Critica Sociale - anno XXXV - n.19 - 1-15 ottobre 1925

246 CRITICA SOCIALE. , nostro socialismo, che non è un organismo di par– tito nato da un episodio di Congresso, come par. che sia per taluni dei nostri, ma è tutta un.a con– .cezione integrale ,del Socialismo •-; idea e azione fede e milizia - che ha un passato di onore e 1J patenti di una nobiltà ormai antica. . GIOVANNI ZIRORDJ. ·Salari e • • carov1ver1 in funzione della moneta Se prendiamo a discorrere di questo vessato argo– mento, intorno al quale già tanti ingegni si esercitarono e tanto inchiostro fu sparso, non è per ripetere ,argo– mentazioni ormai note· a tutti, ma per inserire nella di– scussione alcuni recenU fatti nuovi, sopravvenuti a- . confortar.e prati'camente la tesi che riteniamo sola ap– . plicabi'le allo stato presente dell'economia italiana. La tesi cioè, c~e 11essun paese possa reggersi a lungo con una moneta di valore variabile, che la moneta, mezzo di scambio, non possa adempiere durevolmcntr la sua funzione se non possiede un contenuto reale fisso e costante; che la salvezza della. nostra economia fi 0 . ... ' nanz1aria e com,merciale, debba venire· dal ritorno al tipo aureo nelle contrattazioni e nel, pagamento <lei salari e degli stipefldì. Per tipo_ aureo intendendo non già la moneta in oro, ma la moneta in carta effettiva– mente ragguagliata al suo va1ore ri,ominale in oro. Que- ' sto ragguaglio, nàturalmente, non può avvenire in Ita- ·lia con una completa rivalutazione della lira, ma con la stabilizzazione del valore della lira carta in. rapporto alla lira oro; e ìlon si può, per ora, conseguire altri– menti che con l'adozione di una scala mobile nei con– tratti e nei pagamenti dei salarli, mediante la quale le somme versate ai oorlmiercianti ed. ai lavoratori acqui– stino un valore esatto, immutabile e indipendente dalle fluttuazioni dei cambi. · I fatti nuovi consistono, in prima linea, in questo che da alcuni mesi a questa parte parecchie delle pi~ importanti industrie italiane, e recentemente quelle del-· -l'elettricità ·e del gas rapprese0tanti da sole molti mi– , liardi di capitale, hanno adottato per le loro tariffe · ,la-scala mobile, o, in altri termini, la lira ©ro. Stabilito il prezzo dei prodotti che esse vendol;)o, quelle industrie vollero che e.sso rappresentasse sempre il medesimo valore effettivo, qualunque sia in futuro la quotazione della lira: quindi informarono la clientela che dovrà in ogni caso pagare in lire carta prezzi tali che conver– titi -in· lire oro, diano sempre per risultato 'una me– desima somma fissata una volta per -tutte. Aùmenti o ribassi la moneta naz~onale, le industr.:e sono certe ai -riscuotere un medesimo valore reale: e questa certezza è loro indispensabile, non tanto per i bisogni presenti quanto per la elabo1 1 azione di piani a scadenza pii't o meno lontana. Prendiamo ad esempio le indu~trie ,el~ttr~che. Come __ bas ·e.di qua~i tutt~ .le alti:e industrie private, alle quali ·formsoono 1energ-ia motrice, e come condizione neces– saria d'~nà quantità di servizi pubbl:ci, esse devono seguire da vicino il ritmo· di sviluppo dell'intiera eco– no~ia- pubblica e della -privata, devono tenersi pronte a soddi~fare le richieste crescenti di questa e di quella. Ma -ogm nuovo impianto' richiede, in media tre anni di lavoro prima di essere utilizzabile: -si pen~i soltanto .,alle opere _c~lo_ssa_li. dell'~lettrotecnica .moderna per · creare- bac1m 1dr1c1, argmare fiumi costruire cen– trali, ecc: Dunque,. immobilizzaz;one 'di capitali per' lungo periodo d'anm. Come è possibile.che un'industria t?lga a P:estito oggi decine e centinaia di milion4 di h.re , aventi un· determinato valore, senza sapere quale - sara questo valore il giorno in cui dovrà restituire i capi_tali ricevuti? 0>m~. è pos~;bil~ che spenda oggi, pomamo, cento m1hom m 1mp1anh mentre rimane la possibi~ità che_ fra dieci anni, pe; il _semplice fatto cl~lla r1valu!az1one della moneta, quegli impianti ne BibliotecaGino Bianço valgano soltanto cinquanta o sessanta? Giunta l'epoc':l preordinata per l'estinzione del suo debito~ quell'in– dustria dovrà provvedere cento milioni, iscrivendoli nella parte passiva del suo bilancio, contro un'attività che: ne varrà poco più di cinquanta o sessanta. Ma ad accentuare tale impossibilità, e ad affrettare l'evoluzione di molte in,dustrie italiane verso la scala mo.bile, è sopravvenuta iD questi ultìmi mesi una circo– stanza di importanza capitale. Si è assodato che il recente enorme sviluppo delle industrie stesse è stato superiore all'incr~mento del risparmio. Non soltanto le nuove impresti\ o l'espl:).nsione vertiginosa delle an– tiche, hanno interamente assorbito il ris,lé)armi,o che di anrio in anno si veniva formando in paese, ma hanno creati bisogni ai quali il risparmio non può più sovve– nire. A creare nuovi capitali, stampando altri milia;rdi di biglietti di banca, non c'è più da pensare dopo che s'è visto a quale abisso portasse quella' peri~losissima strada; e poichè il capitale esistente non basta alle con– tinue doinande dell'industria e a futuri incrementi dj questa, non rimane éhc una via, quella appunto che le noslre industrie hanno cominciato a battere col fa- . . , vore ·d1 provvedimenti agevolatori emanati dal Gover– no: il ricorso al capitale estero. Il capitale estero non è sordo all'appello, ma esige alti interessi e, se si tratta dell'emissione <li obbliga– zioni, f"?rti premii sul valote nominale di queste. Ora, come• può un'industria, oltre al sobbarcarsi al paga– mento di tali interessi e di tale ·premio, correre anche questo rischio, di dovere, giunto il giorno del rimborso del capitale, acquistare, poniamo, a 30 lire l'uno quei dollari dai quali oggi ricava soltanto 24 o 25 lire? E per parlare unicamente del pagamento degli interessi' come può quell'industria far calcolo che i suoi proventi ammi le permetteranno di far front~ ai suoi versa– menti annui al creditore, se il valore effettivo dei versa– menti rimane costante, mentre quello dei proventi muta a seconda delle quot~zioni della lira? (1). Di qui la necessità imprescindibile di fare in modo che· i suoi proventi rappresentino sempre una mede– sima quantità di dollari, o di lire oro, onde assicurare _la possibilità di rimborsare i frutti e le quote d'am– mortamento del capitale preso a prestito in dollari. Così la costanza e la sicurezza del valore della mo– neta, riconosciute in ogni tempo indispensabili alla: normalità dei traffici, si vanno sempre più imponendo come norma fondamentale alla produzione italiana. Mc1 se è giusto.- e inevitabile ~ che. questa possa calco– lare con certezza il valore r.eale dei suoi proventi, chi (1) Riservandoci di esporre nella postilla che facciamo se~ guire qualche breve osservazione sulla tesi fo1idamentale del nostro colla~orat~re, rileyia~o <JUifrattanto che, _per amore della sua. tesi, e~h s1 lase;1a md~rre a prospettare solo ipqtes~ favorevoh alla d1mostraz10ne d1 un generale danno che derivi dalla mancanza c;li stabilità nel valore della moneta. Perd.ò n~l c_aso di i~dvstrie ~he immobilizzino oggi in nuovi im~ pianti un c~sp1c1;10cap1~ale pi·eso a prestito, egli si domanda m che cond1z1om ·es~e s1 troveranno nel caso di « rivalorizza– zione_• d~lla lira, partendo, e~jdentemente, dall'ipotesi che il prestito ~1a con_tratto tutto all mterno; e qui invece, per pro– spettare 11 danno che verrebbe da una ulteriore • svalorizza– zione » della moneta, parte dalla supposizione di un prestito cont1:atto aH'est~ro. ? evidente che,· prospettando l'ipotesi di ultenore svalonzzaz1one nel caso di prestito interno e di ri– valorizzazione nel caso di prestito estero si potrebbe· venire all~ conclusione che ~'instabilità della m~neta· giova all'indu– stria; ma sarebbe, ev1de~temente, una conclusione anche più errata dell'altra. · . , L:a realtà è ~he ?al~'instabHita c'è chi guadagna e· chi perde; e c1 son quelh cm giova un deprezzamento sempre maggiore della moneta (l'esempiò dell'industria pesante tedesca· nel pe– riodo· immediatamente anteriore all'introduzione del' marco– rendita, è eloquentissimo), e ci son quelli cui giova in vece una progressiva rivalutazione: tra questi è appunto il pro– letariato, come produttore che riscuote saÌari lenti' nel se– guire il movimento di discesa nel valore·della ~oneta e come consumatore di merci, il cui, prezzo segue invece cdn molto maggiore rapidità e, spesso, in proporzioni esagerate que- sto movimento di svalutazione. ' Su di che possono ·vedersi numerosi rilievi e osservazioni i:iel~ecente libro d_iBenvenu_to Griziotti, La politica finanzi aria italiana; Studi sui problemi monetari e finanziari", (pagg. 77- 132). . (Nota della .Critica).

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