Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1946

/ 132 - C:HITICA SOC:IALF CIÒ CHE SI STAMPA RoSAIIIO RuGGEIII: Psicologia e destino del nostro popolo. · Milano·, Mondadori, '1945. ' / 1n· questa fase critica del-la vita morale e politica italiana, in' un ambiente che igno-ra o finge di ignorare talune possi• bili v-ic cli rinno-vamen-to e di ricostruziorne, questo libro del Rugg-eri si propone di· esaminare le cause della nos!JJ:a trngedia, per poter consapevolmente indkare le vie della rinascita. , Il complesso d'inferiorità del nostro popolo, dovuto a11e -dominazioni straniere., alla manca~1Za di materie prime, alla iniqua dis~rjbuzi-0ne della· proprietà terriera, all'emigrazione; il sentimento di in-sicurezza derivante dalla implacabilità -degli antagonismi economici; gli squilib-ri fra capacità e posizfone sociale, do-vuti ai privilegi di casta che consen– tono spesso ai peggiori ed a.i· meno, dotati intellettualmente di assurgere alla guida delle sorti della società; la difettosa ,coordinazione sodale, che permette agli sp'llcu~atori. di gi-o– varsi, con tragico egoismo, delle difficoltà in cui la vita pone i migliori; il g..étto• •individualismo che ignora ogni forma di c-0murnità e di solidarietà, senza accorgersi che la· vita è -commel:ci,o di spiriti, ,incontro, non scontro di .per&onali tà morali;' U tramonto o fa crisi dei veccht sistemi di agglu- · 4inazione: monarchia, cap-italismo•, nazionalismo,. simtimento razziale, sorno, secondo l'Autore, le cause dell'attuale-o.-isi della società j1aliana, molte delle quali la guerra ha portate ;Ila più cruda esasperazione. Radice unica del difetto delle istituz·ioni sociali è il sisterria ecomomico capitaJistico, che . ,1on consente un'equa distribuzione ·dei beni e che spessis• ,sjmo incide in mamiera nega•'.va sulla formazione culturale o sociale dei p•iù degni. L'elib,ldla~o:ne della proprietà· pri– va-la degli strumenti deJla _p ..oduziont testa l'unica via p_er l'a,ttuazione di un ordine nuovo, nel quale la" capacita dei singoli si accompag,ni effettivamente al merito·, non misu– irato al metro della ricchezza, com'è oggi, ma a quello di umo ··schietM senso di solidarietà, del tutt-o mancante presso di" •noi;- ne risulterebbero' purifica-t•i i 'sentimenti e l'azi<me,, ed .a ciascuno sarebbe comsèntito di guardare la vita senza ap– :prensioni-- e nella luce ili nob~li ideali. Un caldo sens,o di umanità e di d·isinteresse affi.ora dalle ·pagine di questo .Hbro; sarebbe staia tuttavia· desiderabile ·una più rigo ..-0sa veste scientifica e una pjù acuta analisi delle .pr-0spettive morali e politiche che il muovo, ordine prean– :nunzia. En. Ge. ANTONIO AMOIITH: Il problema della struttura dello Stato in · Italia . Como, Mar21orati, 1945. Il pr-0ble;na del decentramemt,o politioo,, che fin dall'epoca' precedente il Ri-sorgimento nazionale ha in_teressato, politici e gim·is•t·i, è -posto in termini m-0.Jto chiari; se pure un po' ,tropp,o sintetici, da questo libretto dell'Amorth. · Rilevata la necessità di p-0rre fine all'od.i-ern,o cèntralismo ,de.Jlo Stato,' l'autore respinge il principio fed_è'l:alisticci•, di , tipo sviz:oero e statunitense che sia, in quamt-0 esso ,presup– p•ore. che le parli _componenti l'unità federale siamo altret– tanti Stati forni-ui di un proprio pote~e o'f),ginario, ed aventi caratleri8'liche peculiari, m_ettamente differenziate. Scartata poi, forse con un po' di disjmvoltura, come inef– 'ficace ,ad un effettiv~ ..innovamento, - della struttura statale, la soluzione del decentramen-to amminÌ8'lrat•ivo•, provi_nciale -0 regi,onale, l'Autore .propug,na un d-ecentramento pol'iiico pluri-regionale, è-01 quale, divisa l'Italia in tre raggruppa– menti: sud, centro, nord, si deinoJirebb-e il ·sisteina centira- 1-istlco, senza tulolavia cadere in una « esclusiva valorizza– zione• degli speri/ i.ci interessi regiomali ?>. Si~potrebbe così « stralciare abbastanza ·forte mell'attuale competenza dello Stai-o » ed attribuire a.Jle uni•tà autonomistiche pluri-regio• . nali n-011sofo faco.Jtà amminisocative, 1ha anch"e politiche, le_ quali lascerebbero « campo ad .un'attività legislativa di se– condo grado »: me! campo della polizia di sicurezza, della .sanità, dei contral•ti agrari, delle opere pubbliche, dei ser– vi2,i di navigaziome interna; della pubblica istruzi,pne dl -0g,ni ordine e grado (eccett,o queliLa :univ"ersitaria,•che rimar- . rebbe di competenza dello, Stato), nonchè dell'ordi,namento sindacale. Inoltre le unità autonomjs,tiche· contribuirebbero alla for01aziome della seconda Camera, nell'àmbit,o -:lel Par– lamento naz•io-nale, semza-, però « pretendeirt alla p,:,sizione Biblibt1~t~t 0 GFnctBìa 00 ri~ovi dello Slato )), . D'accordo con l'Autore circa l'attuaHtà del t>robiema da lui trattat,o·,. non possiamo esserfo nella soluz[one che egli prospetta. A parte le osservazioni che ~i potrebbero fare sulla materia assegnata alla .competenza specifica, anche legisla- . tiva, delle uni•tà autonomÌ>stiche plud-regionali, cht! potrebbe ben essere chiusa nei limiti di una regolamentazione ammi– nistrativa decentrata, e tralasciando apche altri rilievi J>l!rli– colari,. osserviamo che la divisi-o,ne, quale egli ;mmaglna, · congiungerebbe regioni oon caratteri.,tiche seusibilmente di– verse, minacc-e..ebbe l'unità nazionale che,· anche oome. fon-· damento dell'intemazionale in fieri, è un bene, secondo n,oi, inalienabile. En. Ge. MAn10 BoNESCHI, Le libertà locali. . · Casa Editrice Rosa e Ballo . Milano, 1945, pagg, 444. Chi si inte.-essa al· pwblcma delle li'bertà locali troverà difficilmente una guida più sicura del recente volume di Mari,o Boneschi. I. lettori, mentre gusteranno la finezza dello stile, avranno• un quadro completo del problema, frutto di uin l!l')go e maturo esame. Il centrali.smo, che scema nell'uomo il serntimento della libe~tà e della responsabilità ed « impedisce che i cittadini compiano con l'11ùto•governo focale la prima _esperienza oon– cr•eta di diritti e doveri in eserdzio; acquistino• per pratica il ~ens-o del bene comune, la cosci-enza d-ella pro.pri•a forza, la fiducia in sè o>, è sfociato nat_ur~lnlente nella dittatura: c,rgia di' p-otere e di corruzi,oi:Je, per cui di ttitto si fece mercat,o. Orbene, og.gi che nori vi è più la dittatura, noi dobbiamo affrontar.e anche il problema delle libertà locali o ..i.solverlo; se no-i manchiamo, non possiamo darne oolpa al Governo, ma a moi stessi. Il Bo_neschi acutamente afferma ché « troppi italiani mo- . stran;o ancora oggj d~ chiuders~ i? ui:i a?'aro. scetticismo· e considerar.e lo, sg,òverno da cm l ltaha e affittta, come un difetto invariabile dèl p-0,polo .inerte ed Ìm,~atu .. o. Se essi si dessei:o la .briga di riflettere, vedr.ebbero che il dife~t-o è nelle· istituzionì comtrariè alla natura delle- éosè e all'in- dole de_!:popolo?>. " · Il centralismo ·impone l'uniformità ineffic~;e e dannoGa per ogni progresso,, col costringere nello· stesso stàmpo ogni dive..sità e necessiià d:i azione; mentr"e' la valida e giusta autorità déllo Stato deve essere la risultamte non già della ~,oppressione o mino-razione delle libertà locali, bernsì della somma di tali libertà, talchè col -Savigny potremmo . .-ipe~ tere: « è un grave errore di ,cr-ed-ere che la vita dell'ass-o– ciazio,ne si vantaggi dell'annull.amento delle individualità che, la conipongono• ». Afferma il B. ·che a- s,ostenere le realizzazione delle auto– r.,omie locali i · sociàJ.i.sti poco hanno contribuito e crede iravvisarne il motivo 'nel fatto che cd~1tava,n,o ~el socia~ lismo le due anim~ che col lo~o dissi-dfo lo, hanrno sèm-pre t_ravagliato, quella liberale e quella dittat-Oriale; e se di fronte al pro-blema' delle libertà generali la prima p.-evalse _ _ (e· in Italia il socialismo fu il maggi,or d.ifensore di· esse· e cadde quando abbandonò questo, suo oorhpito), la libertà locale no:n riuscì ad averlo fra i suoi s-ost-enitori 1>, Non_ va tuttavia diment.icata la chiara visione che deJ problema ebbe Filippo T_urati sin dal 1896 e l'apporto , dato alla difesa delle auton-0niie locai, da Emilio Càldara e da altri studiosi socìalisti del p"roblema. · èon Mario Boneschi ·noi ci auguriamo che cc il Sociali-· smo, inaturato da una tragica espe..ienza », ,si renda sempre ' nieglio conto d-eH'importania del problema e dia alla sua urge,nte wluzionc il più' .efficace O!)ntri-b-1,1.t-o·. ' •✓- ENZO MATT.URIII LEGGETE E DIFFONDETE U ~ti,! organo del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria. Diretlore: Ugo Guido Mondollo Redaltore respons.: An1onto Greppi Aulorlzz.: Alll~d Publicatiens B.C. ·N. 288 - 10-8-1945 Arch&llpografia di Milano S. A. - Viale Umbria 54

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