Critica Sociale - anno XXXI - n. 9 - 1-15 maggio 1921

òiUTICA f:ìòdrAtl I' Ruma)., uu dovere d'altronde assai piri faèile che nou sia il dare la vità per il prcrprio ideale: uo11 mentire a uui :,;tessi, JtOU .riue_vere curnaucli che dalla nostra coscienza, sémpre; di fro_nte alla folla che- ci applaude, che ci lusinga, che ci spingerebbt> a i10·n essere' n_oi, essere s 1 ~mpre sinceri. Altrimenti i:ion. siamo più un partito· di· avvenire, siamo un p!!,rtito decrepito, corrotto, disfatto, coII,J.etutti gli altri. Ebbene, io voglio. poter morire proclamando che a questi germi ed indizi della corruzione del mio partito io non ho dat,) mai il minimo contributo o consenso. Mai!». L'altro punto è l'affermazione costante del– l'antitesi fra· il uoncetto di forza storica e il con– ce.tto di violenza; antitesi, che implicaein•qnal– che mòdo riassume in sè ttitte le altre, che po• sero Tnrati contro il rivoluzionarismo sindaca– lisl',a prima, contro il 1~assimalismo comunista poi. In una costituzione politicà,, che l'iniziale .impulso della rivoluzione francese doveva con– durre, ed ha condotto, al suffragio universale, la caratt·eristica essenxi.ale è un mutevole equi– librio di forze, che si fanno valere in propor– zione della loro 1·eale éonsistenza ed attività, 'e la cui risultanza quindi. si spqsta a seconda del variare deHa co~pattezza e capacita di ciascuna._ Perciò l'ascensione del proletariato e la grande . trasformazio,ne storica, alla quale essa deve por– tare, si delineano come mi progressivo prevalere della sua forza, pr.oporzionale all'accrescimento della sua consapevolezzà: e maturita, che tradu– cono in energia reale la din11.mica·potenziale del suo nùmero. Sicchè il nucleo più cosciente di esso tende sempre a farsi centro ·d'attrazione di , energie vive, per comunicar loro la corn::apevo– lezza e capacìtà: e in ciò trova la sua fofza storica, oi'isia non _soltant,o la potenza cli ottenere un mo– m~ntaneo risultato con h1 pressione che esercita a nn certo i'stante sulla bilancia, ma, di rendere permanenti ed irrevocabili _le sue conqÌ1iste, in quanto rispondono ad esigenze materiali e _morali, cli interessi e di giustizia, fortement-e sentite e vissute da una classe, che è maggioni.nza e vuol tradursi. in universalità. . . . · In ciò ad u~ tempo l'alto valore morale· e l'efficacia storica del movimento socialista. Forza ;;torica via. via crescente sino a diventate irre– sistibile, ecl a superal'é ogni ostacolo con la sua formidabile pressione; forza ,che, pur non po– tendo esch:dere l'eventuale momentanea necessita di un violento colp.ò cli spalla, cui l'abbia a·co– stringere. la violénza avversària, non· ha però affatto bisogno cli teorizzarne la previsione e tanto m\3no di farne un mt3todo a_bituale e costa~te. Anzi, nell'~ sal.ta, zione e nell'esercizio della violt3n~a la concezione qui abbozzata vede piut– tosto l'azione .propria di una minoranza, che, in quanto tale, ha bisogno di imporsi, ~ che perciò si fa centro di repulsi'one anzi che di attrazione, sforzo di compressione. anzi che di liberazione; che sente vacillare continuamente le· sue con– quiste per il contrasto· di forze che si manife– sterebbero preponderanti, so non restasséro pa-· ralizzate dalla minaccia e dal terrore. "La vio– lenza, teorizzata quale metodo dell'azione socia– lista e qnale creatrice della società socialista è dunque il nrm se'nso e la cont;radizione in ti:,rmi~i I . ' BibliotecaG·ino·Bianco contro cm :;empi·e ha tuonato, vigorosa e fern:ia, la voce .di F. Turati. · li .quale perbpitu ad 1Ù1 avV'ersario - -~he ,' dicev11,. tutti colpev.oli ,di -aver talvolta i1:1cit.ato ali a violenza, e lancia va la sfida: s9lo \)h i è senza· peccato scagli la prima pietra - poteva ben rispondero: « ebbene, ecc·omi qua. Q,rnlla pi etra / io posso scagliarla.» l : .RonoL.1"9 MoNiior,tèO, Intorno ·al' ~ivenire ~elle nssìrnralioni s tial l Continnazio11e; vedi nnm. 7). lf. Analizziamo ora brevemente le modalibit di· applica~ 'zione delle assicurazioni sociali e vediamo come si siano anelate trasformando nel tempo. · ' ' E3se si estesero ad un numero sernpre più grande di lavornturi e cornpreserd, l\ poco a poco, anche ce1•te ç:a,. tegorie di lavo1'Ìttori clel pensiero, mentre ;;nl principio erano limitnte soltanto ai lavoratori manuali. E mentre il lin'lite tra i lnvoratori obbligati alla assicurazione e qnelli. non obbligati ern dapprima segnato dalla q11a,litìi della occupazione, si adottò poi, per fissarlo, il criterio ·della m isurn ciel guadngno. - , , ' Il finanziamento delle assicurazioni ,sociali h;t _varie origini, che dipendono da fenomeni eç:onomfoi, d9nde de– rivano, in. regime capitalistico,- foxme di obb!igazio11e create dalle cause prime ~i incapacità al lavoro o di di– soccupazione involontaria. Per le maJattie · del lavoro e per quelle derivanti da infortnnio l'ol5b1igazione sorge a, carico del clatore di lavoro ed è ormai pacifico_ che, co– me sul costo del prodotto devono gravarll l'u~ura (t(faiope pi·ofessionale) ed .i guus.~i accidentali {iesione da infor– tirnio) del macchinario e degli s_trqmeilti cli lavoro, de– vono esservi compresi anche 1 'usnra ed i guasti del 1rn;,tore umano, che è ·il pii1 efficace fattore della produziont.. , Per le malattie comuni si è.dapprima. ritenuto c/ie non dovesse esserci obbligo cli contributo se non a ca– rico ilei lavoratore; e, se in Germania si chinmarono . i datori di lavoro a fornire un terio dei contributi, · mentre i due terzi_ ~rnvavano snj locatori di. opera, ciò· avve_nne in, considerazione del fatto: ,a) ohe le, faa-. lattie pl'Ofessionali no11 sono espressarne_nte protette con ·una speciale forma di assic.tirnzione; . b) éhe. per molte rhala'ttie comuni alcune le,ioni professi·onali co~tituisco: no una concausa; e) che, infine, per 13 settimane !'assi- 1 curazione malattie provvede anche operai colpiti -da in-· fortunì sul' lavoro. 1 · · · • ' . S.uccessivartuJnte l'obbligazione. ,nascente. dalle ma-, lattie comuni fo diversamente apprezzata e si spstenne il principio del triplice •contributo (datori di, lavoro, lo– catori di opera, Stato_) che, in Italia:, si steripò_ )nolto ad accogli'ere. . Il datore di là.voro si ritiene obbligato per le influen– ze1 che le operazionr lavor!l,tive esercitano sulla insor- • genza e sul decorso delle malattie comuni;' la collettività per le condizioni' di vita (abitazioni, profilassi delle ma– lattie trasmissibili/ fornitura di acqua ecc.) che crea alle classi lavoratri'.ci; i locatori di operà per il cqncorso cau– sale che, sulln morbilità, esercitano le i1itossicazioni voluttuarie, ·gli abu-si di ogni _genere e la inos~ervanza I delle norme di igiene inJividuale e, çollèttiva. Oòsì au-. che per la in validità e vecchiaia, pe~· la m1tternità', J!)flr .i casi di morte si acc·oglie òtma-i q'nasi nn.iverssJ.lmente il_concetto del triplica contributo,; ed a questo si infor– mano ::.....sebbene con non trasèurabili contrasti - i provvedimenti per la disoccupazione involontaria. . Si segna così una certa evoluzione nel riparto dei' .. contributi per il finanziamento délle àssicurazioni so- . ciali, e noi vediamo gradualment~ allargarsi dai singoli alla collettività J.'ohbl,igazione per certe forme ,di inca'• pacità al lavoro ed attenuarsi l'aggravio che faceva_ ca– rico iu passato alle classi la vora.tri0i. Le leggi, che statuiscono e TegoÌano le assicurazioni soci!l-li: furono dappri,rna separatamente ·emlln.ate' per _og01_ smgola forma. In. Germania si comin:eiò con la leg- ·ge sulla assicurazione malattie;,: da 11oi si principiò con_ I.a as-sicurazion·e infortunì "',' per lùn-ghi anni, non,si fece· altro,. Fu specialroenne la diversità d'o,.rigine dei contr,i– buti che fece sentire la necessità: di .norn:ie gi-liridiche

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