Critica Sociale - XXXVI - n. 4 - 16-28 febbraio 1926

56 CRITICA SOCIALE lori e rn.'oozianll sarebbe calcolalo, in dollari un cconomi:,;ta del valore di fohn A. Hobson. Il avcnli lo::, slcsso 'polcrc a~quisilivo del 1913, .di J)Emsalore inglese afferma che è un c_rrore opp'O:n:e dollari 821. nol 1911, cli dollari !H7 nel 1917 e la tooria dell'amnento della_produzione,-ccrnI~n~ di dollari 887 nol 1921 · ossia un aumento clell'ollo medio alla miseria e al malcontento, alla teoria di per cento in dicci am~i. No_lc01~11~1cnta_re qucsl~' : un~ mi_glior~ distrib_uzione: che una _:migli~re 1 di– risultalo Tfle New Re7Jub/1c, H1v1sta liberale eh stnbuz10i1i0 e essenziale ad una: magg10re produt– Now Yo~·k, si domanda: « Pcrchè il fortissimo tività, pe,rchè solo così può assicurarsi un incre– sviluppo nell'efficienza meccanica e nelle fabbri- monto regolare' e permanente dei consumi; ·che che ha dato un vantaggio così esiguo alla maggio- non possono i lav0ratori applicare, alla produzio– ranza della popolazione? Qual'è il,,benefici,o•reale ne una ,massima potenza di lavoro se non s"iano-as– dc-1formidabile incrcmcnlo di valore del capi- sicurati di ettenere una parbe del prodot~O'maggio– tale? ». E non lrova la risposta. . : r,e di quello che il pr,esente sistema: ha concesso fi- Da parle sua, J. M. Keynes, autorità quasi in- , nora; e che solo quando il reddito sia distribuito discussa nel campo economico liberale, espone : in modo ,equo, il consumo popolare gènererà là nel suo recente studio, The Economie Consequen- . piena produttività dell'industria. · · ·· ces 0/ Mr. Chizrchill 1 che « la produzione mondia-: , Un altro dei maggiori economisti contempo:rru– J.e,accumulata è m~ggiore ora che in nessun'altra , nei, R. H. Taweney, scrive: « L'idea, diffusa·fra epoca òa1 1914 ». ~ i ricchi, che i confl.itti industriali ·spariuebber© so-, · ..Risulta poi che il capitale .si è moltiplicato per · lo che si ·duplicasse l'a produzione· d~ Ficchezza,~ due, mentre la produzione marcia in linea sempre · non· solo è confutata da tutte le esperienze· prah– asoendente. E, tultavia, il potere acquisitivo. dei . che, ma poggia su un'illusione. Perchè )a que-·. sal arì, nell'insieme, è più basso che in qualsiasi s tione, non è di quantità ma di proporzi,one; è gli– altrn di questi ultimi 25 anni; 0 lo standard di 'uomini lotteranno perchè si paghi-1oro t20. inve-· vita dei lavoratori ha· avuto una spiccata discesa ce di 80, tanto risolutamente come lottano affirr– dovunque, me'p.tre i « senza lavoro » ammontano 1 ! chè si paghi loro 20 invéce- dj 16, mentret non c'è a milioni ne-i•P.a:esiindustriali di Europa. : rag1one che si pa:ghi 80 inveoe di .120, ·e mentre. Se le dolorose esperienze eoonomiche del pre- : altri uomini, che,non lavorano, r.icevono lauti a_p- S(mte noù ce né dessero tanti altri motivi, baste- ; pannaggi. ». · · ·· · rebbero questi fatti _per condannare l'attuale si- ; Una distribuzione equitativa è, di c@nsegU(m- slema industriale capitalistico. · ; za, legata inseparabilmente ad mi'alta produzio- ,1, ,, -1, : ne. Accrescere il potere acquisitiiVci·generale tanto· Nel recente Congresso deJ1e Sussistenze tenu- rapidamonte quanto si accresce ·la produzione, è losi al Messiço, i delegati dell~ C.R.O.M. misero il 1 un'imperiosa necessità economica di questi tempi. dilo su una delle piaghe dell'industrialismo messi- . Finchè non si giuli1ga ad una radicale trasfo:rma– cano: « la deficienza degli impianti", l'antichità del , zi<!>ne collettiva, i· mali econòmiei che oggi ci mi– m;:i.cchinario, lo sfruttamento non del ferro e del~ '. n~cciano non potranmo s~emate' se--non mercè una l'acciaio, ma dei muscoli e dell'anima dei lavora- '.adeguata e progres,siva 'distribuzione dei berne- lori ,>. « L'unico modo pratico per ottenere la dimi- fici diell.a.iCiviltà meccanica. · nuzione, del costo della vita» - argomentò la 1 Solo così l'att1vità-'economica prenderà il suo Delegazione operaia - « è l'intensificazione della ! posto come serva- e :non çome padrona' della- so-– produzione ... median~e l'adozione di procedimenti ; cietà. Solo così non l'uomo esisterà per l'industria, Lc-cnicidi lavoro e con l'impiego di ·macchine· che 1 ma l'industria per l'uem.o. E si comprenderà che rc·ndano una maggiore produzione con uno sforzo \ una collettività solo allo:ra è veramenf.e ricca quan– minimo ». Quei rappresentanti operai afferma- . d-0sono a basso pr,ezzo i beni materiali ed H capi– rono una verità; però non tutta la verità. ; tale, e ad alto prezzo i muscoli ed il cuo:r;edel pro- Una maggiore produzione nel Messico può es- : tietariato. · RAFAE("' NrnTo. · sore rapidamente assorbita, trattandosi di protlotti Antonio Labriola e il marxism.oin. Italia • La storia della introduziÒne e della diHusione del cli. esportazione. Ma il mercalo all'interno rimane implacabilmente limitalo per la esiguità dei sa– !arì. È un fatto notorio che, in questi ultimi anni, ,. m un gran numero di fabbriche ed officine si è · lavoral~ in scala molto inferiore alla loro capacità . ; produlln·a, a causa della mancanza di consumo. I~i qui le migliaia e migliaia di senza lavoro e la n0cessitata emigrazione agli Stati .Uniti. La produzione di infinità di articoli per il con– sumo mterno potrebbe aumentare moltissimo dal– la nolle alla mattina, co'l dar lavoro ai disoccu– pati. c,d.uli~izzan_do ne~ mo_do più completo- gli 1mpianl1 es1slent1. Pero chi consuma i prodotti della nostra industria? I miseri salarì di un enor– mo maggioranza del proletariato messicano non hanno polore acq.uisilivo più in là del valore della ,marxismo in Italia non, è certo molto oonsolante per quelli che s.entono e comprendono tutta l'importanza . del pensier_o di Marx, così negli aspetti teo:r&ici come in · quelli pratici. Introdotto in Italia dai · personali- av– versari del Maestro, ohe, per ·questa loro corndizione, « lor lilla ».' insufficienLe anche ad estinguere la fumo cromca del popoLo minuto.- Aument_are la prod:iizione !- Giustissimo; ma au– mo1~tarla 111 ,proporZJ:one della domanda di pro- . dotti; ,e, creare la domanda a mezzo dell'incre– menlo_dei sa1ar1. Il Presidenle Calles in un cele- bre ___ cl:is_eorsoa.. N~:v :York, affermò 'uma grande ':'~ntà, quan,~o s1 ri~en aHa enorme domanda 1 cne.. si av~a n<?llmdustna, quando .12 milioni in più di Mess1ca111 useranno le scarpe!. · •; ··1: A umcntarc i salar1 per accrescere la produzio– J;~ s~mhrer_0 un procedimento _al r,ov.escio .. Tutta– \ w., e la lcst p,edellarnentc logica, propugnata. da BibliotecaGino Bianco erano poco adatti a compr~nderlo e ehe di fatto .ben poco· lo conoscevano, un sedicente marxismo fu dif– fuso· fra di noi da uomini che· di Marx avevano una conoscenza incompleta e che lo· con~ideravano in con– seguenza più come insegna di battaglia che come for- ,nutlatore della dottrina della rivoluzione proletaria. Marx fu staccato dalla sua dottrina; e il, nome diven– ne simbolo di unità internazionale per quanti,·si ocdu- .pavano con simpatia della questione• sociale, mentre la dottrina fu considerata come un opinione, fu• cioè messa alla stregua delle ide·e dei molti aut.ori· di pro– gelti e di program~i per la società futura (1). :.· (1) ~n questo passo,. ·e in altri che· seguono, ci sembra che· 11 Dal Pane, che è giovane, e giustamente innamorato• non solo del yero ~ar~, ma anche del suo primo e pri-ncipale in- .lerprete m rrtaha; Il òompianto Antonio Lalilriola calmmff tut- .tavia un po' troppo il 111arxisri10dei marx-isti it~liani. Inco·m.:

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