Critica Sociale - anno XXXII - n.13 - 1-15 luglio 1922

La ,fenria, della relatività -di Einstein· P·reliminarl. di donsiderazioni snl genere di · quelle ora espo1,te. Quando poi, ~tanto per levarsi la curiosità., essi acqui– stano e leggono uri libro· o di Einstein, .o di qualche . suo « volgapzzatore ,,, essi rimangono piuttosto_di stuc– co, trovandosi· di fronte,' anzièhè. ad amabili .convèi:scwi Prima di prncedoro a 7 la.'-osposizione cd alla critica filosofici, a proposizioni e disquisizioqi aridis-$.ime di questa' dottiinn,, giunb, nel volgor0: di. un paio di_meccanica, di fisic~, di,ast.ronomia, rese ançora più d'anni, tilla più inYidiahil.., notciriet:\_,erollò · utile, per ostiche e indigeste al comune intendimento da una maggioro intelligen1.a della cosa, premettere alcuni salsa abborldantissima d~ strambe formole algebriche cenni concernenti la dottrina elassiC'a dol relativismo e di ·altri simbolismi matematici. nella filosofia e nel buo:1 senso. , Questa sorpresa iniziale e la .difficoltà, stes!la della Mi servii·ò 'di un· esf.>mpio'. Snpponiamo · ~be un materia, più un'altra difficoltà, di cni parlerò ,più in-, giudice interroghi, due testimgni. Supp0niamo che nanzi, ,fa sì che iYpovero lettore si .trovi ·sempre più -questi dr.pon;;ano ognu_no cou pari fervore.e parvenz11- smarrito e disorieutato, sièchè non può.far altro, spesse .di verità., ni.a nel modo pit1 decìsar(lentc contrn.ddittorio. volte; che chiudere il libro e conferire a se stesso la Che fare: 1 Lo possibilità, sono quatt_ro; e non più. I).Il patente di \\ltii'- asiner-ià. ·giudice crederà all'uno e non àll'alt1·0. 2) Il .giudice rr:. In realtà la teoria einsteniana non merita nè · il rnarrà. pcrp]èst-:o e -non Cl\3derà, ..a nesJuno de.i due,· tr@ppo onore di essere creduta il più alto fastigio a disperando <li potere,· per mezzo loro, conoscere la ve- cui mai si sia sollevata mente umana, nè· il troppo rità. 3) li giudice si Jascer:ì.convincere succes;iivarne~te disonore di essere creduta una ipersottigliezza, scovata d\1-ll'ul'.loo anche dall'altro, incapace di resistere al loro apposta per far ammattire grit,nitamente l'umano cer- accento ili convinzione rd al loro apparn.to di argo.-• vello.· . · •menti, non curando~i troppo - ~lelf at.to che u na rlepo- ' La_ dottrin'a dell'Einstein si compo,ne dj tre parti. sizione. dist,rugge l'alira. •i) Il giudice Esami11erà,più I. ,Nella prima parte ·l'Ei'nstein fa l'analisi cri- ìninutamente ~~ due depo.:izio11ie sJGvri1à, e.ho il loro tica di un çerto « principio di relatività», molto quo– contrasto, l_ler quanto a~pro ·e in'lanabile appaia così tat._o nella -scienza della mecçanièa, secondo· il quale di primo acchito, è pii\ di forma che di. sosta11za, più, un fatto 'naturale (un movimento, una grandezfa) non apparente che reale, in <1nant,1che es,io ;. tlo\·Ù,'toal s11bisce variazioni, tanto che lo si riferisca ad un cor– diverso· punto di vista da cui <'guuno dei due te.1ti- · po, quanto che lo si riferisca ad·un altro, purchè si tratti moni si pone, f'iccliè, tutbo son1mato, le -due deposi-· di corj)i che, o stiano qui(lti, o si muovano ,in manie– zioni, i:io11chè distruggors~ l'un I'all,ra, si 'inlegra1io ra uniforme; e dimostra, a mezzo di opportuni esempi invece, e raiforz:m0. ' e di una stringente argomentazione, che tale· proposi- Spogliando quanto· ora ~ è è.etto ddla sun forma zione non è rigorosamente v~ra, è)le, in:i.i, è piuttosto aneddotica, possiamo dire che i quattro ·car·i •pitali vero il contrario, nel senso che un fatto naturale vari'a, hanno. luggo ogniqual,volta. il pen~iero &i tn:iya di fronte · Ollsia viene di~ersamente veduto, valutato, mist\rato a qualclie patente contraddizione. Anzi quc,ti casi ecc... , variando· i ~orpi ai _quali è riferito. hanno dei nomi ormai celebri e si r.hiama-no, risretti- · . ' Questa correzione (o, piuttosto, negazione)' del vamente: dommatismo, sèelti~isnio, eclettistno; rela- . « principio di relatività.» ammesso dalla meccanica tra– tivismo. · · ,dizionale, è detta dall'Einstein : «' teoria speciale della · -Sicchè, che co!'a è il relati visno ?" Rispùstn. Hela- relatività.». Speciale; :peréhè qui si tratta ancora di tivismo. ~ l'esige,hza a_noi fatta, tùrto J~ volte rlte ci ,un caso. speciale e circoscritto di fenomeni naturali. troviamo di fronte ad un'a patenio conll'addi:·.ione, Il fulcro della diinostràzione dell'Einstein, in que– di chiederci e ,di esaminare ~e, p·r avventura, tale sta prima parte della· sua dottrina, è costituito dal contraddizione _non sia appa:ente, ossia dt·vuta, più fatto che la velocità. çlella luce, per quanto en·orme che ad altr,i., ad· una ,liv,~rniti1di punii di Yistn, 0 -,li (300.000 chilometri al secondo), non è affatto· i[!_finita riferimento. ed iricommensurabile. Ne segue che, essendo proprio la Di questa « teoria reL tivistica » due sole cos:i 'im- luce il vero ed nnico tramite \l,elvedere, dell'osllervare portanti' rim:rng@nÒancora da èirè. · e iel misur!\re, la diversa distanza dei punti da cì.1i In primo ·1uogo tale teoria 1:qn h:ì affatto nn ca- si osserva ·e misura un dato fenoinei'IO, deve, in certi . rattere paradoss:tle, ma am:i ei:sa è in armon:a col più · easi, produrre· uaa alterazion~ ·ed una diversità, sia piano' buon •sms«. 8olo che è ass 1 i più facile cs;icrne pure minimissima, nelle' osservazioni e. misurazioni, .co11vin'ti teoricamente che ricord:u:senc ea appfo•.:rla diversità. 19.' cui importanza pratica sarà anche zero, nei momenti 1)ppo:·t11ni.Questo è propr:o·u 11 o dei c:isi ma che teoricamente è. baslevole pe·r togliere al criti– tipici, in cui •si avvera ·il detto dell'antico poe:: 1 : cato «principio di relatività» il su9 usurpato cara-t-= « Melio1·a p1·o'!Jo, dc!.eriora~se. 1 uon•. tere di « verità rigorosa» n). In seco11do-luogJ la ora acc2.:1nata difficolt:\ d,·l- II. Nell,, seconda parte J'Einstei~ assurge.dalfa. , l'applicazione' pratica del prim,:pio relatidstico non il:-1. ,, teoria• speciale della relatività» alla « teoria generale, luogo nelle fa1,cende c;;iµiuni dalla vita, 11eppure nollo <lella r~latività ». In altri termini egli viene alla con– cosidette scienze naturali. Erna· si pre~enta i1netcc c!usipne, che non· soltanto il criticato « principio di nella filosofia e nelle ~ciern:c SC'ciali,•vuol per 111- ,~:i.t:· ·.relatività'/ della meccanica, tradizionale usurpa ingiu-. giore complessità. della materia trattata, -vu9{an,·l;e s_t,unente 13: qualifica _di. verità rig<•rosa, ma anche perchè qui l'iniluenza del «sentimento» - nella forma quals1as.i altro principio o proposizione che, in uno od d-ella prevenzione e del pregiudfaio -- pe~:l assai sulla altro m~do, preSC\nda dalla diversità dei corpi coi quali libertà e spregi1:dicatC'zza del prnsie1 o. . j un dato fenomeno trovasi in. relazione o a cui viene La dottrina di Einstein. Quasi tutti coloro eh~ 0 h'.\nno. _sentito p:1r~rc· ,Ìi Einstein e delle sue tèJ.rie·iu:-maginano che :;i tratti • · tecà GlAoBiànco (l} Coel il fatto di avere nel portafoglio mille lire oppure mille lhe e 50 centesimi pra.tioamente è la stessa oosa, ma aritJ:Q.eticp. • meu'.e non è affatto vero ohe 1000 = 1000,50,

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