Critica Sociale - XXXVI - n. 4 - 16-28 febbraio 1926

50 CRITICA SOCIALE spettalo una politica di costr,1zioni di lunga portata. A ciò non basta l'alto Commissario, degli alloggi: occorre un Servizio pubblico delle abitazioni che riunisca in sè Lutti i servizii attualmente dispersi al centro e aHa pe– riferia. Così propone che l'Alto Commissario diventi mi– nistro in tutta regola, malgrado il Senato si sia rifiutato di approvare i crediti preventivati per la sua istitu- zione. . Ma il Sott-o'<-segrelariato agli alloggi deve cònside– rarsi una funzione temporanea o permanente? Una forte corrente del C. N. E. propende ad attribuirgli un carattere permanente, perchè, quand'anche la crisi pre– sente fosse presto superata, esso dovrà pur sempre ve– gliare alle leggi d'igiene e di salubrità delle abitazioni. La « Cassa Nazionale dell'Alloggio » . avrebbe 'per iscopo di facilitare la costruzione, la trasformazione, la riparazione degli immobili. Sarebbe un organismo pub– blico con gestionè finanziaria ed economica autonoma. Assicurerebbe un complemento di interessi ai capitali investiti nelle abitazioni e procurerebbe capitali a inte– resse ridotto agli organisrr~i costruttori. E le risorse sono previste come segue: 1.o una tassa del 3 per cento sugli i,mmobili o parti di immobili sottomessi alla le– gislazione protettiva degli affitti, tassa computata 'in bas~ al valore locativo attuale, con diritto di rfvalsa dei proprietarii sull'inquilino in 'misura non superiore però al tasso di maggiorazione autorizzato dalla legge; 2.o una tassa speciale, calcolata su ciascun operaio o impiegato occupato da imprese industri.ali, commer– ciali, bancarie e assicurat~ve; 3.o una tassa sui pre– stiti ipotecarii consentiti per la costruzione di immobili a uso di abitazione, e non ancora ami:nortizzati; 4.o un co,ntrilmlo supplementare sulle entrate del gioco delle corse (Pari-mutue[) e che sarà più specialment~ dedica~o alla ricostruzioni dei lotissemets difettosi. I Comuni sarebbero autorizzati a stabilire imposte sui locali vuoti, sulle abitazioni di lusso, sui parchi privati, su le sale da gioco, sui campi di corse, sul soggiorno degli stran~eri. Il C. N. E. si palesò anche favoreV"ole all'abbassa– mento o alla soppressione totale dei diritti doganali e daziari sui materiali da costruzione. Un Consiglio tecnico funzionerà a lato della « Cassa Nazionale dell'alloggio» per studiare i modi di procedi– mento, la « standardizzazione » dei materiali, e favorire la costituzione di 'Cooperative operaie. La Relazione) concludendo, così sintetizza la poli– tica degli alloggi demandata al futuro Sottosegreta~ riato: 1. 0 Accentrare, coordinare, stimolare, organizzare tutti gli sforzi privati o pubblici in favore della solu– zione del problema; 2. 0 Instaurare un largo programma e fare· corri– spondere a una politica di protezione degli inquilini una politica di protezione delfe costruzioni; 3. 0 Ristabilire l'equilibrio degli sforzi della produ– zione, quelli rivolti alla costruzione potendo essere ac– celerati o ritardati secondo lo stato del mercato della– voro e la situazione generale; 4. 0 Servire infine gli interessi generali senza ledere· alcun interesse particolare in causa. . Il C. N. E. da ultimo, discutendo suÌle cosidette case operaie, vere caserme prtve d',ogni comfort, affermò il diritto dei lav-oratori ad alloggi provveduti di quanto è indispensabile a una vita civile, i.I che significa l'abban– dono della antica concezione delle case operaie. Le decisioni del C. N. E. rivelano la nobilissima preoccupazione di risolvere, con mezzi adeguati, radi-· calmente e senza pesare sul bilancio del1o Stato la cns1 degli alloggi che è anche e sovratutto una drisi della costruzione. . N<;>n -sappiamo se la c,amera francese avrà il tempo d1 discutere questo progetto prossimamente tmche se l'energico ~ ~tti~o Alto Commissario agli alloggi, M. Le- B 'bl' t Gv~sseurByi msisterà. Certo si è che esso costituisce 1 10eca mo 1anco un piano audace e pratico al tempo istesso che, se at– tualo, non potrà non avere benefiche conseguenze. Da parte nostra non possiam9 non augurarcelo di tutto cuore, anche perchè una ripresa della attività edi- · · lizia :farebbe scomparire le apprensioni per una crisi di lavoro imminente. . La massa italiana immigrata in Francia - di cm una parte assai cospicua vive dell'industria delle co– struzioni - con la effettuazione del progetto del C. N. E. francese potrà guardare con maggior tranquillità al domani. E la Francia ospit~le si sarà acquistata un nuovo titolo di riconoscenza. ERNESTO O.AP0R.ALI, Mercurio e il. diritto nuovo - Voi avete un immobile. In quell'immo– bile io tengo un negozio. Quel negozio ha fatto la fortuna del vostro immobile,, attirandogli . rinomanza e frequenza di traffico. Il vostro .immobile non può fare la ·mia rovina chiu– dendo il mio negozio o cedendolo , ad altri. Nel vostro imm,obile io ho incorporat9 qual– che cosa di mio, della mia energia, della mia attività, della mia esperienza. Il vostro immo– bile deve temperare verso di m-e i suoi diritti; i suoi diritti si intessono, si compe:netrano con i miei, cessano di essere assoluti. Deb– bono essere regolati, arbitrati, conciliati. La proprietà commerciale è nata, è cresciuta, si è emancipata e_si pone a paro~della proprietà immobiliare. · --: Caro signore, voi non sapete quello che vi dite. Cotesta è pretta demagogia di comizi de1nocratici esercenteschi. Sappiate che la proprietà immobiliare è assoluta, come il di– ritto divino da cui deriva. Il mio immobile ed il vostro negozio! C'è una bella sfacciataggine a mettere sulla stessa li~ea di 1 ragionamento queste due cose, queste due idée, e per poco a non trovare un'equivalenza tra di esse. Il mio immobile è mio, soltanto mio, tutto mio. Io ne faccio quello che voglio, nella pienezza della mia libertà contrattuale. Se il mio im– niobile ha servito a voi per avviare un buon negozio, ringraziatene l'im_m•obile che ha pre– ceduto la vostra scelta della località e vi..ha dato il mez~o di fare fortuna. Invece per tutta riconoscenza voi ·esigete che l'immobile vi sia asservito, che ·esso. non app_artenga più tutto intero al suo proprietario, che questo non ne possa p,iù disporre, togliendo il vostro nego– zio a voi e cedendolo in locazione a chi mo– stri di saperlo apprezzàre di più, pagandone un fitto· proporzionale al suo desiderio, sia che ne conservila destinazione, come un con– corrente, 0· sia che la cambi radicalmente con · un commercio diverso di più cospicuo red– dito. I vostri sono farneticamenti ,di un'età senza r-eligione, senza mòrale, senza patria, in cui tutti i valori etici •e giuridici della tradì~ zione si vogliono sovvertife; dove il lavoro pretende misurarsi col capitale, la proprietà commerciale con quella immobiliare! Ah! la proprietà comrner~iale ! Come esisterebbe se non esistesse la proprietà immobiliare? Se non ci ·fossero case, ci sarebbero negozi? É la stessa fisima che fa girar ,i ce;rvelli degli operai, quando si rivoltano contro il ca,Pitale.

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