Critica Sociale - anno XXXIII - n.9 - 1-15 maggio 1923

138 ç~ITICA SOCIAl;'E , wmpiuta realtà sto,rica. Mazzin.i ·invece osciÙa. Da una pa,rLe in lui si affe·rma 'il concetto che la con– quista dli un valore non può esseré .eh-ela coscien– za di qu,esto valore (98), ohe soltanto il sacrificio per eisso può dare: quindi l•a sua pedagogia del– l'azione insurrezionale e del sacrificio. Dal l'altra egli ù1tende che il dovere separato dal dirHto, Ìl. · sacl'iflcio contrapposto intierarnente all'utile e al– ·la tutela degli interessi e delle esigenze materi.ali e morali, può a.nirnare e sol're.ggere nell'azione gli spirifa emici, eletti e rari, non le masse incoltè ed . ignare: qurindi, pe-r il bisogno di ave11econ sè -le mol~itudini, predica la necess,ità. d.i convine,,ere il popolo che la conquista si vuole "per ·il suo me– g•lio, per la sua prospe,rità. materi·ale, pe.rchè i po. . poli ineducati non sii muovono per nudi vocaboli, · ma pe.r una ,realtà ». La consapevolezza,' così chia– ra e de,c.isa in Marx,' si if)troduce così- 0 anche nella mente qi •Mazzini, in quan,to allo stesso modo che 'Marx affermava cl'le « la eman-G'ipazione del prole- · t.ariato dev'•essàe opera del proletariato stesso», Mazzin.i fin dal 1832, contro la formula. saint-s,i– mon1an.a e contro la dottrina de.Ila scuolci. liberale italiana,' affermava il principio 'fondamentale della scuo,là dernoc.rat,ica: "'le rivoluzioni hanno ad es, ser ·fé).tte pel pòpoio e dal popdlo, nè finianto·chè . le rivoluzioni s-a:r.a.nno ... uri mono,p,oJ.ibd'una sola c,lasse sociale, e sri 'ridurranno aJia sos'tituzione ,_d'µna àristpc.razià, ad un'altra, · avrèmo salute· mai». (99). Così ègH er.a condotto a concepiire ì,a questione .nazionale in funzione della questione sociale; e ad .a.ffermRJ".e la r.eoi,prodtà dei due problemi, po– litico ·e sociale, le cui soluzioni <debbono vicende- . ,wo,\ment,e implicarsi in una 1>rvolu,zione vera: « Uné!,rivoluzi.one non è Jegittima, nè può essere durevole, se non .coniriun.ge la questione soc.iale co;n la politioa». (100)., Mar/ avrebbe potuto sottoscr.ivere senza riser ve queste affermazioni. (10,1). . , R. MoNno, FO .. · (98) « A fonda11<'una N,azion.alità è• necessaria la· coscienza di one.st.a Na;,;ion.alit,fl. ». che è, quanto d~re deJln'.sua misSione. (F:diz. Netz., Il. 4fi-52. dr. !I,Evr, •c,p. cit., crup: 8). (9Q) l!Jclii. naz.. II, 60. , ilQO) Sieri/li cc/.. ined .. XVI. 206-207.· (101) PubblicheremÒ prosslma,mente, ·dello stesso autore, un interessant~~~imo stuclio paftjoo.la~ -su « La. q'l!,estione l;qci,a,le ih M azzimi e in 'ft1 a,rx ,>. La. predica itluminat() di .un indùstriale ai• suoi colleghi!' ; La pa.rte pensante del mondo industriale ·e di quello politico inglese è alquanto preoccupata della situazioIJ,.e in cui. si' t:rova. 1a. dlasse lavoratrice per il contraccolpo che ne' .;riceve la. condizionP dei traffici' e dell'industria, quindi' anche quella ·della bÒ,rghèsia investitrice di ca– pitali .. Vista in .un rapido scorcio, [a situazione è questa,· Durante gli riltim1 quattro a~rti·, oltre· quattr.o milioni . çli giornate· lavorative fu'ròno · p'erd!ute' ogni anrio per scioperi 'e serrate .., . e Negli ultimi. dùe, ann.i ·un, quinto •de'Ha.forza di la,voro del Paese è anda,ta perduta, perchè _1.40Ò.000,'(1) trà uomini e .donne, sono ~enz<1-occupazione· e' una· ·molhtudine la- vora a· giornata ridotta .. ·, ' ' ' · · · . ·Jn medfa, tutto •ciò 1 che il ·tènore· di vita opera.io aveva conqui,stato durante Ja!guerra, è. andato perduto. · MiliQp.i di Ingles,i appa:r\engon_o ,'.a, frum\glie nelle quali 1 (l)' L'·u_if.i':'1ai ·~ta,tÌsti?~ è di-.1.300.000, ·oo;, i.tria spesa, per lo St.ato, di circa un m1hone d1 sterline (L. it. 95 milioni) alla sP.tti-mana\ in sussidia. BibliotecaGino Bianco· ,. i salarH, anche quandù il la.vC>ro è continuo e normale, sono inadeguati à mantenere 1'ru'fl.cienza fisica. Dinnanzi, a un quadro, siffatto, si comprende che· qual•che 'industriale muminato se ne preoccupi e an-a– Ji,zzila situazione e propC>nga·rimedH, volgendo µna spe– ciale attenzione ai rapporti tra indu~triali: e.d operai. E' que:Lche accap.e, infatti, ogniqualvolta le· industrie e i traffici al.traversano una fa,se difficile. ' Il caso.non è nuovo•. Ne troviamo uno• citato dal.Marx nel Cap'it,ale. (I.O, p. 244) agli albori dell'industrialismo 'inglese·, . . . « Una pari.e dei' fabbricanti, che avevano regolate. l'e loro fabbriche giusta la -legge del 1833, rivo.Jsero al Par· lamento memoriali .su memo,riali, per denunziare la ,, concorre,nza sleale » dei « fal~i fratelli », ai quali mag– gtore impudenza' e ·circostanze locali più favorevo1i per– mettevano 'di 'violare la legge. Inoltre, per quanto. si per-mettesse ,sempre al sin'golò fabbricante· di dare libero corso :alla antica cupidigia, i •ca;pi,e i cor.ifei politlci cle11aclasse industriale avevano· lanciato· Ta ·paròlà d'or– cline ché bisognava mutate ài lin17uag17io e di conte17no vei•sb gli opera.i. Essi avevan()J iniziato ,la campagna per 1:aboJizione del dazio sui cereali e,; pfr ·vincere, occor- reva l'appog17io dep!i operai ». • · Anche durante la guern., ,come all'indomani• dell'armi– stizio, di fronte a un ingigantito pericolo « bolscevico • gli industriali inglesi, ,i quali, normalmente,. e sa.1vo ec– cezioni deterl'l'linate da particolari GOri.dizionidi fortuna, non si preoccupano menoma.mente de11' « uomo» che è nel lo'ro ·« operaio»' (2), si adattarono a isub'l,re i Comitati m,isti, di Whitiley, a trattare con Ile Commissioni interne, / à ·concedere aumenti..di iSala!'io, riduzi,onhii orario, con– dizion·i di lavoro migl_iori di quel:le dell'anteguerra, e spergi1urarono che non si sarebbe." ritornati mai più a . quelle condizioni:. ·1p,vece, non appena comiriciò l;i. crisi, e la· disoccupaz-io,ne si venne estendendo, ne. approfitta- ,· rono per ritogliere: -0cercar.di r.itogliere dove trovarono ' resistenza,_ tutto quel che avevano ·concesso.' Ma i'i troppo s~roppia, ed ora una massa di un mHione e mezzo ·di di,soccùpati diventa, oltre·chè· un peso,. un pe- · r~colo, Quindi bisognà preoecupl'!-rsene e ri5parnfr1,re la massa. Do,ve la. ragi•on ~ tace per amore della bors~ parli il cuore .. · · ·· *** Chi mostra queste. preÒccup'azfoni,. nel ·caso prescmte, è B. Seebohrn Roiwntree, · nobile spirito.· quanto espert:l e .fortunato ,industriale,· che,, al pari, dèi Ca.d·bury, dei ·Leve•r e di quailche altro, h'a, nel'le sue .9fflcirre, a,ssicuriito ai p'ro.pri operai. condizioni di lavoro; di salariai.e di ,tbi- tazione' de,gne p.1tiomimi ed, oltre ai ciò, ha studiat;i le éondi·zioni della classe lavC>ratrice nella· città di 'York. stabilehdo, in un libro, uscito già prima· della· gu·ura ·e,ct ora ristampato,' aa miser_ia in cui· una part~ dt essa pe- nosamente vive, · ·· . Ed ora, nella Contemporàry Review (aprile 1923), egli esamina il prob~ema del lavoro, nei ·rapporti, come ab– biam detto; tra datort e prestatori d'o,perà, anche sottò l'a,spetto etico. P:er lui gli affari non dovrebbero, essere soltanto, una,, questione di « tar denaro». « ·:F,inchè ·– egli ,scrive - ci teniamo attaccati Ml'ideà che l'intlustria è sernpHcemente un arraffare, e. che o,gnuno cerca di vedere quel ohe può 1)1:gTia'!'e, per sè, noi avremo inquie– tudine, discor:dia. e insicurezza»·. · r dividendi 'hanno, certamente, la' loro impo,rtanza ed ogni industria deve poggiare sopra soMde basi,.' ina ·non basi.a, • occorre· un· sènso più profondo di solidarietà sociale fra gli esistenti gruppi iS·ocialL Oggi, « col-0ro che si trovano in. condizione .di impiegare altre pe,rsone sono ·così avvezzi all'idea di una c@munità campo.sia di classi supc1iori e inferiori, che la pr,esenza costante della pnvera.qente non suscita in loro alcun reale· interesse~- L'aspetto sociale dell'indu.;tria non richiama a,ffatto !'_attenzione co11etti-vadi coloro che diTigono l'industria. ·se ne, parlate al_:finanziere, al Direttore, aJ Consigliere · ·(2) « H capi.tale non s'inter8S<la men.ome,mÉmte nè alla .;.,Iute, nè alla durata della vita del la,vorator11, se non, vi' sia. costretto dalla wcietà », JS?riv~va Ma,llX (Capita~e, I, o. 233), _agg'iun, :!!'.endo. a suffragio, m una. nota. un brano. i:Iel Times, (ottc,. brè 1861) : « Quantu;nque la salute della popola.zion,e sia un · importa.nte eleme'nt.o del capitale nazion,a,le, noi temiamo· di e~sere ~stretti, a confessa.re ohe i ·_ca,pita.1-isti non sono punto disposti a, conservare ta,le tesoro e .àd a ,pprew.a.re i1 euo va,lore. Se i fa:bbri'can'ti ha.peno avut.o dei rigua,,di" per la sa,lute degli 'operai, . è q:,erohè vi_'s<>nooostretti per legge », · ' •I I

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