Critica Sociale - XXXIII - n. 16 - 16-31 agosto 1923

CitiTiCA MciALi ...,.,~•..,..,._..__._,,_= ..... ---~"'-~-~-~-ca-'-'-~·~-'---"~-------'---.....:...~----------=-------------'-- • Pensiero ed azione E' una speranza e un proposito d~ bene, è un ideale che in ogni momento ci sprona all'azione? Per rispon– dere a questa ,.domanda è bene .che ·si stabilisca il raP.-· porto ,che corre .fra pensiero ed azi-one. Una. prima ipotesi ·è che pensiero• ed azione siano due realtà di.stinte e nettamente ·separate tra Lo,ro,in modo che l'una resti ,ealtà senza l'altra. Ipo-tes'Iinammissibile, giacchè il pensiero, realtà'· a sè,. non ..seguito <la azfone. ·alcuna:, che ·di questo pensiero dia la pratica attuazione, è inconcepibiQe; come pure non possiamo chiamare reale un'azione che non sia dovuta a un pensìero o che non l'abbia creato. se,wnda ipotesi: il P,ensiero precede l'azione e questa è una conseguenza di quello. In questo caso si viene ad ammettere che ogni azione sia dovuta a un ·pensiero proprio dell'azione, pensiero non sorto da alcuna azione precedente, altrimenti 11,i cadrebbe nella ipotesi opposta. Dunque, ammettendo ciò, si viene a divinizzare il pen– siero, a renderlo causa non causata di ogni fatto: si casca net teismo. Terza ed ultima ipotesi: il pensi-ero segue l'azione; anzi io, relativista, dico più ·.precisamente: il pensiero è r·otnbra dell'azione. Nena seconda ipotesi l'unica realtà , è -i.1 .pensiero, non essendo l'azione· ,che un ~ffet4o di que.sto; nella terza iwotesi l'azione· è l'unica. realtà,, ed il pen siero si riduce il. comprendere l'azione, fatta o in cor.so di svolgimento. Nel primo caso, essendo ogni azione dovuta a un pensiero indiJjen<l.ente·da precedenti azi>oni, ,si viene a rompere ogni continuità nella· storia e a considerare la vita comè un .susseguirsi di !atti iso– lati, indipendenti, nettamente di.stinti fra loro. Nel secondo caso; affermando _che l'azione è l'unica realtà e togliendo al pensiero quàfsias il in fluenza su di essa, viene affermata la .continuità d.ei fatti umani; giacchè l'azione non dovuta al pensi ero trae .alimento da tutte le forze istintive (abitudini, bisogni, tendenze, ecc.) createsi attraverso tutte le precedenti azioni. Ma l'ipotesi che il pensiero preceda l'azione non è ammi,ssibile da chi segue ,là corre11te filosofica cono– iSciluta sotto i1 nome di materialismo storico. -u quale insegna, anzitutto,, che principl}le tegge della vita so– ciale è• la continu,tà,' p~ cui .parla di evoluzione gra– duale e continua in cui il :futuro sorge dal presente, it9 nuovo dal ye,cchio•.,con ,un processo'.·dì: reciproco assor- bimento. · . Ora, come ,sopra è detto, se l'azione è dovuta al pen– siero, si .presentano due ipotesi. La prima è che il pen– siero, generatore dell'azione, sorga spontaneo. e indipen– dente da qualsi86i causa, che non sia della stessa natura, sorga dal nulla: allora è evidente che, ogni fatto sociale e.ssendo dovuto a un pensiero che nulla ha in comune cogli altri ,!atti, la storia è l'insieme incoerente di fatti i.solati e nettamente distinti tra loro. La seconda ipotesi è che il pensiero, generatore dell'~ione, sia dovuto a un'azione precedente. In questo caso, perchè il pensiero generato dalla prima azione poS6a veramente g~nerare la seconda, è necessario che la prima azione ,si, esau– risca -completamente nel momento in cui sorge· 1a sè– conda. Il pensiero generatore durante il ,compimento della prima, azione avrebbe il 'suo sviluppo. completo e dairebbe luogo alla pròpria azi-one ,nell'istante in cui finisce ·1a prfma. Anche in questo caso non c'è chi non vegga come. è rotta la continuità storica dell'evoluzione sociale, cosi come l'ha concepita Marx: il domani che sorge, che vive nell'oggi, che dall'oggi è generato come l'antitesi della ,sua tesi, antitesi che già è sor\a, già vive, quando è sorta. la tesi e che, divenendo ~est a sua volta, nel suo seno già avrà •La nuova ·antitesi. - Ed allora il seguace del materialismp storico. non. può • concepire altra realtà che l'azione: il pensiero la segue come l'ombra segue il veicolo. Questo pensiero tradurrà .in form'B.dialettica l'azione che si svolge, ne ,sorprendere. i diversi attimi cercherà di prevedere in quale altra azione .sboccherà. quella. ln corso, st•illuderà magari di crearla; ma non ne è che la ·mosca cocchiera. · A spiegare 111eglio ciò che sopra ho detto passo per un momentò in un· camjfo dell'umana attività. Nel pampo scienttft:co. La· scoperta che fa lo scienziat o è d ovuta. a una serie di eeperimen,ti (azione) che egli fa.su ciò che già conosc&. E, IIQU.andosi accorgerà di, aver fatto la CO· scoperta, non dovrà che tradurre in pensiero un'azione già compiuta. Nel corso dei suoi esperimenti egli agisce per agire, senza mèta e senza ideale, agi.sce perché nella sua attività <li sperimentatore consiste la sua vita di scienziato. Senza •mèta perchè, se all'inizio della ,sua opera fosse consapevole della scoperta che dovrà fare, allora l'opera sareblie inutile, giacchè concepire la mèta vuol <lire averla raggi unta. Si cchè il peiisiero dello scienziato non ha altro compi.io che tradurre in parole l'azione che va nian mano com piendo, seguendola fe– delmente nel suo gra.<luale cammino .. Così è per il filosofo. •Non è l'ideale che lo .sprona all'azione, non egli agisce o per raggiungere un nuovo assetto sociale da lui ideato, un Duovo as,setto, più giusto del precedente; bensì dal– l'azione ·continua di tutti 1 i giorni egli vede sorgere e <lelinea1,si il nuovo ordine, che solo allora avrà com– preso in toto, quando sarà divenuto una realtà. come azione com,piuta. Quindi l'azione continua e "ininterrotta. generante oontinuamen,te sè stessa, è l'unica fattrice di ogni fatto umano. Nell'azione è quindi l& vita, non nel ,pensiero. Questo non è una realtà isolata; fa part.i deila realtà azione, come l'ombra dell'oggetto ilLum.i.nato.Anzi di più. L'azione è quella che è; il pen,siero ohe la trn– duce in .forma dialettica, che la concepisce, che la com– prende, varia colla persona che pensa. L'azione è un corpo opaco: la mente pensante (punto lumino,so) ne proietta l'ombra (il pensier o). Gli infiniti punti luminosi, corrispon.denti, agli inflniiti punti.di vista, in in.finiti modi diversi comprenderanno l a stessa azione. · Quindi fl miglior mezzo per pensare è quello di ·agire: agire è vivere, ·perchè vita è dinamismo, è moto. Pensare al di! fuori della azione storica in atto, fuori dal teatro in cui sl svolge il dramma ,storico, ·è anche azione. Creare ideali, costruire nuovi sistemi, magari più giusti, più perfetti, (rispetto a che?) è anche agire. Ma è azione-vita. non creazione del pensiero che dovrà a sua volta creare azioni nuove, tendenti alla sua at– tuazi,one pratica. Ecco ora come sorge più chiaro il concetto dell'azione per l'azione. Agire per vivere e per pensare: agire spro– nati dalla volontà di vivere intensamente, creando con– tinuamente il domani che solo dalla nostra azione sorge e che il J?ensiero definisce. Agire cootruendo la strada che porterà lontano, strada che non porterà all'ideale cl).esi crede di vedere innanzi e sempre più lontano come chimera; ma. che si identifica con la vita, con la gioia, di vivere. RUGGERO FIORILLO. ·Annate arretrate di Critica Sociale Le. Direzione di CRI TICA SO CIALE ha diaponibili e.lcune raccolte del!&Rivista, rilega.te in tela e oro, dall'anno 1904 al 1914 inclusivi, a. L. 30 il vol ume, franco di porto. A chi faccia. aèquieto di tutte le 11 annate, eoonto del 20 % (L. 264 invece di L. 330). Vi sono a!"lcoraalcuni eeemplari - gli ultimi - anche delle seguenti abnate: 1892, 1894, 1895, 1896, 1897, 1898-99 (volume unico), 1900; - e inoltre: 1903, 1915, 1916, 1917, 1918, 1919, 1\)20. c·iascuna.a.npata, rilegata come sopra, e franca di! porto, L. 50. La prima annata 1(1891), la seconda (1893), il 1901 e il 1902 sono esaurite. Stiamo vedendo se ci riesce di racimo~arne qualche esemplare, anche·valendoci di numeri usati. U ultime due e.nnate (1921 e 1922) rilegate e fr&nche di porto, L, 3Ò oia.scuna. Si' ricomprano, purohè in b_uono stato' di oonservazione, le annate 1891 (1• annata), 1892, 1893, 1894, 189&, 1896, 1897, 1898-99 (un solo volume), 1900, 1901, 1902, 1903, 1915, 1916, 1917, 1918, 1919, bonificando per ciascuna un aemeotre di abbonamento, oppure 2!. prezzi da oonvenirai. Gradiremmo per oompletare alcune collezioni, ria.vere i se– gu~nti numeri' eciolti: 1893, N. 1 - 1896, N, 2 e 3 - 1~99 • N. 12 - 1914, N. 20 "- 1915, N. 19 - 1916, N. 4, 9 e 14 - 1917, N. 2, 7,a e lll - 1918, N. 6, 7 e 14 - 1919, N. 2, 3, 6, 9, 10, 11 e 19. Il presente annuncio annulla f precedenti. Offerte • commùliono, con ~aglùz, oulwiva.mwt• alla, Dire– zione di èRITICA SOCIALE, Portici Galleria, 23 - MILANO.

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