Critica Sociale - anno XXVI - n.10 - 16-31 maggio 1916

'.; CRITICA ·SOCIALE. 147 nesse alle necessità belliche dello ,Stato in t.utte le svariate loro forme e quelle riferentisi a generi e merci di gel)etale consumo e di prima necessità, anche perchè maggiormente poterono fruke dell'abbondanza di nume• rario creato dalle' ingenti liquidazioni per contanti da parte dello Stato. Più modestamente e talvolta stenta– tamente si svolsero invece quelle su cui ebbero mag– giore influenza, oltre la d~minuzione del consumo, la limitazione del comm_ercio internazionale; o che non poterono, anche provvisoriamente, ttasformarsi ed adat· tarsi al presente stato di cose. Languirono pu·r troppo i rami di"attività poggianti su articoli voluttuari e di lusso e sul movimento dei forestieri, come langue con loro quel piccolo' comi:qercio ùhe per stretti rapporti ne dipende ,,. In complesso, è certissimo che, se, prima -della dicb,iarazione della guerra e subito dopo, buona parte della borghesia era ,incerta, perplessa, an– gosciata anche, tem!;lndo un altro agosto 1914, e· la sua adE)sione alla guerra era contornata da molte riserve, ora essa si è data tutta con fiducia, corì. serenità e letizia, al suo dovere patriottico, mostràndo uno zelo' che cresce ogni giorno;· La guerra convince la borghesia per i suoi imme– diati risultati economici, indipendentemente dal- • l'esito storico-militare. I pacificisti borghesi della economia solidaristica non riescono a darsene ra– gione. Ma éoloro, che· respirano, a così d.ire,'l' eco– nomia classista secondo +a critica marxista, bén intendono· questo fenomeno, per cui la guerra· accelera, con i suoi- vantaggi e i suoi danni, a opposto polo, il ritmo della -_economia generale e può diventare, per sè, un beneficio ed una sal– vezza per la classe economicamente prevalente. Il perchè i rigidi, che proclamano che la guerra (concetto - non questa guerra) durerà fìnchè dura il regime capitalistico e si iscrivono contro le fa– cili illusioni, non b,anno tanto fondamento di ra– gione allorchè guardano ai rapporti esteriori po– litici tra Stato, e Stato, q-qanto ne hanno allorchè guardano ai rapporti interni sociali da classe a classe. Però l'azione proletaria di conquista del potere dall'interno di ciascuno Stato, che è l'ob– biettivo pratico del• Partito socialista, ovvia al– l'uno ed all'altro pericolo di guerra, quello. pro– cedente dai ceti militaristi feudali, che· ponside– rano la grandezza della patria. sulla misura dei chilometri quadrati della sua superficie e anelano pertanto aUe conquiste imperiali, e quello proce• dente da ceti capitalisti finanziari che si lascino adescare alla guerra, come mezzo dLsuperamento di crisi interne economiche o come mezzo di eLi- ' minazione di "·concorrenze moleste ,,. Nèll'azione si fondono e si conciliano le due tesi dottrinali che dibattono tra loro i nostri com– pagni reduci da Kienthal, M. Serrati e- G. E. Mo– digliani; nell'azione che fa capo ad una separa– zione sempre più profonda fra le classi sociali, di cui il segno più tangibile è forse il crescente furore antiproletario e antisocialista che anima tutte le scuole della' democrazta borghese. · CLAUDIO TREVES, .« Co'llana Socialista » N. 1. FEDERICO ENGELS: t fondamenti del Comu– nismo. - Scritto postumo edito- da Edoardo Bernstein. Traduzione italiana e prefazione di A"QgelicaBalabanoff Volume finemente rilegato in tela, L. 1,- Presso la Libreria dell'A.v1mti! via S, Damiano; 16, -,, Milano, Uoteca Gino Bianco, tA [Hm nnu io[1nnEMD[RAlln ·IEDU[A I. Sarà à,n,co,r,atoUerata la v-endita del Vorwarts nelle ·e<li,col•eqell-e stazioni f,e-rrovi.a-riedi' Germania·? Era stato questo,·uno dei primi e più c.aratteris·tici, effetti de,lla, ,cupa ,1.amrpa,s•oHevatasi il 4 agosto 191.4. P.er lo passato, l'organo de.Ha s-o,cial<d-einocrazianon ,era ammesso in 'quei chiosch·i deH'ordine. No-nsi con- . v-eniva at.l,a regia amministrazione ferroviaria f.arsi · comp·li,oe della diffusi,one di un gi•o-rrì,alenemì-co-diello– S-tato·. Ma -spuntò il 4 agosto; e la r1,conciliazione fu fatta. , F;u scambiato l'amrprl,ess~d'.eua pa,ce e dell'a'mi– •c.izia. I.I Vorwa11ts venne messo in vendita in J.oqili r.egi, da p:ersone col berrettin-o stemmato-. •Era diven– ba.to hoffahig!:.. E pensare che· là; in _que;lla reda– zione·, sedeva gente, che, fremeva, che impr,eoova, che ruggiva. Coi battenti chi•usi; -na-tur.a!'mente-,pe,r non far,si ilèntir,è. · ' , Si- vend,erà anco,ra i'! Vorwarts .neJ.1.e stazioni ferr-o- vi.arie del.l'l~,p,ero g-errri,anioo? Adesso, inf.a-tti, sono· spalancati i battenti 'de.J.le · sbanz;e,di redrazio-ne. Le imp-re,ca~ioni non veng-ono più , soffocate, ma e,scono-,franrch~, fiere, sdegno•s•e fra il ·proleta,riato ted,esco e, o•ltr,e le sue stes\S•efile. A dir verò, il gi-ornale po-rta ,ancor.a in ·tes-ta l,e parole, che furono, ,che·spe,riamo torne-ranno ad es:serè, s-egnacol,o• -di lotta: « Org,a,nocentral,e 'del Partito, sodalista· deUa Germani.a)), Ma, quale _abisso si' è scavi;l.tO• tra· la Di– rezi,o-ne di questo-, rpartito e quèl foglio! · N-o-n passa, quasi· gio•rno-,-senza che il ·vorwarts porti fieri attacchi contro quella 1 Dirnzione; e quasi non esce numero, in cui la Direzio-ne noÌil.isca·r.aventì una lung,a requi-sito,ri.a contr(!) l'Organò, ce·ritraJ.e .. Or,a gli ha messo persino la museruo1a. Ogni s-era, prima che si -mettano in mo-to i t(!)rchi, vi è là, ,con gli o•c-chi di Argo, un meiil,bro· de.Ha Divezione del Partito a esaminare g.Ji arti-coli, gi'à lasciati passare dal rn-gio ,oe,nsore militare. E il Vorwarts pr-otesta invano; ~- la , s-tampa ,sociali~ta della maggi·ora,nza cp.iede che esso, venga' destituito daJ., grado· di Org,ano centrale; e la · Direzi,one del Partito geme che, esso cc si è abba,s~ sato » -àt!l e.s-s:ereorgano <i-e.i· 18 ,sepa.ratisti. ' Segni dei tempi! Que.l Vorwarts che, accanto alla pi,a, Kreuzzeitung, fa beHa mostra di sè nei ban·ohi, dati in <appalto dal G0ve-rno imperiale, era i;Jsimbolo della, nuov.a era, in ,cui il lupo-doveva andare al pa– s,colo ,con I'agnei!o; que.sto Organo oentrale dei Par– tito che, ne,! suo ,cuore·, è inv-e-ceorgia-no•deH'Opposi– zi-o,n,e ,contr,o le supveme autorità del Partito stesso, è il• simboJ.o di .... Già, che .,cosa può esso ,mai, simboleggiare? Disciplina! Un Partito e due G.rup,pi parlamentari! E qual•e· Partitò! Quello- che no-i, non Tedeschi, avevamo im– prarato ad ammi,rare ,come una r-occa forte, come un modello di di-scipJi.na:· queUo, che a tutto- l'universo pareva l'organizzazione· p,oiJiti,ca,non 'solo più nume– r-osa, ma an,che più comp,atta e più solida del• mond-o! ~ua1Si · semrera incredi.biJ.e, imp,ossibHe•. Eppur-e, a pensar-ci bene, -si vede che quanto avvenne era ine-. vitabil-e, Il cozzo delt'.e idee e anche delle pe,rsone era oramai t_s1le,da fa.rei..piuttosto me-ravig,liare che ' '

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