Critica Sociale - anno XXXV - n. 9 - 1-15 maggio 1925

, \ 114 CRITICA ·~OCIALE tiva contribuirono potentemente le vicende politiche ed economiche del tormentato de– cennio che-doveva chiudere il secolo. Ricor– diamo telegraficamente le persecuzioni ai so– cialisti di quei primi anni, il Congresso clan– destino e ultra intransigente di Parma, i-« Fa– sci» di Sicilia - prima esplosione di un mo– vimento quasi ìn-consapevolmente classista - il confino inflitto ai «sovversivi», il domicilio coatto politico e le leggi eccezionali del Crispi (rovesciato quesl'ultimo, più che dalle pole– miche cavallotliane, dal disastro di Abba Ga– rima), la scrje delle trionfali candidature di protesta, le repressioni feroci del '98, che di– stribuirono secoli di g·alera e spinsèro tanti dei nostri fuori del confine; e, dopo un breve respiro, i nuovi decreti eccezionali del Pel– loux, messi nel nulla dai vittoriosi ostruzioni– smi alla Camera e da una vindice sentenza della Cassazione di Roma; l'«abbasso il re!» di Leonida Bissolati, l'esodo delle Sinistre dall'Aula, la «Sala Rossa» e in seguito il regi– cidio, tardiva ripercussione delle stragi no– varitottesche, della violata Costituzione e de– gli atroci tribunali di guerra; la déten_te avve– nuta col Gabinetto Saracco, che cadde inco– ronato di rose, sotto i voti congiunti deha De– stra e dell'Estrema Sinistra, per la decretata e poi revocata chiusura della Camera del La– voro di Genova e il conseguente sciopero ge– nerale, che segnò il più completo révirement nella politica dei Governi cl'.Italia verso le classi lavoratrici. \ *** L'alba· di Regno,' coincidente coll'alba de] nuovo secolo, coll'avvento del Ministero Za~ nardelli-Giolitti e del successivo M,inistero Giolitti, fu l'inizio dell'-età dell'oro del mo– vimento proletario, incanalatosi sempre più consapevolmente nella via regia delle conqui-. ste legali, inseritosi nell'azione dello St~to con la partecipazione al Consiglio Superiore del Lavoro, che era stato costituito, quasi pe- · gno di pace, o meglio di .competizione civi– le fra le classi, da Zanarclelli e Cocco Ortu; con la fervida azione parlamentare, col pa– cifico sviluppo delle organizzazioni operaie e dei lavoratori dei campi, coi mirabili esperi– menti della Cooperazione dì lavoro nella Val– le Padana e nel Ravennate; con l'uso sempre più cosciente del largito suffragio universale - cui' dovevano dare, più tardi, 9rganicità la Proporzionale e le Commissioni permanenti della Camera che ne erano il logico riflesso _e coronamento; con l'abbindono, che si potè credere definitivo, di ogni reazione politica e poliziesca; - alle quali condizioni rispo– sero, per un quindicennio, il rapido sviluppo delle industrie, clell'agricollura, della ricchez– za nazionale e del generale benessere, la ini– ziata redenzione dei ceti agricoli più sfruttati, il fiorire delle opere di coltura, lo sparire de] rozzo e utopistico anarchismo del popolo, lo attenuarsi dei contrasti di classe più asprj col prevalere e con l'estendersi di un'appli– cazione più seria delle leggi sociali e assicu– rative, dei concordati collettivi e degli arbi– trati nei conflitti. Tutta un'opera lenta· ma as- . BibliotecaGino Bianco sidua di pacificazione e di elevamento nazio– nale, che doveva condurre l'Italia - a mal– gr~clo di fugaci-esuberanze ed errori, che l'e– sperienza degli effetti veniva man mano cor– reggendo, e delle- monotone competizioni di tendenza nella tattica del partito socialista - a una posizione sempre più alta ed invi- -diabile nel concerto - allora questa paroLa non sembrava suonare ironia - delle na– zioni civili. A questo graduale elevamento cli tutto il popolo e, di tulle le classi lo scoppiare della guerra mondiale fu la formidabile puntata di arresto. Dell'indole della, guerra - pro– dotto esclusivo delle cieche competizioni mercantili dei rivali capitalismi, reso pur– troppo inevitabile dalla immaturità della In– lernazional e del Lavoro, che sola avrebbe po– tuto sventarla -- e delle conseguenze fatal– mente reazionarie di essa, un solo partito in Europa ebbe la chiara visione e comprehsio– ne: e fu il Partito Socialist? (e, dovre;rnmo aggiungere, più di tutti gli altri, forse il Par– tito Socialista italiano), previamente immu– nizzato, in virtù delle proprie dottrine, dalle illusioni e dagli inganni interessati. eh~ dove– vano spianarle la via. Le terribili delusioni della gu~rra e· del do1)0-guerra, amaramente confessate e scontate da quegli stessi_ che al– la guerra avevano aderito o partecipato con più schietto idealistico -fervore 1 avrebbero dunque dovuto creare al partito soda.lista, col consenso delle grandi maggioranze, una si– !uazione <li deciso favore e notevolmente av– valorare la influenza politica ch'esso già av~– va cominciato ad esercitare; e, per un istante, · si potè a'nche credere che ciò avvenisse. Ma alla fine (non infrequente_ ironia della storia) s· verificò invece ésattamente il · contrario. Ciò dimostra come la logica abbia scarsis- · sima influenza sugli eyenti sociali, in -con– fronto agli istinti e alla brutale suggest~one dei ristretti interèssi immediati, e come erri lunge dal vero chi presume di spiegare la sto– ria, anche solo in parte, con la ragione. Ac– cadde -. in una certa misura anche all' este– ro, ma molto più in Italia - che proprio, èoloro, che meglio avevano diagnostizzato, nei moventi e· negli effetti, il fenomeno della conflagrazione, e più avevano tentato e te:nta– vano,·prima e durante e dopo di essa, cli di– fendere gli interessi più vitali delle nazioni.in genere e della loro propria nazione, venis– sero denunziati c9me visionarii antinazionali, e vantati come ·i maggiori patrioti, anzi gli' unici, coloro che avevano la resppnsabillità più diretta dell'immane universale e univer– salmente conclamato disastro. Il curioso paradosso si spiega tuttavia fa– cilmente alla luce nitidissima della interpre– tazione marxista, con l'inaspriniento della lotta di classe, esasperata - sotto pretesto di negarla o addirittura di abolirla - per l'e-· norme distruzione di ricchezza, cagionata dalla guerra; con l'im:,;niserimento generale; messo anche in più vivo risalto dalle facili" fortune dei pochi profittatori, onde la gara fra le classi a riversarne il costo e le spese: di ricostruzione sulle spalle l'una dell'altra;

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