Critica Sociale - anno XXVI - n. 7 - 1-15 aprile 1916

CRITICASOCIALE 99 dopo· la guerra! E, se questo diceva l'aut!}!:evòle rapp_Pesentante dell'in dustria e die,l capitalismo, in- - gl,ese, che dovremmo, dii.re no,i·a cuj spetta la dif1esa dei oonsumat-ori italiani, ci oè della gran massa dei_ cittadini di un pa ese essenzialme,n,te. agricolo, il quale, perchè ta.le, per anni ed anni ancora vede prospettato davain,ti a f,è, nitidam~nte, il proprio in~ teresse ,ad eccita-re, anzichè frenare, la coricorren-zà tra i produtlori el,,teri di -manufatti? · Il più gra,v.e pericolo che ci. po-ssa minaociare è" che la costrizione politica, ci faccia trascurare le ne– cessità che si faranno sentire alla ripresa delle re~ lazioni normali tra le Potenze. E nulfa potrebbe im– maginarsi di peggio per noi, che noi la nostra giovi– netta- e coo:ì dolorosamen,te provata ecònomia saerifi– cassimo-per una coazione politica alla .economia ege– monica e possente degli Alleati : sarebbe il tracollo di tutte le oostr~ speranze di .riscossa, economica dopo la pace. · · · Oro., se i termini della Decisione della Conferenzài non sembrano su ciò inquietanti, noru -ràssicura:no tuttavia appien<;>. E fa ragione dell'inquietudilile 'è' che, non, avendo l'Italia sopra ogni rapporto con gli Alleati definito esattamente p.rima di entrar.e nel- 1' Alleanza, prima di intervenire in gu-èrra; si trova ora- e si troverà sempre sul piano inclinato delle con– cessioni necessarie. . · · Tale è la -singolari1à d'ella situazione dell'Italia all'estero ed all'interno. Gòsì gli Alleati di fuori come gli interventisti d'i -dentro si lusingano di te– ne-re il Governo in propria balia per ooi:iseguen,za ch,l corrie e quelli e questi spinsero l'Ita.Ji,a,ad inter– v,enire :così intempestivamente e senza alcun.a pre– ventiva stipulazione di patti chiari e<f onesti. Il re– sto è venuto e continuerà a venire da sè, fatailm,ente·, per la logica eh-e regge, ineluttabile, tutte le cose. Ah! come a· buon diritto .coloro, che non ebbero al– cuna responsabilità nelle cause determinanti, dooli– nano ogni ·responsabilità deglì effetti· che si sono· determinati! Il Govefao della classe che si gabella per « di-rigente » (e lo. è cosi poco!..:) ne assume tµtto il cari-co, insieme con la sua poco convinta M.aggiora:nza. Quanto a -noi, siamo lieti di po,ter dire con Filippo Turati, nella chiusa, del suo ultimo superbo <liscorso alla Camera italiana:: E, se anche tutti gli altri, noi~ no I · · CLAUDIO TREVES, UNAQ~STIONEURGENTE Il Pnrlamento, il ~overno .... e l'altroGoverno ' ! . Nel Messaggero del 25 marw l'<l'Il .. Arturo Labriola · ha pubb)ica-to un notevo·le. articolo intorno al Pdrla– mento e alla Guerra. Dop-o aver.e mostrato oome, d.a:l· basso in ,aJ.toe d·all'a,lfo iri bas,so, siasi venruta svilup-; p,ando, in Ita.Jia, una tendenza a,ntiparlam:entare, che si appoggia an-che al presupposto audaéemenite ,err<>– neo secondo il quale il nostro P,aese gode di ordina– menti statali a base parlamenta-re; oon.futa questa tesi e dimo€:_tra,al cO'ntrario, che il -regime parlamentare· è assai meno effettivo ed efficiènte nel -nostro· Paese - ove 1o 'decu11tanoe lo limitano -Laf.acoltà di ·p•roroga · e' la a 1 b~ta conisuetudine dei decreti-legge da parte.· àeJ,·potere, eseouti,vo - che non i:n Francia e in Inghil-· tèrra, ove nu,Ha ~ neppure le -operazioni militari - · è sottratto al controllò del ParLamfflto. · Il Labrìola sutTra:g.aco n numerosi e eal:w-i:ttiesempi zio.ne dellia politica delLo Stato; e mostra: come la guerra abbia àggraivato tale situazione dell'Asoomblea Nazioo,ale, ,al contrario di ciò ,che è avvenuto in In– ghilterra e in F-rancia. 1-ri lnghilte:i;-ra, ~rifatti, •lord Asquith ebbe, ocoasiorie in affermare che, ,nep-p'I.Ll'e nielLaeccezionalità deJ.l;asi:tiuaziorueoreata dalto stato · di gue.rna, poteva -trovare una plausibile limitazione il contro\lo .p.a,rlarrì,entate;e in F-ra.neia-Cléme,nce,au ha dichiarato· che ,sarebbe, -uha. ben strana guerra di liberazion~, quella. che comlinciasse col determinare l'asservimento dell-'Assembleia -pi&rl,amentare, al Go·– verno. Da ques-te. constatazioni l'on. Labriola passa ad in– dagame le_cause, -per ciò che si· ,rifer.isoo all'Itali.a. Naturalmente, e.gli conmette. la rilevata tendenza al-la '« -riduzione.» de·lle ·funzioni par.lamentari oo,1p,revalere del-le orien.tazioni conservatrici ne-ll'eoor,cizio-del po– ·tere eseoutivo durante· 1a gu,e,rr~; ma, dopo avere tro– vato ciò dèl tutto naturale, esprùn,e, la sua mer,avig-Iia 'e il su o -rin crescimento per il fatto che IU!Il f~rte oon– tributo a.JI' -azionedep-rimeinte dei valori parlamentari derivi da: quei gruppi della democrazia, i quali m,o, strano di noni capi-re. che ogni- ,att,em,tatoalla libertà, nei nostri paesi e nei nostri tempi, feris,ce di rim– balzo anche l,e patrie, -perohè a queste sottrae il con– corso e,ntusi.asta, nelle ore del cimento, di quegli elementi e.stremi, i qu'slli, -neppure co-1 nemico alle f,rontiere, sanno •rassegna,rsi a cer-ti ·« ritorni » oon~ servatòri. • · Leggendo simili os,servazioni,. di un uomo politico oeoi;ne i,ILa•briola - i1 quale ha Ia sua parte di· reis,p,on– sahilità, ,come deputa,to e oome ,pubbUci-sta-,nell'a,s,so,r– bime,nto di p, ote.ri compiuto da-I Governo dacçhè è scoppfata la ,guerra __: -riesoe diffici,Je,sottrarsi alla tentazione di ritorcere tali q uerimonie contro i-I loro stesso autore e di am,m.on,i-rlòa lasciare il posto di Pubbli,co Minister~, per ·assumere quello più ap,poo,. P:ri,àtodi compili-ce. S.enoniohè, io ho i,l dubbio che· noi ~ _per _voJ.ereincal~re alfo reni i complici, ·tutti i C()lmpliddel regime, contro ,il quale; or.a cominciano ad aprire gli occhi ed a ,rivoltarsi_·_ rischiamo di p,er<lere di vista il ,prlncip,ale, imputato, il Governo, edi assicu– rargli praticamente una · franchigia, che non è sol– tanto imme,ritata, m:t è .funesta, in quanto si risolve in· un,a .,condizione dell'indisturbato perpetuarsi del dann,6 ;l.aime!11tato. P-0,ichènon vi è dubbio che ainche per noi socialisti - anii, l}er noi più che per -tutti gli ·,altri 7 si.a grave.· danno per -l'oggi e per il do– mani, per _I,a coni-pressione che subiamo e per il « pre– cedente» che .si stabilisoo,. q,uesto lento e subdolo ass'orbimento di, attribuzioni e di fun-zibni .legislative riel potere ese,cuti-vo. Noi dovremmo preo,ccupa.rci as– sai più di, conlibatterlo per nostro conto e 'di viederlo colpito ,e in:vesti'to di remore aoohe <:laaltri, cl}e di -perdere il -nostro tempo a domandare a.chi lo'col,pisoo « le oorte in .rego1a » della srua coere,riza. Noh è più fruttuoso fare i,J processo ai ç,ol_pevoliostinati· è reci– divi e, ai loro correi i•n-piena· e p-ervi◊lioo ,attività - ,al Governo e ai gruppi democratici - anzichè' i'.ntjui– sire sui oomplici di ieri,· oggi ravveduti,· anzièhè re– primere, ,morti'ficandole, · ,le- resip-i·soenze dei ravve- d t "? ' - I ' Ul. ·'- . Insomma, i•o_n~n dòIIlia!ndo amnist~ p:é:t nessun ·recenti· ',la·sua tési _; òhe, dèl -r,esto, almeno per noi, è"'fu,controver.Mbile -: che in lita-Hala Oame,ra ha uoo parte ed un. r.aingo secondari{ nell,a dete11mina--, Labriola e .per n'.~ssrun ·Raim,orido e non vog lio· gèt– tà~ fascine niet fos~ c~e, e~i .scavarono f.ra noi' e se stessi".qua:lche tempo~ Non < lesi. cleroe non pro- -pongo di lanciare '.nessun pon.te f.ra .le due. op,pos-te rive; ma· mi domand'o ·solo se, :m,e,n,trel'umiver.salità · teca Gino Bianco

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