Critica Sociale - anno XXXV - n. 1 - 1-15 gennaio 1925

• io CRITICA SOCIALE' ,GLI EFFETTI DEI DAZII DOGANALI. Ma il probleìna .non sareibbe in questo modo esautlnato in tutti i s:uoi aspetti. l~ imposte non devono esser considerate -soltanto sotto l'atsipetto -del sacr1ficio pecuniario che produ– cono, ma anche sotto quello del vantagigio, e– gualmente pe,cu.niario, che possono procµra– re a determinate classi di cittaidini. E diciamo di proposito egiial1nente pecuniario) poichè non intendiamo parlar·e dei vantaggi che provengo– no dall'm,o che vien fatto delle somme spil– late dai contribuenti (difesa dello Stato, sicu– rezza pubblica, giustizia, istruzione, vi~bilità,, ec,c.) Sarebbe questo un caloolo troppo arduo e complicato, e che ad ogni modo •e1sce dai limi- ti del pi•-e,sentestudio. , Ciò che qui ,si intende esaminare è ,se dallo stesso sistèma tributario, in f-0.rza del quale un cittadino -0 una classe deve sacrificare una parte del suo reddito, non 1 provengano a quel– lo stesso cittadino o a· -quella ,stessa classe d-ei vantagg;_ finanziarii da cui il suo sacrifici-o sia in tutto •O in parte ,c, ompensa.to, iri quanto che il cittadino o la classe r,ecuperino con una -ma– no quello-,c,he erogano ,oon l'altr\a. ,L'esempio de,gli e.ff0tti del dazio sul gNlino, quantunque ,per ora- ,que,sto sia sospe,so, serve a ren.de.r chiaro il ragfona.mento. Con 7 lire -e mezza di dazio, supposto che venisse ri.stabi– litò, lo Stato oggi ricaverehbe circa 200 mi– ~ioni d'entrata· :$Ui 25 milioni .di quintali che' si. importano; ma l'effetto ,dal dazio non si arre– ster~bbe a questo, poichè i 1p1"'oduttoridi grano a~re?hero almeno un egual vantag.gio pecu– mario nel pr·ezzo al quale potrebbero vend·ere la loro merce; il prezzo del grano prodotto in– ternamente, inf.at' ti, si eleverebbe al livello del ,grano import~fo. dall'·e,ste~-o, che sarebbe .ap– punto a,ccrescrnto nella rmsuTa del da:zio che dovrebbe 'Pagare. Così i produttori di grano c?e pa·~~eranno forse_,_ i~ quanto tali, 100 mi– .hom d imposta- fondiaria, ne guada o-nereb1be-. r_o 2~0 ~ui 25. milioni di quintali che, :ui 50' mi– hom d1 media produzione interna ooced-ono il consumo dei prodnttori stessi e 'sono quindi destinati ~lla vendita. · Ora il dazio :sul ,grano non esiste ma ne e- . t l . l I ) sis 01:0. mo ti a tri che, sopra un colll[)lesso di , merci mtrodotte del valore di L. 18 miliardi ~roducono _allo 1 Stato un'entrata. di circa 1 :m{ hard? e se1cento mili?ni; comprese le quote di cambi~. S_e per tutto 11oomplesso di que-st,eim– .portaz1om avvenis~e 'ciò: che abbiam visto per 1~grano (da.to e.be 11daz10 prebellico si ristabi– I_1s~e), se ne do:7rebbe concludere che i produt– ~r1 delle merci soggette al dazio ,otterrebbero m ,f_orzadello 811:,esso un ,guadagno equivalente al~ !mp?rto del gettito doganale, ,e cioè di due m1hard1 e mezzo. Però dò potrebbe essere tro1ppo e troppo po– co: trorpo, •sele merci introitate sono di quelle_ che all rnt~?o 110;1 ~i producono, poichè .evi– de~temente 11 daz10 imposto a tali merci non puo_ pro~urre alcun vantaggio ai produtt-Ori ~azionali; troppo poco ,se il valore delle merci importa.te, ~oggette a dazio, sia molto inf.erfore a quello clelle_merci della stessa specie prodot– te e vendute 1n ItaJia. Altri elementi :varii poi d-0vrebbero essere te- BibliotecaGino Bianco nuti in oonto ipe.r cakolare di qual,e effettiva entità possa e.ssere il guadagno che i produt– tori nazionali risentono dall'esistenza dei dazi doganali, sicchè forse non sarebbe iPOssibile determinar la. Però si può osservare globalmente che, sic– come i dazi colpiscono molti g,eneri di produ– ~ione a~·ric?la, ed in general~ i ,prodotti delle , rndustri-e, .11· valore complessivo d·elle merci sul cui prezzo in terno i dazii esercì t-ano la loro inf:lu~nza .sale indubbiamente ad oltre 100 mi– li_ardi. Se il maggior prezzo che tali -merci rag– grnngono a beneficio dei pr-0duttori per effetto de'i dazi fosse solo .del 3 %, ne ri ,sulter.eb be questa oonclusione, che. può ,sembrare parados– sale: che cioè il vantaggio risentito daUa clas- se agiata o ricca nel suo complesso sarebbe di 3 miliardi, cioè si avvicinerebbe a,ll'importo comiplessivo delle imposte che essa paO'a àllo Stato, il che v.arrebhe quanto dire eh: il ,ca– rko dej_ tributi ,per la classe rfoca (presa nel . s~o ?-Ompleisso)_ non esiste, o esiste in proipor– z10m molto esigue, ,se addirittura non avven– ga anzi l'oppo,sto, ~he cioè dal sistema tri-buta– r1o vigente la cla.sse ricca, anzi-chè subire uh s-a,CJri:ficio, ritragga invece un diretto e sensibile vantaggio. A 'questa conclusione certamente non sareb– be lecito addivenire in via assoluta se non do– po calcoli precisi per i ,quali ci ma~cia,no O'li,e– lementi; ma ad ogni modo non ·può esse/'con– testato che, tenuto conto da un lato della ri– percussione delle imposte e dall'altro dei bene~ ti.cii che ri~ente la cl~,sse r_icca dai dazii, la ,per– centuale d1 vero ~arico tr1butario che la grava scende ad una m1sura ais,soluta-mente minima. LUIGI BASSO .. Il Socialismo di guerra Il « fetl 1 eral'i:smo, i>, 0011ive Maidclin (1) - ifu il su. pr'eim,o !I)r:e,te1stope,r oirganizzarr.e ool 1793, · in F!I"a.n– cia il Go1Verno, d-i ~< S.al.uitei,pubbÌka. i> ,e f,~ 11e:gn,a,ret il << salutare » Te.rrore1. « La Rep,u,biblilc,a noin -è ohe. u_rta grand,e •città ass·adiata », ,1:1,v.eva clichiarato, Ba.r– r'ere. Nul1a di ;p,iù l,e,g·ittimo che p:r,01c1arrnrure .Lo sita.to ,d'~,dio, ,nazionale,. «· Da .qrnesto, momento– fino. a •~ançlo, i nemki ,s-a:ra:nno sta-ti cacci,ati dail terriltoirlo dell-a RelP'Ubblirca, tutti i Friancesi sono s•?~to requisizione permanente a servizio degli es,er– mti n • <'. La }lu~si_a ~ "?'na ~anctie· città &S6é1diata. n, ripel– tei1 ?no, 1: -g,b~olbm1 ll'IU:SS1 ,die~1918. « Sol-o u.n'o:rgan~ zaz1one 11aiz.wnale: •deil1a:.. ,p.roduzio1De, una razioorule ~d eicono,mh:a d.iistiriJbu.z.io111,e, d'ei ip,rodotti pruò salw.aire fil Pa~~ n. Perciò, tut1,ei ~e· ,J'isoir,sie•,. ,p18([1sowalie mater_1a.h, ide1V10no, 1e1sSìere me&se aJ seirviz.io, -de11la Re– p~b~1ca co'lla (< molb1ilitazi·om1e -nazio,na/.l1e, ll, milital'fe ei .,c1_v1lei,_ co;me si. -è .fa.tic, ,anche negli Stati ca.p,it.aJi– s~~1, pe,r_ J: organrzzaz.wne cli -g,uer,ra ,di tUJtte le ,atiti– vità .nazwnali - agricoltura, inld,u;s,tnia, finanza ma.no d'opl~·a, _a:p1provviiigt0'11.amenti e r,~p,artizio-~ de.Ile Jn:a~ve p,Mim 1 ei, delle derrate alimerutard e -dei:i. manufa:tti ·occ·oirreniti ai biso,g:ni ,delle forze arma.te e 1 -della. po,p,olazione ,civile - : ii ,Governi .sono, .stati fistre,tti a.d effettuare, p~r -senza 'llll pia,no J)ll'estab.i- 1to, u111 cofossa.l~ oop,enmento ,di « so·oia1ism 0, di guierr"r,a i> sotto idi ttatllilla rnrlilitare;- aJ1JaLogo. al (< ca- (1) Lou1s MADELIN, La revolu,tion (Paris, Hach~tte, 1911).

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