Critica Sociale - XXXVI - n. 12 - 16-30 giugno 1926

CRITICA SòClALE 18i ll «LORO>~A'NTIMARXISMO e le tesi « catastrofiche » I Nell'Anti-Diihring, Engels scrive: « Q:iieste due gran di scoperte, la concezione materialistica della storia e la rivelazione del segreto della produzione capita-; listica per mezzo del plusvalore, noi le dobbiamo a Mar_x. Con esse il socialismo diviene una scienza, che si tratta ora semplicemente di elaborare» (1). Come si vede, per Engels, cioè in sost~nza per lo stesso Marx (2), il marxismo, in quanto teoria, in quanto dottrina del socialismo, è fatto consistere soltanto in due prin– cipii: 1.o il materialismo st,orico, ·2.o il plusvaloté. Ma evidentemente non è della dottrina materialistica della storia, t1è della teoria del plusvalore che gli avversarii intendon_o parlare, quando assumono che « il rnarxi– smo ha fatto bancarotta». Della prima, generalmen– te, si servono come possono, cioè male, da gente che pratchi un principio ~enza rendersene oonfo; 111a, in– fine, quando si scrive la storia sul serio, è impossibUe non- ricorrere à quel metodo e a quel canone, anche se poi non si riesca ad estrarne una dottrina conseguente del processo storico e sociale (3); la seconda è ab– bandonata agli economisti, i quali che governo ne fac– ciano si vedrà in un altro mio S~ggio. Quale è dunque il « loro » marxismo, 'lquel marxismo che essi o am– mazzano giorno per giorno con un sussiego ed un amo– re che è un incanto, e proclamano morto e seppellito già da un pezzo, salvo tornare a riammazzarlo il giorno appresso e riservars_i di ammazzarlo ancora per tutti i giorni del calendario e finchè avranno fiato? Questo loro marxismo, che _è «fallito», che è stato « smentito » <;laifatti, che si è dissolto fra le proprie contraddizioni; questo marxismo si ridurrebbe a ·quel complesso di tesi che sono state definite « catastrofi~ che »; le tesi, cioè, destinate ad illustrare, con un esempio, un modo probabile di dissoluzione e disperdi– mento del capitalismo. Tutto il marxismo dei nemici. del marxismo si ridurrebbe dunque alla Sezione 7.a · del XXIV capitolo del 1.o libro del Capitale, quella che ha per titolo: « La tendenza storica dell'accumula– zione capitalistica » (Geschichlliche Tendenz der ka– pitalistischen Akkumulation); tutto il marxismo sar~b– be dunque contenuto in tre pagine e mezza a stampa di un'opera che, nella edizione origin~le, supera le duemila pagine, e che in sostanza è una Sezione di una vasta indagine filosofica, che comincia con una tesi di laurea ,e termina con un complesso epistolario, esso s.tesso parte integrante di.quell'edificio scientiftco. Si tratta adesso di vedere in che oosa consistono le così dette « tesi catast11ofiche », delle quali del resto tanto si è parlato e che hanno fornito il nocciolo della polemica Bernstein-Kautsky. Ogni esame di esse ci di– mostra che esse consistono nella illustrazione di una tesi più riposta, di un principio più fondamentale, che Marx non iscoprì, ma trovò al fondo del pensiero so- (1) F. E. Engels: Herrn E. Diihring's Urmvalrnng der Wis- senschaft, quarta edizione, p. 13. · (2) L'Anti-Diihring dell'Engels è quasi un'opera. collelliva compiuta in collaborazione con Marx. Nella prefaz10ne della 2.• edizione Engels osserva: « io g.Lih? letto (a ~[arx), lutto il manoscritto prima della stampa; ed 11 ~0. 0 capitolo della ~e– zione riguardante l'Economia è stato scritto da Marx• (P. Xli della· 4.• ediz 1). Si vede dunque che per lo stesso Marx dne sono le sue , scoperte•: 1. 0 la teoria materialistica dell.a storia 2.0 quella del plusvalore. Tutto il resto non è marxi– smo, 'sebbene, apppunto forse per ciò, marxismo esso solo · si pretend~ che sia. (3) Uno dei casi più comici da considerare è quello. di q. Volpe, il quale li compone dei S_ag~i su _I mov!me.nl1 reli– giosi e Le selle ereticali nella Sociela "!-ed1evale 1lalia!w. con metodi desunti da una -evidente suggestione del mater1al1smo storico ed impastati di lotte. ~i cl~s~i e d~ rid~zioni. eco– nomiche; e poi, da uomo poht1c.o, s1 1mniag11~a d1 por~1 « al di sopra » della lotta delle. clas~1 e combatte 11.• n.iarx1smo • teorico e pratico. Ma pighatev1 l_a • cullura • 1tahana come- 8 i b f i'm ~e1ail(g1ftt)eisl a n CO cialista di ogni tempo, e che fu suo merito soltanto ri– cavare, non più da una vaga impressione sentimen– tale, ma da un esame approfondito del regime capita• listico e del suo funzionamento; questa tesi ultima consistendo nella dimostrazione del contrasto fonda– mentale fra gli interessi dei possessori dei capitali. e lo sviluppo del sistema capitalistico di produzione, da una parte, e le esigenze generali della società e dei produttori immediati, cioè la classe lavoratrice, dal– l'altra. ' Le « tesi catastrofiche » si riassumono nel constatare determinati effetti del sistema della conoorrenza, in quanto agisca entro i termini della società capitai~ stica (4). La conoorrenza nel mondo capitalistico pro– duce come oonseguenza: 1.o l'accentramento dei capi– tali; 2.o contemporaneamente, il progresso tecnico del, l'industria e la formazione del mercato mondiale; 3. 0 la sparizione della piccola e media produzione; quindi dei ceti medi; 4.o la miseria crescente dei lavoratorij 5.o una crisi economica generale, che _pone capo ad una rivoluzione sociale. Il sistema capitalistico à con– siderato oome un che di duplice: 1.o come un sistema di produzione che sviluppa al massimo grado i pro-· gressi della tecnica, e allar_ga il mercato, sino a com– Qreridervi tutte le parti del mondo; 2.o come un sistema economico·, che conduce alla proletarizzazione dei celi medfì, ed alla /J<lU.perizwzione dei ceti proletari. Quindi accumulo di progresso tecnico ed accumulo di mis•e– rie. « Per ogni capitalista· che sorge, molti altri cadono al suolo. In correlaz;one a questi accentramenti, alla espropriazione del maggior numero dei capitalisti fatta da un piccolo numero, si sviluppano in proporzione • sempre crescente l'applicazione della scienza ai mezzj tecnici, la metodica e oollettiva coltivazione della terra, la trasformazione dell'utensile in mezzi tecnici adatti so1o al lavpro collettivo, il risparmio dei mezzi di pro– duzione, la riunione di tutti i popoli in un mercato mondiale ... A mano a mano che diminuisce il numero dei magnati del capitale ... crescono la miseria, l'oppres– sione, la schiavitù, la degenerazione, lo sfruttamento della classe operaia ... Il monopolio del capitai~ di– venta a sua volta un impaccio per il modo di pro– duzione che si è sviluppato ... L'accentramento dei mez– zi di produzi-one e la socializzazio·ne del lavoro giun– gono al punto, che essi non possono essere -più conte– nuti nel loro involucro capitalistico. Questo si spezza. L'ultima ora della proprietà capitalistica è suonata». (Capitale, lo, trad. ital. Cap. XXIV, Parag. 7). La glossa antisocialista, ed il revisionismo_ bernsteiniano affer– mano che i «fatti» hanno smentito simili previsi'oni; un marxismo ortodosso, più preoccupato della lettera che dello spirito, con un sapiente lavorìo di confronti statistici e di interpretazioni det dati, pretende invece che quelle previsioni risultino confermate. Questo stes– so contrasto dice che probabilmente la verità è nel mezzo. Ma allora si dà un nuovo problema: si tratta, cioè, di sapere perchè i dati confermino fino ad un certo punto, e perchè da un certo punto smentiscano, Non sarebbero per caso intervenute forze che Marx o non ha considerate, o non ha voluto considerai:e? Probabilmente alla verità ci saremmo accostati qualo– ra avessimo posto una maggiore attenzione al « titolo » di quel 24.o capitolo tanto tormentato: ua « tendenza » storica della produzione càpilalislica. Una legge di ten– denza è una legge astratta, ipotetica; è una legge che si riferisce a fatti che auverrebbero. non a fatti che av- ( 4) Per allro, Marx ha varie volle ayverlito che non con– duceva acl uno studio analilico del fenomeno della concor· renza, che egli risc1·,•ava per un'altra ~ndagine; ~fr. K(!p_ital, Ili, t.a p., lL Ediz., pag. 216; in cui cl_1ceche . I espos1Z1one della leoria della concorrenza non s1 appartiene a q11esla, opera•, e /(apilal, I, IV Ediz., pag. 280, dove osse~-v~ che « l'analisi scientifica della concorrenza non è possilnle se non quando si è compresa la natura del capitale •; e sol– tanlo a quesl'1ùlima inda,gine sono dedicali i lre libri de! Capitale. Gli accenni al fenomeno della concorrenza che s1 trovano nel Capitale sono introdolli a puro scopo esempli– fica~ii,•p.

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