Critica Sociale - XXXV - n. 17 - 1-15 settembre 1925

.. CRITICASOCIALE --217 È per questi motivi che i. pavtiti socialisti ,chiedoao ad un tempo: 1. t'azione di.rett!l della classe opei;ai~ per difendere la sua salute mediante una pratica si– stematica delle regole dell~ igiene nella misura delle possibilità; 2. La costituzione di associazioni di pre– videnza, in vista d~l'incapacità al lavoro per cause fisicl}e; 3. L'azione :politica in favore dell'assicurazione\ obbligatoria con partecipazione dei poteri pubblici e degli imprenditori agli .oneri relativi. Il Congresso si rallegra a questo riguardò dei pro.– gressi della politica socialista ìn materia di previdenza e di assicurazioni sociali, specialmente dopo la guerra. Esso invita il Comitato esecutivo dell'Internazionale a esàminare la possibilità di condensare in uno studio sintetico la legislazione dei diversi Paesi. relativa alla · protezione sanitaria delle classi lavoratrici, la parte.~ cipazione delle organizzazio.ni operaie a questa pro– tezione, e alla legislazione proteggente ieontro la miseria i proletarì incapaci di l~vorare per malattia, inva·licti o . vecchi, e le loro _famiglie in caso di morte prematura., La crisi dell'Aventino · e i vari. Part~ti di Opposizione La fase in cui è entrata la situazione po Utica · italiana e la lotta tra il regime -e le Opposizioni, si ripercu9te naturalmente sui varii partiti dell' A– ventino, con· effetti singo~i secondo 'le singole ri– spettive n·ature. I liberali - o che siano dei filo– fascisti ravveduti, o çhe siano degli oppqsitori della prima ·ora - non hanuo, visibilmente al– meno, riportato un urto tale da indurli a revisione, per i mancati adempimenti di concepite previ– sioni e speranze .. Se, da un lato,. nessuno più di loro dovrebbe averne avuta scossa là sicurezza della, fede, dall'altro è anche spiegabile ch'essi più. di altri si tengano nella linea costituzionale. La democrazia ha continuç1.to nel suo indirizzo di opposizione recisa e legalitaria, e i · popolari hanno un percettibile movimento a destra per in– flusso del Vaticano, che, governandosi con la se- . colare diplomazia della Chiesa, fa alla causa d~lle OppÒsizioni il dono di qualche c;ritica alla vio-· lenza, ma vuole in cambio un tanto di modera– zione nella lotta, da parte dei. popolari aventi:. niani. Non sconfessa il Senatore Crispolti, e non sconfessa Don Sturzo, ben eh è l'abbia mandato per una cura clirµatica all'Estero. ,Ad' ogni modo, si ,può dire a un dipresso che liberali, democratici e popolari sono sel;Ilpre.nella linea iniziale dell'Aventino, per una lotta lega.:. litaria col fine della ricostruzione costituzionale. Quelli che si trovano in una posizione meno chiara · sono i repubblicani e i massimalisti, i quali aveYano partecipato all'Aventino con un'a– ria di degnazione e quasi di abnegazione, di sa– crificio, di rinuncia. Si acconciavano, generosa– mente, a metter da parte le loro pregiudiziali re– pubblicane· o rivoluzionarie, rassegnandosi ad ac– cettare la restaurazione del « viver libero e ci– vile » dalle istituzioni, salvi e ris_ervati tutti i loro diritti· di accoglierla negli utili e non nei pest. Verificatasi - come dice l'Avanti! - la « ca– renza» delle istituzioni, essi ripigliano un fiato da non dire, per ammonire a noi, severamente: -· Vedete se avevamo ragione, o .vilissimi legali– tarii? E, non più tardi di una settimana fa, la Voce repubblicana, rallegrandosi, come del trionfo di una tesi propria, che dopo il Congresso di Ma_r" siglia il compagno Treves avesse dichiarata l'im– portanza del prendere il potet-e politico anche se BibliotecaGino Bianco \ il dominio economico del proletariato non è ma– turo, ne· cavava delle illazioni di attualità local~, avvertendo però che i socialisti unitarii, acce– dendo a questa concezione, dovranno rinunciarf alle « sol_uzioni ·di compromesso» e alla « vita tranquilla» (cara - si sottintende - al pancia– fichismo riformista). Sempre terribili, i nostri amici repubblicalili ! Però, se quelle tali soluzioni venivano, essi non: sarebbero stati propriamente schivi dall'accettarle, così, per non far la sgar– berìa di un rifiuto ... *** Ir problema dei partiti dell'Aventino - e di questi due .ultimi in- particolar,e _i non è solo- del modo della lotta, ma dell'obiettivo. I repubblicani, com'è loro funzione, affermano: - Specialmente dope le recenti esperienze, se si ha da fare muta– zioni, devono essere radicali, di istituti e non di regimi governativi -. Ma altri pure (tra i gio- • vani neo-spiritualisti specialmente) dicono:· - Se si deve tornar come prima, tanto vale restar come adesso. E, per come prim,a, intendono l'aborrito regime parlamentare, cui sono legati certi nornL • certi periodi, certi fatti, certe decadenze, le quali veramente non sono del regime, ma del cos·tume. Nè il costume si migliora (s'io dico il ver, l'ef- fetto no '! nasconde) mutando il regime.... · L'Aventino, a\,l'inizio, s'era costituito, su una larghissima base di consensi, col patto di pro– muovere il ritorno a quell'assetto costituzionale che vige nei Paesi dell'Eur.opa occidentale, e che consente ai varii partiti e alle varie classi -di vi– vere e di avanzare in ragione delle proprie forze, della propria attività, e del sèguito che trovano presso la pubblica -opinione. Chi è maggioranza governa, e le ri1inoranze hanno diritlo cli operare con mezzi civili per diventare maggioranza. · Può sembrar troppo semplice per esser pos– sihile, e troppo bello per esser così facile. E tut– tavia è il meccanismo di convivenza meno dispen- . dioso clie abbiano trovato, dopo secoli di esperi– menti, i popoli civili o che aspirano a esser tali. Noi ci doliamo che tale meccanismo ci sia stato tolto, e noi e gli altri insieme additiamo come !in– felici quei popo-lìi.che ne sono privi. Si- deve ri– conoscere però' che, a tener fede a questo obiettivo e a questi principii sotto l'influsso degli eventi, oc– corre una non piccola virtù di fermezza. Essa doveva essere soprattutto nostra, perchè precisamente noi ci eravamo costituiti su quei. principii. Con· tuttociò, le vicende recenti e la « crisi dell'Aventino » non hanno lasciato immune il nostro partito. A ciò concorre in parte il fatto della sua costituzione non perfettamente omoge– nea, avendo esso accolto dei gruppi della antica « intransigenza »·che naturalmente funzionano da guardie del corpo della verginità socialista contro le pqssibili corruzioni, partecipando talora, in– volontariamente, della mentalità e del punto di vista dei massimalisti, come si è v.i~to (sia detto per incidens e per esempio) nell'occasione dei rapporti coi ceti, medii. La unione --:- o sempli– cemente un miglior vicinato - fra i lavorat,ori del braccio e della mente (auspicata persino ... nell'antico inno anarcp.ico ! ) contro la quale stan– no t~nte reciproche incomprensioni, e dalla quale solo potrà pur ·venire il trionfo del Lavoro, e, più èontingentemente, la riscoss·a antireazionaria, viene interpretata, da questi nostri compagni ere-.

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