Critica Sociale - XXVI - n. 23 - 1-15 dicembre 1916

f tro, · da,lle nostre piazze, in. nome del patri-ottismo, eran,o senza dubbio. i più fanatioi, i più pedissequi, i più sciocchi dei suoi esaltatori, quand!o 1'3ria spi- rava così. • · La_ sle$Sa_ frettolosa, g:0~f~gj·~ .dei _loro ~tteggia– mentL e dei. loro propositi .di riverudicata mdi pen– denza·, d:enun,cia il rimorso, o almeno la coscienza. 9-i avere da farsi perdona:re la, servitù. lndipendentem.enite da11',a,s,surdità di confondere, coi rapporti politici e militari degli Stati, ciò ch'è patrimonio comu,ne degli• uomini d'ogni nazione, e - entità assoluta e pereillille, quale è il Vero scient~fico ,e il &ilo ,a.rtJistico; e considerando quel tanrto che di mutabile, e di 11elativo vi è effettivamente nella vita del pensiero e ·d,elle ri,oerche, dei metodi e dei pro– dotti ; e ammettendo che i sopraggiunti avvenimenti dlevano orientare diversamente le =stre re.lazioni, o stimolarci beneficam.erute a fare da, noi molte cose che primai prerudievamo in Ger~ni.a,; resta, come indice dbloroso di una infantili tà d'i coocienza, civile, di una aj•f~' · pign~tà nazi<>D ;0.le, q~o · ',ba{or cJ:o, inf.u,riar~ çontro. coloro <;he fin, o a, i eri ten ,em.rp ,o,per rl)IOdelJi e maestri. Noni c'è decoro, non c' è buo n gusto, non c'è, sopratutto·, aooo,rtezza., illl questo, v,olgarissimo di– luviarn di sdiegrui, di pi:oteste, e di promesse gerrna– nofobe. Si con.fessa•, c,on, èsso, e SIÌ fa sapere a tutti, anche a queBi che potessero in, pa-rte ignorarlo, che noi fino a ieri fummo servi e parassiti del iv,oind\> initel1ettuale c-0,ntm ,cui oggi, con volubilità di don:– nette isteriche, strilliamo raka. Si fa. credere .all'Eu– ropa che questa servibù e questo parassitismo fossero maggiori assai-del vero, mentre, -dietro i professori d'Università proni a facili ciancie secondo il vento, e diet110 ai giullari, v'è pur un'Italia, che studi.a - in raccoglimento ,e dà aU' Arte i suoi f.ervori, con origi– nale libertà autoctona, e ,con animo serenamente aperto a;d accogliere il vero e la beHezza da tutte le TlVe. Fi,niamolai di abbaS1S1a•rci, aggiungend,o, alla. servi– lità d'i tant'anni, Ja,stoli,ilità del proclamarla ai quattro venti, del moltiplicarla. per frenesia.i dii malintesa ita- lianità. . Italiani si doveva. essere pri·inai, in ciò in cui è bene, è utile esserlo: nel teruer vive le sane e ·vitali tradi– zioni, nel.serbare la personalità crolla, stirpe, nell'in– novare, e initiegi:are quelle e questa· con un ponderato e .Jib.ero innesto e commercio ,dli ogni buono elemento straniero,; lungi dalle rniserev,oli infatuazioni di pi– tocchi e ili parvenus, c,on, cui si ahoraccia,vano teorie e andazzi e prodmti -òosì eome le , sigl llore a<lotta-n le foggie degli abiti e dei cappelli·ni -a.di o gni stagione. ItaJ-ian,i. ed· internazionali si do vrà e po~rà e5S!8re_ qomani, qua:ndp si inrend~rà ~he ogni. niarziooo,ançhe p1coolà (e noi più di ogn;i altra), può avere una sua originalità nel mondo, se sa contemperare una· pro– pri.a giusta, fierezza e ind:ip1,md~ morale, coru i ne– oessart e sanitisSIÌrm legami che sempre più dievòno stringere i _po~oli tutti ooH'avveilJÌ•re,; se sa ave,re una personalità sua, naturale, e farsi sorella di tutte, senza porsi al Slèguito servile dli nessuna. · Giacché, iru·tutto questo smaniare di tedesco.fobia intellettua,le, io ci vedo •una, fiera··nostalgia di nuove livroo. Gli scienziati dozziz:i,ali.e gJ.i ~ribi e i mene– strel1i che ci vanno raiccontan<lo che l'Ita:lia. era, un cimitero o un. pÒ11ci~ prima del maggio radi-oso, e che il gi-0go della, Tedescheria ci schiacci.ava, non soltanto, .andando a: cercare, si troverebbe che erano ·per l'appunto i lavapiatti del1a Germania; ma• evi– dle111tementegnid1a:nooosì per farsi perdona,re il pas-: sato d:a.i nuovi pad,roni ch e già vaghe ggiano ; e pre– parano lai lor◊ cassetta, di lustrasca.rp ·e pe·r le grandi nazioni dell'Intesa. . Reagi~rno, ooi ~iaUsti, al)a corrente servile : noi, uomini liberi d'Italia e del m-0ndo ! GIOVANNI ZIBORDI. ' · a Gino Bianco POSTILLALLA -POSTILLA Gino Fano/i ci chiede ancora un par di colonne della (Criticia per chiarir meglio e giustificare quella che, ne11suo articolo,, parve a noi - ed egli neg/J!che fosse - felice contraddizione e f e/ice auloconfutazione Glie le- concediamo volentieri e non ci prende il ca– priccio di aggiungere una « postilla all/J!postilla alla postiNa » anche p•erche pensiamo - all'infuori di ta– lune sue osservazioni di de'ttaglio e sui dettagli, nelle quali possiamo anche consentire, ma che scalfiscono appena il fondo della questione· - che, anche in que– sto suo codicillo, la stessa felice contraddizione, a chi guardi nelle righe e.fra le righe e sollo I ie righe, si riveli e con/ ermi sempre più nitida. Non ~ egli di ·coloro che torneranno « convinti ancora, più o men.o, (oh-! inciso- poco meditato e rivelatore!) che ·['Italia ab/fai ubbidilo a t1na neàssità improrogabile» con lutto quel che seg~e·'I Le prossime ·volte, nelle . r'i– flessioni dell'amico Fanoli, il m,e,no prenderà sempre ,maggior p·oslo in · danno del più. E, già in questa st1a postilla, alcune /ras{ abbiamo prt1dentemente at– tenuate, che ci sembravano candidate alle forbici de'/la Censt1ra. Per cui,. .. La C. S. La cont:riaddiz;ione, che l'osp,i·tal'ità del:Jia Critica mi attribuì, fra ,),a prima e, 1a, second0i p,artie del mio a,rti– oolo « Sulla soglia clclla secessione » - un,a,specie di tesi-,àmi,tes.i hegeJ,iiarua-n,on è, a, oonso mio, che app·a– rente:. Qoole cO'll,traddizione f.r,a, J'afftenm-arol'imm,llJla,bi– l'ità deLma,tieri,a,JisIIl/o eOOI1Jomiic,o.s,()lci,a,Je, e ci-0è l'urlo fo– -cessa,n:te del1e, egemoJ11ieoap,i!tali&ti,che,J'inicomp;atibri– •tità tra 1ie forze esuber,a,nti di-·produrz.ionee il .sistema. di" produzione, e d:i distribuzione oh.e , p,orlà, ,a,Llap,a,ra,lisi di queLle. forze,; butte le cau.s,e i.ns -omm.aohe i.nsidfosa– m•ente prepar,a;rooo, ·La gu,e-rrai e oh e ,Laguerr.a. ag,gro– ,oe,rà; e, il direi che,, a ,g,oorrni; soop,piiata, i,J Pairtito sociia- 1.ista ,i1talianon,orupoteva, nion d10,oeiv,a1 .p,uiradempiendo alba, p,ropria, f unzio ne• di a·rginato,re, del,J'inrendi,o, irri– gidi111s,i, in una f.or ,m,u,La,, illllai, in. nO'Ill'ediel•l'immenlS() p,ro-– Lerla,ria'bo de.B e -0ff ici,n,e , de~ ,oo:rrup·i,, doveva. - d,ato j.J fiatbo orr1bi,le - impos.s.essa•rsi-dei problemi ruazionali e ,in:fierl11azi,oool,i, •g.rav:i&simi, -sorti o destinati ,a,sorg.e,re niella guea-r.a.e per effetto di essa, ed es,primere circ,a, .l'orientamienrto de,) ,c;onflitto, qUJ81le .nei oorebbe ~i.a: menlQ peggio d-eilleoolruzion,i,? , La d'oIIllanda, ,c:he, ci dovevamo fiar-ep-rima del mag– gio 1915, era questa: è ind'i-tre·rente, an,che p,e,r i,l d.i– v,en.ire nostro, ,),a,vittoril). di ,u,n, grup,po o de.H'a,lt,To? Da ·cruesto.ia.11?interv(mtis,IJ)lo c'er.a. 1.m, .gmaI), tr-atbo, e di inè-z:oo si elev,a.vàno Je, :nosit w ba- rr.iere. Questo sta,to d'animo, che fu definito ,n ,eut.oo ,lùtà -relativa o mg-io– nainrte, u,n.a pos,i,ziorue d\aTm i al P 'iedei, f.u lumiegg1àta m~gistmlmerute· da- Filippo Tura1tli:su, queste colonrne ,n,e,J· ge,nmia,io1915. · A ime basta che, 1',amiohevo1,eposii,l;la, deHa Crit ica mli a:ppi,a oonooosOIche iL. mial,oesempio dei sooiia ,J.is, ti tediewhi ha ,giustifi,callo :in tubti gH ialbri il pensj,eir o di ulllaJ ,neces,s,i•tàim(l'elleinlte di diifend-ersi, da. un'a.ggres– siorie atlu,a,Jiebarbara ed! •i 1 n,giust a, È g ià un pa.sso i,n iaVl3.lllti daUia.neu.tralità ·inoondizi ,on.a.ta , e , sta in c,on– toosto oon, l':ind.iif'Ferenza,o quias i i:ndi,f fe ,ren.za ,dei no– str,i dirigenti -n,e~ gii.ud.ioared ,s,ooi,alistidi e.i.v,a,r ii,Paesi, saruz;ionata fin diai primi •ordin:i,dreilg,iorruo deJ.La, Dire- zione. - · De,)' resbo, sulle, strada. d'i oolllOOpirecon u11criterio 'più 1ampjo -laJ nootro nie,u 1 tralità, p1aismaindol.a sopra- la ,reaftà dèllie oos.e, noi oi- erava:mo oon.· -umani.n11e · OO!li– &ein.sopronunciati negiLi,ultimi del dicembre 1914 nel g.aibiinetto dcl si-ndooo Ca,ldiara-,compagni di Giunta, deputati e Presidenti di isti!tuzi,orui.mifa•nesi. Ne,J:ba, nòstra, diohi,a,mzione, ferma restando l'ia.vver– zione s,oc,i,a,1:istal d 1 ~ni gu,è,rra, .si aliliIIlletteva: q) lia nece&sità di difende.rsi oolil.e,a,rmli• fa110000 d'inv.asione ma:teri.aile o min;a,c,e,i,ata del territorio o in caso di una

RkJQdWJsaXNoZXIy