Critica Sociale - anno XXXV - n.16 - 16-31 agosto 1925

• - O:RITICA @OOIALE ·195 , cuni oratori, non che offrire· una maggior fa– cilità di soluzione democratica della situazio– ne attuale, serve invece a accrescere 'le resi– stenze e gli ostacoli, e favorisce, le manovre con cui la Destra tenta di riprendere il sopravvento nel Paese e nel Parlamento. Non che noi rifug– giamo, di massima, dall'assunzione in toto del Go– verno c,iaparte dei 'socialisti. Aspiriamo anzi, noi J)ure, a ql!lesta soluzione più netta, più diritta, più intimamente nostra. Ma voglfamo che essa si tenti e si sperimenti con un minimo di possi– bilità dj riuscita. Appunto perchè è la soluzione cui aspiriamo e che non deve ave.re solo uha por– tata efimera, di una vittoria da cui si cerca di co– gliere solo frutti immediati, ma deve essere l'in– segnamento, l'esempio, il preludio deH'avvenire, appunto per questo .non vogliamo che sia sacrata all'insuccesso. Tanto più. poi q1.1andostan di fron– te pericoli così gravi come quelli che nessuno oggi in Francia si nasconde, e quando c'è· l'e– sempio di altri• paesi - del· nostro, in primis -- · che ammonisce sul pericolo delle aspirazioni troppo am'pie quando. c'è troppa insidia di ne- mlci attorno. · . Può fare perciò meraviglia - o meglio, potreb– be fare, se non si S[!pesse che su un'organica in– comprensione e trascuranza delta realtà è co- - stretto a involgersi l'equivocò massimalista, per mantenere apparenza cli stabilità alle sue posizio– ni dottrinali - fa merav4glia, dicevo, che l' Avan- - ti!, più vicino alle esperienze nostrane, parli con · tanta disinvoltura e asseYeranza d~ Governo socia- . lista in Francia, che debba, interpretando nel mo– do più audace e aggressivo una formula enunciata al Congresso francese da Leone Blum, installarsi nell'organismo borghese per meglio distruggerlo e per sostituirvi l'organismo statale socialista. Vi– sione che arride anche a noi; ma qui non si tratta· di vedere èiò che è più desiderabile, ma ciò che è conseguibile; non si tratta di proporsi i fini più allettanti, ma qQeHi più sicuri per il vantaggio prossimo e per le speranze e le finalità più re– mote qel proletariato. « I prossimi mesi ed i prossimi anni ci diranno se la Francia è destinat;i a riporsi·all'avan_guardià del movimento di rivendicazione e di rivoluzio– ne sociàlista », conclude il sµo articolo l' Avan– ti ! Ma noi non possiamo accettare una conclu- . sione che ha per base un interrogativo. Perchè la soluzione di quel se non dipende lanto da una rebbe la forma di appoggio parlamentare, quale è stato de– f inilo dcdla risoluzione di Grenoble, il cui o,ggPtlo era, pur assicurando a questa tattica la sua piena efficacia, di pre• senmre la piena indipenden:a del Partito e l'espressione com– pleta del. suo pensiero, rn tutti i problemi e su tutti i sog– getti. Per conll'o continua a sc_arlare la parlecipozione. eventuale del Partito socialista ad im GoPerno costituito da altri Partili: indipendentemente dalle di/ f icollà che derivano dal caraller,'. sfrsso dell'azione socialista, la partecipazione, nello stato at– tuale del Partito e nell'insieme delle circostanze politiche, non potrebbe che n11ocere all'interesse dei lavoratori e del socia– lismo stesso, sen:a facilitare d'altronde in n~ss1m caso· ed in nessuna misura il compilo di 1111 r.oPcrno democratico. Il Congresso ricorda, aqli e/erti che le divisioni di volo, sempre nocive alla propaganda e alla co~sionc morale dei mi– litanti, sono ancora meno ammissibili q11ando il Partito pra– tica la politic(l di appoqqio, di cui •l'unità di volo è difalli la condizione necessaria. Esso ricorda f inalmenle a ·tutti i suoi organismi eletti e militanti che il socialismo non ha mai inteso lasciarsi conglobare o assorbire in nessun bloçco o carlPllo pertnanente di Partiti politici, ed è più che mai necessario, per_ prevenire le confusioni di cui approfiftuebbero soltanto 1 suoi avver.rnri, di preservare il carattere distinto della sua propaga_nda come della sua azione cletto~ale, il :ispe!lo della sua indipendenza come delle sue regole d1 orgamzzazwne. Bibliot~ca Gino Bianco volontà quanto da una possibilità, che l'orga– nizzazione attuale della Francia e lo spirito che tuttora vi domina nòn cons~ntono di ritenere mol– fo forte. Che sia tentalo un esperimento solo per– chè sia soddisfatta una nostra curiosità di ve– dermi il risultato; noi non ci sentiamo di augu– rare, finchè ·non ci sia - come dicemmo - un minimo di· speranza di successo. C'è in tutto il mondo - e specialmente in questa Europa· in– frollita e disorientata- c'è troppo cumulo di spe– ranze e cli forze reazionarie, che la violenza della g'uerra e la rabbiosa cupidigia dei rapidi mal cu– mulati gua.dagni hanno spinte alle più torve fi– nalità e ai più selvaggi modi cli giungervi, perchè si possa giuocare a cuor leggero l'unica pos:y:ione notevole che le forze a difesa della. libertà e d_ella democrazia mantengono ancora nel Continente , europeo. D'allra parte lra la posizi,one dei socialisti fran– cesi è quella dei massimalisti italiani non ére- ,diamo possibile nessuna confusione. I ·primi han discusso il problema da 11npunto di vista pratico, ma non hanno poslo· pregiudiziali teoriche; pos– sono aver erralo - · come noi crediamo che ab– .biano-- per inesatta o incompiuta valutazione dei fatti, non per avei- posto fra sè e la realtà il velo cli un pr~concetto che togliesse loro organi– camente. la possibilità di accostarsi alla realtà stessa e di sentirne l'efficienza. Certo il voto enies- · so lega. la loro azione per qualche tempo - e forse in un periodo che può esser decisivo-, ma non muove da nessuna premessa che vieti loro di adottare domani, di fronte a un più evidente e in– calzante insegnamento dei fatli, una diversa de- liberazione. . E poi, i socialisti francesi sentono che, come è internazionale, pur nell'antitesi delle singole cu– pidige egemoniche, la organizzazione delle forze reazionarie, così deve essere internaz_ionale - tan-. to più perchè non ostacolata da contrasto di mire particolari - l'organizzazione çlelle forze,del'la li– ·bertà, della democrazia, delJa rivoluzione. Poniam pure che, come dice l'Avanti!, ✓a votare la mozione _ che qui abbiamo discussà il partito •socialista francese sia sla(o mosso « dal disgraziato esperi– ménlo della·collaborazi-one cattolica-socialista chè si svolge nel Belgio » ; ma certo i socialisti fran– cesi non si sognerebbero, per questo dissenso di Yalulazione, di denunziare l'accordo che oggi Ji u111isce ai socialisti belgi nella risorta Internazio– nale socialisla. La quale potrà avere lutti i difetti che si vuole, ma è un simbolo, è una forza, è fa sola speranza per il lrionf o delle iàec per cui il proletariate> si agila e si organizza nei singoli paesi. Nell'unilà nazionale e inlcrnazionale delle forze .socialislc sla ·la sola possibilità che esse possano, al mo– mento buono, Lenlar la conquisla, da sole, del po– tere nei singoli Paesi. Chi ha lavoralo a disfar l'una e ha sparso sull'altra il velicno caustico della diffidenza e della derisione, senza lentar di con– lrapporvi nessun'azione falliva. come può osare di proporre programmi e speranze di conquiste inlcgrali? 0BSERVER. Abbonatevia ''LA GIUSTIZIA,,

RkJQdWJsaXNoZXIy