Critica Sociale - anno XXXV - n.16 - 16-31 agosto 1925

194 ( 'ì=:.J'I'l C1\ SOCI AL E buti, necessaria a pagare gli interessi dei debiti e ristabilire l',equilibrio del bilancio, sempre in grave disseslo, pesi sui celi più ricchi e special– mente su quella plutocrazia che la guerra ha por– talo ai fastigi della potenza economica e politica; per impedire che siano dissipati i torbidi sogni di egemonia che tengono sollo continua minaccia di guerra l'Europa e ne impediscono il riassetto economico, ma assicurano larghi profitti all'indu– stria pesante cli Francia e, un po', di tutto il mon– do; -:-- pPr impedir,e tullo questo il blocco di de– stra non lia scrupolo di arriclarsi alla inizi.aliva dei camelots du roi, meno legali all'-osscrvanza di norme legali e costituz-ionali, i. quali hanno in-– falli già organizzalo le loro-bande armate. · Il blocco di sinislra, in una .situazione come ques1a, non può rinunziare :a nessuna di quelle forme d'azione che ne rendano più salda e resi– slenlc la -compagine e ne manlengano e ne accre– scano la capacitù e rapidità d'iniziativa, così per la difesa come per l'offesa. Il rifiuto di conlinuarc a prestare il suo appoggio at GoYcrno .altualc è perfettamente logico, appunto perchè - come di– cemmo - alla situazione presente va cercala una pronla soluzione e il Governo Painlevé rappre– senta invece uno stato di paralisi e di equilibrio · incerto (ma che può durare lungamente, per ra– gioni che risullano da ciò che v-cniamo e verre1tì0 dicendo), ctal quale possono trarre assai mag– gior profitto, per la loro lenta e insidiosa prepa– razione, le .forze reazionarie (1-equali, tenule su dagli interessi plutocratici, ·hanno mezzi infinili per altrarre silenziosamente proseliti e... sche– rani) che non le forze democratiche e sÒcialiste. Ora è chiaro che se la Destra ha naturale de– siderio a uscir presto da questa situazione di in– certezza, e tuttavia può -.attendere e prepararsi senza impazienze fino a che si ritenga sicura di prevalere; per la stessa ragione, considerata con opposto intenlo, il blocco di sinistra ha interesse- · ad offrire per conto suo la massima possibilità di soluzioni immediate. E,;idenlemente non giova a queslo fine l'aver rifiutato la partecipgzione. del Partilo Sociali'sla-ad un Governo coslituito da àltri Partiti, mentre pur si dichiara la piena e cordiak\ disposizione ad aiutare qualsiasi Governo che ten– lasse uno sforzo vigoroso per far riuscire le mi– sure che il proletariato reclama. Un_ Governo ha bisogno, per reggersi, di una rn~gg10ranza; e se vuol rappresentare un indi– rizzo organico e coerente e attuare un program ~ ma e non vivere alla giornata, ha bisogno che la maggioranza sia stabile e non accozzata su unn . ) . queshon.recon la coesione di certi gruppi, su un'al- tra questione di oerti altri, e.così. via. Deve avere se~pre ~li stessi amici e sempre, se è possibile; gli sless1 nemici. Alirimenti è' la slasi Painlevé. non è la-dinamica Hcrriot, o con quale altro nom~ voglia chiamarsi. · Il che vuol dire, in lermini spiccioli, che se i socialisli vogliono creare la possibilità di' un Gov~rno st3:bilc e. coerente cli sinistra, debbono · o'bblig~rsi ad ~ppoggiarlo in tutte le 'questioni_ ad assicurargli la maggioranza votando sempre per ~sso, ~assando per ciò sopra 1a parziali dis– sensi su smgole questioni, accettando insomma la ~~sponsabilità ink·gral.e degli atti del Governo -:- f ~no_ a che non rilengano, per un qualsiasi mo- . . Livo, q.1 doverlo abbandonare e lasciar andare a 81bllotecaGino Bianco ' fondo, - precisamente come avverrebbe se essi partecipassero al Governo, con, in meno, ll.lllaassai minor possibilità di influire sugli atti del Governo sfe$SOe di :r::endernepiù sicura e rigida la fedeltà al programma· assunto. · Giacchè è da tener conto che la situazione in Francia, alquanlo diversa da quella che, ad es., si pre~enlò per i socialisti italiani nel periodo. 1901-0;1, è questa: che i socialisti vi costituiscono ora la parte non solo più combattiva della sini– stra, ma anche quella numericamente più cos1::>i– cua, senza il cui appoggio nessuna maggioranza. può cosliluirsi, se non - ·come avviene oggi - (ravisandosi. E la situazi-one si manlcrrà, anche se, come invocò -il Congresso socialista francese, si debba addivenire allo scioglimento della pre– sente Cani·era e alla convocazione di nuovi Comi- zi elettorali. Nè, d'altra parte, è possibile farsi il- - Jusione che nella nuova Camera i socialìsti rag– giungano la maggioranza assoluta o ·divengano lilla minoranza così. forle, da poter assumere e manlenere çla so1i il Governo, con l'appoggio di quèi dispersi che ad ogni maggioranza relativa è •facile, o 'possibile, attrarre attorno a sè. Il clima slorico e sociale della Francia non consente l'at– tuazione di siffatte speranze. C'è troppo ahau– vinisme ancora diffuso per l'aria, che si respira anche da-chi.crede di esserne immune; c'è troppo spa venlo delle séiocche e farsesche intemperanze comuniste verso cui si temè che i socialisli sa– rebbero. costrctli _a usar :tòlleranza; v'è troppo spirito di consérvazione nel ceto numeroso dei piccoli proprietari rurali, àvve1=sialla Destra per il peso delle imposte che essa fa grava1·e su di loro \'Olendo tener più leggeri i plulocrati, e per la mi- . naccia- di crisi economica co11cui li tiene in con– tinuo turbamento, ma niente af fallo propensi acl inle ndere ed accogliere lo spirito di solidarie là collettiva, anlieogoisti<:a, i11silo,nel prngramma so– cialista, a cui nessuna educazione di pratica coo– perativa o di altra forma analoga di associazione è venuta educandoli. , E allora la stessa prospettiva di formazione di· un Governo socialista, implicita nel· tenore della rnozione volata (1), esplicita nelle parole di al- (1_) Diamo, per maggior chiarezza, il lesto integrale della 111oz1011e: La missione d'el Partito socialista è di -raggruppare é istruire i lavoratori in un Partilo internazionale di classe. Ma il compimento di. questa missione non lo rende indifferente al movimento dei fatti politici. Non ha mai dimenticalo, e non dimentica, c/ie dallo stato delle istituzioni (' dell'opi– nione pubblica dipendono e la. realizzazione delle riforme ~mmediale che la classe operaia. esige e, in una làrga misura, il successo del suo proprio sfprzo di organizzq.zione e di 'educazione. Esso si è sempre sforullo di esercitare sulla evo– luzione dei fatti politici, l'azione più appropriala alle circo- • stanze e più favorevole agli interessi del proletariato e con- · tinuerà ad agire in queslo senso e ad impiegare a tal fine , llbt_lala sua potenza parlamentare. Esso affe·rma tanto più chiaramente questa risolllzione, nel momento in cui il. blocco nazionale, cioè la forma di re.azione piìr pericolosa per le liffertà operaié e per la- pace internazionale, quantunque per tre volte vinto nelle lolle elettorali, tenta al Parlamento un ri– torno offensivo. Se esso giudica impossibile continuare il suo appo{{gio parlamentare al ·cabi.n~tto alluale, è appunto perchè non znten<!e allenuare la lolla rntavolata contro la reazione, e i:uole nmanere fedele alla volontà espressa dal su,ffragio unwersale. . Per. le_stesse ragioni è pronto ad aiutare col suo appoggio q~als!asi Gov~rno che ~e_ntasseu~o sforzo vigoroso per far nusczre le misure che il p,rolelarialo reclama - particolar– l}'le17:te per quelzo che concerne l'organizzazione della pace, cl rcsanamento fcnan::iario, la giustizia fiscale, le assicurazioni sociali, la riforma militare e la riforma dell'insegnamento _,_ e che non retrocedesse in questo sforzo, dauauli alla resislen::a delle forze associate del gmnde capitalismo e del conser– vatorismo politico. L'appoygiò d_elPartilo, in tal caso, assume-·

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