Critica Sociale - XXXII - n. 4 - 16-28 febbraio 1922

., C_RITICASOCI~LE \ 63, crisoi dello. Stato . .ad assistez:e. Quaq.do~ orgogliosa della fun~io~è stru– .m1rntale co~piut~, si è creduta eta :ser~a divenuta p_a– . drona, d~- ostetnca tra~form_ata i_n procreatrice; ed ha _te~ta_tod 1~porre alle 1tnmense forze produttive·,. alla I La debolezza 'dello Stato in àltr( momenti d~Ùa sto– c~1 I_1;ber.az1?ne _avea. pur vali?amente co<;>perato,forme ria si ~anifestò con evid~nza tutta in~teriale. Tutti sanno d1 vita e d1 rapporti, che erano _ad · essè innaturali come spe~:so male riuscissero· a frop.tèggiare i vassalli aaz~ contr'ari~ ali~ loro caratteristiche ed esigenze or~ riottosi re ed imperator_i a cui pur no!Ì mancava l'affetto ed gan1c?e• )a ~!t,to1::a, ch_e c1'edeva, raggiimta per conto il cion:senso delle moltitudini .. Era insufficienza .::1imezzi - P:~PF~o, le ,s1_ e rivelata,, qnal'e1:a, vittoria altrui e ine- più eh.e di autorità morale. Al, tempo di Caterina· de' v1ta-b1le·sconfìtta propria. _ · _ Medici•l'esercito ·regio mosse all'attacco d'èlla Roccell~ La necessità di resa, ,èni oggi obbedisce, ,è un ri- ll d~vette ritirarsi, scornato e beffato, din~rizi ail'intre– torno co1;1-sapevòl-e alle più li_mita.tefunzioni strumentali pida resistenr;:a degli abitant_L Da tali J?rove di debolezza dalla pretesa di'. assumere· un compito dominatorè e fisica gli Stati odierpi_; pur dopò ii' dissanguamento della creator~: per i bisogni delle· oscure, ma possenti forze, ·guerra, sono lontanissimi." Un for.te esercito tiene in p_roduttive, che .dominano lo ,stato anche senza parte- ar.mi 'ia Fntncia; la Russia, in s·eguito a:llp sfacelo, bàl– c1pare alla sua gestione,. il Govei;no dei- Sovieti oggi zava -iu piedi forte di un'Qrganizzazione ·mili'tare ché le ~eve adoperarsi con ogm suo sforzo alla in,s.taùrazione , 1;ermetteva di ·batteré gli eserdit( speditile c~ntro dal– capitalistica del commercio lib.ero e de!Ja grande in- l'Intesa. La_Germania di _Noske; pur curva sotto il peso d.ustria. _ · - della pace cartaginese, consèrvava la forza di schiaccìare _Giacchè l'azione politica delle .cÌàssi e dello Stato . le rivolte spartachia:ne. Dalla catastrofe turca !SÌ ricom– , ha,_..s~.1•-i1!.,.d_ubhi,a.mente·, -l'lina eert-a .i:i-fficao:ia;,suUo stesso-· poney~. µn i,ser_cito capace di volgere i .Greci in ritirata. · ·svil1;1-ppodell'economia·; ma a uri pattò: clie ·1a. dire- In_ Ital~a;· appe~a .iFiurnè parve" pr?fì'ì;rsi_ Ù~a 'doppia zione sua proceda nello_ stesso senso in cui tende con• mmaim 1 a, contro· gli accordi diplomatici e contro le isti– tutta la sua formidabile pre.ssione, lo sviluppo ·delle tuzionì, quel Governo yhe, era parso atassico ed· abulico forze produttive. Giacch~ tiueste forze ri_spondono, ~ella . v~rso la improvvisa uccu1;azione delie· _fabbriche, iriter– loro _a~ioile,. ai. _bisogni.più immediati ed impellenti degli venne prontamentè e disperse i volontari. Ma si .tratta, UOI!).m1,a,lle esigenze più i~coercibili eq_ irresistibili, cpme si -vede, solo. di forzb di resistenza. La forza vera .che po.traono· anche, per eccezione, in qualche individuo dell_oStato co.nsiste nella sua idoneità a,rjsolvere i.pro– esse~·;f~enate. e ~oggi~ga-te da idealit'Ìt O qa- spirito di blerni massimi della vita dei popoli. Dalla fiducia di sa~nfi~1~ e d1 r1~u_ncia j ma chè resteranno sempre do- questi, con,sertata, in yario 0 delicato C.:>~piesso,con fatti mrnatnc1 e_mol.r1m delle grapài masse, le quali sonG d'intima, natura psicologica, nasce, per recondita_ .virU1 -COIIlJ?OSte di comuni uomini, e non d'eroi O di asceti. di suggestione_,· l'autorità. Oggi, i*vece, ..q~este condi- . ~Sicchè _quando l'azione poli tic~ rnglia sprezzare le. zioni per le quali potè' nell'alto medioevo gittar radici esigenze d_ella vitw economica, e tent;tre di dominarle _e ~igoreggiare la potenza '.temporale della'. Chiesa, man- . c ~n.la volontà - si_a facendo appello agli entùsiasmi, · cano.. sia accentqando la dittatura fìno al terrore_ nella lotta · Tutti vect~no come lo Stato s 'affan.ni inùtilmente che setribri anche avé1· vinta çol. primo impeto· delì; · per su.perare difficoltà_ nelle quali anzi ·sembra ogni violenza, è destinata poi a riconoscersi. impari ed a giorno':pi'ù im,,igliarsi ed-affondare. Di q~i iÌ· t.urmen:to soccombere o a: piegarsi vinta. La. creduta vittoria si· . d'uila: diagnosL_che lo jnveste nei suoi _organi rappre~en– traduce. nella realtà della sconfitta; e la tragicità deHa ~ativi e, burocr_atici. Crescé quotidianamente il disg\lsto delusione può talora colori'rsi anche di qualche tinta pet quei deputati; ba:isi di coltura e di spiriti, ai qnali, di_grottesco-, cio~e nell'articoJo (del 7 di.nov:) .di Lenin, dopo cinque minuti di .conversazione; si ·è. tentati d,i of- , che fa mostr::,, d1 celebrare· « la Rivoluzione riuscita ge- frjr cinque liré perchè. vi portino la valigia alla ferrovia. n_ei·_a~~ente vitto~·ios~ »_e « la riserva diJorze e di pos- All'acc!)ntramento degli u~fici ·ri~ale, nell'opinion(l .dei s1b1lita che fo vttton11, ·assicitrq,,,, nell'atto che èsorta piùi, la colpa della lentezza, dellarugginosità di conge– gli animi sconfortati e abbattuti d_a quèsta vittoria di gni, dell,;,.scafso rendimento di cui soffre l'amministra– Pirro_:. « non "bisogna demoralizz.arsi 0 .. disorgani~zarsi, · l'lione;'onde s'invocano, il! più modi, 'libertà ed ·autono– ma è neC'essario conservare il domi.pio di sè e della mi'e. 1 1\fontre si sente che fuori del!'.idea di Stato non si situazione durante una ritirafa ~-- può vivere, non v'è,di essa una fommlaz'io~e che.possa, ,, , ,Lnohinia~Qqi._pensos~- dina:ezi ·ad una trnge,dia, thè oggi, ._c6nquide1:e,.leis.pirito pnbblic.o,..così com:e,.ad efa,,, e stata., ·come ·ho,detto, ,m notevole-par.te una nec_essità alcuni prin-ci.J?i'marxistici s0no. consustap.ziati e .fivi n•è1- 1:1tqrica;.ma dalla. compréns-ione dei" fatti· ricaviamo la 1\anima del proletariato. Dalla teo1:ia dello Stato che, più siqùra: valutazione .delle 'teorie, che con i'llusorie nel l,ec. XVIII, pOirnva.i diritti dell'individuo come ta– int!lrpì-etazioni e affrettate generalizzazi·orii se ne sono . vc;J.afondamentale della sua legge, l'Europa s'è allonta– vofo~te·trarre, é che la Tea1tà della storia-ha ben presto nata, sotto la spinta d'un complesso. di cause- d'indole demolit51 e p0lverizzate. Volenti O noleEti, gli uomini e_conomica e morale. E le teorie. che, ·nel sec. :x;rx, por– debbono pi~garsi al -giudizio di questo tribµnale _sen- t'srono l'idea "di St1 ;1.to al le più ardue cime dell'astrazione, z'appello: i loro iµtendimenti e le teorie che voglian rispondono allo necessità di questa nostra ora travagliata? prendere a .gi 1 ida, e ·bussola de!Fazione, vengon -poi · Richiamiamo alcuni dei celebri passi dello ·stein, del sempre· iiaggiate al paràgone decisivo 'deJ.l'esperienza ·wagner, del .Bluntschli. stoiira. · • Lo Stato è la com.unità degli uomini elevati'! ad ,ftoD0l,F0 MoNboLFO. - ·, Saremo ,grati a quei lettori che, 'avendo copie dei numeri 1, ·2, 3, 4, 7, 8. del _1921 e 0 non inten'de~d.o conservarht,·vorra!')no genti Imente inviatcele modo di 9~!f\PÌetare-·alcU11ecollezioni'. per aarci . • wia personalità autonoma ed agente di pei· se stessa. • Lo Stato è la fomna più,alta della pe1'sÌmalità; il' com- • pitb dello Stato è . iclealmentè infinito • (Steiii ). Ed 11 Wagner: "'It cqmpito dello· Stq_fo, inteso -a scÒp{ di di- ·,•. 1·iito e di; coltfo;a tRechtzweck, Kulturzweck; è im– • 1 menso. L'idea ,çocialedeve penet-rm·c lo Stato mode.1·no •. Ed _il Bluntschli: • Il fine vero dello Staio è lo sviluppo .__dellefacpl/rì, della nazione, il pe,:fezio(zmnenfo clel(a·,ç-1w

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