Critica Sociale - anno XXVI - n.2 - 16-31 gennaio 1916

]8 CR[TICA SOCIALE tra11Sigcnza delle Giu11l,c Provin~iali AmminisLra– tive, forse per ragione co111pren?1b!lc ~1 ambiente, è mao-«iore là dove più scarso è ti contr1buLo volon– tario 0 ;11e pubbliche sotloscrizioni per la guern1. Grande imboscamento tributario. Non bisogna che il patriottismo il quale, pudicamcule, si cola alfa van.ità delle collette sia scovert.o e sorpreso dal fi– sco locale maaari s~cialista e neu/ra/isla. Le Giunte ~tanno vigili a"sorvegliare che le spese facoltative(!) e straordinarie non siano ammesse che 111quanto siano disponibili entrate n ell'angustia dei fìssa_t.irap– porti legali e tra ~liziona.li, _senza a~gravame!1t1 d'.°•lla proprictù. Che g 10va _la d 1moslr:1z.1one for111~anpc: tutamcnLc dalla cspcr1enw che 1 angustia dei fissati rapporti legali e tradiz.ionali _aumenta per le s-tesse circostanze della ,,.uerra a cui deve fa.1·fronte? Che giova clocume•nta1~ che in tempo di cr_is_ianche l_a tra ve di volta del regime, quella su cu~ !11combe 11 poso mauaiore il dazio consumo - d1c1amo - e proprio q~and~ dovrebbe cs_se.rc _p(ù va.lici~ e bu_Ltar cli più, entra esso pure .... 111 cr1s_1,e cosi al biso– gno s.trnordinario risp_ondc _u11gcll1lo men c-hicordi– nario? Lo Stato non rrnunzta, 11011 proroga neppure il pa"atnento elci canoni daziari. Quanto, offre l' lacrii,:;a nel Comune non lo riguarda. li Comune non è lo Stato. B anzi l'!lnlistato .. B il nemico Sili cui lo Stato esercita una actema auctol'itas. Ecco come la ribellione ciel Comune è già nella concezione che lo Stato ha ciel Comune. Dire che cotes,t,a im– mensa tragedia ammin.istrativa, la più vasta pensa– bile, non ha fin qui commosso il Nume ~lato se n.0:1 per impetrarne, pct' via di luogoLenenz_ialt cle_cl_'eL1, alcuni ritocchi nei massimi della tassa d1 cserciz10 e rivendila e nella norma progressiva dell'aliquota della tassa domestici! Una volta a noi \'enne fallo di scrivet'e, e quel pensiero ci L~rna sempre alla mente, che _la !·ivol~– zione in Ilalw !"avrebbero un dì fatta I smd,a,c1. Era il tempo della fondazione, per opera dell'ono– revole Mussi, della Lega dei Comuni, che recava con sè un bcll'alllalo di rievocazione g ·uc,lfa , in pieno trionfo della dernoc:t".azia. Noi, infine, n.on er– ravamo che per soverchia anticipazione di speranz e. Ora siamo davvero - e non metaforicamente - in guerra contro Barbarossa. Ma la Lega dal suono beL!i,coso si è trasformala in un.a pacifica Associa– zione dei Comuni. E i sindaci cle•lla rivoluzione si trovano a convegno non a Legnano, ma a Bologna. La rivoluzione che essi agitano è la riforma. Rifor– ma di ,-chema antico. Date ai Comuni un, ubi coJL– sislam finanziario cosi solido e autonomo, che. renda sicura la loro vita, la sottragga a.Jla inquieta flut– tuazione. dei redditi nel vertiginoso vortice delle vi– ce,ndc interne cd esterne al Comune. Ciò che oc– corre è una salda base di imposte dirèttc re.aJi ai omuni, e allo Stato Lutti i tributi personali con– globati in un'imposta progressiva sul rcclclit,o. E, intanto, immediatamente si rinsanguino i Comuni ancmiv.ati dalla diminm.ione clellr e,ntraLi' ordina– rie e dall'aumento delle spese, in forma straorclina– ria ccl ullrastraordinaria, di assistenza e della stessa amministrazione, impo Le dallo si.alo di aucrra me– <~,ian\c provvedimen\i ;'1Cc<?nci - ,-ccon<lo pr~pone I ord111edel 0 1orno cli Emtl10 Caldar·a - come la pro– roga del. pagamento d<'i canoni daziarì, l'rlen1zionc <lcl massimo lrgalc dei mutui cambiari. il i-in_forza– mento delle disponibilitil finanziarie dei Comuni aoe– volando ad essi il c!·ec!ito e conccclcndo. ove cl~opo, una particolare rrn1ss1one cart..icca .. \h! la rivolu– :i_one_che. è ~i/orma scrndc giù giù fino. agli spe– cli~nli. qw .. E resta « nvoluz1one » lult::iv1a, porchè agitata 111isolamento trag-ico dalla classe lavora– trice, sotto la nece:=:;,.itil delle circostanze che ha va– nampnlr scongi11ralr di frontr allo Stato, a meno BibliotecaGino Bianco dei Comuni, che sognano 1~ sforzo più vittorioso della sua progressiva conquista. Om le masse si stringono intorno al Comune come ad un proluug.amenlo clrl compiuto sistema ddle proprie organizzai.ioni. Ecco il fa llo rivolu– zionario se l'azione è riformista, è lega.le. Lo St.ruto può avvilire e mettei'<' in catene il l'om une. Le masse lo esaltano e lo \'Ogliono emancipare. Ecco infattj il Comunr integratore elci Sindacai.i nella lott:a per la ncsistenza, per il salario elevato, me– diante l'assistenza ai dif;occupati. Ecco inl'aUi il Co– mune integratore delle l ·ooprrati,·r 1wlla lotta per I.a vita a buon mercato, p,er i t:ons11mi a Luon prezzo, median-lie l'approvvigio11amento diretto e l'elimina– z.ionc degli inlermediarì. Bo11011ir1 doce/. [I nostro Zanarcli illustra co n la p redica saria drll'esempio (la sola predica che t.ro ,·i, qualrl1r volta, ascolto) il coordi1wmento• dcll' azi-01 1r Ira i Comun.i pe,r com– perf• collettive delle clenatc di prima necessità e il coordinamento d,clla azione dei l'o muni con quella delle Cooperative di co11s11mo e di alt.ri enti p,er la distriuuzione. Oh! nulla di nuovo. Nil su b sole novi. Sul Irma non sono mane.aie mai le lunghe e dotte dissert azioni. Ma la tremenda « allualilù » della ca– rcst.ia pc1· cagione dello sconvolgimento europeo, che ha fa llo perdorc del lutto La sinderesi e l'autorità della economia ufficiale, ha dato alla, economia em– pirica e rivo,luzionaria del Comune, ap'provvigiona– Lore cd esereent.e, sì in monopolio- che in conco,r– renza, un risal't.o, un'imponenzu nuova, inat.Les.a, che ha fallo tra-secolare. lo Slal,o stesso, nelln eompassio– oovolc impole11za dei suoi pregiudizi cons.ervatori– liberisli e t.uLori di classe lwrghcse. l~, inf.a.tli, da ri()orclare: Mcn'll'c l'Austria fin clall'estat.e del 1914. fissava i preu.i del grano, della carne, dei legumi, solo ora lo SI.alo italiano si è indotto a. raocogliere in purLc, timidame11Lc, i consigli che i deputati so– •cialisli gli davano, sci mesi fa pc1· i{ ccnsimen.lo e la requisizione ciel gran.o; e mediterà per un pez zo il consig,lio nuovo che gli viene dal sindaco di Bo– logna della costituzione di un Consiglio e.entrale superiore dei consumi, organo di censimen;to deHe derrate e di regolazione elci prezz.i, mentre alla base si vogliooo costituire e11ti-aulonomi dei consumi per la più onesta distribuzione locale, per la clif.esa igie– nica, economica o morale de LI e cii assi lavoraLrici. J\lko motivo al Comu11,edi riv,endicare la sua li– berLù. Autooomia di finanza, da una parte, aul,o– nomia cli iniziative commerciali, dall'altra, la quale implica una n10cessaria libertà di azione, perchè la amministrazione possa essere sempre pronta a ri– spondere con fulminea rapid ità alle vicissitudini continuamente mutevoli del.la lolla di concorrenza. I.I socialjsmo municipale - o sia industriale, come nelle aziende elettriche, o di trasporti, o di gas, ecc. o sia commerciale, comr nell'acquisto e nella ven– dita dei generi cli consumo - non s'intende se non con almeno la libertà che la l,egge garantisce ai suoi cdncorrenli. Il patl'onato è pastoia, tradimento, rovina. La tulela statale diventa superlativamenle ciò che \[efislo diceva allo scolaro essere clielle leggi e dei dirilli col fissarsi della l.radizion,n e col mu– tare dei tempi, dei luoghi e drllf> gcncraz.ion,i; la ragione diventa un no11 senso: il benefi:io un tor– mento. (1/cmunft u·ird Unsi1111,Wohllhat Plage). Cosl dalla stessa natura delle co,se e non, da pre– concetto dottrinarismo radicale. balza la gran.de ri– vendicazione della libertà del Comune nuovo, o pe– raio e socialista, mentre che l'assillo del disavanzo poir'Lalo dalle circostanze straordinarie della guerra sembra spingerlo affannosamente a cercare risorse, nuove e strao1,clinari·e, in proprii m-0nopolii, i quali per altra via lo meltrranno ancora in concorrem,a con lo Stfllo. :\h ! clri in lullo ciò non vede emier-

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