Critica Sociale - XXXIII - n.18 - 16-30 settembre 1923

' psicologia violenta del giuocatol'e che ·gi,uoca l'ul- . tima oa:rta, esclamando: Vada todos. Ohiusa per antro Lai partita, ohia-ro apparisce c:he l'ultima carta ·non è che. la p,rima della pa:rtita S'Uccessiya, - anzi, in politica estera, del– la partita stessa che si perpetua. Allora ognuno s,i persuade che il bilancio dell'incidente coi suoi p,oofltti e p,erdite n:on chiude ~l conlo. Se le soct, .disfazioni stesse che attraverso la Con:fenenza de, gli Ambasciatori' - e, assai probabilmente, mag– giori - avessimo riportato in un g.iudizio al'bi-· Lrale o neJlla sentenza del Consiglio della Società delle NfllZioni,esse non ùi avrebbero spostato rni– n~mamente nelle nostre posizioni tra la l<'rancia e · il Belgio c1a una parte e l'lnghiltel'ra dall'altra, p.r,op,rio quando, languente la 'resistenza passiva tedesca, Skeseman avvia alla fase definitiva la questione delle Riparazioni. Ugualmente, i Bal– caDJicie la Piccola Intesa.i in luogo di prendere paura <lI noi ,e del nostro «imperialismo», a'Vll'eb– bero continruato a veni.re con fiducia' alla deriva delle necessità di uivile e .spansione dell'Italia in Oriente, appoggiandosi ad essa come l' eg,emon.e meno pericolosa, in confronto de~l'immanente imperiahs1mo della Francia. Tutti ·i «pi<JColi Stati» che, presi collettivamente, valgono bene i-grandi, oi avrebbero avuto gratitudine di mostra!l'e ri– spetto a ,quel · simbolo, a quell'altare della So– cietà deJlle Nazioni, davanti a cui la loro debo– lezza si raccoglie a prooiçare giustizia (s,ia pure · fìnchè .essi non possono intima,re impero). Essi' ·avl'ebbero sàlutata l'Italia (,Ome antesi,gnana del-_ la r•icostruzfone gi·u,richca e morale dell'iEuropa. Non vaJleva nulla tutLo ciò?.. Ma, i-o dico, qua,nl.i lavori ,pubblici - sLrade, ferrovie, porti - sono da far.e nei princip<él.tidel Danubio che segne- - rebbero la nostra più 1feconda· influenza in Le– vante? ... E l'Adriatico è tutto in paçe, cosicch~ ,giovasse sollevare il sos,petto, di fronte alle que– ·stioni_•pendenti, ·Che noi lo volessimo dominare' dalla base navale di Cor.fù?... E il porto di Trie– s~e si giovia che noi allontaniamo la Czeco-S,lo- ·vachia?... ~ l'Irighilterra ci avrà gratitudine di averla descritta come' una complice degli assas– sini, soltanto perchè non concordava nella pro- - cedum, da noi -scelta per vend~care l'assassinio'? E non ooncordava perchè concordando sarebbe stato per essa come un benestar.e coIIJCessoalla li1ran.cia nella Ruhr ... E la Francia stessa, uhe per una settimana vincolò tutta la nostra g-rati– ·tttdine pe.rchè cl,i,etr,oil nostro « eseroizio arbi– trario di 1 ragioni » essa giustificava il suo ben altrimenti. importante e graivido di fati nell:i Ruhr, per svincola.ria la setliman,a dopo, :Ias,ctian– cloci in aSijo davianti allt 'Inghilterra per lo sgom– bero di Coriù, come è rimasta, in ul(.imo, nei nostri riguardi? ... molto alla Gè.rmania... Ma noi: non crediamo a Lanlo deserto intorno a noi - che sarebbe ter– ribile e<;leql):ivairrebbe alla più g.rave disfatta di– plomatica. I corUgiani non capiscono certe cose. _Noi abbiamo in verità urtato mdlta .gente e com– promesso molti avviamenti utili, però - spe– riamo -' non: -in guisa Ch(? non si possano ri– prendere. Ci vorrà del tempo a .riscattare 1.,iò chQ abbia mo sao rificato per un risultato che av,remmo, potu.tp raggiungere più ìvieno e si– curo ... no n sacri.f ic,mdo. nulla ciel tesoro di ami– cizie che si volgevano ficluoiosamente all'Italia moore, che sapevano potentè -e in condizione di imporsi alla G.rec;ia- anche senza che essa ma– terialmente lo :facesse -, a:ll'Italia madre che esse, sapendo oome avrebbe potuto farsi ragione da s:è, con le forme della violenza e della op– pressione, amavano. sognare che avrebbe p,re– ferito farsela aggiudic,we nelle for me sac,;r e del dirli!tto ... Si, bisognerà riscattare il nosl.ro pie– .c-olo trionfo odierno rilevando dal. s uolo le r ui,ne che abbiamo semtnato. Il metodo fascista in po– liti{?,aestera •rende a,n(,he meno ch·e in polit'ica interna, e ciò per la buona ·r.agione che all'estero non trova come in paLria Gontradditor,i disar– mati. La politica estera richiede f olf'za e conti– nuità, oiò che è forse il contra:rio della violenza e dem 'estemporaneità. Il truce caso ha voluto che non pooo,ssiiiIIio ri– portare il premio della equità internazionale, ottene ndo t utti i vantaggi che abbiamo ,raggiunto con l 'alt.ro metodo, perch'è i·nerenti alla e,ausa, ed ott enend o in più i vantaggi- di una salda po- . sizione di fiducia in Europa. Abbiamo preferito, seguendo la. febbre e la passione del fascismo, iL metodo dell'az·ione individualistica, negatrice di ogni vincolo, sprezzatricè' di ogni: riguardo. E ci siamo trovati isolali. Abbiamo po,rtato a casa appena ciò che nessuno ci poteva togliere; ciò che ci. ga,ranti,va, col solo esporla, la lampante giustizia dellla causa. Il resto l'abbiamo lasciato .-ai nostri nemici. ,Mediocre affare. La « virtù » paga meglio. Lo si ricordi. CLAUDIO TREVES, Per co1oscerci meglio n vicendo (Piccola polemica in famiglia) n-.Convegno Confederale di agosto ha avuto nel gior– nale quotidiano dei socialisti unitari, « La Gi,u.stizia •, un commento in quattro parti e • a quattro voci », come gli « Oratori » del Perosi: voci di intonazioni e di semitoni abbastanza assonanti nella naturale è libera a,utonomia del pensiero di cia,scuno dei compagni redattori, perchè non ne venisse un'impressione di dissidio e di pena. La stampa imperialista italiana - frenetica di iperbole - ha l'aria di '.compiaceirsi com.e di un ·altro tri-onfo perchè nel conflitto italo-greco ab– biamo assaggiate tutte le _nostre amioizie e le abbiamo trovate scairae; usciti ne siamo per tro- · varoi in uno u splendido isolamento • Viete Fein– àe, Viel Ehre. Molti nemici, molto onore, di– .con o i tedeschi. Uomini destinati a vivere tra· g.li uomini, Stati cn,iamati a coesistere oon gli Stat ~ dubitiamo· del fondamen_to -dell'orgogliosa sentenza tedesoa, che del resto non ha ·servito \ L' « Oratorio • fu ripreso, in parte oon altri cantanti, su11a « Critica Sociale », ultimo numero, ed ivi alcune « note • furono così stridenti per parte dell'amico Treves, che io non posso tacere la mia modesta ma schietta ri,serva. Riserva non nuova, del resto, perchè si mani– festò, più o men ...' manifes.ta , all'inizio dell'attuale re– gime, e in circostanz e che ave vano qualche analogia con l'attuale. Conosciamo ed apprezziamo tutti l'animdso valore e il sottile intelletto del nòstr-0 compagno Treves, ·nonchè . la sua, duttile, mobile., inesauribile facoltà d.i trovare argomenti nuovi e imprernduti per tutte le tesi, e di present.are in luci diverse e inaspettate i medesimì fatti e gl'i stessi còncetti. a

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