Critica Sociale - anno XXXI - n. 9 - 1-15 maggio 1921

( .'CRITICA ~.OOlALE 143 permangono,· perfette rispetto alla unicità ed alla misura. del sostitutivo del guadagno, ma assai rud~mentarie nei rispetti della 01,ganizzaziolle e degli Istituti che 1 ~e ge- . stiscono. Si potrebbe dire però che in Russia la ~trasfor– mazione deVa so~ietà, per quanto sanzionata dalle leggi, non è• ancora d1 fatto ·attu0 ta in mapiera completa e che, quindi _le assicurazioni sociali restano come uµa struttura di tra,psizione. A ,me sembra inV!JCe_-chè qu.e– sta struttura .debba ess!'lre indispensabile sempre, perchè legati,:al lavoro umano e .quindi alla produzione. -Ci do– vranno essere.. sempre, in qualsiasi torma .di aggregato sociale a civiltà progredita, •provvedimenti per chi è-in– capace ad estrinsecare utilmente le energie prç,dutti ve, per accertare questa incapacità,. per defi.nirne il gtado, per ricercarne -le cause, per attenuarlé od elimioarle, non c ol pung olo dell'int,eresse economico dei. singoli, ma di quel.lo dèlh, collettività, dietro· la guida !ii un, 'alto dovere collettivo rispetto a q ùella imprese.indi bile necessità sociale,. che è il lav.oro umano. . Perfezionare, comple~e, affinare _quella struttura, preparata dalla società capitalista su, imp,ulsi· che· si al-. largarono e si tra.sformaron.o nel tempo, nou è attendere a conquiste riformistiche o piccolo-boEghesi, ma è con– solidare un Istituto, che Sitrà una delle più rotanti e necessarie impalcature di una società, futura. -I proleta- , riato del braccio e del pensiero sorregga, tuteli e mi– gliori questa struttura e guardi ad. e_ssa come ad' uno dei suoi più forti presidi, come ad una delle migliori garanzie di un ordine nuovo! · • Prof. CESARE B10NDL ,della R. Unive1's_ità di Siena. SGUARDI' tN , Il Controllo dell'Industria:. La questione-del •controllo_,, çonie viene trattata abitualmente - osserva il New Statesman dell'll' di– cémbre - ·non è che u,i;ia qnestione di teoria socialista. Chi eserciterà i diritti e. le responsabilità del ·controllo 'dell 'industPia nella società' ché succederà al capitalismo t Saranno i produttori organizzati o i consumatori orga– nizzati?' Se i primi, che rapporti avranno le organizza– zioni 'operaie cori la nuov,a'. forma di gestione industriale democratica? S,e invece saranno ·i consumatoti, come ' eserciteranno il controllo': a mezzo delle Coopérative, · dei Comu.ni, dello Stato, od altrimenti.? Q il .'éonti:ollo sarà condiviso tra produttori e consnmatori, e .sorge– rannò nuove forme di organizzazione sociale per eser: citare questo controllo democra'tico com'une? Tali que– stioni, però, riguardMlo una_ forma di società diversa da quella nell.a quale viviamo, e il pro~pettarle serve spesso a o_scurai;e il fatto che, per gli o.parai organ izzat,i, la conquista del controllo non tantoi riguarda un cam– bia.mento fondamentale di sistema nel futuro più o meno lontano, Ìna impli!)a riadattamenti pratici éd immediati delle loro att,1ali relazioni coi datori d_ilavoro. E' chiaro - soggiunge la Rivista -- che un nuovo • ordine• industriale non potrà essere eretto se non sul fondamenti oggi esistenti, e il trapasso-ad un sistema in.lustriale democrati'co non deve tanto considerarsi come evento catastrofico, quanto come sviluppo delle ten'dÉmze già oggi in vigore. 1<e norme stabilite d,alle org11uizza– zcioni operaie rappresentano già un intervento cospicuo nel controllo delle industrie -e, se esse intendono esten– derlo, debbono seguii:e la- st'~·ada finora: b·attuta, anzichè muovere in direzioni affa'tto nuove; sebbene si debba riconoscere che la ~-aduale'estensione del controllo sin– dacale a ine;r,zo del contratto· collettivo diventa oggi sempre pi'ù difficile pe1· l'a tena_ce resistenza _degli indu– striali, i quali· aftertnano clul le·clausole vincolatrici im– poste· dai Sindacati operai ostacolano già troppo il libero eseroizio dell'indu$tria e ne .compromettono la c11,pacità di concorrenza snl mercato internazionalé e 'eh-e, perciò, l'aumentarle· sarebbe; la rovina dell'industria. . . Secondo la Rivista, le organizzil,zioni opér!l'ie hanno o,rmai, in· pratica, chiusa una tase de~ lOJiooontroHo sul– !' ind~stria,:. quell~ d_iretta _0. limita:e l' ai~itriç _del!' i~- . duatriale 1}01modi d1 esercltare 1'az.ienda;. d'ora mnanz1, I µovranno prendere parte diretta nella direzione delle im– prese.. Il nuovo passo, cor:\leil preceq.ente, dev~ farsi nel-. l'àmbito- della stes'lla fabbrica; ma, mentre in passato le !Jnionj operaie, rimanendo estranee alla ,fa):>brioa,s',erano' limit!ite ad elaborare _.per tutti i loro soci copdiziopi . ... normali' ~ollettive, obbhgatOl'ie per gli industriali, nella nupva fase ·esse dovranno assum7re una parte. effett.iva nel controllo dell'organizzazione della fabbrica. . , Gli stessi indu,itriali' farebbero bene a ·riconoscere .questo stato di·fatto. e a cercare di cavarne tutto il frutto possibile. E', infatti, generalmente. ammesso che ·la di'– sciplina padronale sµlle ·inaestranze cessa· di, essere ef– fettiva e che pe1·tanto è necessai;io so~titui,rvi una discipl\na imposta e·.controllata dagli stessi operai, cioè una disci– plina colletti va del gruppo sùi '7}embri ciel gruppo; e i ~ • delegati di reparto• e i • Consigli di fabbrica•, cos~i– tuiti dalla guerra in poi e riconosciuti dalle organizza· zioni, sono -gli organ,ismi congrui per l'es.ercizio di cjue– st:, disciplina. L'unica possibilità di garantire condizioni migliori per là produzione sta nell'addossare il più pos– sihile la respoqsabilità della proclu'zione agli stessi ope– rai, e un più completo riconoscimento dell'organizzazione operaia _difabb1,ica·µuò costitui:re una base soddisfacente per i rapporti industriali postbellici. • · Da una parte - conclude la-Rivista - le organiz– zazioni operaie devono comprendere che_; per svilup,p~re. un vero conirollo dernocratìco ·sulle industrie, esse d'e– vono costruirlo sulla base <;ielcontrollo già 'da ess.e con– quisbto; dall'altra, debbono capire glr industriali che una testaurazione dei rapporti anteguerra tra industriali e operai è impossibile,, e che il _trasferimento di ·una larga parte di potere e di responsabilità ·alle .organiz– zazion_i 901 campo della produzione è una· .condizione • necessaria per il ripristino aella effiqienza· industria!'e. /_ La publ>licità dell'industria. Lo stesso N,ew Statesman rip,rende il tema, n.el puc mero del ·5 'mai-zo, accenpando alle ragioni contingenti che consigliano l' immed'iata, intrò\luzione del controllo nelle industrie. Rilevato che l'anormale depressione del– l'industria in quésti ultimi mesi ha .provocato ùn vasto· tentativo degli industria1i per la riduziòne delle paghe. e, in pai·ecchi casi, anche pel prolungamento degli orari, nota la Rivista come la 'classe operata sia, nel più dei casi, nella impossibilità di rendersi conto' dello stato reale dell'industl'ia e come perciò sia, ora più chè mai,• le'gittima la richiesta che siano resi di pubblica rag:one i dati rela't.ivi al fùrizionamento delle varie industrie - ,profitti, costi di produzione e loro ràp,porto coi prezzi, tendenza dei prezzi, prospettive dell'industria ·nell'im– mediato -futuro, ecc: ecc. ·- La Rivista, osservato come ta.ntò il sistema dei Consigli , Whitley. •, quanto. i « Tribunali di· inchiesta,; istituiti iri base alla legge sulle Corti industriH(i. non provvio.ero-ohe'pai-zialmente 11, questa necessità, richiama l'attenzi,0ne sulle proposte italiane· per jl ·controllo operaio sull'industri'a, ril,evando·. però come esse, mentre porrebbero gli Operai italiani in una posizione molto migliore che non abbiàno gli operai inglesi per contro:Jare la asserita im,Possibjlità_ degli in– dustriali d•i sostenere l'onere .di determinate paghi) od ..-orarì. 'limitano però le richieste circa la complata pubblicità, industriale,! escludendone i segreti di fabbrica. La Rivista O§serv'a che, sai.o la tutela di lègittimi , segreti di fabbric'a •, che riguJlr'da no piuttosto il pro– cesso produttivo che,·tio'I} la parte finanzi11r.ia, non c'è rag.ione di supporre. che la j)iù parte delle industrie debbano avei danno da una completa pubblicità finanzia– ria. Questa potrà, n_uocere talvolta a qualche ditta, ma tale svao~aggio accid9,Utale S!J-rà,dal• punto di vista del pnbblico, largamente compen,sato dalla ben d•iv;ersaatmo- ' sfera che circonderebbe l'industria. La vosizione finan– ziaria d·i un'industria no11 intere}sa soltanto le eersone · in e~sa occupata~ ma il pubblico 'in genere; e l_aostilità degli industriali a farla conosc\)re deriva dal timore, \10n Rolo dell'i-ntervento gover~ativo, ma anche del <'ontrollo 'della pubblicA- opinione. · , '' Il· con.trollo del 13-overno sulle fabbriche durante 1a \ · guerra,. il raon·orto della Commissione di iuch~esta sul– l'ind nstria del carbone, le Rels;zioni pubblicate in so– guito alla legge sui sovl'aprofitti Jianno servito a sve– lare uoa r-arte dei segreti,.,del la gestione -industriale. Ma è neces,,ario chi' ogni industria, salvo pei segreti di fahbrica, venga d'ora in poi eser9itata alla piena luce deI sole. I,a ..Rivista ,desidererebbe, perciò; che-un prov• 1 vedimento simi'.e a qué_llopro,Po~to in Italià veni_sse Hdo~– tato per legge rn Inghilterra, ,ritenendo che gli effetti, ·sui rapporti fra'le classi n·ell 'industria, sarebbaro imro~– diati e· salutari. Fin che .si conservi - c9nclude la Ri– vista - il segreto tro,dizionale sulle operazioni dell'io-, dustria, sarà inutile che gli industriali e il Governo in– vitino le varie categorie di operai, ad apcetta:re riduzioni • I

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