Critica Sociale - XXXII - n. 4 - 16-28 febbraio 1922

OR1'1'1CA SOUiALE à7 r versi minori Stati in uda COJ11pagine 1 unica, follte. e vasta · 1 e--popol0sa abbastanzfi..per trattare con l'Itaha' da pa_ri · a pàri, anzichè da protetto a p(otètfore. Questo scopo fu piena1nente raggiunto con la creazione della Piccola Intesa, blocco solido e com~ patto, più popolato dell'Italia, tre volte più vasto, ed en9r,meme11te pili ricco di risorse materiali. . La prossima jnevitabile adesione dei Greci e dei P9- lacchi trasformerà quell'alleanza in una formidabile potenza, unica sig11ora dei destini deH'Etiropa di• mèzzo, dal_ Baltico all'Egeo. E questa potenza in– dirizzerà• verso Parigi• le "sue simpatie politiche e (quel che non conta meao) economiche. Già oggi· l'_industr.ia•serba e buonà parte di quella boema. sono in mano di. capitalisti francesi: ·no11parliamo. della' Polonia, :vero feudo della Francia e della .finanza .parigina, nè dell~. Romenia, altrettanto stretjamente legata al capitalismo francese. Non l'Italia vicina, ma la Francia lontana- si, f assicurata ~gli i,mmens'i mercatr ·balcanici e centro-europei: p~rchè la Fran– cia sf è presentata in.veste di nazione pdliticamente disinteress.ata, leale., e rispettosa del decoro dei contraenti; mentre l'Italia si è affacciata, a setten– trione e· à 1·evante delle Alpi; comé la nobilìssima erede di Roma· impetìale, offerente la sua generosa protezione a popoli inferiori - verso i quali però la su.a grandezza- la dispensa dal tener \ede agli Qb- . blighi assun·ti. . · . Così una volta di pili la politica nazionalista ha generato le sue conseguenze fatali. A nord e· a - levante dei suoi confini l'Italia è cordialmente de– testata: cioè. nelle sole direzioni - in cui · po trebbe svòlgere uh ·ampio lavoro di pe (letraz.ione.co ·mmer- · ciale ~ spirituale. Totalmente i~ olata, 110·11 eo nta nel mondo· un solo amico: non la. Francia, della quale -i nostri nazionalisti percuotono a Venezia un mà-· rese iallo .e schiaffeggiano a Torino il cons0le; .Qon la~Germania, di cui denunciano ogni giorno l'irre– dentismo tirolese t la rinnovata " invasione econo– mica,,,· -nen esitando, per renderle av-versa l'opi– nione, a falsificare rapp.orti diplomatici tedeschi. Ci -resta, è. vero, l'Ungheria di Hort)ly, doppiame1ite cara a Della Torretta, percllè odia i J.ugoslavi e perchè impicca largamente j socialisti. Ma quale aumento di-forza e df prestigio l)el mondo èi possa, portare l'amicizia di un6 staterello poverissimo, al quale (se pur si· deve badare alla potenza militare; che per .i signori nazionalisti è la vern' forza degli Stati e dei popoli) l'Intesa ha tolto tutte· le armi e vietato di applicare la coscrizione militare, ,çonsen- .te~dole ~oltanto_ pochi reggimenti di 1:1olonfa• un· · m1ste-ro_per tutti, fuorchè per· l'uomo che .ha con– ·dottd l'Italia all'isolamento e ha ·sparso .a tutti i venti i germi di nuovi. conflitti. , -. . ' ! AN~E;LO TREVES. ·-DEL CONGRESSO. DELLA COOPERAZIONE. . . · -e dì varie ·a1~recose Il Congresso nazional'e della Cooperazione, tenutosi . verso la. fi:cie del passato gennaio a Milano, è stato no– tevol,i per quel che vi fu. dètto e per le cose ohe signi– ficò. I discorsi, cot ne in qua si tutti i Congressi,.- furono talora esuberanti e sùperfl.ui. Difficilmente l'oratore, a- . dusato Ò all'aeeembl' ea di gen te ril\lttante e semi-•pl'Ofana, . che dev'essere persuasa, o al. comizio di pubblico vario, . ohe. de·v'eesilre propagandato, si ricorda, nel Oongtess'o, di essere davanti a una élite di rappresentanti, tecnici ot almeno, aompetenti della materia; e perciò si' abban– dona a dimostrazioni ed .esem'pli-fìcazioni non 'necessarie. Da .ciò, ampiezza e prolissìtli. di dibattiti inutili, che tol– gono poi il tempo ad altri temi- ufgenti. . • · . A parte quG11todifetto comune a tutti, più o meno, i Oongressi, que$to delle Cooperative fu interessante per, .; 1• r ·· i' discorsi, per le <leli.ber.e.,· e.per il fatto·stesso di' questa adunata di organismi, vivi noi;iostante.'·la bufera_ ed i fulmini che ·li percotono; e non ·~olo vi~i, .ma quasi soli superstiti, in algune regioni; tra 11 piegare. del movi- mento operaio, · · Dov'erano coloro che /fomandar-ono per tanti anni se la Coopei·azione sia «rivoluzionaria•,· se int!l,cchi l'i– stituto borghese, se· serva ·alla lotta di classe, se sia de– ·gna di sta,· a paro della Resistenza? Ecco l'elenco delle Cooperative· aggredite, arse, rase al suolo, col pretesto ohe ,i era esposta una bandiera 1 · , rossa o vi si gridava viva Lenin!, ma pe1· la rag.ione che essa rappresenta, .per il ·bottegaio, pf)r :1 padrone, Ja rocca nemica, il fortilizio del proletariato. Ecco, se man– cava alla Cooperazione il battesimo e la cresima -rossa · del martirio, ecco il suggello' dell'odio e della guerra ca- ' pitali_:;tioa che la consacra! · ·11 J'Il.OVimentocooperativo, geuuinamente inteso • il che equivale a µire·socialistica·mente concepito eattua.to– è uh 1 arma. fq_rmidabile di difesa e. d: offesa. di elimin a– zione e sostituzione borghese,. e di ricostruzione socia- ' lista, Eccessivo il considerarla come unica arma: ma er– rato il giudicarla in second'ordine e quasi anodina e men valida_ e -fiera di altre. ' Non vi sono armi di primo o di second'ordine: tutte val:gono, se· bene usate ed a·.tempo, se coordinate orga– nicamentè, se ciascuna sra in quad·rata al suo luogo e.in – dirizzata al suo fine. Occo~re visio.ne d'~n'siemè, e spi ~ rito anima~ore unit11,rio: poi, una sap iente valutazione e distin2ione. tl.-a quel che è disciplina geperale, e. autono– mia particolare; divisione Jii. funzioni,· unità di' conce- zione e di scopì. • : · : Ci voleva forse la re'azione ·sferratasi contro la Coo– perazione per farla apprezzare appieno !fa tutti, e per· promuover!!), al grado della resistenza. 11ella scala dei valori ri'voluzionarì, E speriamo che di. questa annosa clisput!l, <li JJreminenza non se ne parli più. **;( La definizione dei caratteri della ve.ra Cooperazione ·ai fiui di trasformazione_ sociale fu approf o,11dita dalla partecipazione al Congresso di due rappresentanti oomu- · uisti', i quali fecero ,sforzi.meravigliosi per differ.enziarsi dai socialisti, s6.l).za,riusci1:vi: 'l'entarono fab.bricare dti bersagli, di una.-coo,perazione •riformista•· e ... non coo– perativa, ,ma fac.il.mente Jµ loro dimostrat,, che quei ber– sagli erano di cartone d_ipi11to, nou cose vive. Chiesero che •i socialisti. definissero che cos'è la Cooperazione, en– tro il i·egime ca.pital.istico, coli una formula assoluta, per po.terne pt·ecisare il carattere demolitore e la portata riveluziona1;ia. Richiesta. inaccettabile, percl}è la Coope• razione rap p_resenta squisitamente /a posizione, inevi– tabilmente.con tradd.ittoria, paradossale, del·« Socialismo che. "divieni>•· entro una società a Iui nemica, che lo ge– nera e ch'esso supererà e dem0lirà; di un Ente che as– ~ume le ,funzioni prima tenute 'dal capitalismo, e le svolge, con continuo svily,ppo, entro il m.ondo veèchio·e con !'.intento di formare u·n mondo nuovo·; che ese.rcita attività industriali ·e commerciali come i borghesi, ma con tutt'altro spirito e ad.altri lini; che pare un organo bo,ghese, ed in.terpreta interessi proletari ; che ha un programma i.dealmente indefinito, e trova limiti e ·osta– coli nell'ambiente in cui vive ed opera, che si preftgge di superare al tempo ·stesso· cbll non può astrarsene, Co1:nejntimare di definirsi ,in ·modo assoluto a un or,ganismo necessariamente mobile e mutevole, che giorno per giorno si .trasporta più· in alto, verso la sua mèta, ma a cui non si p>iò chiedere di essère oggi· quel .che sarà domani, ma solo si può esigere che continuamente· si allarghi, uccidendo in sè ogni ..chiuso p!l,rticolarismo e realizzando sempre più vasta, ùniversalità; e.vitando in sè e intorno a sè ogni formarsi e ogni riprçdursi'di rap– porti che ~omiglino alla posizione di monopolio, _di pri– vilegiò, di· ricatto, propria del' regime borghese? · · · DalJa discussione coi comun-isti •riuscì confermato, a sinistra, quelro che ··già è_da tempo àcq.uisito a destra: la cooperazione genuina è... 111 cooperazione genuina, e se è il borghese che per e!'cezione la fa, egli fa, senza sa– perlo o volerlo, un 'opera 11ntiborghese; e se il comunista si accingè a farla, esso nò1i può fare che della cooperazione come i socialisti. Vì .metterà" .sopra un pennacchio più. ròsso, Jna la sostanza sar~ la medesima. . . · E anrhe questo· argon:i,ento avrebbe. a cj)nsiderarsi esà.urttd, ·se .non fosse facile prevederé,che qualcuno, al

RkJQdWJsaXNoZXIy