Critica Sociale - XXV - n. 22 - 16-30 novembre 1915

CRITICA SOCIALE 347 è tentato di innalzare bandiero di ribelhone pensi, se gli è cara la pelle, a Lorenzo Panepinto .... (1) *"'.,, In 1Jn ambiente siffatto è tipico il caso di Scordia, dove sorse nel 1910 la Lega dei contadini con carat– tere spkcato di classe, aderente alla Confederazione del Lavoro. Vi si aggiunse la Cooperativa di produ– zione, che abbisognava del credito agrario, po-i La Cooperativa di consumo. Nella lotta amministrativa del 1914 conquistò il ·Comune per farne un efficace strumento di lotta di classe. Il ministro Cavasola - che era stato relatore al Senato della legge che sopra ricordammo - con cir– colare 19 giugno 1914 richiamava l'attenzione dei Sin– daci sulle disposizioni relative alla somministrazione di soccorsi o di sementi e alla loro restituzione, dis– posizione di elementare equità a difesa· da abusi san– guinosi. Il Sindaco di Scordia, che allora era, come quasi dovunque, un « civile », si guardò bene dal ri– produrre od affiggere la circolare. Lo fece bensì la subentrala Amministrazione contadina, ai primi del maggio scorso. Gli articoli 10, 11, 12, 13 e 16 della legge divennero davv,ero, anche a Scordi.a, e non solo per finzione legale, di pubbhco dominio. I proprieta,rij ne risero, ri.cordando il dantesco e. così italico: « le leggi son .... ». E, arrivati alla treb– biatura, malgrado il perentorio precetto dell'art. 10: · « Ogni patto contrario al disposto del precedente ar– ticolo è nullo», pretesero la· restituzione della s-e– mente colJ.'interesse variante dal 35 al 300 %- Ricorso dei contadini alla Commissione arbitrale, giusta l'art. 16, per far assegnare la misura degli interessi .... I proprietarii eccepiscono con l'art. 17: gli articoli 10, 11, 12, 13 non sono applicabili che nel– l'anno colonico successivo a quello dell'entrata in vi– gore delle Casse di credito -agrario della provincia. Dove sono queste Casse? - chiedono. Anche il Pre– tore dapprima faceva eco: dove sono? - Son.o qui - interruppe il Banco di Sicilia. Infatti, per l'art. 8, 2° capoverso-, -esse sono - (po_teva il giudice igno– . rarlo?) - al Banco di Si-cilia; e dovevano funzionare, e sono aperte di fatto, sin dal 1907. La Commissione arbitrale, con due Lodi, ricono– sce il diritto dei contadini e fissa al 13 % l'interesse della semente. Pronunciamento dei «civili» contro il Pretore, che avea stese l'e sentenze. Questi, giovine ed inesperto, si ravvede, fa atto di adesio.ne alla tesi dei· «civili ». Non ci voleva altro! I padroni ricusano l'interesse arbitrato, e ordinano ai I.oro « campieri » - ,la peg– gior genia di farabutti briganti che sia su !a terra - di appropriarsi il frumento sull'aja e di impedire ai contadi,rui di aspo,r!Ja1'n-ela p3,rte l•o,ro spettante. Piog– gi,a di querele· da parte dei contadini, che invocano l'assistenza della forza pubblica. Aspetta cavallo! Delegato, Pretore, tutti i poteri co– stituiti, sono congiurati ed unanimi contro i conta– dini, e stimolano ad ogni vio.Jenza.... Fortunatamente, stavolta, la Amministrazione Co– munale socialista entra essa pure nella lizza, for– mula un.a vibrata protesta, e, con l'aiuto di compagni d~putati, scuote l'alto sonno nella testa delle auto- (I) E oggi, pur troppo, possiamo aggiungere, a De1·11ardh10 vei·ro, Il compagno nostro barbaramente trucidato con quattro rivoltellate, In Corleone, Indubbiamente per punirlo dell'opera generosa sempre prestala a t&vore del proletari! nelle amministrazioni locali e nelle organizzazioni cooperative.... (Nota della CRITIOA), · B_iblroteca Gino Bianco · rità di Catania. Il Procuratore del Re, il Prefetto, fanno saper-e a chi di ragione che le leggi, quando son conosciute dagli interessati e questi hanno un moncone di potere nelle mani, figlio delLa organiz– zazione e della coscienza di classe, non si può più calpestarle impunemente, e bisogna un poco conce– der-e. Infine la Commissione arbitrale è riconvocata di nuovo perchè provveda. Una volta tanto il Governo, anche in Si.ci-lia, non è la malavita .... ·Ma questo, che scrivo deHa legge pel credito agra– rio, potr-ebbe ripete·rsi a un dipl'esso per tutte le leggi invise ai propri,etarii e ai «civili»: leggi s-co– lastiche, leggi tributarie, e co,sì di seguito .... NINO BARCHITIA. UOMINI E IDEE LEDELUSIONI DI UNA RIFORMA ' Tramezzo ai complicati ,avvenimenti che assorbono l,a co:scienz,a, pubbl.i:ca è .aippa,roo gu,as:i i,ruavverti!Ja la not1z1,a che a. Roma la Gommi,ssi,o,ne p,er La re"vis,i,on,e, -de,J.l'a « .nuo,va » PTo,cedura p,e·n,aLe, ha ripl'eso i suo,i studii. · Qualcuno h1a-cl•omandato: Come? È il oaso di oc– •Cuparsi· ':1i queste oo,s,e? Di •questa &ta.giorue! ... È che m Ha:Li:a ,Lamass.a .a:lfabeta non ha ma,i ,inteso che· i Codici pena·l-i son.o leggi p,oliti,c,he, e, che lì dentro sono nOesse _le,condizion_i civi.J\ e socia,Ji c!Ji. un paese. La gente_ l.'1serv,a_ 1 suoi JJa lpqt1 per J,e .Jeggi fis.caLi; · ma le leggi che m,.s,urano I'l ·r-espi.ro e la libertà cbie regol.a,no i nostri di,ritti mor a,li, che p-0s-sono SO:ppri– mere i cittad·ùni da:lla oi rcol,az ione, restano est ronee aill'a,n,ima pubblioa:. Ciò a ,oc.ad ,ein vi,rtù di, q'llel ve.ne – rab1le e -onesto pregi,udi zio p er cui i,I ,pacific o bor– g he&e repu ta il delitto oome urna cosa assurda: e J •onta:na.da sè e, oome.cchè quella del vecchio Tolstoi n on si.a la suia lettura pre di-1,et ta, non può ric.ord1arr,e che il d,el,iitto è un'ombra inv.is ,ibil,e che gira aitto,mo a no•L Al s-uo•assetto me,n tale è oo.noetto ripugn,ainte LJUe,sto,.che no1n è s.e ,non un ,c,aso- fo,rtU!ito q,U1eil'l10 che fa s,ede!'e un uomo sopra una p-olti,ona di dama– sco ,e s,i ,chiama, giucli·ce., e u.n ,a!Lr'u.orno sopra un:o &e.anno nudo e s,i ch•iama giud·i,cabi-1,e. Oc corr,ei,eboe r ommenta,re che i,l Oodi,ce non ha sol– tanto pa.m.gra.fi che r.igua,rda.n.o i debi,nquenti cosid– detti volg,a-ri; m a ne ha altri - ,rispettabile ava,nro cli altri t emp·i - ohe ri,gua!'dan,o coloro che si, oon– cedono li ,cen.za d ~ id,ee · non pettinate secondo J,e -re– gole de11 a socie tà attu.al, e (bast erebb e per tutti iù fa-· moso « odfo dri Clliasse») ; paMg ,ra.fi che fanno l'uffioi-0 dei oani di custodia nei rapp -ort- i delle f-rozi;oni di awmguardi1a. . Così aooad,e che quando·, p-er uno di quei. p-fa,cevoli a,ocide,nti tan:to facili a v,eirifi.carSJi ,ne,1'1,a màliziia estre– ma, dei n.ostr.i,comp:ag-ni vengono a fare fa. conoscenza de!.le nostve· pande-tte, si domainda,no, colpiti da, sl;u– pore: « Sono, qUteste J.e nostre J,eggi ? È quesba Ja p,atria d,e,JDiirr1i-tto ? » . Ciò dimo,sbna che, come, a,mm,o,nivail savio Colombi, non b•i,sogn,aas,peita-re d'esser-e i,nzuppati d'a·cqu:a p-e,r aprir-e l'ombl.'eHo; e doè, fuo-r di m etafora , :11-0nbi– sogna, incooci,a,r6i .a ri•tene1,e ·che 1 J.e leg.gi repressive di J,ibertà dehban,o 1,estare demanio i,ndis turb.ato di tecnici, come si trattasse di ci,nti brr-evettati. Di &iepi ne abbiamo già t,ro,ppe. * ** In ltali;a. s.a.r.ebbe-mism'a di elementa,re p,reca uz:ione non ,richieder.e 1Ill8,i revi.sioni e riforme di leggi, gi.ac – chè og,ni revisi,o,ne, è un peggi.orarnento. La pro v,a sta n•el fenomeno co<itante per cui gli zelatori deJile.rif-0ir– me, qu,anc!Jo,esse so•n,o ottenute, non manoa,no. di' os– servrnre. che s8irlehbe stato più prud,e,nte nOIIliJJ•vo,ooml,e. I~ precisarne.n,te quello che acc::i.cld-e per la P:r,o. oeclur a penal,e,. Urua i,ntem, gene,rnzi,one di giuristi e di p.ra -

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