Critica Sociale - XXXIII - n. 24 - 16-31 dicembre 1923

CRITICA SOCIALE • 381 Banca; e con successivi ,decreti -0r<»nò·che quoota entrasse to.sto tn attività, con la tunzion.e di emette:re i nuovi- mar– chi, chiamati non più (cornesi_era progettato) Bodenmark, ma. Rentenmark (ma.i:chi-rendita), gara:ntiii per metà da una ipoteca-oro sulla totalità della propri-età fondiaria te– dosca, ,e per l'altra metà -da obblig(!,zioni-oro eme-see dal- . l'industria, dal commercio e dall e banche. Il ma.roo,.ren– dita avrà lo stesso valore che il ma.rco-o.ro e sarà scam– biabile co,ntro titoli:' speo.iali (Re ntenbriefe), fruttanti il 5 pe,r cento d'in,tere;sse. V.emissione prevista è di 1u,nmiliardo e, 200 milioni di · marchi-rendita, ,da mettersi in circolazione nel tea:milne di poche ,set timane;.iill attesa, pet offrire immediaitamente "al pubbl ,i.co un mezzo -di pagamento di yalore costante, il Governo ha. emesso piccoli tagli (.1,2, ,e 5 dollari) del pre– stito-oro, fino all'importo di 200 milio,ni di marchi-oro. Contemporaneamente àl marco.'.rend-ita, quello di carta rimane moneta legale. 11 capitale de)Ia Banca d'emissione è fi,ssato Ln 3.200 milioni di marchi-oro, dei quali ,saranno posti a disposizione. d-ello Stato 1200 milioni-, e a:ltre,ttanti potrà;nno essere ceduti a privati co,ntro -ga.ranzie. Gli utiJi della Banca risulteranno dal la <lif ferenza fra l'i-ntere.sse de'! 5 per cento che, come si qis.se , essa pagherà ai por– tatori di RentenbH.efe e, que llo deL ~ pro- cento che do– v,ranno pagare i .proprietari dei beni- ipotecati per la co- pertura del Rententnark: · · La rif-o.rma così combinata sembra essere stata accolta con sod dLsfaztGJLedalla mfl:Ssa, desiderosa df ·possedere· final.me ,nte una mone~a .stabi1'e.I runzìonar!, i • rentiers •, tutte le categorie dì pe-rsone -aventi un .,red-dfto fisso, spe– rano da quella riiforma la salvezza:. Non meno contenti si manifestano gli a,gricoltori, the da qualche tempo ave– vano cessato di rifor.tiiire le -ci.ttà, d-9ve erano pagati con una mo,neta senza valor,e. Meno fiduciosi, nel ,ri6Ultato finale si mostrano invece i flnanzi~ri e gli j,ndusttiali. Quelli preved6no che, se non intervtene un rapido ac– cordo ,sul problema delle ripaTaziòni, la .r.ifor ma non varrà ad evttare ]!inflazione. Questi sono di . eguale par.e.re, ma forse n on diiSpiace loro l'eventualità di realizz a.re, col cro:IJ.odella nuova moneta, ,g1i,ste.s5i enor mi benefici che ha procurat i- loro il <:.toll-0 dell'antica. DeJ, resto è fatale che, senza il .risanamento del bilanci-o e della circolazione, l'inflazione si perpetui, tanto sul neonato marèo-rendita, qu11.11to sul mar-00-ca.rta••rlmasto moneta legale contempo- -raneamente a'l suo più gi,ovane fratehlo. 'Difatti, la ci,rcostanza che l'ipotec·a presa S'l.llla rie:· chezza tedesca non riguarda che il quattro per· cento de1 valore totale di quella ,ricchezza, 1ascia ai Goveorniun la.r– ghtsslmo margine per estendere l'i.poteca .ste.ssa, al fine di provv,ed.èrsi la .copertura oocorr,e,nte a nuove emissioni di :i;narcht-rendi-ta. E iI marco-cartll,, imp,rudeintemente la- · sciato in vita, non tarderà a compiere il suo ufficio fataJe di espeHere o assorb'ire la valuta p.r,egiata, ciò che porterà a sem'()re nuove emissioni di questa moneta svalutata. Si avvererà, insomma, ~n Germania il fenomeno avveratosi ultimamente in RUS8ia,dove il « Tch-ernovietz •, mezzo di scambio creato dai Sovieti e garantito da una base aurea pari a un quarto della somma emessa, fu accaparrato e mes,so in disparte dalla popolazione, cosi che sparve pre– sto dalla circol•azione, <k,ve.•rima.sesollo _il vecchio rublo– carta; con questo bel succe.sso, che nel primo semestre del cor.rente, anno la circolazione fiduciaria pa.ssò da 2 a 9 quadrilioni di rublì. Ufficiosamente il Go·verno tedesco ·dichiara che iJ marco– •z:c,nditaf-0.rma soltanto una soluzione temporanea della questione mon-etari-a, la quale pottà ·e.sse.re.riiSoltaunica– mente col ritorno al marco-oro. Non altrimenti, più di un se,co.Lo addi-etro; in Framcia_ il Di.re.tto.ri otentò v.a rie sorta di espedienti, p.rima di ,risolversi, con· rigoro.se mlJSure legislative, e. raccogliere l'oro .cl¼e i- de tentori t enevano nascosto. Agli assegnati. rinviliti il Direttorio pi-et_eseso– stituire dei • mandati territoriali • assai simili ai maTchi- rendita tedeschi, 1pa il destino di questi ·mandati fu estre– mamente precario, ·perchè rimasero in vita· tre, soli me.si , mentre gli assegnati ave.vano vegetato durante sei ann.i. Onde l'artioolo (]'Ili° ,riassuntQ cooclud-e, ripetendo ancorà un.a voJ.ta ohe, senza l'ar&-e6to tota'le dell':infllllltone e il areggio d-elle entrate e delle spese statali, anche' la pre- ente riforma è destin!rta a;J fallimento. *** De• Lo statmo di Tàngeri • discorre la Revue pglitique ellOno~ . , . Nel 1900 l'Illmll.t.ena, t r.attando c on la F.rancie. in meri't.ò Mer~oo. prefese qJ. ·rtserve.re a sè' que.Jla città, per egra.recep Glb~r~ il, d~o ~elio 61.rett.o. La Fran- eia -rifiutò. Due anni più te.rdi, con ,gli accordi che fon– darono l'Intesa cordiale, fu 6tabilito ·che la Francia con– serverebbe intatto a Tangeri quel « cara t.tere .speciale • che risultava alla città dalle vigenti. istituzioni diploma– tiche e municipali. Su questo testo oscuro si disoute da vent'anni e si sta attualm€11te .tentailldo a Parigi di rag– giungere una roluzione . Il testo in discus-sione stabilisce che Tangeri non deve essere fortificata. Nella Co nferenza che si sta ora svol– gendo, i delegati r.rance.si t~nd•ono a confermare questa prescrizione,, cos tLl.uente un a ragione di sicurezza per le poten'ze intere.ssate,. ma in pari tempo a p-r-ecLsarele ga– ranzie chieste dall'Am!lìiragliato brit!l!Ilnioo. I trattati in · vigore ·ri.conoscono espressamente che la sovranità del Stultano si e.stende a-Ila tota,lità del Marocco, con la sol.a riserva che. un rapp.resentante del Sultano riceve la dele– gazione della sovranità sullia zona d'influenza s,pa-gnuoLa. Di qui, secondo la Rivista francese, la conseguenza che la -sovranità dE\llOSceriffo si estende anche su Tangeri-. Nel 1914, alfa vigiJia <lella guerra, il Governo francese stava per accordar.si con la ,Spagna e con l'lngh11terra, co-nsenten do una dim inuzion.e fondamentale dei poteri dello Sceriffo, il quale sarebbe stato obblli,gato a rimett&e i suoi diritti sovrani S1U Tangeri nelle mani di una muni• cipalilà internazionale. JnterrolltL du·rante la guerra eri– presi ora, i negoziati sono condott,i datla Francia con la ferma volontà di ottenere che il' Sultano con,se.rvi, dal punto di vista musulmano, la sua intera sovranità a Tan– geri Quanto all'ammi:nistrazi_one delle coJonie europee, eS:Saverrà affidata alle cure ,di un'assemblea inte.1111azio– nale in èui le p,otenze firmatarie d-ell'atto· di Al1gesiras avranno il loro posto e l'esatta rappr-e.sentanza dei loro intere~i. • Sembra che i delegati a:11aConferenza di Pari,gi -siano di.sposti a reciproche. concessioni. Se le trattative app.ro– deranno, la Francia, si propone di dare un gran de svi– luppo aJ.porto di Tangeri, e farne il centro del commercio marocchino di cabotaggio, creandovi anche una zona franca. E poichè colà, come forne in ness~ altro punto · d01 Mediterraneo, l'arte può trovare motfvi Sublimi di ispi:razi-one, sarà creatà una scuola che, come a Roma a Madrid ad Algeri, sarà riservata ad artisti francesi. AiJ. recensore italiano pare degno di nota il fatto che i.n tutto il lungo .stu-dio dedicato dalla Rivi,sta france.se a questo soggetto non compare neppure, una v olta il nom e dell'It,aJia. ANGELO TREVES. PUHBLTCI\ZION r INGLESI per- l'educazione déi lavoratori Anche all'indomani del recente trionfo elettorale, non è facilé JJrofeta.re quando in Inghilterra la classe la– voratrice sarà al punto di assumere la gestio;ne po– litica ed economica della società; ma è certo che gli sforzi che ivi si tanno -per metterla in grado di assol– veT.e il suo compito ,sono veramente cospicui e degni di es.sere additati ad esempio. Più che delle scuole, intendiamo parlare oggi delle pubblicazi'Olli che st compilano per uso degli studi.osi più umili e meno 865Uifatti al lavoro intelletuale, per metterli in grado di profittare délle va.rie scuole isti– tuite per la lor.o coltura, dalle Settimane estive nelle quali si discutono i problemi del giorno (ammfnistra• zione degli Enti locali; disoccupazione; abitazioni; istru-. zione elementare e_ media ecc.), ai Labour Colleoes (qualcooa di simile alle nostre UniveT.sità proletarie). organizza.ti dalle .sezioni locali del Labour Party o daI– l'lndipendent Labour 'Party, e collegati da un Centra! Labour Collège,- poi, su su, al Ruski.n Colleoe ad Oxford, dove si fanno corsi regolari interni, fino all'associa zione per l'educazione degli operai, che svolge fa sua attività in cooperazione con le Università, inviandovi operai scelti :per frequentare determinati corsi. II Labour Resea:rch Department, che continua. con metodo e con maggior ampiezza di mezzi l'0pera del– l'antica Società Fabiana - la quale per altro è tuttora viva - e compie- tndagini ,su qual'Uilque tema interessi n movimento- operaio, anche su rtchiesta 'delle singole Unioni <li mestiere, pubblica una serie di Sillabi o schemi di lezioni -sopra materie determinate, aggiun– gendovi indic~ioni bibl.iograftche per coloro che vo– gllan-0 allargare ~ approfondir-e le proprie conoscenze sull'ar1Joml!nto.

RkJQdWJsaXNoZXIy