Critica Sociale - anno XXXV - n.9-10 - 1-31 maggio 1925

122 CRITlCA ·SOClA·LE stanza di tempo, ed è legato non solo al lavoro dell'anno in corso, ma anche a quello degli anni precedenti, in una concatenazione di vicende strettamente collegate, sono indotti ad un atteggia– mento di previdenza e ad un senso di continuità, che è insieme sentimento della dipendenza del pr,esente e dell'avvenire dal pass_ato e, quindi, spi– rito di conservazione. Ha scritto di re.cente il Serpieri, nell'introdu– zione a un suo libro su La politica agrar'ia in Italia, che bisogna nell'agricoltura vedere non so– lo una attività economica ma anche un modo di vita, e negli agricoltori cercare, come impulsi· e . stimoli della loro azione di classe, non solo gli interessi, ma anche. altri sentimenti, inclinazioni e istinli: quelli, preci'samente, che il Pareto chia– mava tendenze alla · persistenza degli aggregati. ossia l'attaccamento tlla famiglia, alta proprietà, ·alla propria terra, al luogo nativo, a1la pro– pria lingua, alla propria religione. Spirito di conservazione, -insomma, che si contrappone nettamente agli istinti delle combinazioni ( se– condo l' e~pressione del Pareto) che caratte– rizzano . gli uomini del capitalismo industria– le e· del commercìo. Misoneismo contro inno– vazione: ecco l'antitesi spirituale fra campagna e città, fra l'agricoltura e l'industria o il com– mercio. Di questo elemento di slabililcì. il Serpieri lu– meggia l'importanza e il valore, non inferiori a quelli dell'elemento di innovazione, perchè ad es-• so è dovuta quella antiveggenza Jomana, che ap~ pare, a distanza di tempo, quasi òisinl.e,ressata, preparaùdo alle camp,aghe_, con lavori pazienti di bonifiche e miglioramenti, ·1a maggior pr·octut– tiv,ilà per le generazioni :future o per i secoli a ventre. Ma queslo elemcnlo cli stabilità non si deve considerare, come il Serpieri Ja, un clalo originario al pari dell'interesse, e disgiunto da esso e ad esso anzi contrapposto. E una forma ment.is che risulta dalla stessa natura e dalle stes– se condizioni dell'attività eGonomica agricola. I ceti rurali sentono veramente,. come dice il Ser– pieri, il culto delle tradizioni, la forza della con– suetudine, il riconoscimento delle gerarchie, l' a– more del -risparmio; hanno veramente radicato il sentimento della proprietà, della famiglia, del– la religione; ossia sono veramente, per dirla in una parola, di spiriti conservatori; ma questo lo– ro atteggiamento ed orientamento caratteristico è connesso con la loro stessa funzione ed attività economica~ ne è una formazione, un prodotto. Il materialismo storico ha qui uno dei suoi e– sem pì significativi: dove appare la complessità del processo generativo delle ideologie di classe, che i semplicisti deformatori della dottrina di Marx (siano seguaci o avversari') non son capaci di vedere nè di intendere. Ogni forma di attività economica è legata a un complesso di condizioni e ingenera l'abito a maniere di vita e di azione, onde sorge ·e si costituisce una disposizione spi– rituale~ e si producono previsioni e aspettazioni, e tendenze ed esigenze, e avversioni e repulsioni che vengono a segnare l'orientamento della co~ scienza di classe. Le ideologie sono poi come i cartelli indicatori di questi orientamenti che se– gnano 1a via, rafforzano con la consapevolezza le oscure -tendenze istintive, traducono in teoria la prassi che ha preparato la loro affermazione · e scelta. · . _ 1 _ b) Lo spi.rito conservatore dei medi ceti agrar'ì e la loro posizione rispetto ai partiti di masse. Così si spiega e s'intende perchè lo spirito dei ~edì ceti agr~ì sia con~erv~tore, in quanto pre– cisa_rnente essi sono medi ceh agrari: a differenza BibliotecaGino Bianco dei braccianti agricoli, 'i quali, hanno la menta– ·lità proletaria, di chi giornalmente dà la sua for– za di lavoro per aver giornalmente la sua mer– cede; e non è legato alla terra e al resultato fi:– nale delle coltivazioni alle quali pure coopera; non si sente imprenditore, ma sente invece la co– munanza delle condizioni e la solidarietà degli interessi èon gli altri salariati, per la conquista di migli01:i patti di orario e di retribuzione. Ecco perchè, come il Serpieri osserva, nei ceti rurali trova più facilmente proseliti il partito po– polare e l'organizzatore cattolico, che non il socialista; appunto p~rchè il partito popolare tende alla conse,rvazione. e alla diffusione della pìccola proprietà, soddisfacendo e allettando quel- 1a fame di terra, che è caratteristica dei mezzadri o affittuari, aspiranti a diventar proprietari; e lo fa perchè sia, m ricambio, rafforzata la tendenza religiosa conservatrice e tra'dizionalisticrn. Osser– vavo cinque anni or sono, a propositCJ del pro– gramma agrario del .partito popolare. e di certi atteggiamenti in apparenza rivoluzionari (assunti qua e là_da taluni· organizzatori cattolici), che si· trattava in realtà di un rivoluzionarismo conser- vatore. . La diffusione della piccola proprietà (scrivevo aUor.a) è il programma di chi vede fa connessione della proprietà del suolo coltivato con tutta una psicologia conservatrice e tradizionalista, che ne– gli uomini della terra va dissolvendosi, là dove il bracciantato e i rapporti di salariato li spingono ad una coscienza collettiva comune e solidale con le altre· categorie di lavoratori prolelar1; ma si viene i:nveoe rafforzando ed approfondendo con più salde radici, là dove il mezzadro o l'affittuario si converta in picc_olo proprietario, chiuso nello spirito dai confini della siepe o del muro che ri– cinga il suo campo, attaccato ài suoi interessi, e per questi nemico di ogni r.10vità che possa mi– nacciarli. ( 1). (I) Completo la citazione riferendo alcune delle osservazioni che a)lora facevo e che cwedo non inutili contro illusioni tn'l– tora conservate e alimentate in terreni contigui a quello del nostro partito: . « li prograrnma della terra in proprietà ai coltivatori è ben lontano dall'essere un programma socialista; è anzi un programma nettamente conservatore. Conservatore nel campo ec6nomico e, più' ancora, nel campo spirituale. Non c'è spi– rito più tenace nelle tradizioni e nella conservazione delle ,idee di ·gerarchia, nella famiglia e fuori di essa, e nell'at– l'attaccamento alla Chiesa di quel che sia il piccolo proprieta– rio agrico!o, nel quale le tendenze, car-att~risliche della vec_chia classe campagnola, trqvano le condizioni del proprio man– tenimento. Ricordo un fatto tipico. « In una lega agricola, che pur non era organizzata nè co– munque inspirata dar partito popolare, 111essauna volta in– nanzi la proposta che i caI,li famiglia fossero esonerati dal– le quote, mantenendole obbligatorie solo per i giovani, accad– de che i capi famiglia per l'appunto insorgessero violente– men te: « come? i figli dovrebbero aver quasi una preminenza sui padri ·dentro la lega? No., no: nor paghiamo per noi e per i nos~n figli; ma vogliamo esser noi a comandare e a 'dirigerli, essi debbono restarci sottoposti. • « Il sentimento della tradizionale patria poteslas insorgeva contro ogni sia pur indiretto pericolo di diminuzione. E quel sentimento. conservatore di patria potestà si collega intima– mente colle convinzioni religiose che i padri vogliono comuni– care e trasmettere ai figli. • ln quella stessà lega un propagandista incauto, che si mostrava avverso al riconoscimento della Chiesa nel battesimo dei figliuoli, fu avvisato che tutti i soci sarebbero usciti dalla lega, se questa non rispettava la religione (ed eravamo,· si noti, nel 1919). • Ora questo spirito religioso e conservatore, che è stato per secoli caratteristico dei contadini, ha una premessa e una base nell'ereditarietà delle condizioni di vita e della unità fa– miliare, legata alla trasmissione di padre in figlio del vincolo col terreno coltivato. La base e la premessa vengon meno là dove ·il contadino, convertilo in avventizio, sente la sua vit~ individuale e di famiglia incorporarsi e fondersi nell'esistem;a collettiva della sua classe: la lega allora forma un'anima col– ·lettiva ed una visione di interessi di classe. Ma quella stessa oase e premessa invece si fa più salda e potente· nel processo · · inverso, -della conversione del colono in piccolo proprieta-

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