Critica Sociale - anno XXVI - n.3 - 1-15 febbraio 1916

40. CRITICA SOCIALE fiLiERRA, P RLAMENTO E RADICALI E rendiamo a'ndw noi, non socialist.i, ai socia– listi questo merito insigne: che, senza rii loro, il ParlamenLo non sa11cbbe si.alo :1pcrlo, o up.erto per burla come pr.ctendevano i furbi anarchici del _na– zionalismo, o•, meglio ancora, aperto sì ma per iro– nia, inut.ilmenLe, per ,caùtare una grande· ro1;1anza o-overnativa senza parole; e per far la fignra d1 quei t.erribil1 mascheroni cli fo11tana, ·che si.anno là .a l'auci spalancale ma innocue ~ scnz'_acqua, e i pas– santi ,·1 depongono le loro piccole 1mmondezz~ su– perflue. Diamo dunque .a Cesare quel eh~ è d1 Ce– sare: è. la verità evidente, documentala e stenogra– fica. Se non ci fosse stato il Gruppò socialista che, almeno cli sbieco e per obliquo, mosse al Governo quella somma di critiche, che non sono coffosione e disg1,egamènto cli un'assembl-eà petul.a'nLe ma since– rità e collaborazione di un paese ,maggiorenne, le poche sedute trascorse sarebbero passate come una parenLesi vuota cl,egli . .annali parlamentari, e, in que– sta vacanza ideale dei deputati, tullo si sarebbe ri– dotto . .al dialogo monosillabico di· un Governo che çlice; voglio, e cli una unanimità ché risponde: sì. Gli «ufficiali» invece .hanno riempito· della loro eloquenza, o impomatata e suadente come quella dell'on. Trev,es, o brusca, balzante e episodi-ca come quella dell'on. l\liazzoni, o tecnica, fredda e analo– mizzànte come, quella· dell'on. Modigliani, tutte le ·quindici seduLe·: gli internali, la censura, la Croce llossa, il sal<e,·ccc., ecc., tulto· è stato presentato e rimescolato cl.avanti alla assemblea dalle loro pa– role, -tutto fuorchè- la guerra, tutto, almeno, più che non la guerra. E .pcrchè? Indiffepenza? nigua,rdo? lncompel,em,a? Eslraneilà? Mistero:. e quesLo grande misLer.osocialista- si fonde, si giustifica e si sviela nel grandissimo mistero di tulio il Parlamento, che è f'Onvocalo•-dopo sei mesi di guerra, che dève discu– lP1,edella guer1·.a, e per cui la guerra è remota, in<li– srut.ihile, invulncrahiLe, tabù. Tabù: è la p arola. .Ecco che· gJ.i è prcs.entato dinanzi a bruci.ap ,elo il Pnllo di Londra, ccl c.sso non trova. ne l proprio seno 11110, dico: uno, dei depùtali che, non si dice che r.ombnll.n, impugni e flagdli, ma eh.e domandi, oltre ·f'h,e.'\I Governo che forse doveva tacere, ma almeno ni c;ollcg:hi_c .ry se si.esso, che co sa qu esto Pa!Lo si.a, ch-r.cos.n s1gnifìca, cosa porla e co.sa · compo,rla; uno almeno che lenii di s1:iiegarsi tra verso a.' quali vicende si sia i:l.rriv.at.i a firm:arl'o, e perchè lo ·si sia firmato prnp'rio alla vio-ilia della riaperLura della Ca mera, e pt•rchè qaesla data non sia stai.a detta; uno, ins.om, m:1, çhe fa.cci;:1a.Ila Camera bassa quel che c on poca nusura .e poco garbo, da vero selvat.ico solitario, ha fallo. il sen. Bnrzellolli alla Camera alt:a,. Nessuno, ·nessuno: e Diogene avrebbe fatto· ·una fatica vana. E :1_ncora.C'è sempre stal-o nel 'fondo di t.ut.tinoi, e più c è oggi mentre· l'o-rizzbnte precip'ita e s'oscura, una domanda: e· la Gennania-? e :non sappiamò se. si.amo .o se n on sia mo in guerra, e se ,il dichiararla stia ad essa o si.i.aa noi, e se il dichiararla sia un.a formahlà ,:ana. o ~?' inveoe un.~ forma essenzialissima-, per .1oggi m1_htare e. 1:>cril domami dipl_omatico-, della 11ostra az10ne, ecc., eçc., e nessuno interroa:a si in~ ·1.~rroga,.a:ssagg_ia, s~:mda, ammonisce, incit~·, 'o trat- 11-en,e:menLe, ed è 11 vuol.o pneumàtico per il Par– la men lo· e il' buio perfeUo per il Paese. ' .E ncanc~e la dem.o-crazia l~a vp-lµLo-far. sentire la su~· v~~e, ~ q_uesto._è:1:;tnlopiù strano perchè la de– mocraz,_a italiana, nei suoi organi ortodossi, non ptiò esser-e cerio accusata cli avere mancalo di sem– plirilit, cli nelle?.Za e di sagomali miti propagandistici BibliotecaGino Bianco in ordine .alla guerra: è or.amai un .anno e l)iù che le sue idee sono fatte e pronte e da dodici mesi esse sono propinate al pubblico con a bbondanza in,esau– ribile e con. impeccabile id ,enti.là, e tra queste idee, la. fu.sione e la confusione n ostra c o,n le Potenze- del- 1' Intesa e la guerra di est,erminio alla Germania, f-Ono le due id~e ma•dri, cenLrali e polari. Ej)pure la dcn'iocrazia radicale ha taciuto.· E ha l.a-ciuto certo per t.imor,e rev:erenzial-e del Governo, o per generico vago -e incongruo senso di responsabilità - in dubio absline -- o per ui1 vero e pro'Prio p.aooliz– zanle pani-co della situazione. Non ha lodalo e non ha condann.aLo. Il Patto di- Londra, che a Lutti gli altri deputali non poteva non fare l'impressione, .per l'estemporaneità della presen.tazion.e, di una specie di bomba .a mano lanciata a bruciapelo, ai de·pUtali della democrazia, -che vivevano da sei mesi nello spauracchio della « piccola guerra nazionale » di– ,ielta d:a.I grancre ·in.sie·me e lrottere1lante ·µer e.oh.lo suo, -doveva fare l'effetto d'una graditissima s orpre~ sa, d'una insperata liberazione della via .aperta, fin.a.1- m,enbe!, aJle mebe auspicale e invocale. E invece no: niente epinici, ruente apologie: il silenzio, il silenzio disciplinato e patriottico. E, .dall'altra parie, lil Go– verno .alla·.sua :--v.olta tac~ di _og1!i1:apporto di guerra con la G_ermama, non sc10ghe l enigma, non lo to-cca neppure, lasci.a ,co•rrel'e la voce· e l'idea. ché nel Pat.lo vi. sia de111tro ·(come nel. vaso di Pandora) virtual– mente la guerra alla Gerrnanrià, ma non dipana la matassa, non sciorina la nuova bandiera, e con tutto ciò la democr.azi.<J.radicale non protesta,, non d'ice i spiegatevi,!, non mette i punti sugli i, ma sta zitta, si racc.o.glie, si ravvolge tutta nella policroma barri- baRia, della reticenza e clella astine117,a, . . . E_ troppo : questo è troppo: perchè questo è 11 nulla assoluto. È forse sopraggiunta qualche es-ila~ zion.e e qualche nuova pausa nell'anima radiéale? È possibile, è .anzi molto probabile: ma era appunto questo, se c'~ra, quel ehe si doveva esprimere con parole prudenti ma chiare: JMrchè la volontà del Paese e dei partiti non è soltanto nell'urlo- di strad~ o nel sì e n.c-1no del Parla.men.Lo, ma è anche neHe lo-ro perplessità, nèlle loro angoscie e nell.c lo,ro interrog.a7.ioni; .e i deputati non sono lì solt.a'nto. per imporre o per obl> edire, ma per discutere, per far capire, per ngila.re i probi.emi, per esporre la loro coscien,za disi~te.!'e ssata; non sono solo 1a maggio– ranza che decide ma anche il poliedrico specchio della coscienza nazionale che r.appresenla e propone .. Ma niente di tutto questo: e la verità è che il si– le1uio della democrazia radicale è sempli-cemente l'.a,b dicazionc .clinnn<zial Governo•, che è il Governo p.er -chè è il Governo, perchè può essere·, ancho do~ man .i, ... il Go,verno; e i rad.icali che hanno ta,ciuro lo hanno fallo- sopratutto perchè non av·ev.ano niente da 1ire ed erano_ caldi di de ntro quanto muti di fuori; e perchè s1 scaricava.no delle responsabilità sune spalle dei gov ernanti, imp azientissimi .alla loro v?ila di .aveme il_p_iùp~sstbile da smaltire nel. mag.– g,or tempo p0,ss1b1le d1 Gove,rno; e. p.erchè il Go– vern:o..è .... il Governo e ni-en~ è più « superiore ai part1t1 >> e comodo per la coscienza, ,che tenerlo mi– nacciosamente per responsabile di tutto e, i n so-– stanza, lascia-rlo libero .arbitro e despota di fa.re como,dissimamente ciò che gli par bene d'i·fare . '* ** È· il paross.ism.o .della ~iscipl_ina pigra e della concorcha assente1st1ca: è 11 cupw dissolvi e il wull d_e~ipi r_n1essinsieme; .è_ un.a spede di origenismò c1V1Lecircolante. Cl)•e sia perchè il Parlamento in Italia è stato oclroyé nel '4.8 dal re di Piemonte e non C:è_~ai sta~ quindi nei ·nostri· po'teri r~,pp~e– senlatlVI quella vis a tergo, quella volontà cl-ipopolo quel che di tumulto di paese sdegnalo e placato'.

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