scrittore francese, Maurice Perno!, la Turchi,i si trasformò in una fortezza. potentemente armata, circondata da assedianti ancora meglio armati (ma che era– no tutti, ufficialmente, suoi alleati o _suoi am;ci), in attesa di un assalto l che non avrebbe mai dovuto verificarsi. El non si verifico, perchè, Aonost11nte. la sua difficile posizione, un elemento •importantiss;mo giocava a favore della Tur· chia: cìascuno dei• belligeranti accarezzava infatti l'idea che, se il Governo d'Ankara avesse abbandonato la neutralità, , favrebbe fatto in. suo favore e a danno del nemico. Di qui la preoccupazione di non spingere J.e proprie pressioni al punto di indurre la Repubb'ica kemalista a passare .nel campo avversario, e i concreti aiuti che tutti gli as!>edianti furono pronti a dare all'assediato. Ma ogni medaglia ha il suo ro;vescio. L'atteggiamento della Turchia finì per scontentare tutti_ Particolarmente preoccupante fu il progressivo raffreddarsi delle relazioni con l'Unione S-ovietica, che più di ogni alfro aveva ca!· colato su un atteggiamento di benevola amicizia da parte del Governo cli Ankara e che invece aveva visto questo stringere s,•mpre più legami ·con la Germania, fino a do– ver subire alcune violazioni degli Stretti da parte di navi mercantili armaie tedesche. Soprattutto, i futuri vjncitori non dimenticaron-o che, impedendo l'accesso, agli St~etti, la Turchi,Ì li -aveva privati di una via di comunicazione pre· ziosa e costretti a ricorrere ad allacciamenti costosi ed aleatori ;ittraverso il vicino Oriente. 11 progressivo al· lontanarsi della Turchia dalla Germania (aprile 1944: ces– sazi-one delle forniture di cromo; a_gosto 1944: rottura delle relazioni politiche ed economiche) e la sua tardiva dichiara– zione di guerra (febbraio 1945), se valsero ad assirnrarle un posto 21la Conferenza di San Francisco, non bastarono a sciogliere le nubi che si erano addensate minacciose sul suo orizzonte.· I pril11li screzi co•n I.a, Ru..!'.sia,la q11est·ione dft{Jli Stretti. La pr,ma avvisaglia della mutata situazi·one si ebbe il ·19 marzo 1945 con· la denuncia del trattato di neutralità e non aggressione da parte· dell'Unione Sòvietìca. La cosa era tanto più grave in quanto significava la fine di un lµngo periodo di amicizia c.he durava dal 1921·e che aveva ce,stituito vno degli elementi costanti e fondamentali della politica turca. E che la, decisione sovietica fosse stretta· mente connessa con l'atteggiamento tenuto dalla Turchia durante il conflitto risultava ia modo chiaro dalla di· chiarazione ufficiale sovietica che accompagnò la denuncia: « II Governo sovietico, pur riconoscendo il valore dèl trat· tato sovietico-turco del 17 dii:embre 1925 per il manteni– mento di amichevvli relazioni tra l'Unione sovietica e la Turchia, ritiene tuttavia necessario sottolineare che, a causa dei profondi cambiamenti çhe hanno avuto luogo, specie durante la ,seconda guerra mondiale, questo trattato non corrisponde più alla situazione e ha bisogno· di un sedo

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