Critica Sociale - anno XXXV - n.3 - 1-15 febbraio 1925

CRÌi'ÌCA socìAL~ diminuita produzione (prima: per la guerra, poi come effe~to della crisi per mancanza di -capacit~ di .acquisto e, perciò, come effetto di sovrapprodu~ zione relativa) e altezza dei prezzi; fra questa e l'inflazione cartacea; fra _l'abbondanza di questo drcolante e la crisi dei cambi, con la dimostrazione del circolo _vizioso in cui è costretta a dibattersi l'umanità, nel sistema di produzione e di· scambio capitalista. . Ma poichè qui ci occ,upiamo della crisi ·qei cam– bi, e vogliamo finire cosi come abbiamo cominciato:, cioè negando le affermazioni degli speculatori po– litici su certi fenomeni economici i quali ben altra radice hanno nei fatti che nQn quella desiderata dalla'. loro leggera · valutazione, ci piacé riportare quanto il Prof. Cassel disse nel suo memorandum sul problema monetario del m0ndo, destina~o alla· Conferenz.a finanziaria Internazionale cli Bruxelles. « Se si suppone la' libertà normale di commercio · tra due Paesi A e. B, per esempio, si. stabilirà tra loro un corso di cambi, e quel;,lo corso, a, parte le leggere_ · flulluazioni, resterà ·stabile tino, a che non vi saranno cambia_menli nel ·potere di acquisto delle due divise e non vi saranno osta:– coli speciali al• commerci-o: .Ma, se una inflazione ha luogo nella circolazione del Paese ;L il potere cli acquisto della sua moneta diminuisce, e il valore della divisa A, espressa nena moneta B, · sarà ne– cessar.iame.nle ridotto nella m.edesima proporzione. Se la circolazione del paese B suhisce una infla~ zio ne e la potenza di acquisto .è diminuita, .)l valore della dh-isa A, espressa in moneta B, sarà eviden,– temente aumentata nella medesima pruporzionc. Sup– poniamo, per esempio, che l'inflaziojle délla circo– lazione A sia stata nella proporzione 320 : 100 e che l'inflazione della circolazione B sia stata nrlla proi . porzione 240 : 100; il nuovo corso dei cambi sarà 1 tre quarti dell'antico (ciò che avviene ai:ìprossi~ mativamenle tra l'Jnghilterra e gli Stati Uniti). Di qui la regola seguente: quando due circolazioni hanno subìto una inflazione, il nuovo corso normale dei cambi sarà uguale all'antico, moltiplicato per il quoziente dei gradi d'tnflazione dei due Paesi. \'i sono naturalmente, sempre, delle ·fluttuazioni cli qì.1esto nuovo corso normale e, per quanto dura il periodo transitorio, queste flulluazioni potranno essere consiclercvoli. Ma il corso così calcolato dovriì essere riguardalo come 1a parità nuova delle due divise, e questa parità può essere chiamata la pa– rità · della potenza di acquisto; ed è detrrminata dal quoziente del potere di acquisto delle .differenti divise». Proprio mentre fissavamo sull~ carta qne~te os– servazioni, una campagna giornalistica. si sferrava in Italia contro le Opposizioni, accusate di de– terminare il ribassare della lira di fronte al dollaro. ,Basterà . /JOrre a confronto · l'aumento dei prezzi avvenuto in questi ultimi tempi e quanto in pro• po.sito scriveva· il Prof. .•Casse! in tempi non so– spetti, per dire quanto miserevofo possa divenire la polemica politica a /Jase di spec11lazione. GINO B.uoESI. f IHlirton~ e[titita . ~el~ tritità marxina ~ell' ernnomia ~or1~e1e Il vecchio e ·n nuovo revisionismo Due parole di rPreamboolo. Or- sonn poco più di ven– ticinque anni si ebbe il cosictetto revisionismo rnar– xiistn,, ca.peggialo da, Edoardo Bernsteio., Vancler– \v,elde ed altri socialisti, fra i quali ha un posto no- . tevole il nostro Turati. Codesto revisionismo, sopra– tutto negli scritti del Bernstein,· fece una abbatStanza acuta disantrna di vari punti, riconosciuti deboli., delle dottrine economkhe di Marx, quali, per esem– pio, la teoria del valo~e e del plusvalore, fa teoria BibliotecaGino Bianco della miseria crescente del proletariato, la teoria delle crisi. sempre più acute. Tuttavia codesto rev~si<;>nismo_ era vi_ziato alla base dal fatto che esso aveva, più che altro, I-o scopo di mortificare l'albagìa di certi capi del socialismo. u.f ficiale, come il Kautsky, i quali, per sostenere_ la tattica intransigente del partito, in ispecie l'antimi– ni,sterialismo e l'antiministeriàbi.lfsrno della rappre- - sentanza socialista in Parlamento, amavano in ogni. .ooca,s,ione appellarsi all'ipse dixit è. farsi forti della vera o presunta· autorevole, ed avallatrice testimo~ nianza di Marx. 'Questa critica _delle teorie economi– che di Marx era percìò, in· fond0, un parlare a nuora, perchè ,suocera intendesse. Si diceva « teoria del va– lore » e si intendeva dire: « Ma sì, Millerand ha fatto benone ad accettare l'offerta di un portafoglio» .. Da 1• qui veniva naturalmente una . certa superficialit~ .e facile accont.enta:tura nella analisi e revisione cri– ti-ca delle dottrine economiche marxiste. Mostrare che, la più p~·ogredita scie,nza economiica _moderna a_r– rivava a conclusioni· assai diverse e (ahimè!) forse anch~ più e.satte che non Marx nella teor:ia <;leiva-- ' lore; mostrare che- il pro-letariato, nonchè. diventare più misero,· cresceva anzi in benessere; mostrare che le crisi, anzichè via via acutizzftrsi, diventavano in– vece meno veementi e meno ùisastro,se: ce n'eira d'a– vanzo per scuotere la barbogia fiducia dei medio– crissimi .epigoni marxisti nella loro inf~llibilità pon- . tifica.I~, e per. avvertir_e il pubblico, sia borghese, sin. pro 'letar.io, di non prendere troppo sul tragico ,certe arie cli .super.scienziati_ e di rivelatÒri di sujJlil"ni ar~ cani che costoro assumevano. . ·, Tutto· ciò è oramai ~equa passata·. Viceversa ogg'i · il ,socialismo si t:fova all'indomani. di un grn.ndi.oso suo esperimento .. pratico, ossia la rivqluzione bolsce– vica in Russia. Ivi i,l j,Ìl'oletariato è riuscito, sì, ad im,padronirsi. del potere politico, sia pure S<Jlo per l'int.erpo-sta. e discutibili:). persona ·del partito t,o,lsce– vi1co; ma, «economi.ca.mente_» parlando, il socifdi– sù10 non ha certo potuto e-s,se·rviattuato, e non tanto per speciale inettilucHne o malvolere di u-omini, ,qufJinto per invincibile ect. ihvalicaJ?ile ostacolo di cose.. Questo. fatto iwpo-ue 'oggi al sociFdisn10 l'obblig_o netto di _rivedere le proprie posizioni dottrinali eco– nomiche. Ossia si ha un novello reviBionism.o delle dottrine e,conomiJche marxiste: e dico marxiste,, poi– ch.è, indubbiamente, soJo in Marx il sociali,gmo ha finora detto la sua più profonda ,e scie-nttflcamente più scaltrita e sue-cosa parola. . · Ma se venticinque anni or sono l'incentiv_o -era r.e– Jativn.inente futile e contin.ge.nte, e -perciò l'ind~gi11e critica revi<SionistEt,giustamente poteva, aozi dovev 4 , ris'llltarne superfiçiale e cli facile accontenta.tura, oggi, essendo l'incentivo e l'occasione di tanto p.iù fonnidabili e solenni e di importanza storica gran– diosa e decisiYa, anche· la eventuale corrispondente , anaUsi criti,ca revi·sioni,sta dovrà, per evidente ccm- traccoipo, avere necessariamente un carattere assai più .accentuato, serio, veramente scientifico e c~nclu– dente, in tutto ,degno deH'uomo, del compito e del- 'l'ora ... •Ciò premesso, veniamo all'esame di qtJ·esto, nuovo revisionismo. I sette punti fondamentali del-la critica marxista La critica marxista dell'economia borghese, oss_ia del .si:s.tema capitali-stico di produzione e di scambio, può es.sere a,gevolrnente riassunto nei seguenti sette pt;tnti: , 1) La sete di guadagno e_lo stimolo d~lla .conco_r-

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