Critica Sociale - XXVIII - n. 10 - 16-31 maggio 1918

.. CRITICASOCIALE ,,. ' 113 possono can~IJaòfe. ·Il nostr.o sp,irito ci av:verte· che quel ·poco che noi siamo, · noi lo dobbiamo ,a, quel nostro novii.iGto dell'orga-n.ì.zzazi.one e dell'agitazione, · .attl'Gverso il quale. si-aIIllO · passati nei più- f.ortunosi ' e difficili anni d.eUa v,ita.. Anche i borghesi oe l-0rin- , facciano e d,ieoxio che, se abbiamo p,0sto i gaHoni (- poveri .gaHon-idi panno da gr adu11iti della bassa forza l -), Li •abbiamo guad:agn.aU sfruttando Je, g_r.os– solane passioni e i v-0lgari !3.ppeti-tidella. m:aissa; tu.hti sanno invece come s•i.ano ·sobri i c:eti ag.i,abi l Noi di– ciamo lo stesso, mia in altro senso dal lor.o ; un senso analog-0 .a quello, cbe fa~va, scrivere ail Grande ·Mae- - str-0, -all'uomo che Jav.oro tutta una vita e morì al -su.o tav-010 da· lav.oro, in una lettera ad Engels . 28 ;lu~. gl!-0 1856: a: tu comprencti che io seggo sui carboni a.l'denti. Debbo procurarmi un'abitaz.iione e non so come. facd-0 ad uscire dalla vecchia e ad entrarè in ~ nuov:a. p-erchè manco ·completamente di mezzi. La spa~zol,a eletti,i,èa invano si prende cµra de,i mi~i cap,eUi, p-oicliè I'atr<1cura •I)le-l,iimhfanèa gi,orno per giorno JJ (Briefwech-sel, II,· 120). - La nostra grati– tudine rassomiglia alla Sua. Se l'arruffata e tragica oommedi.a della vi-ta--èi...strapp,at.ailvolta un sorriso di comp,iaoenza, è perchè comprendiamo; e comp~n– diamo perehè :i,lnostr.ò noviziato dell'a,gi.tazione ci ha mes&o in e-0nta,tto con gli uomini e .le forze re.ali, mi- - sere e sublimi, r.idicole e- .gloriose, evianescenti e du– revoli, che e-0stituiscono·1a vità vera. Se i-I disgusto degli uomini, se l'umana ingrati,tu– dine, se fa miseria de-Ila comn;iedia quotidi:an.a pò- · tessero distaooare dai propri sogni, d.alle prop,rie ambizioni,· dia,Jl.aprop,ria classe o d.aHa dasse di cui · si sono eletti, ,i destini ; n-essùn uomo sarebbe, stato p,iù di Marx autori.zzato a ,tanto, Egli che scese nel'l'arena -·un tempo .in cui v.i,sionaTicome il Weitiling, esalt.aiti come Willfoh, frenetici eome Hakunin, v.anesi,igeni.ali oome Proudhon, dom,inav,ano le spia.rute conventiéol~ del Socia.li-smo.Ma Egli -non si scelse un comod-0 ri– fugi.o nell'Aocadremia; insegnaTe ad a,J.~r-i 'Che -non_ fossero i. p.roletart gli. ·parv~ insipido; .nè chiese à,U.a-– poUtioa -parlamentare le medi·oori soddi&fa?,ioni degli ap,p-Iausi-in oooperativa, ;. la nuova società -non p.oteva comirlc,~,re con :i minuscoli aoconti dell'incenS-O in– nalza,to agli eroi d'eJ.i;a ,tribuna o deJ.la cart.a stampata . Egli fu insiieme -p,erfetbamente consap.e,vole deHa Su.a supjl.ri< Qr,ità sul•l-af,oll,ava.rii0p-intadei p·arlamentari, dei cosidetti uomini.di Stato, d~i pensafori di •p,rofesf!,ion~, dei. .pubbHoh,ti e degli -0rato11i. ·da meetings; e deiÙ'a, assoluta. ~ecessi•tà che ques~ eccéHenza non .giungesse al prole'La.ri.atoat~raverso 1,a consacr.aiione del mondo borghese e per effetto di oonoessioni al modo d-i. v-i– vere borg!i,ese. Oso penoo~e che v.olle ad' UI).ico-inter– loculi9re deHa Sua glo:.:hl il Prolefa11ia-tovittorioso, vale– a di·re un personaggi.o che non ero del ,suo -teinpo e la oui venuta Eg.Linon aveva. la p-ossibilità d-i.iaitten– dere. E ,p,oichè n-0n·era· nè _un mi-stico, nè un pos.a– tore, nè un ;p,r.ofeia, nè uri sog.ritaitore,n:;i•a un cri-tico e u~ rLvdlu:ziionario .di .squisitissim0 temperamento n.ristooratico ; Egli si v~ndicè clél -suo insucces,so fM i contemporanei col :v-0lge:rè. si:5tem:a,ti,ea,mente · in ri,– diooLo ·te ,I.oro borie, le Loro debolezze, la lor-0, falsa scie~z,a e_la foro r~l~ vanità, denudando senw pietà g.randezza del ·suo essere m-0,ra:Ìe. In primo luogo la– perfettà •fusione ir.a la Sua dottrina e la Sua. vi,ta. Araldo· <lelltal'iv-0luzionè proletaria, filosofo della mi– seri.a,;,annunzia,tooo della pi,ossim:a l\Ov,in.a, del oapita- ·1i-smo, Carlo M.à\I'xn,Qn. elesse. p{)T sè soliamente J,a parte del pen$,8.tore e del.I.o scienziato, ·chiudendlosi -éntrQ '.ì ooncellti-de,JJ:aer.ùdizione e deUa indagine dot-"' -trinale, spai.iandò neJ.I'erop,ireodel pensier.o a- st_ratto; ma., coerente ,a. Jliai nat ura de!La Su:a.·dottrina, vis.se in -. mezzo a queUo . st.es- somovimento. che i.I Suo pènsiero· pro_curaya i-ntendere e d i·rigère, d ia.iprilI!,i passi del~a « Lega dei Proscr.itti », .diventa.fa poi ((Leg,a dei Giu– sti», ed -i,n ultimo « Lega d:e,i,Comunisti», sino aUa prima « Internazi,ona1e » di gloNooor memori.a, e r'i– fiutand,o..ogni rapporto col mond.o uffioi.ale. Il ver.o ma.rxiiSta·non sarà mai un uomo di pura teoria. Il mero·-intelletitua:Jismo sii, scomp,agna d,aHa nozione del marxism.o, filosofia dell'-a-i.ione. E questa f.usi,one del pffllsi er.o co n l'azione, Egli in primo Luogo realizzò néJ.Ia· p-r.op, ri,a vita. I·discép,ol\ di Lui non saranno mai sempJ-icemen:teaooademici, pubb}i<iisti, ,or.at.ori o par– lamentar.i ; ma... sopr,a,tutto anche agitatori.: In ·secondo luogo la. simpatia_ e l'entusi-a-srriooon i qua-li salutò ..,. Egli, l'arido, lo spietato iron.ista, l'o• dj.atore delle Ioosi - ogrii movimento riv,oluzi.ona,rio di oppressi, vi-ttip:ie di una -sopraff,a.z-ionre di- ,cJ,asre o di una sopr.alT.azfonenazionale:. Non d,isprezzò che i rassegnati alla pr-op,ri.acate~a,. i servi be nedi centi. allo scud-i,sci, o.eh~ I-i, vergava, .gli ,a.pali.~ig, n .ar,idella , -p,rop,riavergogna. E p,oi: ltaJ.i,ani o Polaoohi,, Irkm– desi o Spagnuoli, antischiavisti ins,orti o .comunardi in armi, sempre c he . .u n oppresso rivendfoò le s•ui· r.agi-oni e f)rovò a . sb.ar ,a,zz,a,rsi dell:e ca.tene, -a. qualun– que terra ap-piarten.esse, qualunque J-in.gua •parla1:1se, · Egli ne di.fese il ·nome e i diritti,, leiv:andosi fìe110 .aocu– sator.e dei ca,rne.fìc.i. Concepì la -vittoria del pr,o\.eta– r.iato come ·Lai vJttori.a di tuLLi gli oppressi, - la ces– sazione del regime de'l sal.ariat.o c-0m~ I.a fine dell'op~ .p,ressi-0:n:e·, e ;perchè i salariati non possono Hberarsi . oonw liberare le ,aLtre classi, della società, e perchè -l'iabolizione del sa·l.ari.a.tonon è -storicamente èoncepi- · bile se non come I'ultim-0 atto di un pr.ocesso c'he deve già . averrfuili tosparir.e tutti i. segn,i deUe .antiche i.rriquità, - specie.di, queHe che la società del cap,i,ta!ismo ha ·redato dal,le .p,recedenti ep,oche stori-che. Per .tutte :queste r.a,gion ,i.Egi,i fu e· rimane• u.n impia.reggrabHé. M.aiestro di '1i, ber.tà. . · · , Ntel Centel'li8ll'io ,della Su:a nasoihi:i _i fedeli' d-i,sc~polii - pur div,isi d!aHa .sp,aventev.ole tra.gedi•a-,che Eg.Ii _lucidamente p-resagi, in oampi · d-iversi - 'si l'OOCOl– g-0no ne~ péns,ier.o di· Lu-i con fiducia e con p,aca,tezza. Essi attendono t11anquiJliamen~ ed· operosamenbe la .attuazione· della .sentenza storica,, -che Egli •p·ronun– ci.ò: ~ l'o ra del,l~ pr.opirietà oa pHa.listic .a sta per SThO– nàre. Gli espr.op, riatori saranno espr.op, rfati ». (l(apital, v<Yl. I, 4a e diz., p,ag. 728). ARTURO LABRIOLA, S0110 dii 12 agosto 1870. qU:~ste paro_l~ 9'11~ il' 11 pan• germanista,, Marx scriveva aµ Eng~ls, e èhe Jean Lònguet riferisee nel Populaire: - · i dit.etti della' loro ·.impalcatura morale e le tare del loro 19piri:to;ciò che gli conferi quella taccia dii ;male– volenUl, 'che ,la stessa natura dfel Suo sacrificio àv-rebbe dovuto rif1)a,rmia:i:g.1i.' · " ~ · due note redieal,i fissano defini.Uv.amen,te la .. , ' "Le cupidigie suU'Alsaiia-Lorena sembrano domi• - nare le due sferet la aanagli.a prussiana e i ·bevit01~i · di birra patriotti della Germania ·del Sud. La loro effeftuazione_sarebpe la maggiore sventura:. che possa, :.toccare all'Europa, e più particolarmente ·alla stessa ~ermania ,,.

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