Critica Sociale - XXXIII - n. 8 - 16-30 aprile 1923

CRITICA soçIALB L15 dei partiti lib eralì ,conserva:t.ori , i quali ogigi pro– pendono tutti p.i ù per i fascisti cne p er i lor0 anti– chi e cosLa.nt i alle,. ati. Dunque, p.er esso, battersi peir la Propo rzion9 -te dovrebbe ,ess ere c,Qlme):)at,._ .tersi per. la· vj.ta . Quando l'opposizione è nelle . cose, la coll abora zione è una. fisima., aµche se sembri l'accorgimento supremo. La vita non è. nelle formol,e; è nella ,realtà. Quando Ja vita -è mi- .nacciata dappres-so, non si salva se non, com,òat- . tendo su tutta la linea della necessitlà.' La. terri- . . biJ,e anar~lce. ,resta imrn,ota,· dio poèome p rifi\a del Congresso-, davanti al ,partito popola.re. La Cl'isi nori .è! per esso fmita c;oltrionfo miracolos o di Don Sturzo. b:1. reazione agita la- clava su tutti i r.i– sultati storfoi deBa collaborazione dei popolari con i liber·ali e i -democratici .. Liberali .e democra-. tici ·repitano - ·tranne _sihigolairissime ecce;i:.ioni - il_.co·njiteor; e sputano allegramente addosso a. tutLa l'opera che hanno vantato, in confronto del– le accuse socialiste, come svolgfn;~ento di un µen;_ si·ei·odi elevazione degli umil1 ·e di collàhoraiione ·ctemocratica tra le òlassi per l'incremento ·dell'in- teresse colletti:v-0.contro glJi aspri egoismi di clas– se; II'i pudiano l'essenza' d emòc·ratica dello Stato,. il- suo fondamento e-0nsensµale, · la .laicità delle istituzio'fli f•, dell'insegnamento, gli interv:enti dello Stato contro il prepotere dei monopolii pr1- viati, la tutela del lavoro _e ],e, garantJe dei lavo– ratori;·tra breve avranno ripudiato anche l'obbli– go scolastico per esonerare,Jo Stato dal peso del– la istruzione pubblica, e da ciò si sentiranno au– torizz;ati a tornare .al suffragio c.ensito e capaci– tario. I popolari li· vorranno seguire? E, per scu– sarsene, diranno --' come .gli a,!trj --- c;he queste « diavoleriie >>ugualitarie, antigelI'archiche t~ù an– tinazionali sono tutte cli farina del sacco s:Ocia– lista, col qua 1-eessi, che non sono materi~listi, non v:oglfono av,e.r nulla di éoinune? Ma, _anche volendo, la cosa non è.facile. I popo,J.ari,sebbene_ ·molto meno d·ei socialisti, hanno pure una dot– trina, ché resterà in Europa, allorchè essi l'a. vra~no ripudiata in Italia. I cristiano-so'ciali; i democ;ratici-cristiani, ecc. ---' si cniamino come si vogliono i sJmila,r.i dei nootrì popolari - vivo– no delle ishtuzioni -e per le istiLnzi-oni democra– tiche, che ·in It.alia si stanno clist.ruggendo come colp()voli di tutte le difficoltà, di t,utti i disordi- . ni, di tutti i tu.multi, che e-ono invece il r~Laggio della g-uerra. ·Come risponderanno ess"i ai loro comp;i gni i n: Europa, tm i quali Don Sturzo vuol . rondt1 ,r.ep ·ersir;o una ,, Interna:i:ionale bianca?>>. Piaccia o n on piaccia a loro, rie abbiano o non nr nbbfano· U coraggio-, il lo•noc:èstino è di ur- 1:irsi con la reazi,one per la lo,ro stessa ragi@n di vita, opJirure cli scomparire. O viver.e c;ombaI.ten– do Q morire per avere. schivato di- com-ba-ttere. Viveq~ non è vivere se non- è vivere peir .un'idea, una mission_e. I socialisfj, spezia_ti, non di.spera, no; vinti, oltraggiati, pere.ossi, attendono con im– mota fede, perchè ne,ssnno può sostituirli nella loro m·iss.ione, e la loro missione è più .che mai scritta n,ella insolubile tragedia del div.enire del– le società, tra le furie delle guerre, dell e t,iran– nie, "delle oppressieni, da cui si solleva gor.go – gliando una · indomabile volontà di libe ra,1.ione , di pace,· cfl. giustizia, di• amor,e . . · o Bianco E t popolari? I pcpola,ri_, con il loro ma,gnifico Congfosso, sembrano dire che hanno delle roasse che sof- -frono della oppressione come i soc;ia1isti e dei _e.api che, fatto salvo il partito, non 'sanno se il .partito debba essere con gli oppressi o con gli oppress,orii. Ah! se le povere masse fosse-ro chia– mate - esse - a decidere! CLAUDIO THEVES. Socialismoe libertà « Al posto doll1>vecchia sooietà borghesP con le ·sue ol.a.l!Sie con i suoi contrasti di classe, subentra Ull'e.ssociazione, in cui il li• bero sviluppo di ognuno è la condizione per il libero sviluppo di i~tti •- Das ko1n1nunistisclte Mani/est - 6• ed, tl'(i. autorizza_ta-, 1894, p. 24. • . . La lott~ per jl r: torno del 'nostro Paese alle libere istituzioni della democrazia ricadrà in gran parte,· dopo la vergognosa clise'i-zione dei pa·rtiti' democr!!,– tici, che )la loro tolto il diritto di parlare in nome delL;i,libertà o delle esigenze ,popolari, sugli elementi socialistici del nostro Pae-se, do-è sui varii ,pa.rtiti ·so– cialisti, -che sono la loro organizzazione, e ·sopra- . tutto su quelle persone indipendenti, estranee alle gravi_ responsabilità affrontate dai partiti socialisti ne.gli ul'timi àvvenimenti che -oi condussero a quella peggior for~a di 1\ittatura nella quale viviamo, ed alle quali è_divE:Jntatoevidente che i partiti borghesi democratici non hanno nè forza, nè autorità per tornarci a par~are lii liberi ordini. ,Ciò,del t·esio ri– sulta evidente già per la considerazione che· oggi tutta la libei:tà è per le classi borghesi, ma il pro– letariato non può goderne se non nei ·limiti in cui iriteridon.o accordaTgliola, mentre ogni tentativo di usàrla indipendel\temente dalla volontìi, dei- gruppi dominanti porterebbe alle più gravi conseguenze per il proletariato ed i ·suoi p~trocinatori. I quali gruppi tlominanti troppe volte han.no fatto della minaccia un espediente oratorio - e non so quanto conforme alla .dignità di Governo, - pe1:chè non debbano sen– tirsi" tentati di passare una buona volta all'esecuzio– ne; ciò che presenterebbe ;i.Imeno il van_taggi:o di . portare la cri,si nella sua fase risolutiva. :\!Da intan– t;o q;uesta libertà, ~tesa come ·facoltà indi– pendente ed autonoma cl.ai voleri, dalle opinioni e dall'o•rga.nizzazi-one del · g:1 uppo dominante, non esiste per .il proletariato; e quindi la rivendic:aiio– ,ne deila libertà coincide immediatamente con le e– sigenze vitali del ,proletariato medesimo, e sopra– tutto ,con la sua dignità di classe. In questo sem;o -è esattissima la· tesi che il peso. maggiore -della· lot-. fa :per la restaurazione dei liberi ordini della , mocrazia ric'adè sul -socialismo e su t11tt.i gli ele– menti che ne riconoscono i piincipii. Naturalmente io prescindo qui dal quesito delle forme pratiche ·che questa lotta deve assumere. Il problema che mi preoccupa è questo: ha il sociali-– smo la preparazione sufficiente, la disposizione spi– ritnalé atta ad intendere l'importanza di questa lo~– ta, il significato che la rivendicazione della libertà politica ha nel suo programma immediato? Nè vale l'esempio di ciò che la Sociafdemocrazia tedesca ha fatto -sottò l'impero delle legg; eccezionali, o il par-

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