Critica Sociale - anno XXXII - n. 6 - 16-31 marzo 1922

. ' • . OR!'l'ICA SOClALE' 95 1 • Stmola pufibliqa,,àunqlle,· per9hè funzione p~bblica·, spesso ripetuto fin qui, ·davap.ti ,alla.in· vasione f~mminile il cui fine è lo sv)luppo s.piritualè ·degli . educandi, il nella fabbrica e nell'ufficio, che là $pecifica condizione cui mefzo è la li~èrtà. e responsabilità degli i:i:isegnanti;, sociale ed economica dell11.donna è .qu~lla di , madre di non scuola privata, arma di parte, in cui.• qiaestri e · famiglia•. Ma il Ce~·sim~nto av·verte e spieg·a che la es·u– scolari si r'iducano a strumenti di una. :fina1ità' pàr• beranza delle donne in confron.to degli uomini, lo ·sq,ui– tigiana, . . , . li.brio fra le une e gli altri, allontana due milioni di · Quei ·socialisti; che•si qrie,ntano in senso· cont.ra- donne da.Ila loro .•naturale.• òccup;zione· e le getta sul .rio, seguono lo stesso presuppqst.o chE) i Popolari al- mercato 'del lavoro - manuale ed intellettuale : alla ri– meno affermano esplìcita)llente,: il diritt~ ·dei genitori, cerca di 'un'altra occupazione. « 'di scegliere e adott.are pei- i propri figliuoli » non . A, colorò che furono si!! qui ì pi•Ù feroqi nega tori soltanto il metodo educativo (come dice il ·Corriere di o'gni diritto fe:µminile, e che alle d·onne attribuirono d,' Italia), ma anche il contenv,to esclusivo della loro l'esclusivo dovere. di essern mogli e madri, domandiamo edQ,cazione. Coerente in un partito di• conservazio- che cosa si debba fare per queste disocc_upate, ~lìe, non ne, .quest'idea della scuola campana di vet.ro , _al~ potendo. trovar marito, sarànno costrette a combattere' riparo d~l contrasto libero delle éo.rrenti, è contraddit• per la propria esistenza e dovranno per forza penetrare toria in un partito di innovazione. Ed .è, negli uni e nel campo dell'attività sociale ed economica,, in .ogni, negli altri, affermazione di un diritto assoluto 'dei campo di attiviti,., rinunziando, non per loro vol_òntà, al genitori, che è negazione della libertà spirituale dei còmpito ad esse assegnato dalla natura. figli', Ai qnali i ·genitori hanno, sì, ii' diritto, anzi il . A questa massa femminile dovra essere reso, più a– dovere, se convinti di una fede, di cercar a·'infoi.tdere ,ipro il camm.ino .dilla diffidenza e dai preconcetti del– lo stes§iO·convincimento; ma non precludendo e vie- l'altro sesso, o·questo non dovrà riconoscere che la d·onr,a tando loro ogni ·possibilità, di udire voci discordi.• viene ad ;rnquistare una forza ed ·un valore nuovo che Questo sarebbe sfiducia nella forza persuasiva , delle s'imporrà e che cambierà molto Paspetto ùelle cose tanta' • I ' proprie idee·; e sarebbe· for,mazione di ·uua coscie11za· nel campo del lavoro, quanto nel ca,mpo politico? - . esposta più tardi a ·subire tutti i più contrari influssi,. Già, du,rante il periodo bellico, la donna, costretta perchè non temprata dalla lotta e 'dalla vittoria interiore. ad uscire dalla c~rchia 'ristretta della famiglia è clei co- · La stessa onestà morale non può e.sser fattl!,d'igooranza · sidetti lavori muli11bri per recarsi a sostituire l'uomo del male, ma di consa'pevolezzà d'esso e di èo.nvin- nella o.5.cina e nP.ll'ufficiQ; acquistò: con la sua indipen– zione della sua inferi·orità at' bene. denza economica, la pratica del lavoro, ne riconobbe lii. ..C'è pe'rico)o, in regime :li ii_bertà·vera, ·ai qualche · 'responsa:biEtà e la fatica, imparò a guardare ctn altri ·traviamento dei deboli, cui solo: l'ambieute àrtifiéioso · occhi la realtà e la vita, apprese il valore della propri·a · della seni chiusa salverebbe d'agli ,ejfetti, delle· èo.r- intelligenza, .ebbe la perc,ezione che."anche le s·lle braccia rent.i .ape1·te? 1)[alo periciilosarn libertatem: perchè di e la ,ma mente cos.tituivanò gli strumenti della sua indi– essa, i rischi e i danni• sono sempre minO\'i di queHi pendenza· nella ~oqietà. La guerra affrett,ò e precipitò il del protezionismo e. del dogmatismo; e la superioritii processo d'industrializzazione della donna.' E,d allora, morale è immensa. · · · du:rante .la guerr!J_, quella nuova: forza attiva f11bene_ac- 1.a libe.rtà, ricordiam~lo sempre, i, condizione• di •cetta, benedetta, osannata; fu un vero delirio pi esalta- vita' per tutte· le idee: ma libertà per· gli.avversari .zio.ne.per·la donna e per l'attività femminile.,,, , . non meno che per se stessi; perchè dove I?anchi il•· . ,\fa, terminato lo stato di eccezione, si volt'1>ro 'ri– !ibero _contrasto delle c.orrenti oppol:lte, si ha il rist!j.'--· .prendere ,le con~uetn,diai antiche, e si ,leplorò .cJ:ie t\·oppo gno e la morte, la corruzio.110 e il dissolyimento della · !l'Ì fosse concesso. ad un'elemento, valorizzato soltanto per fede, che si voglia protetta da ogni offesa o. per.icolo. ecèezione. focom~nciò \a. camp;,igna contro In. • jnvasione 'La vita spirituale e la_potenza att.iva delle idee non delle donne nelle officb:1ee negli ulfici !• Ma, non è fa. si. mantengono, se non si temprano' di continuo in cile ricostringere nell'ombra ch1 assapc-rò la .bellezza della 1 quella prova di se st.esso, che risulta, dal ·contrasto vita in libertà: le stipine e le, rassegiiate· di ieri si erano con le idee di~ergenti.; in·cui· J'a·difes'a e la vitto:i;i:. ._·accorte che anche p~r esse c'era un posto al sole, · ·/di ogni istante esigo11.oun rafforzan~ento ed appi:ofon- P'altro canto, molti uomini n<;>n· ritornarono'; altri, d1mento éontinuò, che è - oome ognÌ. forma. a'i vita - nelle attese snervanti ed inattive delle ti·incee, avevano spiegamE;into ed accrescimento di e~èrgia. ' perdut? la pazi,rnza del la\Toro; la guerra troppi uomini E questo è il vero proces,;o dell'ednoazione, che a~eva resi malati di nervi e di spirito,.prntilati nel corpo dura· per tut.ta la yita; ma eh~ ,deve perciò iI\iziarsi e nell'anima. La donna con,tinua,a ad essere nl3cessaria; nella scuola, se questa. vuol èsseré, come tutti a_pa Ma l'egoismo maschile e la lotta per la vita impe– role affermanq, vera prepara.zione alla vita. Libertà divano che si riconoscesser'o i nuovi diritti e le nuove neUa .vita, libertà nellci scuola; ecco il ·motto. col necessità, e si ebbe lo spettacolo doloi'oso ·della concor– qu11-le noi dobbiamo difendere da tutte le minacci e e · reQza spi\)tat~, fra ~ue miserie: delle nuoye o·peraie ed gli attent.ati la scuola funz\one ,pubblica, chfl è gtoriosa impiegate e dei mutilati ed ex•comJ;>attenti, i quali; dopo !3onquista moderna;. •non rinunciabile· da ch'i non ami la lunga attesa di veasioni__,e di risarcimenti,· si get-· toiinare al passato .. · tavano verso gli impieghi' già occupati o n'uovi, contro RonbLFO- l'ifoNDOLFO. l'altro sesso, che pur aveva diritto, un diritto acquisito, al suo postro, al suo pane, alla sua :vita. E nessuno pensò O .• 1 d •t ·· .alla.ingiustiz.ia dell~'cosa. ' _Ue ml ioni· Ì SenZél•m<lrl 9· Da ogni p arte 'si lanciarono frasi ironiche e giudizi Oàllo spoglio del Censimento ristJlfa che là popola- · zi,one femminile è superiore di due milioni a.quella 'maschil'e, · 1 · , Ecco una sorpre;a. stat.istica, ·che spi~ga molti appa- · renti fe.llOJneriie che dovrebbe determinare cambiamenti nellll 'idee, nelle cons'uetu dini, J1elle leggi. Si è troppo . . ' . . '. avvilenti contro le e.calze di sèta,, contro cui (anche s'erano invece, il più delle volte, di' umile cotone) s'im– ·precò. più che contro i ,nuovi. e i veccpi ricchi, anche se , sprecanti ricchezze per i begli occhi di qualc~e Diva. Altro che calze di seta! Quanti occhi, invece, pieni di piav to al terrore dell'indomani senza pane! -- Io - mi diceva una di quelle: .. u'surpatrici in omaggi~ al lusso

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