Critica Sociale - XXVIII - n. 3 - 1-15 febbraio 1918

26 CRITICÀ SOCIALE ' fatti Costantinopoli - per ·citare l'esempio più della guerra; a un dipres~o oome gli antichi pri- convincente, che non ammette discussione ~ non vilegi aristocratici deJla caccia erano una... pro·– può più ·appartenere alla Russia, come era stato tezione degli anima.lì- , una limitazione della loro convenuto nei trattati della Intesa e, d'altra parte, distruzione a mezzo della caccia. Concetto anehe le conquiste inglesi nell'Asia turca non consen- pratico., perchè, esercito contro esercito, ciascuno tono più di caccip.re il Turco... in A~ia; ed e,cco armato soltanto della· ac-oùmulazione déi mezzi ohe Lloyd George e Wilson " rivedono ,,_le v.ec- bellici precedentemente oostituità, ia fine della chie tesi, rifacendo un posto aUa Turchia in gnerra era certa, e ·quasi· sempre prpssima 1 deter– Europa, non senza cli~- le Potenze, che, già àve- :r_ninata dal dislivello di valore o dalla spropor– vano messa una ipoteca idèale sui vilayet· eu- ·zione nel numero delle truppe belligeranti o dalla· , ropei della Turchia :- da- Smirne a Adalia -- di:ff'.erenza degli, allestimenti antecedentemente 1 · se ne commuovano, come di un grosso torto _crhe pfeparati. - ~a vittoria, cioè il ,.,superamento di- a loro si faccia:. La posizione dei grandi prin-- struttivo -della compagine nemica con la con– cipi segue, · adattandosi, gli_ svolginie_nti della seguente imposiz-j/one dittatoria della volontà d~l guèrra: per essi, si può· in· .un tempo inferire una vincitor~ sul vinto disarmato, erra inevitabìle, indegnità dell' I:tnpero Ottomano a sopravvivere dopo una resjstehza più -o meno lunga, dopo uno, ,__ in Europa, come si può inferire in un·altro t~mpo o parecchi urti ·dèi due eserciti belligeranti. Fra la necessità di risp_ettare anche per i Turchi i tutti, il fatto1•e decisivo della vittoria era repu- ~ ' tèrritorì tradizionali della loro Nazione, liberando tat·o essere la prep0nderanza del numero. Epperoiò invece le stirpi oppresse di Asia, gli _Arabi, gli. ognuno dei ·belligeranti doIDJtndava al proprio Armeni, gli Ebrei e i Cristiani, fortificando i-1 nuovo Stato il. massimo numèro di combattenti, e tutta · ~ regno arabo di Hedfaz come riqostituendo il regtl.o l'arte militare (art.è~ si notr, è l'e~pre~sione st<~– ebraico. _di Sion ! Il trattato del ,26 aprile -1915 ricamE,:mte CO!l1$acrata, non la- scienza, che è for– tra l'Italia, la Francia, l'Inghilterra e la- Russia mola reéente,-e già segna la trasformazi-0ne con- _ ~ di cu_i i boZ-scewiki indegnamente- violarono . cettuale · della guei:ra;.. modeTna) oonsìstev.a nel là pattuita clandestinità - distrihuiva, in omaggio talento; nell'abilità, quasi si direbbe nella virtuo-- ai principi di naziorialit~, l'Adriat:teo in un ·certo t3ità di distribuire le proprie truppe i:ç. guisa da modo, che oggi non parrebbe più· trovar appli:- farle- trQva:i;-e, episodio. pe'I' episodio, sempre pre– cazione, se il nuovo program.n:;i.a del Corriere {!,eUµ valèE.ti ·di numero s1<1 quelle deU'avverswrio, an– Sera: l'Italia alla testa di tutti .i rib~lli ]>Opoli corchè la somma complessiva, ·di cui il_ belii,ge– dell'Austria (e· quindi degli Slavi) per la, di<stru- ra :o.te po~eva di'sporre, fosse inferiore a quella zione dell'Austria, sarà per esser,e adottat0. . del ._sU'oavv:ersario.- Tutti i gra:nè.i con.dottierì La guerra, che no.11conclude;_ costringe ad una ecce1se_ro per T.a-strateg_ia del collocamento deMe .. revisione permanente dei fini suoi, che vuol dire, truppe ·proprie, ·nel. saperle _prèse:ntare -s·empre fermi restando i grandi prilieìpì, a ricercarp.e c@nipatte. contro l~ truppe semp11e dfvise·-- perchè. , · applicazioni sempre nuo,ve e diversè .. La riserva fatte ,aocortan.1enl,e Q!Ì.vide1re· con :finte o insidie di chi non crede ornai più di _-affidare aHa spada di ·ogn.i· natura -:--:-del nemico. in conclusione, le ·sue buone ragioni resta auch.é quando _ile ,t>u@~e · gìj. Stati, rie'Ml!l, guerra ·a:mt~ca,-dfstinguevan.o a;c– ragionLdegli altri, che si affidarono alla ·spaida, cur,atamente popole ed" esercito. e, mira:iado ·ad vengono per un tratto più o menò grande· ·a .◄ avere l'esercito F>iù --numer<1so, i;m_1wrporavano più coincidere con le sue proprie. . , . uomìrri artti alle arm.ii che potessero, in rapporto Fondamentale nella. nostra, educazione socialis,ta-.., ·ane· 'munizioni accum'l-'lllrutenei maga2.z~ni e nè-gli marxista è la considerazione del mezzo, l'analisi arsehalL _ . . _ dell'evoluzione dello strumento che plasma· le so.- _Nella preseiate -guerra, inyece, pe1:'°qt1aiJil.t0. estese.' cietà. · In effetto; noi vediamo roj;are intorRo a· lé' chiamate,- 1fi:off si ihè0rp0rang rl~H'esereito- .co:g,i:– questo, mutando di continuo, i programmi di . battente tutti gU ùomini apti aiUe_·a1rmi. Una.gr~nde . ).. guerra, via via che 1~ guerra continua e troll: parte è fasciata a]!le_su~ oas,e a fabbricare te aP~i conclude e non. arriva ad imporre una vgloE.tà . e 1e m1.1nizioilili.Fei;,ciò st djce oggi ohe non. è più assoluta. --:_ . · - _ · ~ guerr:a da eserciti' aa'. eserciti, m.~ da nazione a _,,.,.,. Voglia;mo anche una volta t0rnare· _-su,questo nazio,ne. _ 'ratta la nai?,ione vi. è itgualmepte impe- punto essenziale? Ecco: . gmata. Ma ia/ parte @iheeombatte. non è la pi'N! n'llt- Per quanto immane, anzi perohè tant0 imm.ane, · merosa;. La pal'te~-più· numerosa è· qlil.eiJ.,la che Boa questa _guerra non sePJ,.bra· poter ;m:nire per ~ciò. .Gombatte, ma· p:to.ùuce le arm,i :per i coml!>atteati! che non può impegnare -tutte le for~é dello Stato · C0si nessu:ra.@Stato può . mettere •in prima .J,.iE.flfà al fronte e, non poténdo impegn~re tutte le forze:- -t~_tti:-i)su:oi figli. Q~esto fatto è ad un tempo ca-as-a_ dello Stato al .fronte 1 non ~p11ò ~rrivare mai a · ed effetto della trasformazione. - del}a guerra da -- ,. distruggere la forza militare del nemico. ~ · guerr.·a di movime:ra.to ]n g,nerra di po:siz~onè. Se:rive _Clausewitz ha dato la definizione- es,senziale il ·<imlonnelJ.o E. ·Mayer in ùn faseico1te> ·recenite– dell'obbietto della guerra, dicendo ohe la guerra della ,Granàe,Revue (ria:ssnnto da Miner?Pà}; 'Tanto ha per iscopo di infrangere la potenza · militare in Germania qu~nto i:n Francia _ :tutti s•i aspett~. del nemico, per realizzare una_. politica eh.e non vàno una glllerra di movimento, nessuno p:reve– si può più continuare coi mezzi ordinari. Coeren- deva che le fronti si immobilizzassero. Ben vi è. temente a tale c.oncetto realistico, _si era venuto ,-éhì consiglia di romper.e i-fronti e d!i ma.:novrare fprmando l'~pifenomeno idealistico-gi~idico, che sui tratti spezz~ti.· -:Ma obbietta:no i te@niei Cil;~ la guerta S!. faceva da -eserciti· a eserciti, ttòn da l'avanza-Ca- ad ogni costo richiede sacrifizi cùi no:n _, . . popoli a po~oli; di qui lè savie massime df.di- risponde il risultatu. C@sieQ_hè. oggi la potenza ritto, che vietavano le molestie· ai· non ·belJ,ige- militare di un Paese n_òn fa ohe prQcura-ve al resto .. ranti,. e; corrispettivamente, viétavano - alle po-_ d!ei cittaà.ini. l'oec.asione di -vincere .. Pratieanda µolazioni -civili di. immìsop.iarsi_ della gu.erra, la difensi.v.a 1 non si "p©'Bst>E.o sperare succe.ssi de.. pàrtecipandovi in !orma diretta: .vedi ·teorica d.rei cisivi,,. mà si" può Ti)8Tpletteire che la -0.iplorp.azia, frà!l,Chi-tirator_i, messi : àl bando· delle leggi ài _l'agricoltura,. -l'industria, tutti gli otgani della . guePra e trattati-come briganti presi con le ar~_i macchina _so@ia.1e, oò.mpi11;no .1'Gpera l@r@: .1/e.ser– alia ·~ano! ,La guerra, insomma; era Faffar:e deL cilci eopre J;a mq,ssa dei lavor·atnri e, in. ·-iuogo: re e dei loro eser~iti. Concetto aristocratico, u..:. ai essere il tr,i0r,,fat0re, come ·e,ra _ una volta, mitativo deU'.area della eomp-~tizion@, ridùttivo - è il. g~nde sacrtfl;cato.:.. La g1;1,erra at.fe1fi8i'Va "-, .· BioliotècaGino .Bianco-

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