Critica Sociale - XXVI - n. 23 - 1-15 dicembre 1916

308 CRITICA SOCIALE g,erlo illlrbatt.a,g.l:ie ri,sohJJti-ve·, Se, oome,Orazio insegna, multa renascentur quae iam cecidere, s-i vedra,nruo forse anoom g,uerre CiO'nrti ruùate pe,~ oollte e m,agar,i pe,r t~en,t'anni di segu,fto: Oria, se s!i a,mm,eU,e iii prin° cipi,o che mentire, ,!,a, guerra durai le pubbliche libertà d evono c -ess.ardi, ope:na,re,,si,darà il' oaso di ge,nena– z ·i1on.ii' oh 1 e dovranno, vive,1,ee m1or,h,e· •se1J1,z:a aver mai con,os,c:iutoi il.iberi.or ,cl'in,amenti. M,a, i,l s.oci ali,&mo in: terverrà ad impedirJ.o. Esso s.ol ,o roeci:1 i1J11 ma1J1Jo lai fìa,ooolaJ ,d'e•lil,a vi.t,ae s,a,volge,re in fug,a, le poten ze deJ.la morte. Per quiesto, mieruLre la morte ,inf-u.ri, a su, tutti i campi d'Eu'I'O,p;a, esso ,oostringe i suoi, ste ssi. nemici ,a ·rendergili omaggio come al s-i- gni)II'e, dell'ora. ANGELO TREVES.· Por la»orsonalità aona .nazi on oitaliana hertà e conomica per il domani; :es,prime ·questa t.E;Ìl– <len.za ,e questo programma· 1 così ~n,amente « nazio– nale» e ,oo,sì Largamente ionremaz1onale• al tempo s~s,so, pe·r cui ciascun, Pae9e è amico df tutti ~ servo di nessuno - grandle- o men grande eh e,sso sia - e la convivenZ{l futura dei popoli è una s,ocietà ~nter pares un.a. federazione di liberi, una, fraternità d1 au– tono~, Ill0•11! un.a ,egèmoni.a·,dei più fof!j sotto il nome e la speci,e di eguaglianza. . Altra, utqpia., anche. questa·, finchè• duna, l'assetto e fa legge del c apita lismo, cioè dei quattri!lli., ,che automaticamente p.lù pesa.no e oomandano, quan~o sono più accumul ati e nume rosi .. Ma, non è utop!a il fatto che, in ,ciascuI!INazi,one, viva .-e ,cres,ca, e sia per fiorire più. vigorosa dopo• la t,~me,nda ina!fìatura di s:a,n,gue,la pianta. e la forza ,<lei lav;0rator:1, 1elle grandii masse operose, eh~ degh attuab rapporti tra le Nazioni serutooo (e più -sentiranno e con,osc,erann,o per dura esperienza dotnanj) i danni gravissimi, nella guerra dieJ.l;e· a-rmi e rnelta, « guerra economica»'. ' * : . ** Qua,nto più corutinua, e si s,wlge, ne.i suoi tragi? . Ma, mentre è opera. dei socialisti. (e, non\ d,i ~~si schemi, la gue,I,"rad'Europa, si fa. più pales,e: e temi- sòltanto) ,oòn1.riàstar:e le rendeiiie, 'fanati,ìihe ·e,in:tér~s-: bile . ...'..... ·a colo•m ,che ..s,o,cialisticamente ,s,o,gn:a.v,ano una oow, a f.o-rma:,re ·un « fr,onte•uni,c.o» post bellum, s1ff Italia' pronta all'abbraccio scambi:ev<?~e con tutte le terreno degli scambi e d,ei ,oommerei, a totale male– Nazi,oni del mondo là dlove la sohda'fl'età e la « mè- fici,o dei ceti oonsumatori più umilj, e della vita ci– scolanza » interna1;ionale ,rappresenfano e significano . vile -che non può conoscer barri-e-re alle sue libere, il b~n,e,fìco destin,o wrso. cui volge 1'uma•nit-à, m:a gare fec-ori:d,e, chi ,o,s,serva. gli eventi. non, può vedere· schiiettamente italiana là <love è bene; per le Nazioni senza sdegno e ·tristezzai i moltepli,c,i segni di un'abi– singole, e per il Tutt.o intemazion,ale, ,che ciascun tudine di servitù, di un bisogno 'd,i sudditanza pe– Paese serbi e -sviluppi i ;segni, i carntteri, le attitudini 11enn,e,ne1Ie m:anifestazioni iiel nostro mondo infol– e l,e forze d~ Na:tura e Storia gli d~edero - il peri- 1ettuale. colo che alla lunga èra di minorità e dii sudçlitanza Paireic·chi se-e-oli di s.tran,iere ed! irnterne tirannidi Tripli-cista, durata trent'anni, siar per suoceçle,re una devono aver èaociato berue addeil!tr.o ruell'anima ita– sudditanza nuova e sia per durare una minorit-à me- · lia,na la, colllSuetu<linee quasi l,a. IJ-eceSoSità del servire, desima, dall'altra parte. · se ancora oggi se ne palesa sì ,acuta· la no-stalgia. E.r~ stato, questo timore, uno degli ~rg-omen!;imò- Inv,ero, molti spettaooli poco Iieti presenta, <la noi rali, e più oobili, d,ella forma di neutra:htà da, n-Oll pro- ~ da,pp!3rtutto, la guer~a,, anche fuori del _campo•di' pugnat.i. L'ltaha,, nazion,e a sè, anticai e giovine a battaglia, dov,e almeno l ,orr,o•r delle ·-stragi e la te– un t.e,mpo; non, fatta pér da:SISlifica-r,si nè fra le g.randi ruebra -di mort e .son rotti ella raggi ..di saldezza virile Po-Lenze, nè fra, le minori, doveva sentire, un parti- e di g,en ,er.os, a, pietà umàrua. Abbiamo it ,contrasto fra colare s,uo orgoglio ed ufficio, una. sua forza. st.o•rica l'opera e la o aroJa nell'in.tenderè _e· neil'ad'empiere i e una virtuale eniergia dl'avveniré, da collocarsti fuori dov,er\; 1 e S!J>erequazi•oni materi,ali e morali delle for– e s,opra del coruflitto, sola e con tutti adì un, tempo, tuoo e d,e.lsacrificio; le vergogne dei giraso-li politici p,er svolgere un.aifunzione edi esercitare un'autorità e gio,rnalisti•ci che ceroooo farsi perdonare il reioente . sua, dedotta <l:allemillenna,rie esperienze e dj•i ruuovi passato inv:ipe•ren,d:o :contro·<l•inoi e con~ro il Pa,rtito concetti, contro la vana, i,rusaini-a della gue,rr.a, per la che l i allevò e li Il!udrì ; l'.alrerazione dei valori mo– p.aoed'Eùropa, per la ~vi\tà d·el_mondo. · · ra.li , pe,r ·cui il dovere puro e -semplic.e, il dovere. di Gettandosi nella tI11S1ch1a, Ill◊11 prevede,vamo che fare ciò ch:e si è p•redicato, vi,ene promoss,o .ad ~-roi-. inevit abilmente avrebbe sm~1:rrito questo singolare. smo senz'altro,;_ e per ,og,IlJincitato-re. d:i· tùrb,e alla pr.im, ato,che poteva d,e,riva:rle,non. dal serbarsi gret- guerra ca•diutoal fronte si soampa:rtia a gloria, c-om.e ta,:me nte in, disparte, ma dal levarsi arditamente in se dows s,e esser pacifico ,ch,ei fauto,ri d~ll'intervento· alto sui contrastanti : mentre, oon lo ,s,oendere in un,a abbia.no , da· ,rest,arsene tutti a,l1e, secure'1.rincee del t_a.: · arena d'ove_s,opratutto corutano le forze materiali im- volino, < J:i -redazione_:'.. . _.. , . • 1 •· . : , ', ,••• mediaw di a{mi :f} di derua·ri,avr,ebbe I\'ecessaria~i:ite · Ma un genere. cl!i · viltà; forse' 'più· !r.tSte' sebbene dovuto po,rs:ial Slèguit(). çl,ialtri, .pìu· forti., mufaIJ.do :più· sottile,· è quello ·dei girasoli d'eHa·•scienza, della'. tutore, appena s'e,ra affran1cata daJLa,Triplice. letteratura., dell'arte, voltatisi con fùribonda svisèè- · Che la oos,tra tesi <li « Il!eutr.a-litàitaliana per la ratezza cii servilità a dir male diel pe,nsiero, <lelLamu– pace europea» f;os,s,e ~-'~topi~, pu_òdiarsi: m~ utopia si,ca,, dieI.Ja,chimi,ca, e dell'u niv,ersa, vità, germanica. ' be-Ila ,e degna· d1 ltaliam sociabst1; degn,a d1 es,s:e,re l'gn,òbile spettacolb a· chi, verg.in di siervo eooomi:o-, rispettata anche da quegli Italiani,· oon socia.listi, che può mj-rarlo dlall'alto della sua. mo desta ma se·ren;a fossero capaci di ,comprenderla, pur senza oonoon,. libertà ! · tirvi. . · Tutta questa, gerute, che ora grida, e inveisce contro Q·uanto .a.Haprevision,e, se e -00me il temuto pe- i Tedeschi, è quella ,ehe li ha vilmelllte scimmiottati rioolo <lli. n,uove s,u<lditan,ze, vada. ,avverandosi; fu ..ac- e s,a,ccheggiati fino ai.eri. Questi, che sooprono,a<lesso oonoo:to dai .no.stri nel Parlamento, e non è llempo le ta:re eredit.arw· <liegliHoheìizollem, e la pà,zzi.a<li' oggi di dimostrare. Lo sentono, :iru .silenzio; molti, Gugli,elm{')o, e il muso di lupo del Kronprinz, gli lu– che pur ritennero IÌieoossaria o santa la nostra guerra; stra vano iéri gli stivaloni, e_gli aprivano lo s,po,rtello lo, vedono altri, che pure irt,n,eggian,ocol Labbro aHa della ca,flfoz-za o gli reggevano la, goooo-La: alla. riva, , « più grande, Italia»; anzi affemtaJllJ()che l'Italia è . quando veniva. .a so lfa.zza.rsi sot tò il ~ro bèil cielo, nata• solo diat 24·d,i maggio 1915. · . · Questi, coo :m ,ett.on ,o in forse-Mt ;c.he Je verità po,sitive E lo sforzo s:oci.alis,ta perchè il nostro J>a,ese, .. ,n~ ., ,.ootlia sçienza,, q-1:1 anid,o, chi l,e,fui .·aQ Certa:te sia. un Te-– nos,tante gli -in,ev:itabil.i ~ami che La :situazione da desco, son ,çoloro che incretiniv00i0 sè e gli alunni guerra e le necessità materiali ~li oostituiscono venso -con la pésante mieroscepia -cop,iataa Lipsia e ~ Bér– _gli Alleati _piùricchi, .saippia almeno s,alvarsi u·na lì- lino. Questi, che bandiscono W:\gner. d.al nosìro teà- BibliotecaGirio Bianco

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