Critica Sociale - anno XXVI - n. 9 - 1-15 maggio 1916

I •• 134 CRITICA SOCIALt ncll'orientamento politico socialista che si intende dare da alcuni alle •organizzazioni professionali ..,_ mi vengono suggeriti da quel movimento, iniziatosi a Bologna per:. invito della Direzione del Partito, e propagatosi poi in molti luoghi, con una febbre, con una vera voluttà di intransigenz.a, di resezione chi– rurgica, di taglio violento col passato, per la forma– zione di una Lega dei Comrmi socialisti - sacro– santissima e utilissima cosa - e per la uscit:a in massa dalla Associazione dei Comuni, come se fosse una città infetta di colera, un postribolo di coscienze, un luogo di perdizione e di vizio! Ì<'osse pure, tale Associazione, una cosa superflua o anodina, è del pari superfluo questo eccesso d'indignazione, e que7 sta fretta repentina di useirne. Ma, siccome un tale movimento si rannoda a tutto un indirizzo d'animi ehe si pal,esa anche in allri campi, così sarà materia ad altro esame prossima– mente. G. ZmoRDI. MAZZINIANISMO E S CIALISMO (l) Convergen3e. - ' Divergen3e. 'Duevie e una mèta. I. Le convergenze. Giovanni . di Salisbury, criticando argutamente Bernardo d1 Chartres « et ejus sectatores », i quali si erano sfonati di mettere d'aecorcl,o le teorie di Platone con quelle di Aristol,elc, « eos tarde venisse arbitrar, - diceva - et laborasse tn vannm ut re– C?nciliarent morluos qui, quamdiu in vita licuit, dissenserunt (2). Tardo e vano - diciamolo subito - sarebbe un analogo tentativo di J}0sluma conciliazioùe fra Giu– seppe Mazzini e Carlo Marx, il prilJlo dei c1uali, pur non disconoscendo l'ingegno del seco,~do, usò ripe– tutamente parole severe sul conto di lui (3), ed il secondo &ratificò, com'è anche noto, l'altro di giu– dizi tutt'altro che lusinghieri (4). . . Eppure, se non sono mancali, fra i molti che hanno conside1:ato, di proposito o di sfuggita, il pen– .siero del Mazzrni sul socialismo, studiosi imparziali ~he hanno notato gl~ element.i comuni, ma anche i caratteri differenziali, del mazzinianismo e ciel socia– lismo, avversari di entrambi che, in buona -0-cl in mala fede, li hanno accomunati nella lotta, e, per converso, discepoli ortodossi del Mazzi1ù o del Marx che appassionatamente miravano ad esaltare la gran– dezz.a ciel proprio maestro ed a deprimere, nel con– fronto, le ddUrine dell'altro, nemmeno sono man- (1) Da un libro di prossima pubblicazione: La ·fllosofta politica ,u Giuseppe Mazzini. Fra I molti aortttl sul medesimo argomento o! piace di ricordarne uno, apparso In questa Rivista (1° marzo 1901, pagg. 69-78) di Giuseppe Renai: I profeti dell'Idea sociaUsta -In lta!la. I. Giuseppe Mazzt11i. (2) JOANNISSARESBERIENSIS, Metaloglcus, Jlb. II, oap. XVII (MIGNE, Patr. Lat., T. CXCIX, col. 875). (8) V. Co11dlzlo11'ie avvenire de!L'Europa (1852); s. E. r., VIII, p. Ì95. - Lettera a Federico Campanella, 1, novembre 1868, nelln Rtvtsta d'Jtai-ta, giugno 1905, p. 1060. - Agli ope,·aL itaitan-t (1871); s. E. I., XVII, p. 58, (4) Molti del g!Udlzt del Marx BUIMazzini sono rlportatl da A. LUZIO In un articolo, destinato al gran pubblico: Ma,·x e Mazzini, nella Lettura, gennaio 1915, pp. 1-9. - li B,·tefwechsel zwLschen Frled,•ich Engels u11d Ka,·l Ma1·x (18i4. bis 1888) herrmsg,gebw von A. Bebel und !E, Be,·nstetn (4 volumi; Stuttgart, Dletz, 1918) è dotato di un _ottimo Indice alfabetico; che, rendendone assai tacile la consulta– 'zlone, et dispensa dalle agevoli cttazlont. BibliotecaGino Bianco cat.i quei socialisti che, non sapendosi sottrarre al fascino -emanante dalla grande figura del Mazzini e ,dimenticando alcune delle vedute che più a lui erano care, si sono studiati di accentua-re quei punti dei suoi scritti che meglio sembravano consoni alle loro aspi-razioni, o quei mazzi,niani ,che hanno oercato di lumeggiare 'le audaoie sociali del Genovese, stu– diandosi di mostrarle non inferiori ai programmi dell'economista di Treviri. , In argomento così grave, che tocca il pensi.ero e l'~zione, se pur si può no.tare, seguendo un'os&erva– z10ne de.I Kant (1), non ,esser,ci nulla di straordina– rio che, paragonando le idee che un pensatore ha espresse sul propri-o obbietto, si riesca a compren– dere quello· ancor meglio di quanto egli stesso non lo intendesse, pur giova wner presenti, specie per quel che riguarda l'attività politica onde evitare in essa -ogni dannosa confusione,. quell'ammonimentp che proprio il Mazzini ha, una v,olta, espresso: « una menzogna di -concordia ri-esce talorà più funesta d'un aperto leale dissenso» (2). Contemporanei e •vissuti a lungo nel medesimo paese, esuli entrambi dal proprio, il politico-mora– lista italiano, il politioo-economista, tedesco erano tempre·troppo dissimili per intendersi e per amars.i. Nel Mazzini predomina il cuore, e da,J cuore, donde - eo-Ji lo' cli-ce - « vengono le più grandi i,clee », trae 1e cred-enze che informano il suo sistema; nel' Marx prevale il cervello, e le medesime concezioni umanitari-e, che sono il coronamento· dell'edificio da lui creato, appariscono assai più come una dedu– zione necessariamenLe raggiunta per processo lo– gico che non come !'-espressione di un'anima origi-– nariamenle innam orata del la giustizia di un'i-dea e poi affaticanLesi a rice rca.re i fatti che la co-rroborino, ed i mezzi atti a realizza-ria. Ottimista ed entusiasta il Mazzini, credente nel dogma del progresso -in,de– finito e nell a effica ci.a radicale di una riforma edu– cativa, -che dovt.eb} )e attuare il mfracolo di una so– lidarietà so-ciale durevole I e conform1;< ai postulati dell',etica; pessimista e s,cetti,co il Marx; condotto dalle indagini su la concatenazione fe-rrea dei fatti economici a diffidare delle ideologie ed a concepire dialetticamente la storia come· una lotta cli class,i. Nelfa grande •isola, in cui entrambi conclucoao una vita stentata ma. fervida di pensiero e tanto feconda di risultati, e cli cui, stranieri, sanno spassionata– mente notare i pregi e i difetti, l'uno e l'al~ro,· dalle condizioni industriali tanto progr,edjte in confronto dei paesi del continente, ri-cevono nuovo impulso a consicLerare come predominante ~il tutte le altre la quesli,one socinle. Ma il Marx, per influenz,e etn,iche e per le vicende della vita fortunosa che l'avevano ·sradicato dalla patria, ormai più europeo che tede– sco·, per vo-cazione intellettuale e per l'emancipa– zione che già aveva attuata in sè eia ogni credenza religiosa indotto a studiare anzitutto i fatti ed a ri– c,ercare nena costituzione economica il s-egreto della .trasformazione sociale, in un paese politicamente li– bero ed cconomi-camente avanzato come l'Inghil– terra, -determina le suè idee e tratta la questione so– ciale, cui rivolg,c tutta la sua. attenzione, come pro– blema che -debba essere affrontato e risoluto sul 1,er– reno dell'economia. Il Mazzini, esule, si sente· sem– pre più italiano; la lontan(IO?-:l non scema,' ma anzi esalta nel suo cuore l'amore per la patria; alla re– denzione cli questa, anzitullo, vota. la sua opera; co– me italiano e come credente, è preoccupalo del pro– blema religioso, pensiero dominante cl.i tutta la sua vjta;· moralissimo e moralista, vede nell'egoi– smo il gran,cle nemiço de_!bene; consacra le sue mi- (1) Ctr. KANT, Krittlc àer retnen Vernunft, Elementarleh,·e, II Th., II Abth., I Buob., 1 Abach. (ed: Reolam, p. 274). (2) .i. va,·!e società p0Ut!cl1e e umanitarie; s. E. I., xvr, p. 248). ,' I

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