Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 20 - 15 ottobre 1946

CRITICA SOCIALE 339 oapitale straniero, specie anglosassone, sul capitale cecoslo– "Yaccci ». A queste condizioni ob:_ettive favorevoli ad una nazionaliz– zazione si aggiur.se, come ele.."'llento decisivo, « la pres·sione delle masse in senso ant1capitalistico,.nata dall'aSpirazione universa– le ·verso il social'.smo ». Queste le cause che sono all'origine delle 11.azionalizzazioni cecoslovacche, la cui necèssità fu espressa il 5 aprile 1945 nel– la parte XII della dichiarazione di Kosice, che costituisce la Itase del programma di governo del fronte nazionale dei Cechi e degli Slovacchi. E' 11ncora da ricordare che la Cecoslovacchia ha. potuto evi– tare l'intro.."lliss:one .diretta delle Potenze str3niere, sebbene ora la sua politica estera non si discosti da quella dei paesi suoi •ic'ini e risenta quindi dell'influenza soviet'.ca. B,tensione e forma delle nazionalizzazioni ceco1louacche. Le nazionalizzazioni cecoslovacche sono assai estese, ma nella loro· -organizzaziolle tendono a mantenere i caratteri della li– bera concorrenza, proprii delle imprese private. Questo dichia– rò jl min:stro dell'Industria Laur.mann: (1) e L'impreSa nazionalizzata, egli disse, sarà diretta, come nel passato, secondo i metodi individu~Iistici e non cesserà di esse– re, dal punto <!i vista g'uridico, un'unità indipendente avente suoi diritti e sue proprie obbligazioni. Questa impresa sarà ·posta aotto la d:rezrone di un direttore che, essendo il gerente respon– sabile dell'azienda, sarà chiamato a render conto della sua 1estione e sarà obbligato a garantire una produzione che gli erganismi centrali superiori potranno controllare, paragonan~ dola ai - rislìltati delle altre officine e imp~ese similari », Del resto, rimane un settore pri_yato ~ell'economta, ancora aotevole, comprendente la media e piccola' industria e le imprP- 1e agricole e commerciaU. Infatti la nazionallzzazione si ~ este– sa alle branche considerate industrie chiavi ed alle più b1-· portanti fra le altre. Cosi, sono compl'etamente nazionalizzate: le miniere,. il gas e l'elettricità, le fonderie acciaierie laminerie, le officine me– tallurgiche, gli alti forni ecc.; le industrie chimiche e farma– ceutiche ·del cemento, della cellulosa, delld zucchero e dell'al– cool e, 1 infine, tutte le banche e com.l)agnie di assicurazione. Altre industde, invece, sono nazionalizzate solo quando impie– gano più cli un cert0 nuri:J.ero di operai, varjabile a seconda Ilei tipo di fabbrica. In questo 411odo, scriveva Miloslau Trnec, capo della sezione .delle imprese nazionali del Ministero dell' Indu– stria cecoslovacco, « la nazionalizzazione non ha trasfor– •ato tutto il sistema delle imprese della Cecoslovacchia ... Esi– stono ancora sfere molto estese, che permettono agli i"1pren– àitori privati di far valere la loro iniziativa>. Quanto al siste:::na di direzione ·delle imprese nazjonalizzate, ba dichiarato ancora il ministro Lausmann ·« il dircttòre di egni impresa avrà a fianco due delegati della Confederazione Generale del Lavoro, due membri dell'Assemblea dipartimen– tale o pr9vil\ciale e due· rappresentanti del Comitato Centrale ài Orgat)izzazione. Tutti insieme costituiranno un nuo:vo tipo di Consiglio di amministrazione. I sei membri di. questo Con– siglio a'uteranno il direttore di gestione e parteciperanno della S.ua responsabilità. Essi saranno s·celti fra i .tecnici, i prot:es– sio~isti e· i lavoratori, la cui esperienza giustifica una tale responsabilità ~- Quanto Sll'indennizzo, esso ha provocato una reazione da parte dei capitalisti stranieri, specialmente anglosassoni, come 11uando « iJ trust Unr''ever, monopolista mondiale di oli e gras– si, volle fare pressione sulla Cecoslovacchla, contro le nazio– nalizzazioni rivelando che ·esso era segretamente proprietario, dal 1929, d'egli stabilimenti Schidt, passati in seguito al na– zi.amo ed ora confiscati». Ma i pericoli che sono derivati da queste intromissioni paiono ormai superati, grazie soprattutto all'accorta. politica finanziaria cecoslovacca. Resterebbe da vedere se la Cecoslovacchia si •è veramente posta, con queste trasform.azioni, sulla via del socialismo. Certo, per ora, i risultati raggiunti non sono tali da po!e'ò far ritenere il socialismo realizzato, o quasi. Tanto più che 1nancano i dati per stabilire qllanto sia migliorato, o potrà migliorare, il li_vello di vita dei lavoratori e quando la loro partec'pazione alla direzione della vita pubblica sarà un fat– te compiuto. Ora, le nazionalizzazioni s·ono una forma di com– promesso che potrebbe però permettere, come notava· il Char– .rlère, l'accelerazione del processo di trasforu:nazione dello ,Stato borghese in Stato proletario, -POLEMICHE SUI VECCHI FASCISTI Su New Leader, settimanale antifascista americano, del · 10 ~osto, Daniel Seligman replica ai contin11i attacchi della (1) Le citazioni ed i dati sòno tratti dal cilafo articolo della. Charrière, iblioteca Gino Bianco stampa e della radio sovietiche contro la larghezza con cui Stati Uniti e Gran Bretagna si seryono di fascisti nei paesi liberati. L'afticolo, che mostra come i Russi stessi si servano degl1 antichj fascisti, fa interes·santi rivelazioni su « alcuni burat- · tini dei sovietici» nell'Europa orientale. In Polonia. Nel Governo provvisorio polacco o « Comitato di Lublino >, co~tituito nel luglio 1944,. c'erar.o 'almeno o.lnque uomil;i dal .passato poco pulito. Il Generale Michael Rola-Zymierski, Mi– nistro della Difesa nazionale, fu oppositore del regime di Pil– sudski, perchè questo aveva agli occhi suoi \jn doppio tor– to: di esser stato insufficientemente reazionario e anti-semi– . ta, e, inoJtre, di aver scoperto che lui, il Generale, accet– tava illeciti compensi per far cosa contraria al suo dovere: infatti nel 1926, come capo Dipartimento degli armamenli riel Ministero della Guerra, egli aveva ricevuto dacaro dai fab– bricant) francesi per accettare maschere anti-gas difettose. Quando la cosa ·si riseppe, ne nacque uno scandalo e Rola– Zyn1iersk{ si ·buscò cinque anni di prigione. Ora egli è mem– bro influente del Partito dei lavoratori (leggi comunista) po– lacco. Jan Grubecki divenne Ministro delle Comunicazion, del ·C•– mitato di Lublino dopo essere stato un feroce nazionalista, che ·dedicò gran parte delle sue energie, nel 1930, per orga– nizzare il boicottaggio aLti-ehraico, E Vice-Presidente e Mini– stro defl'Agricoltura diventfr ·Andrej Witos (da non confon– dersi con Wincenty Witos, il famoso leader del pàrtito coa– tadino), che fu pure un amico del regime di Pilsudski. II giornalista Wincenty Rzymowski, co,ne direttore dell'Ex– press Poranny, spese i migliori anni della sua vita per difea– 'r!ere la dittatura pre-hellica, la Costituzione del 1935 (che i sovietici dicoLo fascista) e le carceri politiche di Brest-Litovsk. Nel 1933 Rzymowski fu ammesso all'Accademia polacca di Letteratura, ma ne fu successivamente scacciato come pla– giario (di Bertrand Russell). Egli divenne· Ministro della Cul– tura e dell'Arte nel Governo provvisorio. Quando, dopo Yalta, il Co,nitato di Lublino fu sciolto, Grnhecki lasciò il Mini-· stero, ma .Rola-Ìymierski rimase Ministro della Difesa na– zionale e R'zymowski fu promosso al Minis ero degli Esteri, una posizione per la quale non possedeva speciali qualifiche se non una pronta conoscenza della direzione in cui il vent• avrebbe soffiato. Altri casi numerosi cita il Seligman. Henryk Strashurger, rappresentante polacco in Inghil,erra, fu uno dei più reazi•– nari tra i polacchi. Il Generale lsidor Modelski, addetto mi- • litare a Washington, anch'egli fu un vecchio reazi0nario e an– tisemita. Un altro esempio: un certo Chromecki, che fu Se– gretario dell'Ambasciata polacca a Roma e autore di un li– bro di elogi a Muss·olìni e al fasci~o,. ora occupa una p•– sizione di responsabilità al Ministero degli Esteri ed è pre– sidente dell'Associazione governativa di controflo sugli antichi p;igionieri politici. Il New Leader ricorda anche Kwiatkowski, · che fu per parecchi anni figura preminente del governo p,·e– hellico ed è ora virtualmente dittator~ 'dei porti di Gdynia e Gdansk, E ancora Mlynarski, direttore della Banca Polacca sotto Beck, poi s·otto Hitler, e ora ·sotto Bierut. In Romania. Il più bell'esemp~aré di fascista lo si ritrova nella persone di Giorgio Tatarescu, uno dei fascisti più in vista d'Europa. Tatarescu, • che 'in diverse ,occasioni fu.,.,.respons·abile dei tu– multi antiebraiçi, che finanziò la Guardia di Ferro e la aiutè, che organizzò la dittatura di ·caro! e la sostenne contro. l'op– posizione democratica, e che in aJ&meno ur:a occasione fu· de– corato dai nazisti, è attualmente Ministro degli Esteri del ntiovo governo « antifascista » rume:rio: Ed è stato scelto pec. questQ lavoro da Andrei Wyshinsky, rappresentante sovietico in Romania. Il prof, 1\1:ichael Ralea fu scel!o da Wyschinsky come Mi– nistro delle Arti. La carriera dt Ralea è para.llela a quella. di .Tatarescu. Giorgio Macovescu è ora Ministro della Propaganda, posi-· zione che egli occupò anche sotto Antonescu. Il colonnello Rady Ionescu fu ufficiale di poUzia sotto Antonescu, ed era ben noto per il tratt11J1Dento che riservava agli ebrei e ai de– mocratici, Il Gen. Carlaontz fu anch'egli responsabile dei mas– sacri di ebrei. Ma dopo la liberazione Lucretiu Patrascanu, leader comunista rumeno, designò Ionescu quale capo della Polizia segre~a e Carlaontz quale sotto-segretario agli Interni In Jugoslavia. ·A giudicare dalla propaganda ufficiale, il regime del Ma– resciallo Tito è nemico dei fascisti, ma, a giudicare da alcu:– ni degli u~Jni che circondano TitoJ la proscrizione si ap– plica soltanto a quei ·fascisti che rifiutaru, di .wllab.orare. Du-

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