Critica Sociale - anno XXXI - n. 5 - 1-15 marzo 1921

CRITICA SOÙIALE lura o degli ngrt'coltori nelle va1'ie regioni d'Italia. Il sottosuolo può essere immediatamente • demanitdizzato, 1u tutto il Paese ·e l'indnstria mine1•aria avviata alla gestione cooperativa in tutta la media ed alta Italia. Nell'indttsfrio elettrica, per la quale l'avocazione · allo Stato entro 60 anni è già prevista dalla Legg1:: Bo– nomi, la demanializzazione degli impianti__può essere complet5:ta ed accelerata ed un,, rio1·ganizzazione su basi, cooperative può essere proposta specialmente per l'eser– cù:io degli iml'lianti attuali e per l'eser~izio della di~trt buzione, esclusi, per ora, gli impianti in costruzione e costru-endi, • Altre industrie mature per esperimenti di pre-s0cia– lizzazion-e sono quelle più solide, redditizie, omogenee, limitate a pochi e grandi stabilimenti, nelle quali le maestranze sono più, socialmente evolute e il controllo della collettività. è più facile, mentre il sistema della produzione é semplice e ben noto. Suscettibili 'di pre– parazione alla socializzazione sono, fin d'ora, le indu– strie dei trns_porti ferroviari e mar,ttimi. Molto-si potrà fare nel campo aei- consumi, organizzando su scala na– zionale la fitta .-ete di Cooperative già esistenti in que– sto campo. d) La questione politica e sociale dell'« inden– nizzo• dev'essere superata, considerando che l'esproprio sonza indennizzo è atto rivoluzionario che sta nel grembo della StoriR, mentre l'esproprio per misura di av1.1_ia– mento alla socializzazione è atto di • preparnzione tec- 11 ica • tendente ad assicurn,re :an d'ora alla classe lavo– ratrice la gesti one < iei roe,zzi di produzione.· L'esproprio può ess~re, q_ ,uiu.di, compiuto oggi con indennizzo - seb– bene il più p::>ssib ilmeute limita,to - sai vo concedere l'indennizzo in forma tale da poterne consentir e il ri– cupero alla collettività (ricupero parziale o integrale, immediato o graduale) nel momeuto effettivamente e praticamente rivoluzionario. Perciò è da consigliarsi · che ogni indennizzo di espropriazione venga pag1tto me– dian te titoli nominati vi fruttiferi. e) La pre-soc:alizzazione di talune Aziende o di taluni ram.i della produzione, estender.tesi, grado a grado, in un periodo non troppo lungo di tP.mpo (due o tre anni) a buona partfl della nostra agricoltura ed alle prin– cipali nostre industrie - eccettuate quelle più com– plesse e difficili nelle .9.uali l'elemento peculiare del-suc– cesso è la capacità direttiva - deve soprat,11tt<Yessere consideraLa dalle lI!.BSSeoperaie, e loro indjcata dai so– cialisti, come un mezzo di abilitazione e di prepara– zione deJle masse stesse al regime socialista, dato che uno dei maggiori ostacoli che oggi si frappongono alla marcia e all'avvento del Socialismo non è la resistenza borghese, ma l'incolt.ura, l'incoscienza e l'impreparazione di uua larga parte del nostro Proletariato. ff Il metodo della pre-socializzazione qui• indicato ha da servire iq. ispecial modo a predisporre gli organi delle definitive ed effettive socializzazioni. La costitu– zione, fin d'ora, cli grangi Consorzi Cooperativi è il mezzo più indicato e pit't evidentemente idoneo i;er la preparazione delle capacità personali dfrettive (politiche, amminist1·ative, tecniche I e degli elementì organiéi della produzione socializzata (Uffici, impianti, studi, mae– stranze specializzate, rapporti con la clientela, magàz– zini, rifornimenti ecc.) per cui, al momento delle mag– giori e stabili conquiste non vi sarà che da allai·gare la base delle organizzazioni e dei sistemi già in uso, per avere automaticamente raggiunta la socializzaziolile com- . pleta. In omaggio a queste considerazioni e premesse,. il Congresso Nazionale delibem: Il P. 8. I. accetta e pL·opugna la politica delle pre-so– rializzazioni, sopratutto come mezzo e metodo della• pre- paraziQne ri volm:ionaria •. · Il Congres•o dà manclato alla nnova Direzio110 del Partilo, affiancata da una ~peciale Commissione consul– tiva, di studiare a fondo il problema ilelle socializzazioni e di concordare col Gruppo Parlamentare Socialista tutta una serie di progi,tti da pre~entare al Parlamento e da cou~gnare alle masse organizzate come nrmi efficaci di pror,aganda, di proselitismo e di lotta proletaria. Roma, 1 Gennaio 19:21. UMBERTO BIANCHI. Perunasoluzione sociale del problema del lavoro profes~onale I. Un regime sot\iale nel quale la cooperazione pre– valga ·sullaconcorrenza: o che rappresenti addirittura il contrapposto del sistema economìi:o attuale, o eh.e sia di transizione dal pre.l.ente al fu.turo, o costituisca sem– plicemente una correzione progressiva del presente, im– plica un µunto interrogativo e, praticamente, nna preoc– cupazione, pér tutta l'attività oggi esercitata nelle libere profes,ioni. Alcune forme di questa attività s_ono.forse desfornte a scomparire o a trasformarsi radicalmente, n.ltre potranno assumere, senz'altro, il carattere di pubblico servizio; ma non è da credere che possa perdere ogni valore od ' esser trascurato l'elemento p-ersonale dellll, n.ttitudice o valentìa del professionista e delln, conseguente fidueia del cliente. Ed allora, come conciliare le esigenze sociali col persistere dei moti vi che determinano le preferenze in– dividuali? Il. Fra le varie professioni scegliamo, in via d'esempio, quelli, della medicina; sia perchè destinata certamente a rimanere qualunque sia l'ordinamento economico-politico della Società (mentre si può pensare agevolmente ad una radicale trasformazione, se non addirittura alla scomparsa, dell'avvoc1j.tura); sia perchè si presta alle argomentazioni piu intelliggibili, dato -che tutti conoscono la natura. , delle sne··funzfoni e possono valutarne l'importanza; sia, infine, perchè l'istituto 'cl.ella • condotta • ed i proplemi della cura medica e dell'assistenza sanitaria sono di at– tnnJit.à, e quel che si dice cli un avvenire ipotetico po– trebbe dar luogo, ·in parte almeno, ad illazioni di imme– diat•, applicazione. Ma quel che si dice per· la p1:ofessioue medica po– trebbe trovare applici.zione in altri, se non in tutti, i rami della ·at,tività. professi911ale, che hanno per conte– nut0 la prestazione di servigi di carattere eminentemente quo.Jitativo. Il probléma, sotto il duplice aspetto della clientela e della retribuzione, può proporsi nel modo seguente: Per qual-3 motivo molte persone debbono rinunciare alla assistenza dei• professionisti più vn,Jenti, solo perchè non possono corrispondere una retribuzione adeguata alla valentia e rinomanza loro? Ma si può, d'altra parte, pre– tendere che il professiou ista rinunci al pl'emio del, suo maggior valore? · Una soluzione che consistesse. nella obbli 6 atorie~à della prestazion_e, non sarebbe adeguata: in primo luogo per la impossibilità della coazione; poi perohè, anche se i professioni;sti più valenti e, perciò, più ricercati pre– stassero volonterosamente l'opera loro senza disformità di trattamento e preferenze di scelta nella clie,ntela, la esagerazione de lla richiesta li metLerebb!l in breve nella impossibilità di soddisfa.re a tutte le richieste. Se, in.fatti, il migliore dei clinici dove sse rispondere a tutte le chia) mate senza difendersi con l'elevata bariffa, dopo breve tempo si troverebbe nella impossibilità.. materiale di at– tendere alle ricerche ed agli studi che lo rendono supe– riore agli altri; e, anche prima di ciò, 'non avrebbe nè tempo nil forze di rispondere a tutte le chiamate. III. Si può pensare di risolvere il 1,roblema con la formazione di una specie di gerarchia professionale in cui, pur nella identità generica delle funzioni, ci sia una specificazione di gradi per quanto riguarda la valutazione dell'opera prestata e la relativa retribuzione: gerarchia analoga, pertanto, a quella che esiste oggi per gli ec·cle- siastici e per gli ufficiali medici. · Ma, oltre che già questi esempi fanno saltare agli occhi gli inconvenienti del sistema, ognun vede quanto sia fallace, per molte ragioni, il giudizio comparntivo che voglia proporzionare 'Ili grado di cn,pacità intellettuale il posto da assegnare nell'ordinamento gerarchico e sot– .toporre al proprio controllo forme di superioritii. intel– lettuale che si sottraggono ad ogni possibilità cligiudi¼l comparativi. Inoltre 11011 è neppur soùdisfatta, con tale soluzione, la esigenza derivante dalla fiducia; cli carat– tere essenzialmente subbiettivo. IV. Tanto meuo dsponde a questa esigenza la di– . stribuzio11e puramente te1-rÌjtoriale delle fuuzioÙ1, quale si pratica oggidì nel riparto delle con.dotte mediche o in altre forme di circoscrizione di e~ercizio professionale. • I

RkJQdWJsaXNoZXIy