Critica Sociale - anno XXXIX - n. 2-3 - 16 gen.-1 feb. 1947

. ClUTICA SOCIALE 31 1overno continui ancora a lungo a svolgersi nell'ambito di una politica di compromesso, di una politica cioè che non coincide con le esigenze e la volonià del Paese e non corrisponde agli i,;..pegni presi dai partiti al potere. Solo chi- vuole questa politica dev.e assumersene le responsabilità. 1 Lavoratori italiani! Il vostro Partito si è ricostituito col . nonie glori6so del Partito di· Costa, di Turati, di Lazzari, di Prampolini, di Matteotti _edi 'Buozz~. Questi grandi spi- . riti l1anno guidato il ritorno del Partito Socialista nella vita · · politica italiana. Con loro ci guidano le schiere dei giovani socialisti immolatisi nella lotia di liberazione, da Mario Fioretti a Eugenio Colorni, da Giovanni Barbera a Mario ·Greppi, ai fratelli Vigorelli e ad "infiniti altri, i quali furono fl!!sertori di un Socialismo rivoluzionario, libero, indipen• dente e /orte, Coloro che hanno ricostituito il Partito sentono di ricon: giungersi così a quei grandi scomparsi, sentono di strin• gere un patto - che nessuna forza, nessun ostacolo potrà spezzare. Il patto di vivere e di operare per il Socialismo, un patto che non respinge· il sacrificio, anzi si esalta in esso. A questo richiamo rispondono ogni giorno operai e con• tadini, insieme alle più vivaci forze dei giovani, dei parti• giani, dei red'uci. Il Partito del So•cialismo libero, indipen– ,,, .lente, autonomo torna ora· a far sentire la sua voce nella vita politica italiana. Il Partito dei Lavoratori. Na•ce così un Partito ch:e potrà veramente aiutare i la– uoratori a trarre dalle loro esperienze e dai loro dolori quella coscienza dei loro interessi e diritti che ·diviene volontù concreta di liberazione. Nessuno meglio di questo Partito può difendere nello -stesso tempo i diritti dell'Italia contro i pericoli degli opposti imperialismi al di fuori e contro quelli di un nuovo nazfonulismo r.eazio11arioall' ;,.. terno. Nessuno meglio di esso può -p~rre e-spingere innanzi, sul piano concreto, senza paralizzanti compromessi gover• nativi, quelle profonde riforme di struttura che tutti i la– voratori attendono e che, pur eliminando ogni prevalenza dei .•.ingoli sui pubblici interessi, rispecchiano ogni legit– tima esigenza della persona umana. Lavoratori italiani! Il Partito Socialista ora ricostituito · vi farà noto trc. breve il programma concreto che esso pro: pone al Paese e agli altri partiti democratici nel quadro delle esigenze sopra prospettate. Se voi volete seriamente, decisamente, dare inizio ad un lavoro costruttivo, dovrete liberamente e coscientemente raccogliere attorno a noi le vostre. /orze per l'attuazione di quel programma politico ed economico. . · ' Lavoratori ·Italiani! Grandi problemi sono dinanzi à noi · e dalla lor~ rapida risoluzione dipende il nostro avvenire. Nellu, coscienza delle . nostre responsabilità,· ma pieni di certezza nell'avvenire della classe lavorati-ice italiana, noi esprimiamo in questo momento sul piano organizzativo e su 'quello ideologico una esigenza che sarà ogni giorno più sentita non solo dai nuovi compagni che vengono a noi cori impet'.J genero•o, ma dai vecchi compagni di tante batta• glie, car,i al nostro cuore malgrado ogni momèntanea divi– •ione, ogni polemica ed ogni incomprensione· Operai, contadini, intellettuali, lavoratori del braccio e della mente! In piedi intt)rno alla vecchia bandiera del « vostro » gloricsò Partito Socialisiu, 1 dei Lavoratori Italiani; in piedi per la democrazià rivoluzionaria e per l'edificazione del Socialismo. ., . Vi,va il Socialismo! Viva la classe lavoratrice italiana! Viva l'Internazionale! Corrado Bon/antini, Torino . Giuseppe Castiglione, Catania _Umberto Ghignali, Torino . Virgilio Dagnino, Milano Giuseppe Faravelli, Mil,ano . Vera Lombardi, Napoli • An– selmo Martoni, Molinella . Matteo Matteotti, Roma • Ugo Guido Mondol/o, Milano. • Italo Pietra, Pavia - Russo, Na– poli • Giuseppe Saragat, Roma . Alberto Simonini, 'Reggio Emilia · Alessandro Schiavi, Forlì • Giuseppe Spalla, Milano • Giuseppe Tolino, Napoli • Aldo Valcarenghi, MQano • Gi_uliano Vassalli, Roma • Domenico Viotto, Brescia • Mario Zagari, Roma. lioteca.Gino Bianco .. Il viaggio ~i De Gasperi in Americ e la crisi italiana Gli amici dell'on_ De Gasperi haDJ10provveduto ad affig– gere sulle cantonate m'anifesti multicolori .destinati a met– tere in rili·evo i ris11'.tati conseguiti dal leadler democr.~tiano nel suo viaggio in America. Evidentemente la récla-,ne è fatta anche in funzione della presente crisi, per disporre l'animo degli Italiani a quella gratitudine che fa~c:a loro accettare quel!a qualsiasi soluzione che l'on. De Gasperi sia per dare alla crisi ministeriale da lui aperta ron tanta imprudenza e in un modo così contrario ad ogni nr:ncipio democ_ratico. Oominciamo quindi con un rapido esame dei vari risultat: che il viaggio in America ha prodotti; ma prima an.co ,a di– ciamo che quel viaggio dovrà essere seguito da un'a:ialoga presa di contatto anche ,con l'Inghilterra e la Russia, ,:erchè non si generi nessun dubbio che la nostra politica pc~sa in alcun modo essere vincolata a quella di uno tra i tre gr-an– di Stati vittoric;,si. Certo nessuno può darci nel camp::i eco– nomico l'aiuto che può venirci dall'America, sia ver l.i'mag– giore ampiezza di mezzi finanziari di cùi questa dispone, sia per la ricchezza che essa ha di quelle materie pr;me rhe so· no necessarie a!la nostra esistenza e alla ripresa deila no– stra attività_ Ma questo non può costituire un ·motivo per · cui sul terreno politico noi ci leghiamo con rAmerica pm strettamente che con gli altri Stati e auguriamoci che, non ostante qualche ,apparenza contraria, De Gasperi abb;a avu– to cura, nei colloqui avuti, di evitare ogni attegg amento dal quale potesse venire agli 11omini di Stato americani qualche illusione sull~ nostre disposizioni a subire qualsiasi graclo di dipendenza. Delle concessioni fatte all'on_ De Gasperi per l'Italia qu•ella intorno a cui si è fatto maggior rumore è il credito dei 100 milioni di dollari all'induitria, del quale c1 1,servia– mo di parlare da ultimo. Il rimborso del'.e Am-lire (SO mi· ]ioni di dollari ora e 30-40 milioni più tardi) non cos,ituisce davvero· un grande successo, anche perchè era stato g,à pro· messo e scontato in antecedenza. Altrettanto deve dirsi del· la restituzione dei due transatlantici. Le promesse p,,r l'in– teressamento presso la Go.fd Commission e la restituzione eventuale dei crediti italiani precedenti alla guerra rnno per ora soltanto promesse e non si possono quindi ann'.lverar-e tra le concessioni ottenute. Aver assicurato il tempestivo (almeno speriamo che tale sia) rifornimentq del grano è del carbope è certamente cosa utile, ma, salvo u.na p;ù pre– cisa determinazione de'.1-0date, non si è ottenuto molto di più di quello che era già previsto. Similmente sono stati certamente utili gli approcci per la stipulazione del tratta– to di commercio; ma erano già in corso le trattative per la via normale delle Ambasciate_ Lo stesso discorso deve fars, anche per i 200--220 milioni di do'.lari che verosìmilm. nte ci saranno concessi come aiuto dopo che saranno cessati i ri– fornimenti gratuiti a m~zzo dell'U.N.R.R.A.: anche • 1 uesto aiuto era i.n progetto già prima del viaggio De Gasp~n e la sua effettiva concessione dipende unicamente dal volo d~I Congresso. Il prestito di 100 milioni di dollari concesso all'industria italiana rapprese-nta certo un notevo'.e aiuto alla iip1e_sa del– la nostra attività produttiva, ma non basta davvero a darci modo di superare le difficoltà i.n cui si dibattono la nost,ra economia e la nostra finanza. Forse, come risulta ,la qcan· to hanno detto alcuni giornali, i ntgoziatori italiani hanno ritenuto che .gli ambienti governativi americani non confidi– no se non sulla libertà di iniziativa privata e non hanno per– ciò insistito per ottenere un vistoso pr-estito stata'e. Risul– ta invece anche negli ambienti uffic·ali italiani, 9er testimo– o1ianza di persone qualificate giunte recentemente dagli Stati Uniti, che l'Amm,inistrazione americana è convinta che l'I– talia non può uscire dalla s;tuazione presente seqza fortJ prestiti statali. Non si "'sce dal circolo vizioso in cui è co– stretta acf"aggirarsi la nostra economia se non si -iesce a

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