Critica Sociale - XXXII - n. 23 - 1-15 dicembre 1922

OlH'I'lCA _SOCIALE · $Gi Ol'a 10 15 o le ·~u-!Tro- um:ichò lo Jll,.eouicproponc il disegno tlole1'i ,del ~5 novemLre 1\.l21 - r1 condi. zì.011e che. si z1rovveda co11te111porauea111c1de iul elimi– ncire tntti gti alt~·i privile,qi., te e1,e11ziuni ed evasi.011i fiscali' clelle cl.rissi /Jenestanti; ·che è lodevole aLolire, oi·a · clte non serve (t 1nilla, se ·1io.n a da 1meggiare l'e– conom.ia nazi.onctle, l'obbligo della• nominativit.it dei titoli e che 111egliosi fiirc/J/JrJ ·rùlnceurlo di mòltu la tassa., ma11te1mta, pare, a·11cliedal GuwJr1w alttta[e, del 15 % sni rlivid,md i ilei titoli al ziortritore, poichè l'aliquota del 16 °lo è ecces:;ivà, è perciò dannosa, data· l'altezza già considorev.ole dell'imposta di R. M. e· di molti a!tri tributi: tesi, questa, che ho già espressa Eanno scorso (_Critica Sociale,' J6 l1.1glio,p. 214-216) e quest'anno (Critica Socia.le, 1G marzo e 1.aprile). · · Anzi eh è dar bàttaglia al· Go.veino su qnedti dne provvedimenti tributarii, che saranno approvati dalla Camera, come sono gia accompagnati .lai consenso.del Paese; l'opposizione socialista dovrebbe sferrarsi contro il propo~ito- espresso dal Governo di non ricoiTere a pi·estiti all'estero per i bisogni della finanza pubblica, nonostante che capitali· america~i siano stati ofterti al Tesoro, come fin da quest'estate hanno dichiarato in Senato e alla stampa gli on. Bertone e Peano. Sii . qiiesto pnnto a Governo ha cècliito alle p1·essioni -in– flnenti degli i11ciustrietli, che non vog,liono vedere scen– dere i cambi. Sn questo campo, nell'interesse dPlle FinaHze e dell'Economia Nazionale, ne!J-'interesse dei disoccupati e in quello dei consumatori, e al disopra di ogni preoccupazione demagogica dovrebbea:ffermarsi il nostro Grnppo parlaµi.entare. Ma_anche di f,onte al · problema dei càinbì e dei prestiti all'cs 1 er0, ba un pro-· grimma il nostro Partito? Cordialmente tuo aff.mo . BENVENUTO GRÌUOTTI. PO·ST IL LA. 21 novembre. L'articolo della Redazione della Oritica Sociale (l J sulla'. tassabilità dei salarii non toglie ragìon d'essere. alla mia lettera scritta avanti che quello fosse pubbli– cato. Anzi mi offre l'occ>as'one d'insistere· perchè la· qtrnstione sia meglio éhiarita, .uon tanto ,per se si.essa., , quantò per lo spirito di verso 13 per i cliversi fini che la discussione può rivelare in noi che, appartenenti allo stesso partito, veniamo a diverse soluzioni della m_edesima qnestiÒlle. L'autore dell'articolo redaziouale .pone il cànorie di politica finanzfaria socialista: elle non è uè. logico nè morale stabilfre in via !lssoluta l'esenzion~ trit.utaria · dei salarii. Ma contro la loro tassabilità. si pronuncia per considerazioni tecniche e politiche. Mi sia consentito di saltare a.piè pari le obbie- 1.ioni .basat,e su l'aleatorietà e le oRcillazioni dei salarii, sulle possibili ripercussioni dei tributi che colpiscono i soprasalarii. Sono tL1tte cose note e -.che non .trattirn– gono tecnici competenti, come il D' A~·oma, Direttore llenerale delle Imposte dirette, dal proporsi di ·tassare i salarÙ (2). Del resto sono rare le imposte che siano di facile· applicazione e che non si ripe~·cuotauo. Le dif– ficoltà de!Ja tassazione dei salarii pos;;ono interessare il partit,o socialista solo per vigilai·e che l'applica1.ione del ti-ibnto sia giudiziosa, non per éscluclerla in modo a!l.'30l_nto, soprattutto 'l'-'!H!dogli)ivvetsarii_ la reclamano, (1) A~ propo11ito di tassazione ,fei !lnla?·ii, nel ft1sri<"olc,del 1.11>no• Vijmbre (N. 21). · (2J V.edi i,1 Bolletli110 t1{11ciale riella Di1·,:io11e Geuernle delle Im– poste dlrelle; dicembre l9.M, p. bS3-8o. toteca.Gif}o_ Bianco fac:cwlo ernLle:c çliu :;i putitia ri1.mvare dalht. bt.,;tia più cli CJL1.a11to ~i ·può te111icamen~e prevedere. Se 1;011 ci fos:sero -altri motivi politici a trat.te11ere i so;;tenitori cieli' immunitiL Ji:scale- dei. sa)arii, costoro, in vista delle 1-;oledilTicoltiLtecniche, d,,vrélùiero, con raffinata malizia, ·iucnrnggiare il Governo a pi-ov:u-.~iuel tassare le mercedi. -· ·Il vero è cl.te vi sogo soprasalarii di operai non. <li_soccupati, ue1i1meno temporaneamente, e clie vi sorio mez~i per colpirli, senza eccessivi inconve1~ie11ti,e che l[I lqro tassazione è giusta, non foss 'alt.ro nel confronlo dei salari: incerti o insufficiellti e pur grnvat_i da im– poste indirette. · L'opposizione nasce da sole_ preoccupazioni, non dico politiche, ma <:Ti partito. Non si- vuo"le affrontare l'impopolarita di sostenere una tesi, che si sa mafo vista dà plebi incolte, egoiste, all,wate aa·una propa– ganda sociali:sta fortemente demagogica. Si teme di es– sere sconfessati come socialisti dai compagni di ieri o <li avant'ieri o anche d'oggi, e di trovai-e le· file del pa,rti_todiradate. Anche se il partito socialista fosse al Gòverno e potesse sgravare le imposte -indirette e meglio a.pplicare .quelle dirette sui ricchi, che ne go– dono l'esenzione o ne ·esercitano la .frode, i miei con– tradilit'tori uon consiglierebbero di t:ssare i salàrii. L'e• sperienza di ciò che si è fatto nell'appÌicare l'imposta di fa1oigli'a, in quasi tutti i• Comuni socialisti in· due unni di nostro dominio, mi conse~te qnesta previsio1 e. Non persuade, perciò, la couclusic11e della Criticci Socù(le: si settopon-ga una gran quantità ·di ricchezza e di rédclito imponibile- al pagamento e(fettit>o dei tri– buti pi-ima di C0$1ringer"egli opPrai- (già così colpiti dai tributi indiretti) a pagare \'imposta diretta ·sui salari. In questo ]!!Omento, col deficit enorme del bilancio che anche i più energici propositi per le ·economie non . varranno a risauare, c'è posto per tutti i contribuenti, e si devono raccogliere in un solo sforzo· tutti_ gli onesti. di buona volontà per costringere i disonesti, di grande o s-carso censo, a fare il loro dovere: tntti insieme, Nessuno dopo dell'alt-ro: pArcliè, com'è finora avvenuto, tutti' vorranno essere gli ultimi e tutti continueranno a non .pagare. Ma, per coinprendere queste. verità lapalissiane, non occorre molta dottrina finanziaria nè ingegno o forberia in politica.; bassa·possedere quP.sta bussola pe1· Ja propria coudotta: sul:>ordinare, o anche semplicemente· coordinare, gli interessi del partito alle necessità del ·.Fae$e: ma, a vanti tutto, vedere gli interessi del Paese. Obi ha una no~ione realistica dello ·sviluppo del socia– ismo, per effetfo di una_ profonda convinzione ricavata da lunga esperienza o. da non improvvisati si.udì o dal– ! 'una e dagli altri insieme, non può d;ssociare il be– nessere del proletariato da quello del Paese. Perciò è socialista e patriota. ~fa, all'infuori di Turati e cli pochi altri, gran parte degli stessi socialisti unitari non sente. il bisognQ - o non osa - di far fede, o compiel'fl aperti atti, di patriottismo. Curare gli interessi del Paese sembra opera borghese, che comprometta la lotta di clasdè e gli interessi del proletariato. Si conserva cnsì, anche dopo la scissione dai CO[l1llnist.i e dai mas- . simalisti,. la mentalità catastrofica di rivolnzionarì ir– rigiditi in un aspro atteggiamento antisociale, nell'at– tesa di compiere l'atto iuf,aiigitore dell 'att.na )e ordina– mento degli Stati borghesi per instaurare l'ordine·nnQ.VO de!l'Internazionale socialista. · Occorre 'fare assolutamènte spirito nnovo dentro il nostro nuovo·partito. Svecchiarci. Scrostare le abitn– dini e gli atteggiamPnti novantotte~<'l)i, per lasc>iarli come prerogatil'e dPl partito comunista e.massimalista. _..,

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