Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 24 - 15 dicembre 1946

CRITICASOCIALE l'Alberlini e la fierezza con cui ·egli resistette contro la pre– potenza fascista, preferendo abbandonare il suo posto di -ia– \"Oro per no:1 piegare la schiena '....alle int._1nazion: del dittato– re, ha il pregio di ricostruire un caratteristico episodio della vita naz·ior.•ale nel triste periodo della storia recente d'Italia. li libro del Benelli è scritto con quella vivacità ed efficacia che rende cosl attraente anche la lettura (oltrechè l'aséolta– -ziUne) di certe con1medi~ di· 1uì. La narrazione appassionata che l'autore vi fa è uTia , testimoniàr.za veramente schi~cclante delle arti indegne delle quali il .fascismo si_·valse (e f4 Mus– solini stesso in gran parte l'artefile) per piegare gli animi e le m_enti, senza nessuna preoccupazione dello stato di av– viHm_ento in cui riduceva la vita intellettuale e morale del– Fllalia. Spiace pèrò che l'autore, pur dovendo cor.fessare 11 ~ver · dovuto lui pure sub:re ·ctoloi·ose u..rniÙazjoni sotto la stretta della ,.,,ctiSpeq1zione cui era stato ihgenerosamente ri– ctdtto, voglia poj menar vanto di essere stato l'unico, 0 quasi, degli scrittori italiani che alle pres·sioni del fascismo abbia opposto una inflessibile resistenza. ' \ Anche il libro del No~ile (che n~11 era anco,:@ convertilo al c01nunis1no quan<lo lo scrisse) è efficac:ssim 0 co.me att0 d'nccusa conh- 1 0 la prepotenza di. un regime che, per raggi~1n... gere i Suoi fini e soddisfare le male passioni dei suoi con– èlottieri, non si faceva scrupolo di violare· i più gelosi e saèri diritti 1 della personalità e dignità umat.a; meno efficace, per quanto interessante, è · per quello che riguarda Pautodifesa ·ctell'autore· dalle accuse ch·e gli furono 1nosse per la sq.a con– dotta nella. sfortunata impres·a polare, che egÌi guidò. Il libro del M~nigliano. infine, senza entrare in una pro-· fo1:da ·disamina del problema razziale quale si presentò al fascismo, non per inti,::na, esigenza della sua· dottrina, ma per SUP,inq ·asservimento alla eslgenzé. depa politica tedesca, din1ostra con quale superf.' cialità ed incoerenza, con quale spaventosa n1ancanza di ogni scrupòlo, ser.za nessuna con– vinzione, senza nessuna preoccupazione dei pril!cipi di giu– stizia che la sua azione· calpestava, il governo fascista (e person·aimente Mussolini) abbia scatenato ur..a perseèuzion~ che nessul_la ragia.ne g:ustificava, che .... offendeva tutta una civile tradizione di tolleranza e di' 1 pacif_ica convivenza e bandiVa dal corpo della Nazione a1cune forze· che, nel campo del! attività ecor.omica polit!ca e culturale, av-evano recato e potevano. anL:·ora reca;e un efficacissimo contributo all'incre– mento della vita Jlazionale. MARIO NIGRO: Democrazia nell'azienda _ 1946 - pp. 139,, L. J 70. MuG. Sestante, Rocna, L'A. fa la storia. del movLmento di j,artecipaz'orte dei la– voratori, 'E\1_la gestione delle impP~se, in Italia e fuori, e clas- . sifica -i v.ari tipi di part.ecipazione secondo il c~iteri 0 · d'am– piezza dell')ngérenza operaif\ « in una 'specie di scala di' Mohs · econo~nico-so;c:ale », dalle Corrumissioni interne LOn com,pit'. puramente sindacali· alle forme di presociB.lizzazione· o di pa– rasocializzazione (il decreto russo sul controllo operaio del· 14 noveri1bre I917, il decr. to legislativo 12 febbraio 1944 del– l'effimera repubblica di Salò). Nell'ultimo capitolo l'A. con– fignra l'istituto della pqrtecipazione opera·ia COL"11e lo vorreb– he oggj in Italia, porta.ndo. _un noÌevole contributo personalè n q·uesUoni attuallssi.'lle ed aperte·. Egli •è per il rlcor.os· cimen– to legislativo dei Consigli di gestione, per. l'accantonamento del problema di IÌa partecipazione agli utili; dice quali im– prese vadano assoggettate ali~ nuova legge, con riferimento alla loro natura; alla loro anzian·:tà, al numero dei,1.dipen– denti;_ tratta degli organi della partecipazione, della coroposi– ZioÌ1e e d .i ,compiti loro, ecc. Ma le pag'ne pit'J. interessanti sono quelle in cui espone il .pensi'ero d: lle varie correnti politiche attorno alla partecipa– zione operaia nel primo e nel secondo dopoguerra (pagine ne– cessarie per chi non è informato snlle violente polemiche tra operai e industriali;. tra politici dC destri' e politici di slnl– ·stra,' tr·a riformatori e rivo1uiionarj .ché ac~om,.pagnarono i ten- tativi di trasformazione aziendale; un utile ripasso, qu,t'lle pa– gine, per chi tali pola:n'c_!le ha vissuto e vuol cogliere In uno sguardo d'assieme la radicale meta.morfosi che attorno al problema hanno operato orrte correnti politiche); e- quelle In cui con( .. ,uta le obbiezioni alla partecipazione opera'.a. L'A. ba UIJa coscienza precisa dei lkniti che la situazione attuale (pro– prietà privata dei me;zi di produzione, equilibrio tra runa borgh sia ~Cassa,· ma. non 'ancora abdica·taria, e un prol.eta– riato in ascesa, situazione oggettiva ùelle · imprese, ecc.) po~e a'lla partecipazì0ne operaia, e ·perciò vede ne~essario· ass:cq.ra– rit ancora l'attribuzione dell'Ultima e decisiva parola· all~ele– mento soCiat.inente predomina~té, che· è per ora, nel siSterne Biblioteca Gino Bianco capitalistico di P,roduzlone, Il capitale. Ma nell'ambito di que– sti limiti s.a confutare con argomenti persuasivi tutte' le crl– tichie ed i dubbi che tanto da· part'e del difensori dell'ordine esistente quanto da!Faltra parte vengono ava.nzati; il •dlslnte– ress; operaio, il pericolo di vlolaz'one del· segreti ·di fabbri– ca, la nascita di hommes a'atf(!.ires du prolétariat, l'lm,prepa– razion: dei lavoratori, la nascita di un patriolLSJJ}è iJ.'euL,1·cpnse, la r.eces·sità d-ì una direzione unica nell'Impresa. Mario Nlgro , ·è giustameilte convinto che' la necess'tà della ·partecip'azlone scaturisca, prima che da princ:pli di giustizia; dà:i fatti, v·aie a dire dallo stl-sso regi.me di fabbri.ca, quale, è stpto esprl!sso dall~ tecnic~ prodljtliva moderna. L'1 m11cchina abitua il 111- voratore a sentire .il .proprio lav.oro parte di un, ampi_o ritp,o,, sviluppa in lui il senso ·della resporisabilltà · e della so.Uda- , rietit lo abitua al comando. « E' dunque la -grande impresa mod;rna che r, tde il lavoratore dj fatto corrèsponsabile della produzione, che ne di.lata le responsabilità e ne accen)ua la libertà'/,». R:iesce pertanto naturale e. facile all'A., partendo · da qw, sta c~nvinzion_e. e. dall '.esame dei ··fatti ch; _1a- gi ustiflca– no, rispondere ai dubbi sollevati e, quançl'hanno una validi– tà, suggerire, rimedi pratici. Mario Nigr-0 è riuscilo ad esporre, jn un J:11.lple~orelativar mente ristretto di. pagine, tutti I puntj di .vista, i progetti,. .e le J:,ggi c'he r'guardano l'argomento, _senza appesantire• mal .la t_rattazione. Il che denota una sicura padronanza della materia. · Ma l'esser riusc;to a ciò è dovuto anche al fatto che nel– l'animo dell'autore vibra-una commossa s.i()'lpatia P,~r lo ·sfo.r~ zo che il pr~letari-ato comp·e, al fine di eliJninare Il carattere serv,ile del Javqro e di « forzare le catene di una schiavitù. ,eh,, è morale pri"'-na ·che economic·a o materiai.e ». E' questa ·c0ct1- mozione cliè rende vivo il ·libro; p.crmeandolo di una· prof on~ da umanità. '-\ . UGOBl!RTO ALFASSIO GRIMA,LDI CARLO MARX: Salari, prezzi e profitti - .Tradùz. e lntrod'ui", a cura di Rnggero Amaduzzl _. Sestante, Roma 1946,;.- pp. 92 1 . L. 120. r E' il testo di un .~iscorso che Marx pronunciò, in ingle~e, il 29 giuj!no 1865 al Congresso Generale dell'A.s·soci\lziÒne I°n, ternazionaJ.c dei lav.oratori .a Lonèira. Infuriava r.ei paesi de) continente una vera ,.e ~.ropria ,epidemia .,di scioperi,,d,J!, tljtt~· le ,parti si. richiedevano insistenteme1;1te aul\'e;nti d), salari, 1 1nen1!;_)ridel Co,1siglio Generale .deU I Associa°zi_une: inu;rna.zioriQ.– le S·'int~ressarono a questo problema, per prendere p_osizio~e. C'era Weston, il delegato inglese, che soste1;1eva l'inutpità delle agitazi.oni pe~ gli aumenti -salariali, perchè diceva che la so.m- ma ·della'. prodilz.ione 1 nazi'onale è ur.a c0s_a fiss11, e .(issa è p~r~ .... la somma dei salari reali. « Quando una_ zup,pi, ra - agg. un– geva ~ contiene una certa quantità di zuppa,_ uµ ~unieilto de,1.- le di.mensioni dei cucc~iai non ·produrrà alcun aumento ,<lella qùa:•;Ltà della. zuppa». Ma- a M;,rx la zuppiera di Weston par.- ve incrinati',. ed ·•gli· trasse spunto dagli argomeqtl dell'lngles se per svolgere. la .sua teorja s~i , sala.ri, .,....sulle,cause che qe de.– terminano l'ascesa od il ribasso, sul loro rappo~to .co\ cqsto reale della vit.a. ):.:'argomento· lo condus.se lontano, Weston ven- ne messo in un cal)to e dal _. discorso polemico s,altò fu~-~i, . chiariss1.ma, la teori~ del valore-lavoro. Qu, 1 lla teoria eh.e due anni dopo doveva trov11r luogo piQ diffusa.mente· e complessa– mente nel «Capitale». _Il breve scritto di Marx compare per la. prlrna volta In Ita– lia :e sarà utile - come !fice 'io· stesso traduttore nell'Ìntro– d_uzione _,._ « a quanti desiderino conoscere dlrettan'tente il pen– siero del Marx, pur non· riuscendo ad affroµtare la lettura, •certamente faticosa l'd Ingrata, .dell'opera maggiore"'· .U. A. G. I_ Pubb!ic?zioni ricevute ;;, dono " TAunus, Crepuscolo, Massalombard_'1, Ediz, G. Foschln.1. ~f· 305; L. · 250. Questo romanzo è la storia di una famiglia sotto la domi– nazione fase sta, e insi me' la stor:a dei metodi e delle per– secuzioni fasciste: ha. pagÌne vive I e interessanti. Direttore: UGO GUIDO MONOOLF'O Redattore respons.: ANTON,1O GRE_PPI Autorizz.; Allieil Publicatiòns_ B.- C. N.. 288 , i0~S-1945 Tipografia J>1;zaelll- Milano - V1a 'Farnlltl 1

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