Critica Sociale - anno XXIV - n. 11 - 1-15 giugno 1924

... t ritica • oc1a·e RIVlSf A QUINDICINALE DEL SOCIALISMO Nel Regno: Almo L. 24 -- Sèmestre L. 12 - AH' Ei;tero: Anno L. lt. 28 - Semestre L. 14 DIREZIONE: Milano - Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE: yia Omenoni1 4 • Mjlano Anno XXXIV - N. 11 Numero separato L. UNA Milano, 1-15 Giugno_1924 SOMMARIO Politica e attualità Inizio di le(Jisicitura (CLAUDIO _Th.EVRS). Al_ cìi /.à _di _unci questione_ di re(Jok11rrwn~o :_ disoor.90 alla Camera dei Dep·utati (AR'rURO, LilBRIOUJ. ' Il- supemmento della crisi eoonomùxi (LA CRI'rICA SocrAuE E PROF. MONDAINI). Riforme ferroviarie: banca dei trnsporti (SIGISMONDO BAL– DUCCI). Studi economici e sociologici Cla.s~ s~ciaii e fanne di Governo ·,u GO G umo MoNDOLFO). Filosofia, Letteratura, Fatti Sociali. Co__me ,lo St•ato realizza se stesso ,(,OilsBRVER).. S(Juardi in (Jiro: Il La.bour Pa.1·fy; L'idea gildista (f. p.). Pubblicazioni pervenute in dono. Inizio d-i Legislatura La XXVII Legislatura è appena naita e sulla culla, scossa dai sus~ulti e dagli spasimi della neonata, si chinano i medici a speculare i pro– gnostici di vita. L'on. Mussolini ha detto: Que– sto è l'ultimo esperimento parlamentare in Ita- - · lia... Importa dunque osservare come sono i pr-i– mi movimenti, i primi passi ... Il discorso della· Corona ha portato al nuovb regin;i.!3la cresima del suo legittimismo. Le elezioni con le loro acque lustrali hanno terso il regime di ogni im– purità rivoluzionaria. La convocazione della nuo– va Camera consacra i fatti compiuti, sopra gli errori del passato (tutti erram1mo ... ) ed apre una nùova èra di « normalità », .a cui conferi– sce la concordia di tutto il popolo italiano. Que– sto il senso del documento, che non è un prolo– go, ma un epilogo. Nessuna visione di avvenire. La. parte programmatica è nulla. La conferma solenne della conquista del potere da parte del partito .fascista è tu~to. La Monarchia si invi– scera con le fortune ·del fascismo, senza alcuna riserva per il legale alterna.mento dei partiti al Governo, che è, o era, nell'essenza del sistema rappresentativo ... La retrofless~one di alcuni ar– ticoli capitali 1ella Costituzione, secondo si erano svolti nel processo storico del governo parlamen– tare, non è contestabile. E non viene neppure conte~ata. E l'emendamento aggiuntivo che la minoranza socialista della Commissione per la risposta al discorso del sovrano ha proposto, esattamente la denunzia. Dunque la XXVII Legislatura esordisce còn l'adesione della Corona al Governo di partito che mira a costituire lo Stato-partito. Questa ten- _ denza si è subito affermata con la riforma del Biblioteca Gino Bianco Regolamento della Camera, per la quaie sono, aboliti i Griitpp·i) ossia i Pa,rtiti. E' certamente coerente: dove là dottrina è che esista un solo partito, non si può tollerar~ che 'la 'Camera si divida in gruppi. La Maggioranza stessa rinunzia a costituirsi in gruppo ; esRa procede da un partito, ma non si riconosce in sè, come- Maggioranza, il partito che ha il diritto di designare -.il Governo. Nella coerenza di un tale proC'esso, •ciò che si perde è la sovranità parlamentare; in quanto la Maggioranza dipende· da un partito fuori della Camera, e la Minoranza è tollerata fino a che si trove-rà di poterla tollerare ... Cotesta idea fondamentale, l'aboliz~one dei Gruppi della Camera, per inesperienza di forme, è stata oscurata· in una vacua logomachia per la abolizione delle Commissioni permanep.ti e il ri– pristino· degli antichi. Uffici. Si è legata l'içlea dei· Gruppi ailla Prop,orzionale e· si, son legate le co:BJ.missionipermanentì ai Gruppi. Dunque ade dosso alle Commissioni per dare addosso alla Propòrzionale, per dare addosso ai Gruppi: cioè ai Partiti. In Francia ci sono i Gru]2pi, le Commis– sioni parlamentari e non la.Proporzionale, e in Ita,– lia c'erano le Giunte Permanenti del bilancio, qelle elezioni, ecc., senza esserci nè Gruppi nè Propor– zionale, ed essendo in vigore il regime degli Uffici. Bene, insomma, si sarebbe potuti arrivare· al bersa– glio voluto, senza necessariamente passare sul cor– po troppo giovane e tuttavia vergine, cioè infecon- . do, delle Commissioni pa.rlamentari. 'Bene si sa– rebbe potuto eliminare i Gruppi senza fare l'apolo– gia di quei disgraziatissimi Uffici, vero trionfo del– l'effimero, dell'improvviso, dello i.ncompetente e dello irresponsabile e senza la prematura requi– sitoria contro le Commissioni ; le quali so:ao il prodotto di UJio sforzo, troppo recente per po– terne ·giudicare i risultati, diretto a portare un po' di organicità, di metodo, di spirito, di conti– nuità nella legislazione e nel_ controllo parlamen– tare, ed hanno segnato il primo tentativo di ac– costare regolarmente il legislativo all'esecutivo, (secondo ha illustrato Arturo Labriola, nel suo apprezza.tissimo discorso, che la « Critica » si onora di pubblicare in questo stesRo numero) e di instaurare una vera e fattiva .sovranità parla- mentare. . Il vero è che la reazione, più vivace di istinto che di esperienze positive, nel doppio travaglio per il reclutamento esterno della sovranità popo– lare e per il miglior funzionamento interno della sovranità parlamentare, dietro il scenario della Proporzionale - la quale, come noi sempre sostenemmo, non è che un corollario ed un correttivo dello scrutinio di lista,· a temperare la somma iniquità del regime maggioritario, com.e lo scrutinio di lista non è che il corollario,

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