Critica Sociale - XXXIII - n.18 - 16-30 settembre 1923

CI\ITIC~ SOCIALE · E' qui,· in gran parte, la fortuna del fascismo, che è sopra tutto movimento di classi medie spinto a percuotere 'e disgregare !e forze del proletariato a vantaggio di una plutocrazia, che li ,mantiene fedeli a sè col distribuire compensi materiali e morali:, classi medie éhe il proletariato (la verità è ·stata riconosciuta da un pezzo, ma è bene ripeterla) avrebbe potuto associare al · suo movimento, se il •quadro delle rivendicazioni e della società futura . non 'fosse stato, da una mentalità grossolana, co– stretto entro una cornice, nel cui ambi.to .solo i la– voratori manuali potevano _trovare il posto loro. In relazione con questo è lo stesso concetto· di sfruttamento che va sottoposto a revisione. Il valore delle funzioni cui ciascuno attende va esaminato in relazione alla necessità ed utilità sociale che. esse rappresentano. Abbiamo avuto fra noi l'esem– pio dell'occupazione delle fabbriche, in -occasione della.. quale gli operai di molti stabilimenti insi– stettero per avere con sè, entro le officine, direttori, ingegneri, ragionieri, le cui funzioni per•·altro molti di l"oro s'erano abituati a considerare come inutili• ~ paras~itarie: E in Russia, dove, l'esperimento fu. molto più largo e concludente, mentre si poterono·, nel periodo della più rigida dittatura comunista, lasciare da parte e respingere fra i Tiftuti della vita sociale quei capitalisti puramente parassiti, che non facevano altro, nel vecchio regime, che incas– sare e consumare rendite, si senti, viceversa, anche allora l'utilità e -la necessità di coloro che hanno funzione direttiva (o tecnica ,o amministrativa, od economica in senso lato), che paiono strumenti· del capitale solo · perchè cercano i metodi e le vie di produzione e di smercio che oggi riescono più van– taggiosi ai capitalisti, (ma in ùn a,ssetto diverso riuscirebbero -più va:ntag.giosi alla !collettività),' e impongono agli operai una .disciplina e una inten– sità di lavorò che ·oggi sérvono, ad assicurare Ia continuità e la maggior' larghezza del: profitto capi– talistico (ma domani servirebbero ad assicurare una maggior produzio!}e di ricchezza nel vantaggio col- lettivo), e cosi via. . In base ·a queste esperienze e constatazioni, le idee di lotta di_ classe, di sfruttamento, di proleta– riato e di borghesia vanno rivedute e meglio chia– rite, seguendo non un empirismo estrinseco e sal– tuario, ma una concezione intrinseca ed organica. E altre revisioni e correzioni e chiarimenti sono necessarii, di cui - poichè il discorso è _lungo - parleremo altra volta. OBSERVER. Pubblicazionipervenute io dono DE' SIMONEAVV.•LUIGI, La, fede ,U oredito, con pref. di A. Marghieri. - Napoli, G. Borelli e figlio - Lo STESSO, L'imposta sui aalarii (Estr. da L'ltalm d'oggi); Stato e Banche (Estr. da l'Herme3); La pace mon,etaria alla Conferenza dj Genova (Estr. dalla Rivista Popo/JO,re). . ?ti{INJSTJ.110 PER L' AGl!ICOLTURA, -Direzio11eGenerale dell' Agncol; tura: Per la picoola proprì,età rural,e e n,ontana; voi. II. Atti delJ.a Commissione Micheli; Roma. 1922 (L. 10). Avv. ON. Fe. ASSENNATO e A. NrcoLAI, Per l'innocenza di Ce– ·•are Man.meli. Memoria al Consiglio di Revisione del Trib. Su– premo di Guerra e Marina.. - Bergamo, Frat. C~tt.aneo! 1922. ARGENTINA PIERO. Le dottrin,e 30/idarnte; Saggio storico-Ori· tico. - Bari, ediz. S. 'T. E. S., 1923 ~L- 15). - Un lit1r• noir: Dip&nnatie d'avan-t-guer,:e. d'aprè3 le3 '!-ocu– menla me, Archtoe, rmse 3 · novembre 1910-iu11let 1914; prefacc par BeM Marcha,nd.; t. Ù: Correspondanccs <l'lsvolsky et de Beckendwf; Rapports de ,Sazonof et de ~01"0Rtaef: çonferono<;• militairee franco-russea; iL'emprunt ,_µssc; La questi on des <l~– trol1B. • Librairj1> .dlJ ~r!m~il, qll:!'! <!e .Jeflln.iaP8'J .96, f,m ,. ,,~. ai>), - neo Sindacato e Partito Socialista A parecchi dei nosLri lettori non è c-eriamenbe Lgnoto l'aut-0-re dell'articolo che qui pubblichia– mo. Membro del parLito sociailist.a,rivoluzionario msso e profugo dalla Russia p,er la. ferma oppo– istizione che il suo parLito .fa.ceva e [aJ ai metocli della dittaliura bolscevica, eg-li iniziò a Roma, quatti-o anni -acldieko, insieme con suo fratello Gregorio, In pubblicazione di una rivista, la Rus– sia del Lat:oro, che ebbe scarsa .fortuna e vita b1·eve. La quest.ione che lo Schreider t,ratta si ricon– nette a tutte le discussioni. teoriche e praliche. che furono faU,e inl.orno alla polit.ica dei Sinda– cati e ai loro rapporti coi Pa,rt-it-i;e quantunqur la conclusione cui .egli nccenna sembri, per l'Ita– lia, superata da~la denuncia, già deliberala e ::i,L– Luata.due anni addieLro dalla Con.federazione Ge– nerale del La.voro, e se111ipre più nettamente. co11- fermata. e 0hiar_ita dalle deliberazioni e dagli .it– teg·-giamenti successivi, del patto di alleanza che la legava al Pa,rtito socialista; no'i crediamo tutta– via che la trattazione abbia valore e sapore. cl·i attualità. -~ dibattiti e le divers-it.à di int.erpreta– iioni ei di ap•prer.zamenti che entro lo stesso am– bito dèl nostro Partil o ha suscilat-0 il rec,ente convegno confeclera.le (si leggano. a,d es., gli ar– ticoli di Giustizi.a e qu elli cli Battaglie Sindacnli su quel convegno, e si legg::i,un'inter.essante e s~-gnificativ a discu.,;sion e nel n. 33, 6 settembre. d'el Lavoro, settimana.le òelle organizzaz,ioni ope· raie oonJed erali del M ilanese) dimostrano, in– vece, 0he quella questionP, non è risolta nè su– perata e · che è anzi opportuno, per avere un orienta.mento sicuro, tifarsi un po' ai p·rincipii, anziohè p-rencler norma soltanto daUl•econtin– genze esteriori e passeggere. Per questo pubblichiamo ben volontieri l'arti– colo deHo•,Sch:reidier,dolenti solo che uno spie– gabile ritegno {dato che egli ~ straniero eà. esita peroièi a segnar la via al nostro movimento sin– dacaJe e pol1tico cui non ha mai partecipato at– tivamente) tratten!!n l'autore dal tradurre in pro– posta. concreta la~conclusione cui egli accenna in termini generici. Ma 1-e· idee che egli esprime possono - o noi c1 mganniamo - aiutare a chiarine, anche pPr gli effetti pratici, il problema che l'autore di. soute. LA CRITICA SOCIALE. Quali rapporti debbono intercedere fra il Sinda– -cato operaio ed il Partito sociali~ta?. Do:po_ il qran chiasso fatto attorno a.i colloqui dei d1ngenti la Confederazione del Lavoro col Capo del Governo e dopo il recente convegno confederale._ questo argo– mento acquista un vivo interesse, poichè. per ovvie ragioni di concatenamento logico delle cose, pro– prio esso forma - co~ dev~ f~rmare - 11 n,odo principale delle ultime d1scuss1om. noncst.ante I ap– parenza, forse, contraria. Purtroppo, nella sua odierna impostazione, c'è qualche .cosa di er:at~ che precl ude la via all'analifi obbiettiva e qumd1 allonta.na dalla risoluzione razionale del proble~~– "là così i rto di difficoltà no11 facilmente superab1h. b . • • • • • . p~r, farsi una idea del circolo VIZIOSO m cm s1 n- schia. di aggi~rsl basta penet.ra.rc con un po' di ~iudizjo t:riPcg r.e)l~ ~os tanz~ qottri nale dellti 11,rgQ·. • '

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