Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 10 - 16 maggio 1946

54 CRITICA SOCIALE Il problema bancario italiano 5.• Ricostruzione eco;iiom,ica erl ·orçl,ina:mentobancltrio. Dopo aver esaminato, sia pure fugac~inente, l'attuale _siù~a– zione del 11;1ercatodei capitali ed aver accennato a_l cnteno fondamentale che dovrebbe venire osservato nel determinare la politica bancaria avvenire, è d'uopo vedere q_uale dovrebbe essere la nuova struttura da dare al nostro ordJnameinto b~n– cario per renderlo efficace istrument,o di rinascjta della Vl'la econoIIllica del paese. · . Sulle deficienze' principali dell'attuale ordinamento già ab– biamo avuto mod,o di pronunoiarci, indicando nel contempo -,ilcuni rimedi. In merito ai nuovi organi di controllo 0e do: vrebbero wstituire que.Jh di cui alla. rifo.-ma 1936, nonche al modo secondo cui si potrebbe giungere ad urna « demo_cr_a·: bizzazione ,> delle bariohe 6i wno pur-e prosp.ettate poss1b1lt soluzioni. Si traÌta o-ra di rivolgere la no-st:11a indag,ine ad un campo rrieno generale e, quindi., di affrontare i Ji>iù grossi prob_lemi che in materia si porngono !nnan~Ì,-a nou·. . a} Il problema della concentrazione. • Il cospicuò nu· mero di b<ainche che esercitano il c•redito ordinario, speci,e se· ragruagliatò· al mo~desto avvenire d·ella no•slra vita' econo– mica c"b·e ;po trii svo1gersi, wl,o in tono· mino.-e, ha fatto ~or• gere in ·parecchi il convincimento della necessità di solleci– tare un proeesw di ·concenti-azione. Il pro·blema però; anche ·se la situazione ne g_iustifica l'enunciazione," non viene postò in tuui i suoi termini. In wsta,nza, la ·questione delraccen- ~ •tramenio non -è così semplice come generalmente viene falla apparire, in quanto molteplici sono- gli elementi di, giudizio · che devono conoo.-rere a formulare ullia -conclusione in ·me– r,ito· ad essa. In términi generali, 'ò.l problema concerne la conven1-énza di, sostitui,;e alle banche attualmente operanti · · urn numero mirnore di istituti più forti -e più vitali. Co-n~ide– razion'i- eco-nomi,che, tecniche e sociali debbono esser tenute presenti nel giudicare iin me.-ito a ·questa -convenienza. · · Innanzi tutto, il oosto e09nomico delle operazi-o,ni hanca– rie. Anche nl)l nostro ramo si tende a sopportàre il minimo costo- consent:ito dalla situazione de l mercat o. In linea •teo– rica, detto milllimo vieine raggiunto quaàl.do, v.i è la parità fra la sòmma dei costi di produzione delle singole banche ced il costo economico· relativo al se-rvizio, del credito in generale. , A sua· volta, -tale p'arJtà l ottenuta da.Ila ~guaglianza ,del mar– gine bancario percentuale con· i marg,ini normali per eeinto degli altri settori della viM economica. Pratic~mente .queste· coincidenze non si. verificano, è•ovvio, e le _divergenz,e ,stanno a significare, ò che in seno: al mercato• le banche si trovano in una situazione di· particolare privilegio (margine banca.· rio per -cento superio,re al margine degii altri settori; costo di'produzione inferiore- al costo eoonomico generale), o chè il sistema bancario è viziato da errori strutturali -è· di _orga– nizzazione (margine -bancario inferiore al saggio dei profitti del. mercato; costo· economico supe.-iore a qùello di produ– zione). E qu,mdo ciò è dovuto all'esistenza di banche a oosto marginale più el,;,vato•, entra in scena la. questione della wn– eentraziòne (mediante -incorporazione, fusione, ~filiazione, ecc.). Nel caso nostro, vi sono listituti in queste CO-lldizioni? Evidentemente sì, tanto ·ohe ·si sente la nec'essità di mantenere un cccartello » in cui il divario tra tassi attivi minimi e tassi passivi massimi è, assai sensibile (all'in'circa 1'8%),- senza però che ciò significhi grand,i utili pètr l'azienda,. Quindi l'e– liminaztorne di qualche organismo si può, sotto questo aspetto, rendere necessaria. Comunqué, so'l-amente la situazi-one futura di mercato potrà dice l'ultima parola, tanto più che con la riduzione delle dimensioni di_ taluni istituti, accresciutisi ip Ì-elaz'ione alla attribuzione di oompiti oonrnessi ai firnanzi'\– menti dell'autarchia e della guerra (chè. motivo di'squili_brio sono pure le dimensi,oni de,lle banche non risponde:oti al CO•. sto tecnic'f.>'del funzioinam:einto, di· queste,), e con la revisione ddle funzioni deii, diversi tipi di aziende di credito, si po– trebbe ottenere un miglioramento sensibile della ~ituazione. Vi sono poi le considerazioni di ·carattere tecnioo: l'orga_– nizzazio,ne del sistema dei -servizi di banca; la scelta dei -tipi di organizzazione bancaria particolarmente adatti ad operare nei vari strati -e setto-ri dlill'ambiente economico; la distribu– zione terrii·to~iale degli sportel1i (in rapporto alle· caratteri. siche· ed alle necessità ·economiche. delle di,verse zone, alle capacità d1 risparmio .delle popolazioni, ec<;.); e cos,ì via, sono t11tii dati di fatto che conoorrorno ad arricchire di elementi l'esame della questlio-ne. · · · · Non si deve tend-ere pertanto a sémplificare ·ad o-gni costo· l'organizzazione banca.-ia; non sLtiratta di eli_minare ·gràdual– mente 11' piccole banche pl'lr ,ingrandire ari-cor di più quelle p,otenti. Già fu avvertito che _il far g·rande non sempr_e equli-. Bibliote a Ginà Bianco vale al' far bene; ed è ·ingenuo patro-cinare i grandi com– plessi creditizi, peir poi accusarli di attività monopolistica. La gran.cl.e e la pli-c,colabarnca harnno ognuna pregi e difetti_ ben individuati: bisogna quindJ ott-enere un sistema di organizza– zione che consenta di sfruttare nel complesso ;' vantaggi del– l'uno e dell'altro tip,o. .La nostra economia a tipo misto,' de– centrata,, con peculiarità differenti neJJ.e varie reg.ioni, neces. sita delle medie e piccole· banche locali, in g,rado .di giuif: gere ·cap-illarmente 'là ove la pen~trazione non è fa.cile al grande istituto. . · lntìne, le' considerazi,onJ. d'ordine wciale. L'accentramento ban·c~dç porta quasii, ~mpre. ad una sensibile.riduzione· di personale: e sono lavoratori difficilmente assorbibili da altre branche dell'attività produttiva. Data la presente situazione, i lic-enziamènti d•ivanti dalle· concentrazioni, se effettuat;i · i,n massa, pon ~igliorerehbei:o certamente lo stato delle cose, per cui l'even,tuale vantag,gio economico generale che, con un pll'ocesso di accentramento, si avrebbe da una parte, sa– rebbe anmdlato 'immediatamente daHò squiLibrio, che si ve-· rificherebbe dall'altra. · . b) Il ~arteilo bancario. - Come è noto: I~ banche -s.<l!Ìo– poste alla wrveglianza dell 'otgano di controllò• (.ex Ispettora– to -del Credi,to) son,Q obh1igat6 ad applicare le condizioni pr.evist.e da. un « cartello ». l'ale ca-I"!ello ha consentito~ agli Istituti di ,creduto di far .fronte, durante la fase corporativa dellà no-st,ra economia, ai gravosi oneri della g-estione che come s'è detto, era s.ovente costretta dall'alto a peroc'i11rer~ vie ,antieconomiche. Esso ha _pure servito per ma111tenerenel!,a . loro attrezzatura, superJQre ai, limiti dimensionalii èoonomici della iinpr-esa, alcuni organismi operanti, in. tal modÒ-, a oo~ti crescenti. Naturalmente l'alto costo dell'organizzazione ban– caria hq gravato ·.sull' ec,onomia, riaziopale. Non si, ritie,:;e sia ora il caso d1 no-rma:1izzare il settore e -di evitare che venga ulteriormente manienuta una politica di ,rigido liv-ella– ~ento dei tassi, a tutto· scapito dell 'linteresse generale, tanto più che la ooncorrenza (i111dubbiamente limitata da., cartelli)• p-0,irebbe trovare limitaziorne ·ih prov.vedimenti all'nopo, presi . dagli organi superuo.-;'? · Ma c'è, in argomento, un'altra os·servazi-c;ne' da fare.' Se,. oome abbiamo avvertito; la poJitica hancari:a do'vrà essere ,-i. volta a~. influenzare gli investimenti futuri, per cui ·auesti dovi-a111no innam:fi· tutto ·essere indiriz_z.ati anche, e prin~ipal– mente, alla_iicostruzione degli impianti, delle-fabbriche, delle case, delle strade, ·dei poilti, dei bacini, dei mezzi di tra– sporti, ecc.; o.Jtre che alla r-ioostituzione .delle scorte, bisogna pur pensar-e di las-ciar liberi iJ tasso d.i inteo,esse ed .il sao-o-io di s·oonto,._[,a questiorne del cartello ba:neario deve qui~di– essero posta insieme con tutte le altre illi ,cui si p arla oo~ maggi-or frequenza e venire ri,wlta nell'interesse genera.le, senza essere vjn.colata a èo,nsiderazioni non rispo11tdenti alla . realtà della situazione: · ·, c) Il finam:iamen~· delle pic~l;,e impriese. , -I continui b,i: sogni d-el Tesoro e le grosse soyvenzioni ahl'autarchi; hanno distolto H rispa.nnio nazionale· dal finanziamento delle pi,coo– ·le Jmprese industria]li, e commerciali. Le b;mche si so11Ocioè pre<>ccupate di pompare qnanti _più, mezzi liquidi possibili dalla periferia per riversarli 'aJ centro e di lì smistarU nei settoi:i ~ g,iudieall preminend, trasc.urru;,do. gli altri; ·ed a lato dei mercati maggiori del danaro non si sono p,otuvi affermar-e quelli locali, partico-larmente adatti ad aiutare · il piccolo cc,mm~rcio e la picoola induslria. ·I modesti Jntervenli iin fa. ,·ore di questi si- wrno poi vèri!ìeati seinpr.e' a tassi elernti, di'modo ch:i, si è affermata l'incongruenza per cui le gra,ndi aziende,· in grado generalmente di' sopportare alti saggi, fos. sero oancariamente meglio servite, e le piccole e med-ie, biso. . gnevoli d'i -condizioni poco onerose, fossero gravate da ta– Ì.iiffeassai altè. Eppure le medie e piccole aziende industriali ,e commerciali sorno di· g.-an lunga le più numero-se: quelle dell'industria,• ad esempio, occupano ora circa 1'80% delle maestranze industriali.· H finan-~a-mentò delle piccole aziend:e industri-ali non è di. facHe attuazione, ·riguardando esso, wprattutlò, fa conces– sione di mezzi per l'acquisto· di macchirne ed .attrezzi. Al ri, · guardo, la fo.-ri1;1· di ci-edito ·piµ rispondente a'i bisògn,i di' tali iimprese è il. medio termine. La nec,essità di, fornire aiuto -., . a questi organismi fu parecchie volte segnalato, tanto che ne1 1939 gÌi istituti di credito vennero, autorizzati ad util'iz– zare, nell':erogazione del credito all111 piccola indusl•ria,, il 2 % dei• depositi• vincolati, limitato a L. 80.000 pe,r azienda e con .durata norn superiore ai 5 anni, ferme de.terminate ·oondi– zionii. Ma il provvedimento,. come si può immaginare, non ha risolto il poo-blema. L'erogaziò,ne dd. credito al pic~o coni.ni~ r-cio e 0 d alle mi– no,r,;entità industriali per l'àpprovvigionamenw «Jelle mateFie \ .

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